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Vaccini


Tersite
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1 ora fa, Moon dice:

@Toremoon un paio di domande, allora:

1) Esiste uno Stato nel mondo che si avvicina anche solo lontanamente al tuo concetto di Stato NON fascista?
2) In uno Stato NON fascista secondo te, come funzionano le cose?

 

Non sono così esperto. Non ho come punto di riferimento una realtà esteriore. 

 

Per me uno Stato non fascista non impone, ma propone. Il suo fine è la convivenza di tutti gli esseri della comunità e adotta la migliore delle misure affinché le persone possano scegliere in totale autonomia senza coercizione alcuna. Se esiste un problema vaccini, uno Stato non fascista dispone le misure migliori per sensibilizzare le persone sulla questione. Non lascia indietro la sensibilizzazione perché c'è emergenza (anche perché oggettivamente non c'è un'emergenza tetano che può essere arginata grazie ai vaccini), ma interviene prima dell'emergenza per comprendere che sta succedendo al Paese. Il ché non vuol dire non intervenire, ma farlo con il dialogo e la informazione e lasciando la scelta sulle questioni individuali al singolo individuo. 

 

Per tornare al discorso, il problema di questo Paese non è che le persone non si vaccinano. Quella è la conseguenza di un problema, che è piuttosto il fatto che le persone non si fidano dei medici. Nessun genitore, neppure il più folle, davanti ad un medico di cui si fida rifiuterebbe il consiglio di vaccinare il proprio figlio. Nessuno. Sono tutti folli, oppure non c'è fiducia a tal punto che si preferiscono dei ciarlatani ai medici veri e propri? Come interviene uno Stato non fascista: aumenta l'affidabilità dei propri medici o obbliga le persone ad affidarsi a chi non si fida? Comprendiamo che qui in Italia non stiamo parlando di migliorare il rapporto di fiducia fra medico e paziente, ma di incentivare economicamente i medici che riescono a convincere più persone ad essere vaccinate. Così aumentiamo ancora la sfiducia. Ma perché siamo così sfiduciati da questi medici? Siamo tutti folli o c'è qualcosa di vero in questa sfiducia? Un quarto dei farmaci del Paese viene autosomministrato senza alcune prescrizione medica. I rimedi omeopatici (effetto placebo) stanno cominciando a sostituire la medicina ufficiale e alcuni medici (economicamente influenzati e non) si mostrano favorevoli ad una medicina sfacciatamente antiscientifica. Questo è il problema, non il fatto che le persone non vaccinano contro il tetano, ma che non c'è medico di cui si fidino che le riesca a indirizzare. Tutte le posizioni forziste su questo piano nascono dal ritenere irragionevole il non fidarsi dei medici, ma sono i primi ad autosomministrarsi farmaci senza consultazione medica, prima di un intervento importante si informano sulle strutture più qualificate e sui medici migliori (non tutti i medici sono affidabili nello stesso modo), cambiano medico di base se questi non si confà alla propria linea di pensiero. Dichiarano pubblicamente con le loro azioni che di tutti i medici non ci si può fidare (o ci si può non fidare), ma poi impongono agli altri di fidarsi ciecamente. 

 

Se c'è un problema di influenza dell'industria farmaceutica nella ricerca e nelle decisioni dei medici (e su questo credo che nessuno possa obiettare), questo vuol dire che non ci si può fidare dei medici e delle loro cognizioni. Difatti nessuno di noi si attiene a tutto ciò che gli dice o non gli dice il proprio medico. Siamo tutti flessibili perché ci fidiamo abbastanza di noi da credere di poter prendere decisioni in autonomia. Anche gli altri possono prendere le proprie decisioni in autonomia, a patto che le loro decisioni coincidano con le nostre. Nel momento in cui non coincidono, allora diventiamo intolleranti e intransigenti e forziamo la decisione dell'altro su quello che ci sembra più giusto. Questo atteggiamento è fascista. Uno Stato non fascista non forza l'individuo a fidarsi dei medici e non concede ai pazienti autonomia solo se le loro decisioni coincidono. In Italia (e nel sud in particolare) c'è un eccesso di parti cesarei. Un eccesso di medicalizzazione ingiustificata, favorita dai medici stessi. I medici decidono in sfavore della salute delle madri e dei figli. Ci dobbiamo fidare o no di questi medici? La scelta migliore sarebbe informare i pazienti sui pro e i contro delle diverse procedure e poi permettere alle madri di scegliere la procedura desiderata. Nel momento in cui le madri, però, scegliessero in massa il cesareo, la risposta fascista dello Stato sarebbe obbligarle al naturale, mentre quella non fascista sarebbe comprendere perché le madri rifiutano un'operazione così naturale e far ricontattare alle madri - per esempio - la naturalezza perduta. Se vuoi posso farti altri esempi, ma credo che l'impostazione si sia compresa. Saremmo tutti d'accordo che lo Stato obbligasse le donne al parto naturale perché è la procedura più sana e sicura per le madri e per i figli? Forse ci sembrerebbe un'aberrazione, ma è esattamente quello che sta succedendo qui, solo che questa volta noi siamo dalla parte di quelli che si fidano dei medici: quando ci troveremo dall'altra parte non vorremmo essere obbligati proprio a nulla.

Modificato da Toremoon
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tengo a dire che il discorso sui minori si distingue da tutto il resto (e valgono principi diversi) perché i bimbi sono parte della società e non proprietà dei genitori, per cui lo stato tutela i loro diritti anche contro il volere dei genitori. se i genitori violano gravemente i obblighi di cura (lato sensu non solo medica) nei confronti dei figli, lo stato glieli toglie (spesso succede con solo uno tra padre e madre).

 

fece scalpore addirittura quando li tolse a due genitori perché considerati troppo anziani, ma in maniera meno controversa se due genitori crescono i figlioli nel degrado e non gli garantiscono un minimo benessere, se li pigliano i servizi sociali.

 

 

Modificato da Tersite
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un'altra raccomandazione d'immagine sul sistema sanitario è che non è possibile che a ogni cazzo di prescrizione che porto in farmacia debba nascere un dibattito col farmacista sulla necessità del farmaco, e sul pediatra che ne dà troppi, o troppo pochi, o forse inadatti, o non dice le dosi giuste etc. etc.

 

se ognuno tra pediatra, ambulatorio di vaccini, farmacista, tira fuori la sua opinione criticando gli altri, la credibilità del sistema va a puttane.

 

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40 minuti fa, Toremoon dice:

 

Non sono così esperto. Non ho come punto di riferimento una realtà esteriore. 

 

Per me uno Stato non fascista non impone, ma propone. Il suo fine è la convivenza di tutti gli esseri della comunità e adotta la migliore delle misure affinché le persone possano scegliere in totale autonomia senza coercizione alcuna. Se esiste un problema vaccini, uno Stato non fascista dispone le misure migliori per sensibilizzare le persone sulla questione. Non lascia indietro la sensibilizzazione perché c'è emergenza (anche perché oggettivamente non c'è un'emergenza tetano che può essere arginata grazie ai vaccini), ma interviene prima dell'emergenza per comprendere che sta succedendo al Paese. Il ché non vuol dire non intervenire, ma farlo con il dialogo e la informazione e lasciando la scelta sulle questioni individuali al singolo individuo. 

 

Per tornare al discorso, il problema di questo Paese non è che le persone non si vaccinano. Quella è la conseguenza di un problema, che è piuttosto il fatto che le persone non si fidano dei medici. Nessun genitore, neppure il più folle, davanti ad un medico di cui si fida rifiuterebbe il consiglio di vaccinare il proprio figlio. Nessuno. Sono tutti folli, oppure non c'è fiducia a tal punto che si preferiscono dei ciarlatani ai medici veri e propri? Come interviene uno Stato non fascista: aumenta l'affidabilità dei propri medici o obbliga le persone ad affidarsi a chi non si fida? Comprendiamo che qui in Italia non stiamo parlando di migliorare il rapporto di fiducia fra medico e paziente, ma di incentivare economicamente i medici che riescono a convincere più persone ad essere vaccinate. Così aumentiamo ancora la sfiducia. Ma perché siamo così sfiduciati da questi medici? Siamo tutti folli o c'è qualcosa di vero in questa sfiducia? Un quarto dei farmaci del Paese viene autosomministrato senza alcune prescrizione medica. I rimedi omeopatici (effetto placebo) stanno cominciando a sostituire la medicina ufficiale e alcuni medici (economicamente influenzati e non) si mostrano favorevoli ad una medicina sfacciatamente antiscientifica. Questo è il problema, non il fatto che le persone non vaccinano contro il tetano, ma che non c'è medico di cui si fidino che le riesca a indirizzare. Tutte le posizioni forziste su questo piano nascono dal ritenere irragionevole il non fidarsi dei medici, ma sono i primi ad autosomministrarsi farmaci senza consultazione medica, prima di un intervento importante si informano sulle strutture più qualificate e sui medici migliori (non tutti i medici sono affidabili nello stesso modo), cambiano medico di base se questi non si confà alla propria linea di pensiero. Dichiarano pubblicamente con le loro azioni che di tutti i medici non ci si può fidare (o ci si può non fidare), ma poi impongono agli altri di fidarsi ciecamente. 

 

Se c'è un problema di influenza dell'industria farmaceutica nella ricerca e nelle decisioni dei medici (e su questo credo che nessuno possa obiettare), questo vuol dire che non ci si può fidare dei medici e delle loro cognizioni. Difatti nessuno di noi si attiene a tutto ciò che gli dice o non gli dice il proprio medico. Siamo tutti flessibili perché ci fidiamo abbastanza di noi da credere di poter prendere decisioni in autonomia. Anche gli altri possono prendere le proprie decisioni in autonomia, a patto che le loro decisioni coincidano con le nostre. Nel momento in cui non coincidono, allora diventiamo intolleranti e intransigenti e forziamo la decisione dell'altro su quello che ci sembra più giusto. Questo atteggiamento è fascista. Uno Stato non fascista non forza l'individuo a fidarsi dei medici e non concede ai pazienti autonomia solo se le loro decisioni coincidono. In Italia (e nel sud in particolare) c'è un eccesso di parti cesarei. Un eccesso di medicalizzazione ingiustificata, favorita dai medici stessi. I medici decidono in sfavore della salute delle madri e dei figli. Ci dobbiamo fidare o no di questi medici? La scelta migliore sarebbe informare i pazienti sui pro e i contro delle diverse procedure e poi permettere alle madri di scegliere la procedura desiderata. Nel momento in cui le madri, però, scegliessero in massa il cesareo, la risposta fascista dello Stato sarebbe obbligarle al naturale, mentre quella non fascista sarebbe comprendere perché le madri rifiutano un'operazione così naturale e far ricontattare alle madri - per esempio - la naturalezza perduta. Se vuoi posso farti altri esempi, ma credo che l'impostazione si sia compresa. Saremmo tutti d'accordo che lo Stato obbligasse le donne al parto naturale perché è la procedura più sana e sicura per le madri e per i figli? Forse ci sembrerebbe un'aberrazione, ma è esattamente quello che sta succedendo qui, solo che questa volta noi siamo dalla parte di quelli che si fidano dei medici: quando ci troveremo dall'altra parte non vorremmo essere obbligati proprio a nulla.

 

Ma quello che mi sfugge è: chi ha detto che dei medici non ci si deve fidare?

Ci fidiamo dell'idraulico che mette mano ai tubi, del giardiniere che ci sistema la siepe, dell'elettricista che ripara una presa ma no, improvvisamente abbiamo deciso che abbiamo i mezzi per poter discutere di medicina coi medici e decidere che di loro non ci fidiamo.

Non so se dalle tue parti sia diverso, ma in vita mia non ho mai avuto da ridire sull'operato di un medico. Sono sempre stato trattato bene, e idem la mia famiglia, e ci hanno sempre spiegato nel dettaglio qualsiasi decisione, a volte mettendoci di fronte alla possibilità di scegliere tra più opzioni.

Poi può succedere che sbaglino e può succedere che una loro decisione sia sbagliata. Non sono maghi. 

I tuoi discorsi (lasciando perdere l'utilizzo a sproposito del termine "fascista") partono dal presupposto che l'individuo abbia le basi per confutare il parere di un medico, e questa mancanza di fiducia di cui parli per me è dovuta al proliferare di ciarlatani, medicine alternative di dubbia efficacia (vedi omeopatia) e, soprattutto, siti/gruppi/pagine allarmistiche che catturano l'attenzione degli sprovveduti che si lasciano abbindolare da qualsiasi titolo a effetto.

 

 

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è chiaramente l'enfasi impulsiva che si mette in ogni cosa: dire che la medicina è fallibile e piena di difetti (basta vedere quanta gente muore per malattie che non riesce a curare!) porta a dire che qualsiasi altra cosa è meglio di essa.

 

che poi mi sono sempre stupito di come le medicine alternative siano considerate tutte parimenti valide: l'agopuntura ha origini millenarie in cina e si basa sui meridiani del corpo etc. etc. l'omeopatia nasce in germania nel '700 e si basa sulla memoria dell'acqua. Se con uno sforzo di comprensione capisco chi si appassiona a una, come si può fidarsi di tutte insieme, che dicono cose così diverse? Omeopatia, agopuntura, fiori di bach, rimedi naturali più disparati vanno sempre di pari passo, perché tanto l'alternativa ha tanti problemi e quegli altri almeno sono tentativi nuovi non legati agli altri metodi difettosi. E' il grillismo applicato alla medicina.

 

O meglio, il grillismo è l'applicazione alla politica di questa cultura dell'enfasi al posto della riflessione, alla semplificazione impulsiva al posto della complessità, dell'individualismo al posto della fiducia negli altri, magari esperti.

Modificato da Tersite
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5 minuti fa, Tersite dice:

O meglio, il grillismo è l'applicazione alla politica di questa cultura dell'enfasi al posto della riflessione, alla semplificazione impulsiva al posto della complessità, dell'individualismo al posto della fiducia negli altri, magari esperti.

 

Ecco, non volevo dirlo, ma sono convinto che il successo di iniziative sciagurate tipo quelle dei no-vax sia legato al fatto che improvvisamente tutti i complottisti d'Italia abbiano trovato un contenitore nel quale radunarsi.

 

 

Modificato da Mist
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1 ora fa, Tersite dice:

è chiaramente l'enfasi impulsiva che si mette in ogni cosa: dire che la medicina è fallibile e piena di difetti (basta vedere quanta gente muore per malattie che non riesce a curare!) porta a dire che qualsiasi altra cosa è meglio di essa.

 

Mi ricorda i discorsi di molti fumatori che citano il famoso nonno che  è morto a 100 anni e aveva sempre fumato... 

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Interessante punto di vista.
Quindi seguendo il tuo discorso, @Toremoon , tu genitore a tua volta ti comporti da fascista rispetto a tuo figlio perché gli imponi il tuo volere partendo dal presupposto che tuo figlio di 3 anni non sappia prendere in autonomia le decisioni più giuste per la sua vita e la sua salute.
Un genitore non fascista non impone ma propone, al bambino di 3 anni.
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7 ore fa, Mist dice:

 

Ma quello che mi sfugge è: chi ha detto che dei medici non ci si deve fidare?

[...]

I tuoi discorsi (lasciando perdere l'utilizzo a sproposito del termine "fascista") partono dal presupposto che l'individuo abbia le basi per confutare il parere di un medico, e questa mancanza di fiducia di cui parli per me è dovuta al proliferare di ciarlatani, medicine alternative di dubbia efficacia (vedi omeopatia) e, soprattutto, siti/gruppi/pagine allarmistiche che catturano l'attenzione degli sprovveduti che si lasciano abbindolare da qualsiasi titolo a effetto.

 

Io penso che questa sia la conseguenza, non la causa. Non credo che qualcuno che si fida dei medici si lasci abbindolare dai ciarlatani, ma credo che sia chi non si fida dei medici che si affidi ai ciarlatani. 

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5 ore fa, GURU baba rey dice:
Interessante punto di vista.
Quindi seguendo il tuo discorso, @Toremoon , tu genitore a tua volta ti comporti da fascista rispetto a tuo figlio perché gli imponi il tuo volere partendo dal presupposto che tuo figlio di 3 anni non sappia prendere in autonomia le decisioni più giuste per la sua vita e la sua salute.
Un genitore non fascista non impone ma propone, al bambino di 3 anni.

 

Io non ho la concezione dello Stato come un Grande Genitore, ma di un apparato che la Comunità crea per meglio amministrarsi. Più che un Grande Padre, la potrei vedere come una Grande Famiglia. 

 

Paragonare i rapporti fra Stato e cittadino a quelli fra padre e figlio non rispecchia la mia visione delle cose. 

 

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7 ore fa, Toremoon dice:

Io penso che questa sia la conseguenza, non la causa. Non credo che qualcuno che si fida dei medici si lasci abbindolare dai ciarlatani, ma credo che sia chi non si fida dei medici che si affidi ai ciarlatani. 

 

Occhio però, non vaccinarsi è un lusso, gli antivax sono un fwp. Dove la sanità è inesistente, dove i medici fanno schifo, i vaccini non sono messi in discussione, vedi video di gino strada di qualche pagina fa. I vaccini sono vittima del loro stesso successo: hanno debellato malattie e ora sembrano superflui.

 

L'intervento per me non sta tanto nel miglioramento della scienza medica, che con tutti i suoi problemi fa il suo corso, ma in una migliore divulgazione, da parte degli addetti ai lavori e delle istituzioni.

Modificato da Tersite
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6 ore fa, Toremoon dice:

 

Io non ho la concezione dello Stato come un Grande Genitore, ma di un apparato che la Comunità crea per meglio amministrarsi. Più che un Grande Padre, la potrei vedere come una Grande Famiglia. 

 

Paragonare i rapporti fra Stato e cittadino a quelli fra padre e figlio non rispecchia la mia visione delle cose.

 

Il punto focale è che non stiamo parlando di un genitore che decide di non vaccinare se stesso, ma che decide di non vaccinare suo figlio. E' una differenza che molti genitori faticano ad accettare.

Tuo figlio non sei tu, non è una tua proprietà nè un'estensione di te stesso. Tuo figlio è un'altra persona che ha dei diritti.

Il principio fondamentale dello Stato di diritto è la salvaguardia e la difesa dei diritti della persona.

Trattandosi di minori, non avendo l'età per decidere per se stessi è lo Stato che su determinati argomenti difende i loro diritti con delle leggi (obbligo di vaccinazione e frequenza scolastica, divieto di alcool, fumo, gioco d'azzardo, armi da fuoco, lavoro minorile, ecc.), cose che da adulti vengono poi lasciate alla libertà individuale.

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In uk lo stato ha imposto ai genitori di staccare le macchine che tenevano in vita il figlio, ritenuto incurabile, impedendo loro di provare cure sperimentali negli usa (o almeno, questa è la storia che si legge sui giornali).

In questo caso lo stato impone non la cura ma l'assenza di essa, e risulta più inquietante.

Li trovo argomenti affascinantissimi e mi rammarico che in tv i talk show parlino di cazzate e non di questo (e se ne parlano, lo fanno invitando delle bestie da freak show al fine di farli scannare, come i gladiatori al colosseo). Alla fine ogni cosa, anche l'imu e la gestione dei rifiuti, si giocano su principi analoghi su cui non siamo mai portati a riflettere al di fuori dei testi di filosofia politica, per cui non potremo mai essere rappresentati da persone che perorano le nostre convinzioni e il nostro interesse.

 

Modificato da Tersite
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18 ore fa, Tersite dice:

 

Occhio però, non vaccinarsi è un lusso, gli antivax sono un fwp. Dove la sanità è inesistente, dove i medici fanno schifo, i vaccini non sono messi in discussione, vedi video di gino strada di qualche pagina fa. I vaccini sono vittima del loro stesso successo: hanno debellato malattie e ora sembrano superflui.

 

L'intervento per me non sta tanto nel miglioramento della scienza medica, che con tutti i suoi problemi fa il suo corso, ma in una migliore divulgazione, da parte degli addetti ai lavori e delle istituzioni.

 

Ci stiamo lavorando, non temere. 

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18 ore fa, GURU baba rey dice:

Tuo figlio non sei tu, non è una tua proprietà né un'estensione di te stesso. Tuo figlio è un'altra persona che ha dei diritti.

Il principio fondamentale dello Stato di diritto è la salvaguardia e la difesa dei diritti della persona.

Trattandosi di minori, non avendo l'età per decidere per se stessi è lo Stato che su determinati argomenti difende i loro diritti con delle leggi (obbligo di vaccinazione e frequenza scolastica, divieto di alcool, fumo, gioco d'azzardo, armi da fuoco, lavoro minorile, ecc.), cose che da adulti vengono poi lasciate alla libertà individuale.

 

Credo che quello che stiamo cercando di capire è quale sia il livello minimo di cure che un genitore deve garantire al proprio figlio prima che subentri la Comunità in sua vece. Il principio dovrebbe essere quello di garantire gli interessi del minore indipendentemente dal volere dei genitori. E qui credo che il dibattito arrivi ad un punto: siamo sicuri che la Comunità curi sempre i migliori interessi dell'essere umano che non può farlo per sé? L'embriologia ha chiaramente dimostrato, ad esempio, che dal momento della fecondazione il processo della vita è irreversibile e che lo zigote sia l'inizio effettivo di un nuovo essere umano. I nostri diritti di esseri umani, dunque, dovrebbero cominciare dal concepimento. Eppure in Italia c'è una legge che permette l'interruzione spontanea di gravidanza entro il terzo mese. Applicare l'obbligo in questa area, significherebbe garantire il diritto dell'essere umano dal primo istante della sua esistenza e quindi obbligare le madri a portare avanti tutte le gravidanze. Per questo io dico che un atteggiamento intransigente dal punto di vista dei diritti dell'essere umano si mostra ipocrita se si erge poi a difesa dell'aborto.

 

Se entriamo nel terreno minato dell'obbligo dello Stato di proteggere la sicurezza e i diritti della vita umana, stranamente ci posizioniamo in una direzione antitetica nella questione pro-vax e in quella pro-choice: da una parte tuteliamo in diritto del nascituro, dall'altra quello della madre. Se un domani un Governo dovesse emanare l'obbligo per donne di portare a termine le gravidanze per tutelare il miglior interesse del nascituro utilizzando lo stesso principio, non sono sicuro che noi ci troveremmo d'accordo (e questo sta già avvenendo in alcuni Paesi, con un ritorno al depotenziamento della scelta della donna sul figlio).  

 

La mia posizione, al momento, è che il primo diritto che dev'essere garantito al bambino, prima ancora di quello della vita, è quello all'amore. 

I genitori differiscono dall'impatto che hanno con la vita che si sviluppa: alcuni la amano fin dal primo giorno del concepimento, altri la detestano e se ne vogliono liberare. Questo fatto è centrale. Tutti noi siamo stati quell'agglomerato di cellule e il diritto alla vita di tutti noi sarebbe stato tutelato se ci fosse stato l'obbligo di portare a termine la gravidanza da parte delle nostre madri, ma oggi avremmo al mondo un ammasso di persone non amate maggiore di quello che già c'è. Il diritto all'aborto dovrebbe sancire il diritto dell'essere umano ad essere amato dalla propria madre. Dopo un certo lasso di tempo (senza alcun motivo reale), però, noi stacchiamo il cordone ombelicale del diritto della madre sul bambino e lo facciamo in maniera unilaterale, senza possibilità alcuna di intervenire: dopo i 90 giorni, decidiamo che i diritti del bambino li tuteliamo noi come Comunità. Questa è un'idea che tutela l'essere umano in maniera del tutto illogica, anche perché non tiene conto di chi i figli, invece, vuole tenerli perché li ama. E li ama fin da subito, fin da quando sono solo un piccolo ammasso di cellule, fin da quando sente il suono del loro cuoricino battere all'interno di una pallina intravista attraverso un freddo monitor. Per questi genitori l'idea che la Comunità di occupi del loro amore è fuori discussione. I genitori che amano i propri figli, decidono in autonomia e nessuna legge dello Stato li può smuovere per danneggiare un essere per il quale sarebbero pronti a dare la loro stessa vita, anche nei suoi primi 90 giorni di esistenza. Il tema qui è garantire informazione e assistenza perché le persone che amano di più i bambini possano prendere le migliori decisioni per il loro benessere, ma qui stiamo assistendo ad un Governo che si interpone nel rapporto fra figli e genitori. Quello che si sta portando avanti è il tentativo di convincere e costringere le madri a vaccinare i propri figli, invece di parlare di avvicinarle alla comprensione per permetterle di operare le migliori scelte per il figlio. 

 

Ed è certo che qualcosa può andare storto, in qualche modo può interrompersi il rapporto d'amore (ed è un'esperienza che sentiamo un po' tutti, quella di non essere stati profondamente e totalmente amati dai nostri genitori) ed in quel caso la Comunità è tenuta a sostenere quello che sta succedendo. Nei casi in cui il rapporto d'amore si è profondamente deteriorato (come in quelli di negligenza, abuso, violenza) io sento che la Comunità ha il dovere di intervenire con azioni tese a ripristinare, se possibile, il filo d'amore spezzato, o comunque assicurare assistenza sia ad abusante che ad abusato. 

 

Nei casi di non vaccinazione mi sembra che non ci sia né abuso, né violenza da parte dei genitori, né il loro atteggiamento anti-scientifico mi pare frutto di negligenza, visto che passano più tempo di molti ad informarsi sui danni dei vaccini e sui loro effetti collaterali. Non parrebbe il caso di esercitare il nostro diritto di tutela del rapporto d'amore fra genitore e figlio. La realtà è che ci nascondiamo dietro a fenomeni farlocchi come l'immunità di gregge (il perché dell'aggettivo lo ha ampiamente spiegato @Tersite) per punire i genitori della loro disobbedienza al credo della medicalizzazione come panacea di tutti i mali. E' un atto di forza condotto tenendo in mano lo stemma di una scientificità che è per definizione foriera di dubbi per scardinare le certezze e porre in essere una crescita nella ricerca, non ne la sicurezza. Assumiamo che l'infante che tuteliamo, una volta divenuto adulto, scelga la medicalizzazione come unica risorsa per fronteggiare la malattia, quando nella realtà abbiamo milioni di individui adulti che rifiutano questa scelta. E se il bambino che oggi vacciniamo, poi da adulto scoprisse che non voleva essere vaccinato? Nell'obbligo del vaccino noi non stiamo tutelando il diritto del bambino alla scelta della propria cura, ma lo stiamo forzando nell'unica direzione che noi vogliamo vedere.  

 

Nel punire i genitori per il loro peccato di blasfemia, noi assumiamo implicitamente che la strada della medicalizzazione sia l'unica percorribile. Fra gli effetti collaterali del vaccino per il tetano, oltre che alcuni lievi e più frequenti come febbre alta (600 casi all'anno in Italia), convulsioni (700 casi) e ore di pianto ininterrotto (10.000 ogni anno in Italia), ci sono anche gravi reazioni allergiche, convulsioni a lungo termine, coma, abbassamento della coscienza e danni cerebrali permanenti. Per questi ultimi, i casi sono meno di uno su un milione e vuol dire che su 10 milioni di under 16 italiani, abbiamo una cinquantina di bambini che si trovano in condizioni gravi per aver preso un vaccino di cui avrebbero potuto mai avere bisogno. Immagina ad essere tu quel bambino su un milione a riportare danni cerebrali e immagina di essere tu il genitore che prima di intervenire con un vaccino avrebbe preferito vagliare altre possibilità, ma si è visto imporre l'obbligo di vaccinare. L'essere che più ama al mondo avrà problemi per tutta la vita perché la Comunità ha deciso unilateralmente che era l'unica scelta. 

 

Comprendiamo che questo atteggiamento forzista è assolutamente ingiustificato, irrazionale, violento e emotivo, mosso solo da paura. Se mio figlio, l'essere che più amo al mondo, quello per cui sarei disposto a sacrificare la mia stessa esistenza, dovrà affrontare tutta la vita una sedia a rotelle e difficoltà di comprensione e apprendimento, l'unica mia possibilità di fare i conti con questa realtà può essere solo la consapevolezza di aver deciso con coscienza di affrontare questo rischio. Obbligare i bambini a questa esposizione è un'aggressione che non rispetta il volere degli adulti reali, ma che vuole imporre il proprio credo scientifico e medicalizzante chi questo credo non lo ha. Se gli adulti possono decidere di medicalizzarsi oppure no (arrivando alla decisione di permettere il suicidio a chi lo desidera), non stiamo dando la stessa opportunità ai bambini, garantendo loro meno diritti di quelli degli adulti. 

 

 

 

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19 minuti fa, Toremoon dice:

ci sono anche gravi reazioni allergiche, convulsioni a lungo termine, coma, abbassamento della coscienza e danni cerebrali permanenti. Per questi ultimi, i casi sono meno di uno su un milione e vuol dire che su 10 milioni di under 16 italiani, abbiamo una cinquantina di bambini che si trovano in condizioni gravi per aver preso un vaccino di cui avrebbero potuto mai avere bisogno. 

 

Se questo dato non fosse falso, avrebbero ragione gli antivaccinisti.

 

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8 minuti fa, pachu dice:

cosa vuol dire "medicalizzazione"?

 

Il ricorso al farmaco per risolvere i problemi "fisici".

 

(o di procedure legate all'operazione esterna)

Modificato da Toremoon
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Inviato (modificato)
29 minuti fa, Toremoon dice:

 

lì c'è scritto che, per i casi gravi che ho quotato, non è possibile collegarli al vaccino (a quanto ho capito, perché sono troppo rari, e la loro incidenza non cambia tra vaccinati e non).

i dati applicati all'italia invece non li ho trovati.

 

ribadisco che se su 10 milioni di vaccini ci sono 50 danni cerebrali permanenti dovuti a essi, se faccio un altro figlio mi trasferisco in un paese dove non c'è l'obbligo (per la prima è troppo tardi, per la maggior parte li ha già fatti e finora le è andata bene).

 

Modificato da Tersite
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