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PREPARIAMOCI A QUESTO 2007 RUGBYSTICO


dugio
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Questa la formazione dell'Italia che sabato al Flaminio affronterà la Francia nel match inaugurale del torneo delle Sei Nazioni 2006, annunciata oggi dal ct Pierre Berbizier e dal team manager Carlo Checchinato e di cui non fa parte Alessandro Troncon, tornato in azzurro due anni dopo l'ultima apparizione:

15 Roland De Marigny, 14 Denis Dallan, 13 Gonzalo Canale, 12 Mirco Bergamasco, 11 Andrea Masi, 10 Andrea Scanavacca, 9 Paul Griffen, 8 Sergio Parisse, 7 Mauro Bergamasco, 6 Josh Sole, 5 Marco Bertolani (capitano), 4 Santiago Dellapé, 3 Carlos Nieto, 2 Fabio Ongaro, 1 Salvatore Perugini.

A disposizione: 16 Carlo Festuccia, 17 Andrea Lo Cicero, 18 Martin Castrogiovanni, 19 Roberto Mandelli, 20 Alessandro Troncon, 21 Ramiro Pez, 22 Kaine Robertson

Ecco qua la nostra formazione, giusta la fiducia a Scanavacca, giusto l'impiego di De Marigny ad estremo.

Vedremo, a parte l'ottimismo e la fiducia l'importante è non fare cazzate e cattive scelte come quelle che ci hanno fatto mancare le vittorie (storiche) con Australia ed Argentina, l'ultimo gradino della crescita è quello.

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Su Robertson posso essere d'accordo.

Su Nitoglia assolutamente no, lo ritengo molto sopravvalutato.

Non dimentichiamoci che Masi e Dallan stanno facendo benissimo nelle rispettive squadre di club e che contro la Francia le nostre ali dovranno occuparsi più di difesa che di brillantezza in attacco, per non permettere alla Francia di disporre a piacimento di uno di uno schema di gioco per loro essenziale.

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breve commento alle gare del week-end.

partiamo dalla formazione azzurra che presenta scanavacca come mediano di apertura. a me questo giocatore non è mai piaciuto, non l'ho mai visto protagonista e soprattutto sempre molto impreciso nei calci. sarà che sbaglio io, comunque pronti via e subito gettiamo 3 punti alle ortiche. poi il nostro 10 si fa male, de marigny sbaglia un altro calcio da strappargli le unghie dei piedi, ongaro decide di suicidarsi contro un francese invece di concretizzare una bellissima superiorità conquistata sulla destra e si capisce che la partita è già segnata.

non a caso mentre le statistiche recitano italia con più del 50% di possesso palla e soprattutto per due terzi del tempo nella metà campo francese (due numeri che messi insieme difficilmente tradiscono) i galletti fanno la prima azione e mettono a segno 3 punti. poi gli regaliamo allegramente due mete e la partita è già in archivio prima del fischio di metà gara.

la mazzata è troppo forte per riprendersi, lo spirito non è più quello giusto. pez mette in mezzo ai pali l'unico calcio che potrà fare in tutta la gara ma è un evidente contentino.

considerazioni a margine. dopo tanto tempo ho visto l'italia stranamente in difficoltà in mischia e in difesa. i problemi del nostro attacco asfittico li conosciamo da tempo, ma in genere sapevamo resistere strenuamente in difesa mentre stavolta era evidente che ad ogni attacco la francia entrava facilmente nelle nostre maglie quando non eravamo noi a regalargli direttamente la possibilità di segnare. chissà come è successo.

per quanto riguarda la fase offensiva, per me continuiamo a pagare la mancanza di talento nei ruoli chiavi della fantasia e della corsa. la verità temo sia che in italia chi ha talento, fantasia e la struttura per fare il mediano di mischia... gioca a calcio non a rugby.

interessante il 9 francese, mi sembrava giovane ma magari mi sbaglio. pensare che noi dobbiamo rispolverare un quasi 34enne troncon fa veramente pensare sulla forza del nostro movimento.

detto questo è una sconfitta che ci può stare, magari non nelle proporzioni, ma questo è il rugby. se sbagli la partita ne prendi 30 senza discussioni.

ora ci aspetta un'altra suonata in inghilterra e poi dobbiamo giocarci le due partite alla nostra portata.

domenica mi sono goduto la bellissima partita tra galles e irlanda. bello spettacolo, due squadre toste in difesa e sempre pronte a riproporre l'azione, sia alla mano che al piede. andare a vincere al millennium è impresa che non va sottovalutata e dimostra un'irlanda in gran salute. o'gara si conferma un fenomeno nei calci di spostamento, a volte davvero mostruoso, regalando spesso ai verdi un sospiro di sollievo durante la pressione gallese. pare niente ma poter guadagnare 30 metri in un attimo quando sei in difficoltà o quando vuoi mettere pressione agli avversari non è male. o'driscoll è sempre il solito fenomeno e la vera differenza la fa proprio la capacità sua e degli altri verdi di leggere al volo la possibilità di una superiorità numerica e di andarla a sfruttare fino in fondo, fino all'ala, senza farsi prendere da strane manie di sfondamento.

il galles è la solita ottima squadra che in casa propria sa esaltarsi oltre misura.

a margine dell'incontro segnalo il miglior calcio di spostamento che ho mai visto in vita mia: nel primo tempo una bordata dalla tre quarti irlandese che sembra destinata ad un facile annullamento da parte dei gallesi e che invece rimbalza malignamente lungo la linea di metà e finisce in touch a pochi centimetri dalla metà dei rossi.

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Oggi ho poco tempo per scrivere ma per fortuna Ake ha già espresso in modo specifico l'analisi della partita, analisi poi perfettamente sintetizzata da paolo: davvero umiliati.

Partiamo sempre per suonare e poi non facciamo bene le cose semplici del rugby: sempre i soliti errori, sempre le solite mancanze, e stavolta abbiano ceduto anche dietro, dove ci eravamo costruiti una verginità.

La meta incredibilmente mancata da Ongaro, con i compagni in superiorità all'ala, è da manuale del rugby all'incontrario, è da far vedere per come sia impossibile non segnare una meta così, da A B C da rugby: raggruppamento su un lato, uscita rapida della palla, ribaltamento sul lato opposto sempre in avanzamento e con la difesa in inferiorità, 5 punti come ha detto Villepreux.

Per forza la Francia si è fatta beffe di noi, prima si pensa alle cose semplici, a mettere i punti che devono essere in banca (anche il calcio di De Marigny, ma insomma sbagliare un calcio del genere è da ubriachi, ma che si scherza davvero!), poi si fanno le giocate spettacolari che sanno di presunzione.

Voglio solo aggiungere, anzi finire con la cosa più bella del weekekd rugbystico, sulla quale spero che tutti concorderete: il ritorno del baronetto Wilkinson che ha commosso tutti, per aver ritrovato un fuoriclasse che ha riacceso tutta l’Inghilterra. Ellis sembrava il fratello bello del mediano di mischia che avevamo visto spesso balbettante, poi ha dispensato tutto il suo sapere rugbystico, quando ha messo il drop all’inizio della partita è stato il segnale del ritorno, e forse dovremo rivedere qualche nostro pronostico dopo i prossimi incontri.

A domani ragazzi con qualche altra considerazione….

Modificato da dugio
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avevo capito cosa intendevate. diciamo che in un periodo in cui infuria la bufera sul calcio volevo rimarcare una differenza per me fondamentale del rugby. il rispetto dell'avversario, sia quando vinci che quando perdi. questo secondo passaggio non è scontato, perchè è proprio quello che manca al calcio, la capacità dei tifosi di applaudire gli avversari che ti hanno battuto sul campo senza vederli come il nemico da demonizzare, insultare e abbattere.

in questo senso intendevo il mio appunto.

per me quando hai rispetto per il tuo avversario non puoi mai uscire umiliato. sconfitto sì, anche pesantemente, ma mai umiliato. ma magari è questione di lana caprina.

io alla fine della partita di sabato ero frustrato per il modo stupido in cui avevamo fatto prendere una brutta piega ad una partita che era comunque difficile. non mi sentivo umiliato di aver perso contro una squadra che si era dimostrata forte, nel gruppo e nei singoli, bravissima a cogliere ogni occasione per fare punti, come deve essere nel rugby.

tornando alla situazione della squadra azzurra e al diritto di giocare nei 6 nazioni, io credo che l'italia si trova in un guado. da un lato ci sono i 5 mostri sacri , con una tradizione ed un movimento non paragonabile al nostro, dall'altra le altre realtà europee. a me sembra - e i recenti risultati in coppa del mondo lo dimostrano - che ormai abbiamo abbandonato le cenerentole dell'europa e stiamo cercando di agganciarci al treno dei migliori.

è ovvio che non siamo ancora pronti per giocarci un 6 nazioni da protagonisti, ma solo confrontandoci con loro a suon di sveglie - e non certo mazzolando la russia 80 a 0 - possiamo completare quella crescita e soprattutto dare stimoli al movimento e sperare che più ragazzi si avvicinino a questo sport e facciano crescere la qualità dei nostri nazionali.

tutto sommato lo scorso anno abbiamo fatto un ottimo 6 nazioni, giocando a viso aperto con tutti e uscendo tra gli applausi dai tempi storici del rugby.

forse contro la francia la tensione del risultato è stata esagerata, tutti volevano l'impresa e i primi due schiaffi dopo essere partiti bene hanno minato il morale oltre misura.

tutto ciò sempre nell'ottica nei nostri valori tecnici, che sono modesti rispetto agli altri e con i quali dobbiamo comunque fare i conti.

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Precisazione sensata Ake e quanto mai opportuna.

Ma anche drammaticamente indice di come il calcio non potrà mai guarire, perlomeno in queste generazioni, perchè si possono cambiare le strutture, si possono adottare sistemi repressivi giusti, ma se non cambia la testa ed il cuore di chi lo segue si sarà sempre al punto zero.

Ma pensiamo al rugby.

Il tuo discorso non fa una grinza se si pensa che il coach inglese proprio oggi ha fatto rimbalzare dalle agenzie una dichiarazione in cui afferma senza mezzi termini che Berbizier è il miglior tecnico del torneo per la crescita che sta dando alla nostra squadra.

Siccome sono certo che non sono parole di circostanza, credo che debbano essere di conforto e che debbano anche farci capire che la strada sarà lunga ma è indubbiamente quella giusta, se non altro c'è molto rispetto adesso per noi e particolari attenzioni a certe nostre caratteristiche positive.

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Ragazzi che pena sabato, per fortuna che poi c'è stata Inghilterra-Scozia e Galles-Irlanda.

Condivido quanto detto da Ake sull'essere a metà del guado i 5 davanti, tutti gli altri dietro, molto distanti, e noi nel mezzo in affanno.

Dal punto di vista tecnico forse la differenza tra noi e le 5 big è al momento talmente grande che non ci avvantaggia molto giocare quasi esclusimente contro di loro, però l'effetto traino derivante da finesettimana come quello appena passato è enorme e chissà che la base non ne possa giovare e attirare sempre più giovani.

Per quanto riguarda la "lealtà" nel Rugby è innegabile che esista ma le ragioni sono altre, non è una lealtà che appartiene geneticamenta al Rugby ma che deriva dal suo essere uno sport di nicchia e non solo qui in Italia ma a livello di club anche nei paesi del 5 nazioni. In Australia (e anche in N.Z. e S.A.) dove la palla ovale muove la maggior parte dei soldi che affluiscono negli sport di squadra esistono corruzione, doping, violenza e slealtà.

Modificato da Lord Jim
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senza molti di giri di parole, secondo me, ci manca uno che faccia la differenza. Per dirla ancora più chiara, questa squdra con un dominguez di dieci anni fa poteva ambire tranquillamente a vincere il sei nazioni

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innanzitutto, appoggio jimme nella sua precisazione rugbistica.

a me sono giunte voci strane a proposito di molti ragazzoni delle nostre giovanili, per esempio...

insomma, dire che nel rugby 'tutto è bello' è una minchiata. però ora come ora, agonisticamente, mi piace molto di più del calcio

ciò premesso: liotru, la tua insipienza è davvero a 720° . Con un Dominguez avremmo, forse, potuto incrementare del 100% le vittorie per singola edizione (passare da una a due), ma con gli errori di sabato non l'avremmo portata a casa manco con Johnny Wilkinson.

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ma con gli errori di sabato non l'avremmo portata a casa manco con Johnny Wilkinson.

gli errori sono figli dell'insicurezza, con uno in squadra come il Dominguez di dieci anni fa tutti i reparti acquistano sicurezza.

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ma non è solo questione di beccare la touche, parliamoci chiaro a me non piaceva il suo gioco il cercare il calcio a tutti i costi, ma alla fine uno così sempre lucido e presente volente o nolente ti fa la differenza in una squadra come la nostra.

Modificato da liotru
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ma non è solo questione di beccare la touche, parliamoci chiaro a me non piaceva il suo gioco il cercare il calcio a tutti i costi, ma alla fine uno così sempre lucido e presente volente o nolente ti fa la differenza in una squadra come la nostra.

sì, ma il fare la differenza, per noi, sarebbe vincere 2 partite, non il torneo

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