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Maschilismo? Moralismo?


Brida
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Una cosa squallida..sia per quanto riguarda i vari commenti in cui fanno della vittima il carnefice e del carnefice una vittima, sia della sentenza.

Non è semplice, per quanto banale, denunciare un evento del genere, ripetere a fresco più e più volte ai carabinieri alla polizia ciò che ti è successo.. affrontare ogni volta quella realtà; riparlarne ogni volta.. soprattutto quando l'evento è fresco.. è spesso la situazione o viene sminuita o accade che non si vien creduti.. è questo fa molta rabbia.

Mi è successo parecchi anni fa un episodio che mi ha segnato, ma che in fin dei conti ha avuto un lieto fine.
Premetto non è forse nulla rispetto alla ragazza nell'articolo.. ma per me è stato davvero difficile, negli anni, superare una violenza sventata per un pelo.

Era la sera tra il 19/20 agosto del 2010, ero andata per l'ennesima volta a vedere uno stesso spettacolo teatrale di un ragazzino di cui ero follemente e segretamente innamorata da anni..

Avevo un vestitino nero , elegante, lungo oltre il ginocchio, e con un po di scollatura.. (sicuramente ero molto più vestita rispetto a tante altre sere o al mio consueto abbigliamento).

Dopo lo spettacolo mi avviai a casa.. era quasi mezzanotte e mezza, per quella sera, dato lo spettacolo per me troppo importante, avevo avuto il pass da mia madre. Mio padre era all'oscuro del fatto che io non fossi ancor rientrata a casa.

Avevo 17 anni.

Mi stavo avviando verso casa con la testa un po fra le nuvole pensando al ragazzetto che mi piaceva. Non mi accorsi di nulla.. non mi accorsi che qualcuno mi stava seguendo.

ero solita tornare a casa sola, perchè , assurdamente, i miei non volevano che mi accompagnasse a casa qualche ragazzo. Ma fino ad allora non era mai successo nulla.. per cui, come tutte le cose, fin quando ti va bene pensi:" non può succedere proprio a me".

Arrivata vicino casa, noto che la via di casa mia era completamente al buio, erano un po di sere che il lampione si era fulminato.
Casa mia è l'ulitma casa di un vicolo cieco.. quella sera anche buio. Si vedeva tutto in penombra grazie alla luce proveniente dall'incrocio precedente.
Entrai nel vicolo cieco di casa. Arrivai davanti al portone e cercai le chiavi per aprirlo.

Ad un tratto mi giro e c'è qualcuno.. un uomo che corre da lontano e vien verso di me.

Inizialmente pensai che fosse qualche vicino.. ma il tipo si avvicinava sempre di più. Io non trovavo le chiavi..

Correva velocemente.. e più si avvicinava e più mi rendevo conto che non era nessun vicino, nessun conoscente.. la sua sagoma, se pur fioca, si faceva un po più vivida nella penombra..

Si avvicinava sempre più a me.. fin quando arrivato di fronte, iniziai a percepire il pericolo.

del tipo non ricordo nulla a parte delle scarpe ginniche bianche e una sagoma un po "scimmiesca".

Vedendolo avvicinare gli chiesi chi era e cosa voleva.. mi rispose con una voce da persona che aveva visibili problemi mentali "stai tranquilla, non ti faccio niente".. e si avvicinava sempre più a me.

Con quella frase mi sentì mancare.. ero ad un passo dal portone di casa mia.. ma non ricordo se avevo le chiavi in mano e non riuscivo ad aprire per la paura, o se ancora non riuscivo a prendere le chiavi dalla borsa.

indietreggiai.. fino ad accasciarmi sul gradino di casa (anche qui non ricordo se mi sono accasciata sola, se sono caduta o se mi ha buttato lui).. non lo ricordo dal primo momento.

Così come non ricordo se il tipo aveva dei capelli, era pelato, aveva un cappello.. non ricordo nulla di questo.
accasciata a terra, apro gli occhi e vedo il tipo che si avventa su di me.. si mette sopra.

In quella manciata di secondi mi passò di tutto in mente.. migliaia e migliaia di paure, di pensieri. il pensiero che più ricordo era "cazzo tutto, tutto, ma non così la mia prima volta".

Volevo reagire, tirargli un pugno,dargli botte.. ma le mie gambe , le mie braccia non rispondevano ai comandi del mio cervello. Non riuscivo ad alzare un braccio. Non so perchè , ma avevo perso tutte le forse per la paura.

Nel frattempo il tipo mi mette una mano tra le cosce.. non riuscivo ancora a muovere nulla, ma inizio ad urlare..
Mi sentì tutto il vicinato, mi vide dal balcone anche una vicina che non fece assolutamente nulla. Ma si guardò comodamente la scena.

Continuai ad urlare.. era l'unica cosa che in quel momento il mio corpo riusciva a fare. Mi sentì mio fratello più grande che si stava lavando.

improvvisamente si accese la luce del mio portone.. e mio fratello scese in un battibaleno (in mutande tra l'altro). Il tipo non appena vide la luce del mio portone che si accese scappo via.. mio fratello mi vide accasciata sul gradino e capì tutto.

Inizio a correre per le strade , traverse, vicoli nella ricerca del tipo.. ma non lo trovò.. non sapeva dove aveva svoltato. Solo al suo ritorno, la vicina affacciata al balcone,dopo esser stata interrogata da mio fratello gli disse dove il tipo aveva svoltato. Ma oramai non c'era più.


Salì sopra a casa. Tutta la mia famiglia aveva sentito le urla, così come tutto il vicinato. Nell'immediato raccontai ciò che era successo con una freddezza allucinante come se non fosse successo a me. Come se fosse una scena di un film.

Andai a dormire a letto abbracciata con mia madre ( cosa che non avevo mai fatto prima nella mia vita, e nemmeno dopo.. Non sono molto affettuosa in genere nei rapporti famigliari.. anzi sono molto distaccata).. eppure stetti tutta la notte sveglia in quel modo. Con la paura che quest'uomo avendo visto pure dove abitavo potesse ritornare.

Il giorno dopo andammo dai carabinieri ad esporre denuncia.

Raccontai tutto ciò che mi era successo. Mi faceva male raccontarlo, ma cercavo di mantenere una compostezza, non mi andava di mostrarmi così debole, così impaurita.

Mi facero tante e tante domande nel particolare a cui non seppi rispondere, semplicemente perchè non lo ricordavo.
non sapevo descrivere il suo volto, pur avendolo avuto vicino al mio.. non sapevo dirgli se aveva o meno i capelli , se indossava un profumo, se puzzava, se indossava un cappello.. Insomma erano dei particolari che in quel momento, pervasa da pensieri e paure, con la penombra non ero riuscita a memorizzare.

non sapevo se avevo già le chiavi in mano, se le stavo ancora cercando.. non sapevo dirgli se mi son accasciata sul gradino da sola, se mi aveva spinta, se ero caduta.. non lo sapevo.

Sapevo solo poche cose: che il tipo era basso, un po gobbo con fare scimmiesco, scarpe bianche ginniche, voce strana.. il resto non l avevo notato, o forse l'avevo rimosso ma soprattutto che non l'avevo mai visto prima o comunque non lo conoscevo.

Nei mesi seguenti avevo tutto sotto controllo, la polizia mi seguiva , pedinavano me, i miei amici. Chiamarono in caserma la vicina di casa che aveva visto tutto.. che negò e che poi venne incazzata a casa dicendo alla mia famiglia, in maniera furiosa e minacciosa, che a lei non le interessa e che non testimonierà mai per le cose che aveva visto quella sera.. che voleva stare fuori dalla faccenda.

Mi richiamavano ogni mese e mi facevano ridepositare la mia testimonianza , rifacendomi le stesse domande. vivevo la cosa sempre peggio. Io volevo dimenticare, non parlare più dell'avvenimento, invece ogni mese ne dovevo riparlare con completi sconosciuti.


Avevo incubi la notte, ogni notte, stessi sogni.. cosa che mi son portata dietro, ovviamente con minor frequenza, fino a 2 anni fa.

e ancora i mesi passavano e io dovevo depositare la mia testimonianza per l'ennesima volta dai carabinieri..

Iniziavo a sentirmi quasi "sospettata".. iniziavano a mettere in discussione quello che era successo..

Fin quando un giorno il carabiniere mi prese in disparte dai miei genitori e mi disse: " dai dimmelo.. ti sei inventata tutto eh?" .. rimasi allibita.. invece che fare indagini e prendere per vero la mia testimonianza e partire da ciò per le loro indagini, misero in discussione la vittima.

Lo dissi ai miei.. e decidemmo di ritirare la denuncia perchè non era possibile continuare così con persone che non mi credevano. Di li pian piano negli anni la cosa si è andata ad offuscare, ed ora ne riesco anche a parlare con qualcuno.

Questa resta la mia più grande paura ad oggi. Inizialmente avevo paura anche a restare sola in casa, o a star sotto il portone di casa sola. Avevo paura anche ad uscir la mattina e ad andare alla fermata dietro casa per prendere il bus e andare a scuola.

Pian, piano.. soprattutto nell'ultimo anno ho superato parecchie paure. Non tutte..ma abbastanza.

Alla fine ciò che mi è successo non è nulla commisurato a un reale stupro.. e nonostante tutto ci ho messo parecchi anni per superare delle paure.
Non oso immaginare quanto, uno stupro, e per quanto tempo possa segnare la mente e il corpo di una donna.





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Prima cosa è molto generoso da parte di Zero condividere questa esperienza con noi e ti ringrazio dal profondo del cuore.

Credo che, comunque, ci siano due discorsi separati.

A Napoli esistono zone nelle quali non è prudente girare con orologi di valore. Ai quartieri spagnoli, ad esempio, se vai con un Rolex è sicuro al 99,99% che lo rubano. Non è giusto, ma è così. Hai voglia a dire che è il diritto di ogni uomo a girare con le proprietà che ha regolarmente acquistato, ma i ladri se ne fregano di questo diritto.

Allo stesso modo, per una donna (e qui, chiaramente, faccio un discorso generale), non è prudente mettersi nelle condizioni di essere vittime di eventuali stupratori. E gli stupratori esistono. La civilissima Svezia, ad esempio, quella con il più alto tasso di emancipazione della donna, è anche il Paese con il maggior numero di stupri in Europa. Un terzo delle donne svedesi ha subito un'aggressione sessuale nella sua vita. Negli Stati Uniti ogni due minuti una persona è aggredita sessualmente.

Ciò per dire che una donna ha il diritto di fare quello che le pare, ma ha anche il dovere di difendersi. Non viviamo in una società perfetta e mai l'umanità lo farà. O ci adeguiamo oppure i nostri principi ci porteranno a soffrire molto.

(Questo che scrivo non deve portare MAI MAI MAI (lo scrivo tre volte, perché è importante) "incolpare" le vittime per le violenze subite, e non deve MAI MAI MAI "giustificare" gli aggressori, che devono essere puniti con il massimo delle pene anche se la donna è ubriaca e anche se a metà del rapporto decide di smetterla)

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D'accordo con tore, sulla vicinanza a zero e sul buonsenso della prudenza.

C'è anche da dire che i numeri degli stupri (che non conosco) contano le denunce, quindi influisce il fatto che in società emancipate le donne raccontano il fatto, dove invece le vittime non si sentono protette stanno zitte

Mi è capitato solo due volte che una persona che conosco mi raccontasse di essere stata violentata. Entrambe le persone non hanno denunciato il fatto.

Anche zero ha ritirato la denuncia per molestie e anche la tipa della fortezza afferma che, col senno di poi, avrebbe preferito non denunciarli.

La questione qui non è di buon senso sulla prudenza, è su uno stato che non protegge dalle violenze sessuali.

Anche leggendo solo zero e la tipa della fortezza, emerge che il problema è culturale: le forze dell'ordine e la magistratura affermano che le ragazze si sono inventate la violenza.

Penso che purtroppo influisca la predominanza di uomini in questi due settori, con più polizia e giudici donne i casi sarebbero trattati diversamente.

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Erano giorni che mi puntavano

Una banda di sbandatelli di un quartiere malfamato

Sapevano che ero quasi sempre sola

I miei separati, mia madre costretta via tutto il giorno per darci da mangiare

Avevo 12 anni, mio fratello 11

Un giorno bussano alla porta

Mio fratello la socchiude, la spalancano con una spallata

Erano in 5

In quattro portano mio fratello in cameretta

Uno mi porta di peso in bagno, io talmente spaventata e disorientata da non riuscire a gridare.

Ivan. 17 anni.

Riuscivo solo a dire no, per favore no

Non ricordo molto

Li ho denunciati, tutti e 5

In 4 non sono nemmeno stati trattenuti

Ivan ha fatto 5 giorni di carcere

Finché non mi hanno chiamata dicendomi: "di la verità, li hai provocati tu, non è così?"

La ginecologa testimoniò che la violenza non era stata...completa.

Mia madre ritirò la denuncia, sommersa di vergogna

Per molto tempo ho subito minacce più o meno velate

Poi me ne sono andata

Credo che molte donne abbiano una storia simile sepolta in un cassetto

Una storia a cui cercare di sopravvivere staccandosi di dosso, un pezzo per volta la vergogna. Quel camminare a occhi bassi. I bisbigli dietro le spalle.

12 anni. Li hai provocati tu?

Animali

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Anche qui però non bisogna fare del benaltrismo. I distinguo su questa materia non hanno senso.

In un paese di merda come il nostro gli uomini legati a queste donne dovrebbero avere il coraggio di agire in prima persona contro questi delinquenti.

Non so se vi era sfuggita questa perla che ho letto durante il mio periodo di ban. Se lo avessi tra le mani uno così non fa una bella fine. Assassino di merda. Chiesone del cazzo.

http://video.corriere.it/arguello-family-day-il-femminicidio-colpa-mogli-che-non-amano-piu-marito/ad2cfef2-19c0-11e5-9779-e399e180b2ac

Modificato da Milurdein
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Prima cosa è molto generoso da parte di Zero condividere questa esperienza con noi e ti ringrazio dal profondo del cuore.

Credo che, comunque, ci siano due discorsi separati.

A Napoli esistono zone nelle quali non è prudente girare con orologi di valore. Ai quartieri spagnoli, ad esempio, se vai con un Rolex è sicuro al 99,99% che lo rubano. Non è giusto, ma è così. Hai voglia a dire che è il diritto di ogni uomo a girare con le proprietà che ha regolarmente acquistato, ma i ladri se ne fregano di questo diritto.

Allo stesso modo, per una donna (e qui, chiaramente, faccio un discorso generale), non è prudente mettersi nelle condizioni di essere vittime di eventuali stupratori. E gli stupratori esistono. La civilissima Svezia, ad esempio, quella con il più alto tasso di emancipazione della donna, è anche il Paese con il maggior numero di stupri in Europa. Un terzo delle donne svedesi ha subito un'aggressione sessuale nella sua vita. Negli Stati Uniti ogni due minuti una persona è aggredita sessualmente.

Ciò per dire che una donna ha il diritto di fare quello che le pare, ma ha anche il dovere di difendersi. Non viviamo in una società perfetta e mai l'umanità lo farà. O ci adeguiamo oppure i nostri principi ci porteranno a soffrire molto.

(Questo che scrivo non deve portare MAI MAI MAI (lo scrivo tre volte, perché è importante) "incolpare" le vittime per le violenze subite, e non deve MAI MAI MAI "giustificare" gli aggressori, che devono essere puniti con il massimo delle pene anche se la donna è ubriaca e anche se a metà del rapporto decide di smetterla)

Purtroppo il "maschlismo" (perchè un atteggiamento di stupro deriva principalmente da questa concezione) è molto radicato.. pian piano forse negli anni, nei secoli potrà attenuarsi; ma non ti nego che è una realtà con cui bisogna convivere purtroppo..

è giusto la concezione di "buon senso sulla prudenza"..ma ti dico, alla fine puoi esser "prudente" quanto vuoi, puoi eseere vestita con maglietta accollata e jeans e non è detto la passerai liscia..

Quella sera avevo un semplice vestitino elegante che mi rendeva "carina" nulla di più.. ero andata semplicemente a teatro e non in un quartiere losco... eppure è successo..

La realtà è che ci sono poche pene e poco severe, ... Io a tal proposito ad esempio sarei favorevole alla "casrazione chimica".

è sicuramente un metodo forte però credo sia efficace a incutere "terrore" ad eventuali violentatori. Cioè, secondo me, questa pena ridurrebbe le percentuali di stupri.. e poi mi sembra giusto che come ogni donna che subisce uno stupro venga in qualche modo "segnata" e credimi, è un marchio che si porta a vita, anche lo stupratore lo debba essere.

un altro motivo è che c'è sempre più, (basta vedere i commenti , che io leggo ogni giorno sulle varie pagine, su facebook) da parte di uomini ma soprattuttto di donne, commenti che sono volti ad alimentare una cultura maschilista, a denigrare la vittima o a giustificare chi si è comportato in un determinato modo.. e credimi, di persone che credono " se l'è cercata" ne stanno a migliaia ..

e io dico, no! Non me la sono cercata, forse l'unica mia pecca è stata l'imprudenza di tornare a casa sola, dovuto al fatto che non pensavo esistesse davvero gente così. Perchè parliamoci chiaro.. a 17 anni non ci pensi.. se non ti è mai successo pensi che il luogo in cui vivi è tranquillo.

Non me la sono cercata perchè è mio diritto, come diritto di tutte le donne, vestirmi come vogliamo..

perchè è nostro diritto decidere se vogliamo far o meno sesso con qualcuno.

Il problema, nelle menti comuni, è ignorare questi diritti.. e vedere la donna come un oggetto che "deve", un oggetto su cui qualsiasi cosa succeda per la maggior parte dei casi " è colpa sua perchè è una puttana" o comunque non viene creduta, viene denigrata e quindi indotta a non denunciare l'avvenimento..

Inoltre ritengo sarebbe molto giusto andare e fare corsi di difesa personale..questo è un consiglio che do a tutte..io l ho fatto per un po d tempo e vorrei riprendere non appena posso.

Ad oggi, conscia delle mie libertà, dei miei diritti, di ciò che mi piace, di ciò che mi appartiene, di ciò che sono.. ma conscia anche dell'esistenza di questo brutale e arcaico problema..

il compromesso che ho trovato è quello di vestirmi come piace a me, o come preferisco quando esco con amici (uomini) e ho la certezza che loro mi accompagnino a casa, mi stiano accanto..

o vestirmi senza nemmeno aggiustarmi un minimo quando esco con amiche(donne) o sola .. e così sotto alcuni aspetti acquisto molta più sicurezza e più coraggio. Sotto altri perdo molta sicurezza. (anche se oltre le 9 non giro mai sola)..

Ad esampio negli ultimi2anni (fino a questo febbraio) un po per il "coprifuoco" un po perchè le persone con cui uscivo non erano sempre ben disposte a riaccompagnrmi a casa a quell'orario si può dire che non sono mai uscita di casa. Così come in questi ultimi 20 giorni che son di nuovo a casa.

La questione qui non è di buon senso sulla prudenza, è su uno stato che non protegge dalle violenze sessuali.

Anche leggendo solo zero e la tipa della fortezza, emerge che il problema è culturale: le forze dell'ordine e la magistratura affermano che le ragazze si sono inventate la violenza.

Penso che purtroppo influisca la predominanza di uomini in questi due settori, con più polizia e giudici donne i casi sarebbero trattati diversamente.

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Però è ovvio che il non esser indipendente sotto questo punto di vista, il chiedere costantemente passaggi, il non poter tornare a casa sola è una cosa che io soffro molto, non mi fa sentire completamente indipendente.. Ma le mie paure son più forti..!

Modificato da Zero
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Erano giorni che mi puntavano

Una banda di sbandatelli di un quartiere malfamato

Sapevano che ero quasi sempre sola

I miei separati, mia madre costretta via tutto il giorno per darci da mangiare

Avevo 12 anni, mio fratello 11

Un giorno bussano alla porta

Mio fratello la socchiude, la spalancano con una spallata

Erano in 5

In quattro portano mio fratello in cameretta

Uno mi porta di peso in bagno, io talmente spaventata e disorientata da non riuscire a gridare.

Ivan. 17 anni.

Riuscivo solo a dire no, per favore no

Non ricordo molto

Li ho denunciati, tutti e 5

In 4 non sono nemmeno stati trattenuti

Ivan ha fatto 5 giorni di carcere

Finché non mi hanno chiamata dicendomi: "di la verità, li hai provocati tu, non è così?"

La ginecologa testimoniò che la violenza non era stata...completa.

Mia madre ritirò la denuncia, sommersa di vergogna

Per molto tempo ho subito minacce più o meno velate

Poi me ne sono andata

Credo che molte donne abbiano una storia simile sepolta in un cassetto

Una storia a cui cercare di sopravvivere staccandosi di dosso, un pezzo per volta la vergogna. Quel camminare a occhi bassi. I bisbigli dietro le spalle.

12 anni. Li hai provocati tu?

Animali

Immagino, e mi dispiace molto per la cosa oltre che farmi incazzare..

Il problema è che di casi del genere ce ne sono ogni giorno, proprio perchè non ci son pene severe per questi reati.. e credo che uno che violenta qualcun altro oggi.. probabilmente lo potrà rifare anche domani. Sarà sempre un pericolo. Non c è una rieducazione per ciò.. è un istinto "animalesco"..

Come hai fatto a superare la cosa? (se posso)

Non ricordi niente fin dall'inizio? vuoto mentale? .. perchè io personalmente non mi spiego come succedano questi "vuoti mentali" che son successi anche a me in quell'evento.. dettagli che non ricordavo e non ricordo.. e a volte mi sono chiesta.. e se fosse successo dell'altro ma la mia mente l'ha completamente rimosso subito dopo?

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e io dico, no! Non me la sono cercata, forse l'unica mia pecca è stata l'imprudenza di tornare a casa sola, dovuto al fatto che non pensavo esistesse davvero gente così. Perchè parliamoci chiaro.. a 17 anni non ci pensi.. se non ti è mai successo pensi che il luogo in cui vivi è tranquillo.

Non me la sono cercata perchè è mio diritto, come diritto di tutte le donne, vestirmi come vogliamo..

perchè è nostro diritto decidere se vogliamo far o meno sesso con qualcuno.

Da sbarbato in discoteca ho sempre detestato i tamarri che rompevano il cazzo alle ragazze. Anche se ad alcune di esse infine piaceva, mi sono sempre rifiutato di apparire come un bifolco molestatore.

Non ti sei cercata niente. Giuro che non avrei nessuna difficoltà ad uccidere personalmente uno stupratore. Su certi argomenti non si scherza..Non ci sono nè se ne ma. C'è solo la punizione Altro che castrazione chimica. Tagliare l'uccello.

In particolare mi ricordo due famosi casi di stupro.

Tyson che era stato ammesso nella camera di Miss America nera, in abiti discinti, solo perchè all'ultimo momento aveva detto NO, fu condannato a 10 anni (4 sospesi).

Il rampollo della famiglia Kennedy nella sua villa in Florida aveva drogato e poi tentato di stuprare la sua vittima ma fu assolto.

La differenza oltre alla fama e al colore della pelle? Tyson aveva trapanato Miss Black America, il rampollo di casa Kennedy con il suo cazzetto moscio da ubriacone non l'aveva nemmeno sfiorata. Ma le intenzioni erano le medesime.

Modificato da Milurdein
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Zero, credo che sia una sorta di meccanismo mentale che ci permette di proteggerci. Ci sono molte cose della mia infanzia che per anni ho rimosso. Ricordo vagamente, non ci tengo in particolar modo. Sono passati 28 anni. La rabbia, da adulta, è sapere, conoscere esattamente il momento in cui qualcuno/qualcosa ha violentato (anche solo metaforicamente) la tua vita, lasciano macerie da ricostruire che saranno sempre una casa con delle crepe. È inevitabile. Ci metti un po di stucco, imbianchi. Ma tu lo sai che ci sono.

E alla fine, va bene anche così. È consapevolezza di se.

Ma.

Quanti non si rialzano? A quanti va peggio?

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Zero e Kalema, mi avete fatto salire una rabbia incredibile. Ed io non sono in grado nemmeno di capire l'uno per cento di quello che avete provato voi. Credo di non poterlo nemmeno immaginare.

Proprio la scorsa settimana sul treno si parlava dello stupro del militare. Le donne erano le prime a dire che la ragazzina aveva provocato e che bisognava sentire tutte e due le campane. Mi sono un po' incazzato e gli ho detto quanto affermato qui sopra da MasterMatrix. "Siete veramente ipocrite, se fosse stato un extracomunitario neanche ve lo ponevate il problema e chiedevate la pena di morte". "Noooooooo, ma che diiiici, non è veeeeero".

Ma vaffanculo (questo però non gliel'ho detto).

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io non ho parole, ho pianto mentre leggevo le vostre storie....

resto basita dal comportamento di chi dovrebbe proteggerci.... come possono ancora oggi chiederci se ci siamo inventate tutto,

se abbiamo provocato...

o ascoltare chi ci dice che ce le siamo cercate...... io posso vestirmi anzi, svestirmi come mi pare, tu hai il diritto di pensare quello che ti pare, anche che io sia una troia, ma non hai il diritto di TOCCARMI.

Io concordo con Zerina, la castrazione chimica in certi casi è l'unica cosa, tanto se li mettono in galera, poi li lasciano andare e ricominciano come prima.

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Zero e Kalema, mi avete fatto salire una rabbia incredibile. Ed io non sono in grado nemmeno di capire l'uno per cento di quello che avete provato voi. Credo di non poterlo nemmeno immaginare.

Proprio la scorsa settimana sul treno si parlava dello stupro del militare. Le donne erano le prime a dire che la ragazzina aveva provocato e che bisognava sentire tutte e due le campane. Mi sono un po' incazzato e gli ho detto quanto affermato qui sopra da MasterMatrix. "Siete veramente ipocrite, se fosse stato un extracomunitario neanche ve lo ponevate il problema e chiedevate la pena di morte". "Noooooooo, ma che diiiici, non è veeeeero".

Ma vaffanculo (questo però non gliel'ho detto).

I reati vanno sempre provati, su questo non ci devono essere dubbi soverchi. Nel caso di uno stupro è piuttosto facile con la visita di un medico. Poi bisogna provare chi è stato. Ma la provocazione non deve essere sempre respinta al mittente. Tutti quelli che criticano chi va a mignotte, forse dovrebbero pensare che se molti più uomini frustrati ci andassero, magari ci sarebbero meno stupri. Se invece ragioniamo come Arguello che il marito lasciato dalla moglie ha lo stimolo di uccidere, allora giustifichiamo tutto.

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Che lo stupro debba essere provato mi pare ovvio e sacrosanto, ma il discorso, anche solo vago, sulla provocazione e compagnia secondo me sono gravissimi.
Una può andare in giro con una minigonna ascellare e la maglietta trasparente e non la puoi toccare né dirle niente (prima dello stupro vero e proprio ci sono infiniti gravissimi gradi di grigio), non scherziamo.
E aggiungo che è pure gravissimo che gente perbene faccia certi discorsi. A me non è mai capitato di sentire uno dire "se l'è cercata" ma se mai mi dovesse capitare gli farei fare una figura di merda epocale.
(Diverso è se uno non crede allo stupro ma se ci crede e fa certi discorsi per "giustificarlo" mi fa salire l'omicidio)

Ah, il prossimo che parla di "tagliare il pisello" lo cacciamo dal forum per manifesta assenza di cervello.

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(Diverso è se uno non crede allo stupro ma se ci crede e fa certi discorsi per "giustificarlo" mi fa salire l'omicidio)

nel mio caso fiorentino si accusava la tipa della gang bang (una vs 6) di essere consenziente. In questo senso si riconosce il fatto (i.e. portarla via ubriaca fradicia, metterla in un portabagli e penetrarla a turno) ma si nega lo stupro. Io non so come facciano queste persone a condurre oggi una vita normale.

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