Vai al contenuto

Uscire dall'Euro (o restarci)


Toremoon
 Share

Recommended Posts

Forse c''è un 'incomprensione di base: io non sto negando assolutamente i nostri problemi GRAVI di inefficienza, corruzione mala spesa pubblica. Questo è un discorso diverso e va' affrontato distintamente dalla recessione economica che colpisce quasi tutto il continente, e mi ripeto fino alla noia coinvolge "Paesini" come la Francia (3,2 mil. di disoccupati) non sospettabili dei nostri vizi atavici sopradescritti. Vuol dire che c'è dell'altro.

SE ripeto c'è un malato grave ed è la vecchia Europa la quale deve combattere con aree nelle quali i vincoli bilancio non ci sono (Giappone, Stati Uniti etc...) è evidente che sia un lotta impari. In più è chiaro (ma questo è un altro discorso) che l'Europa sui beni di media e bassa tecnologìa non potrà più competere e produrre per il costo del lavoro troppo superiore ai Paesi emergenti.

I conti devono andare a posto, Paesi come l'Italia devono diminuire sprechi e corruzione (ma mi sembra che i partiti tradizionali ed i nostri governi facciano tutto meno che quello), MA per uscire dalla recessione devi dare una finestra temporale nella quale come vecchio continente si da' di nuovo respiro all'economia di zona. Ripeto scindiamo i due problemi.

Sull'altro fronte tagliamo la spesa vera inefficiente e non aumentiamo le tasse: togliamo (no solo TAGLIAMO) le provincie, dimezziamo i parlamentari e i loro emolumenti (ed al massimo due soli mandati), dismettiamo i beni pubblici (e magari anche solo come azione simbolica smettiamo di "svendere" appartamenti prestigiosi a parlamentari e sindacalisti a prezzi di realizzo). Si riparta da lì.

Modificato da mauricefree
Link al commento
Condividi su altri siti

da un punto di vista macroeconomico, le azioni simboliche non servono a niente. Il discorso delle province è un'altra cosa, sicuramente sarebbe una cosa auspicabile che permetterebbe risparmi con cui sarebbe possibile fare qualcosa di buono, seppur marginale. Con gli stipendi dei parlamentari ci copri al massimo le noccioline dei voli di stato.

Ciò non significa che con la sola austerity un giorno si uscirà dal baratro. Le misure espansive dovranno esserci. Ma il punto è, devono esserci dopo, perchè appena arriveranno ripartirà tutto e delle riforme per l'efficienza non gliene sbatterà più niente a nessuno, ci troveremo daccapo e daremo alla prossima generazione una crisi latente in omaggio. Quindi prima si taglia seriamente qualcosa (province, senato, missioni dell'esercito...) e si rende più produttivo il sistema pubblico (velocizzare le pratiche, estendere i servizi a parità di personale, eliminare burocrazia anche a costo di diminuire i controlli...), e poi dopo queste riforme si pompa la crescita.

Link al commento
Condividi su altri siti

Beh è evidente che il dimezzamento dei parlamentari non è il punto focale, così come il dimezzamento dei loro emolumenti il discorso è che in ogni caso sono assolutamente sproporzionati alla necessità i primi e ampiamente più alti del resto del mondo i secondi...quindi vanno abbassati a prescindere, Stesso dicasi per i privilegi sugli immobili...sono scandalosi a prescindere dal fatto che facciano o meno risparmiare o ricavare somme rilevanti. C'è comunque una questione di etica nei confronti di chi avendo 1/10 o 1/20 dei loro stipendi non possono certo comprarsi immobili a Roma in buoni quartieri a prezzi da alloggio popolare o poco più.

Sui tagli grossi vedo che si concorda, è solo sulla tempistica che divergiamo. Io sono convinto che vada fatto un lavoro parallelo su efficienza, corruzione e crescita. Ripeto, c'è tutto un settore privato d'impresa che soffre e che non ripartirà finché non si agisce sulle tassazioni, ed imposizioni ormai abnormi da "rapina"; poi certo, contiamo sullo snellimento burocrazie, servizi.... ma una cosa NON può escludere l'altra. I conti tornerebbero mooolto più in fretta a posto così.

In sostanza c'è un settore privato in Italia che paga per le inefficienze e le corruzioni pubbliche da decenni.... vogliamo aiutare il primo SUBITO (e non la Fiat o le grosse banche etc... che già hanno già ricevuto, ma la media e piccola impresa) e pensare contemporaneamente a risolvere i problemi creati dei secondi?

Modificato da mauricefree
Link al commento
Condividi su altri siti

Resta da capire se dopo 10 anni di austerità, con scuole sfasciate, ospedali spolpati, infrastrutture abbandonate ed una generazione buttata nel gabinetto il Paese si potrà rianimare magicamente come una mummia egizia oppure no.

Io c'ho la mia idea ma non la dico per non portar sfiga...

Si ha un bel dire che l'Italia deve guarire dalla malattia della spesa pubblica, ma una cura nella dose sbagliata è letale nella maggior parte dei casi.

Persino quel fesso di Prodi che ha scritto le regole alle quale siamo impiccati, era esterrefatto nell'ultima intervista sull'Euro.

Fortuna che c'è sempre qualcuno più realista del re in questo Paese...

Link al commento
Condividi su altri siti

Resta da capire se dopo 10 anni di austerità, con scuole sfasciate, ospedali spolpati, infrastrutture abbandonate ed una generazione buttata nel gabinetto il Paese si potrà rianimare magicamente come una mummia egizia oppure no.

Io c'ho la mia idea ma non la dico per non portar sfiga...

Si ha un bel dire che l'Italia deve guarire dalla malattia della spesa pubblica, ma una cura nella dose sbagliata è letale nella maggior parte dei casi.

Persino quel fesso di Prodi che ha scritto le regole alle quale siamo impiccati, era esterrefatto nell'ultima intervista sull'Euro.

Fortuna che c'è sempre qualcuno più realista del re in questo Paese...

Resta da capire se dopo 10 anni di austerità, con scuole sfasciate, ospedali spolpati, infrastrutture abbandonate ed una generazione buttata nel gabinetto il Paese si potrà rianimare magicamente come una mummia egizia oppure no.

Io c'ho la mia idea ma non la dico per non portar sfiga...

Si ha un bel dire che l'Italia deve guarire dalla malattia della spesa pubblica, ma una cura nella dose sbagliata è letale nella maggior parte dei casi.

Persino quel fesso di Prodi che ha scritto le regole alle quale siamo impiccati, era esterrefatto nell'ultima intervista sull'Euro.

Fortuna che c'è sempre qualcuno più realista del re in questo Paese...

Se si vuole fare il paragone in ambito medico, se quelle in atto sono medicine prese in dosi sbagliate si potrebbe anche dire che l'uscita dall'Euro e' un'eutanasia diretta...preferisco prendere tempo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Caro Armando quanto hai ragione... e poi le mummie si sa, si risvegliano solo nei film tipo Belfagor.

Di troppi tagli si rischia di star male...ma di troppe tasse si rischia di morire se non cambia urgentemente qualcosa.

difatto avendo la tassazione che abbiamo però, dovendola quindi abbassare non abbiamo alternativa che contrarre la spesa pubblica improduttiva e ce n'è ancora a bizzeffe.

L'austerità come dogma ha portato l'Europa (Germania a parte) nella situazione che vediamo. Ormai credo che nessuno più lo contesti nemmeno chi la propugnava con convinzione. Troppi svantaggi che stiamo pagando poi nei confronti dell'area asiatica, americana etc.... che sono liberi di muoversi molto di più in fasi di contrazione economica.

Modificato da mauricefree
Link al commento
Condividi su altri siti

Dall'euro si passa all'austerità. Sono discorsi diversi, e nel secondo caso più facilmente condivisibili.

Perchè una cosa è auspicare politiche nuovamente espansive (possibilmente, ripeto, dopo aver sistemato un po' le PA e la burocrazia per evitare che i soldi evaporino), un'altra è cedere alla campagna "torniamo alla lira e svalutiamo andrà tutto bene lo dice un famoso economista!1!!11!"

Link al commento
Condividi su altri siti

E 'evidente che austerità sui bilanci e vincoli pesanti sono un discorso e l'Euro solo formalmente un altro. Ma ci sono legami stretti fra le due problematiche. Nel momento che ti vincoli ad una moneta unica comune ad altri 26 Paesi, questi devono rispettare vincoli più stretti...e le banche centrali dei singoli Paesi ed i governi hanno pochissimo margine di manovra per restare nei parametri (deficit/Pil) che una moneta unica impone; da lì nasce la filosofìa imposta dell'austerità da Bruxelles che nulla può contro chi è fuori come ad esempio gli inglesi. A differenza infatti dell'Inghilterra dove non avendo l'Euro ma la loro cara Sterlina (che si terranno sempre stretti), lnon devono sottostare ai pesanti vincoli di bilancio e tutto ciò che ne consegue sulle politiche economiche adottabili. Le quali ti portano svantaggi competitivi e quindi di lavoro nei confronti dei Paesi e di quelle aree mondiali dove non ci sono queste restrizioni.

Tornando quindi all'austerità, i conti non torneranno mai ragionando solo su "conti a posto" e non anche su concreti (e si spera immediati) provvedimenti di sviluppo. Le entrate fiscali aumentano se (e solo se) riparte lo sviluppo (con il relativo aumento di reddito imponibile a parità di aliquota ma anche con tasse più basse) e poiché le tasse sono già altissime (e comunque elevate anche in altri paesi europei) per far ripartire l'economìa europea e non solo italiana, abbassi le prime e consenti temporanei sforamenti di rapporto deficit pil del 3% tra l'altro cosa già consentita se non erro a Francia e Olanda.

Se invece pensiamo che dobbiamo ammazzare di tasse imprese e persone fisiche e magari la stronzata dell'Iva che era il 19% solo fino a qualche anno fa ed ora si apprestano a portarla al 22% impoverendo ulteriormente i ceti bassi (e medio-bassi) che non possono scaricare l'imposta, continuiamo così...

Il tutto poi mentre riduci sprechi, spese inutili e da noi anche corruzione (assolutamente da fare) ...compito titanico eh.....

Modificato da mauricefree
Link al commento
Condividi su altri siti

Perchè si ritiene che senza vincoli di bilancio potremmo fare quello che vogliamo? Forse ci si dimentica che avere una valuta nostra implicherebbe essere gli unici pilastri del nostro debito pubblico: con dietro la BCE e tutti gli strumenti anti-crisi potenziali dell'UE, il nostro debito ha un rischio di tot. Senza tale paracadute, quando sarebbe valutato il rischio di un titolo italiano? E dunque quanto dovremmo pagare in più di interesse? Nell'ipotesi di un attacco speculativo da parte di grandi fondi, che siano cinesi o arabi, che garanzie abbiamo noi per dire a chi ha i soldi che il nostro debito verrà onorato? E' come quando nel '700 tutti gli staterelli europei a poco a poco si sono dovuti piegare ai grandi stati nazionali con eserciti di massa, indietro non si torna.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'uscita dall'Euro o meglio la sua disfatta a livello continentale sarà nei fatti e non nelle nostre decisioni se l'economia del vecchio continente continuerà andare così male; così perché semplicemente diversi, molti Paesi non riusciranno a rimanere dentro quei vincoli perdurando questa situazione di depressione...di cui non si vede l'uscita e che è anche provocata dall'austerità stessa, come spiegato.

Il sistema salterà, probabilmente su questa strada.

Se invece RAGIONEVOLMENTE si consente una via allo sviluppo che consentirebbe nel giro di 24/48 mesi di aumentare i PIL dei diversi stati...il famoso denominatore della formula, forse si potrà tornare a ragionare su schemi più rigidi ma con un'economia ripartita, non ferma o in recessione come adesso.

Dopodiché gli attacchi speculativi ci sono stati e continueranno anche dentro l'euro causa proprio il nostro amico spread, Nel 2011 e 2012 nel abbiamo avuto un esempio lampante.

Link al commento
Condividi su altri siti

Senza lo scudo della BCE si utilizzerebbe lo scudo di Bankitalia.

Si tratta sempre di andare sul mercato primario a comprare i titoli che non si riescono collocare ad uno spread favorevole.

Che poi è quello che fanno tutte le banche centrali del mondo, niente più niente meno.

Noi europei si ritiene di essere più furbi e si è architettato un sistema tutto nostro che sta in effetti producendo risultati egregi...

Link al commento
Condividi su altri siti

ma certo, con debito patologico e un pil in costante diminuzione cosa potranno mai farci degli hedge funds che decidono di far schizzare i rendimenti dei titoli alle stelle!

Giusto per puntualizzare, la BCE ha un tantino di possibilità in più di acquistare titoli rispetto alla banca d'Italia, e il MES come ultima garanzia rende l'ipotesi di default completo poco credibile. Per sapere, la gloriosa patria col pil in declino e con debito in aumento cosa fa per evitare il default con le proprie forze? E soprattutto, che garanzia dà ad un investitore oggi di non farlo entro 10 anni?

Link al commento
Condividi su altri siti

no, faccio battute sul bar sport che è diventato bar macroeconomia.

Che la Germania ci abbia guadagnato con l'euro non è un mistero, e pertanto non è l'anello mancante per spiegare il complesso giudoangloplutocratico.

Piuttosto sono dati che riflettono il declino del mercato che per la Germania è sempre stato il vero mercato domestico.

L'austerità non è da prendere come "quello che vogliono farci fare i cattivi per tenerci poveri", tesi che va di moda presso chi più di ascoltare l'opinione più facile da capire non è in grado di fare, ma piuttosto dovrebbe essere considerato un insieme di riforme per migliorare la nostra efficienza (= il modo in cui i nostri soldi pubblici vengono spesi) PRIMA di ripartire con misure espansive. Perchè qui tutti sono convinti che la soluzione a tutti i problemi sia semplicemente far ripartire tutto come prima (con metodi di 20 anni fa, su l'inflazione e giù la moneta), probabilmente perchè la prossima crisi magari sembra lontana nel tempo e allora chissenefrega. Ma se hai il serbatoio bucato, riempirlo di nuovo ti fa ripartire ma non è la soluzione definitiva.

Finalmewnte qualcosa su cui sono pienamente d'accordo con il nostro guru dell'economia: l'austerità è dovuta a chi ci ha fatto sprofondare nel baratro. Ora che il debito pubblico è ai massimi storici, incrementarlo ancora non serve ad un bel niente e sottolinerei che la germania è l'unica ad andare bene perchè l'austerità l'ha praticata veramente quando era nella merda. Forse vorrebbe suggerire a tuttie le cicale a fare come lei: la formica.

Link al commento
Condividi su altri siti

Forse non è chiaro che di austerità si sta morendo ...non è una esagerazione,...e ripeto non è un problema solo italiano (che ha i altri suoi problemi specifici che altri non hanno ma è un altro discorso).

Vogliamo capire che piaccia o no se vogliamo uscire dalla crisi oltre al risanamento dei conti che riguarda il settore pubblico (doveroso) si DEVE ORA E PESANTEMENTE rimettere il sistema privato in condizioni di riprendersi, di produrre reddito (e quindi più tasse ed entrate per lo Stato), lavoro (i dati sono sempre più devastanti in tutta Europa).

Se le imprese (che hanno le loro colpe soprattutto le medie e grandi) per burocrazia e livelli di tassazione chiudono (dati dei fallimenti nel 2013 + 12% rispetto ad un anno prima) licenziano, e nella migliore delle ipotesi non assumono o lo fanno solo per precariato.... l'Italia e molti altri paesi sono condannati.

In tutto questo l'austerità e basta in un contesto di strutturale e prolungata recessione NON serva a una beata fava...anzi ne vediamo i risultati. Quindi giu' tasse, e pesantemente, giù' spese improduttive e parassite(e ce n'è una marea sempre).

Forse allora c'è una speranza. L'Europa dei burocrati dovrà capirlo, o meglio l'ha già capito ma prende tempo come i nostri politici italiani.

Link al commento
Condividi su altri siti

ma certo, con debito patologico e un pil in costante diminuzione cosa potranno mai farci degli hedge funds che decidono di far schizzare i rendimenti dei titoli alle stelle!

Giusto per puntualizzare, la BCE ha un tantino di possibilità in più di acquistare titoli rispetto alla banca d'Italia, e il MES come ultima garanzia rende l'ipotesi di default completo poco credibile. Per sapere, la gloriosa patria col pil in declino e con debito in aumento cosa fa per evitare il default con le proprie forze? E soprattutto, che garanzia dà ad un investitore oggi di non farlo entro 10 anni?

Se hai una banca centrale con il mandato di comprare i titoli oltre un certo rendimento, il concetto stesso di spread non ha più senso.

Nessun l'hedge fund va pesantemente short sul mercato secondario, se il mercato primario (che poi è quello che conta per i conti pubblici) è partecipato da un soggetto che può stampare moneta. Gli spread artificialmente bassi in USA, UK e Giappone non sono un prodotto dei loro magnifici bilanci in attivo (il Giappone ha un debito oltre il 200% e stagnazione pluriennale, gli USA hanno un debito simile al nostro con un deficit che galoppa oltre il 10%, UK ha un debito finanziario mostruoso e fondamentali debolissimi).

Semmai il rischio in quel contesto è l'attacco speculativo sulla valuta stessa (come fece Soros nel 1992 contro la sterlina e la lira).

Quel rischio grava su ogni valuta artificialmente sopravvalutata (come era la Lira nel 1992, a causa degli accordi SME di 5 anni prima).

Non è questo il terreno su cui puoi appigliarti per la difesa fideistica dell'Euro, ti consiglio di puntare sul costo delle materie prime che è un argomento decisamente più difendibile.

Modificato da Armando Diaz
Link al commento
Condividi su altri siti

Infatti si continua a pararlare di bilanci fuori posto come se fossero solo quelli di italia i di altra mezza europa ad essere fuori posto. solo che come già detto in altri post, altri Paesi hanno trovato una soluzione ai loro problemi in altro modo (e gli USA con la loro crisi partita nel 2008 e diffusasi in tutto il mondo non hanno certo risolto il problema con l'austerità "despansiva" o balle economico-ideologiche di questo tipo).

Nonn è poi sufficientre il taglio delle spese che tanto non faranno mai in modo massiccio, nè las dx ne tantomeno la sx in italia, al massimo qualche soforbiciata. L'unica via maestra è il taglio delle tasse che è la livelli di estorsivi" con i isultati che vediamo sule imprese: fallimenti, Concordati prevenditvi, CIG ordianria e stroaordinaria, licenziamenti, precariato...tutti valori in crescita esponenziale... bello eh!

Quanto all'euro in sè, come dice armando...solo il petrolio ed i suoi derivati rendono conveniente la sua esistenza per il resto e per altri ambiti ha portato i risultati che vediamo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Se hai una banca centrale con il mandato di comprare i titoli oltre un certo rendimento, il concetto stesso di spread non ha più senso.

Nessun l'hedge fund va pesantemente short sul mercato secondario, se il mercato primario (che poi è quello che conta per i conti pubblici) è partecipato da un soggetto che può stampare moneta.

Pensi che una banca centrale possa acquistare quanto vuole senza che succeda niente? Acquistare titoli di stato è una manovra espansiva che genera inflazione. L'inflazione porta la valuta a svalutarsi (ulteriormente). Chi specula già lo sa che questo scenario si verificherà, quindi scommette sul ribasso, e così facendo genera altro ribasso. Dicevi "non è detto che la lira si svaluti", ma allo stesso tempo dici che la banca d'Italia può comprare allegramente titoli di stato.

(il Giappone ha un debito oltre il 200% e stagnazione pluriennale,

Il debito giapponese è per il 95% interno. Il nostro è al 55%. Inoltre il giappone ha una pressione fiscale bassa e risparmio privato alto, ovvero ha grossi margini potenziali per il risanamento: il debito dunque è alto ma non fuori controllo.

gli USA hanno un debito simile al nostro con un deficit che galoppa oltre il 10%

E un PIL che nel 2012 cresceva del 2,2% contro il nostro -2,4%. Essere in crescita o essere in declino cambia qualcosina sulla probabilità di onorare il debito. Il deficit da solo non vuol dire niente, può essere frutto di manovre espansive deliberate.

UK ha un debito finanziario mostruoso e fondamentali debolissimi).

il debito è cosa recente, e io non mi stupirei se entro pochi anni succedesse qualcosa, appunto perchè le basi economiche britanniche sono deboli. Nonostante qualcuno la ritenga un'isola felice perchè si comprano più macchine...

Morale della favola, non ci siamo proprio, figliolo.

Modificato da Dauntless
Link al commento
Condividi su altri siti

Se si parla di crescita economica usa 2012 +2,2% dopo 2008-2009 e 2011 anni di crisi; come credi ne siano usciti: con l'austerità "espansiva" o forse con mezzi e modalità opposte? cose da noi (Europa) negate dalla burocrazia di bruxelles....la crescita appunto sempre di quella si parla; se non consenti all'economìa privata di riprendersi NON LA OTTERRAI MAI! E non se ne puo' fare a meno per rimettere i conti a posto (non basta agire sui tagli alla spesa, se non immetti sangue nel settore privato o smetti di succhiarne con le tasse per sette dodicesimi l'anno).

Non è difficile da capire... visto che nelle zone extra euro funziona!

Anche il giappone che tu citi ha una pressione fiscale bassa e puo' stampare moneta ....giustappunto potrà uscire meglio e più in fretta dalla crisi....

Modificato da mauricefree
Link al commento
Condividi su altri siti

noi anche da indipendenti non potremmo esagerare con le manovre espansive finchè non si risolvono certe questioni. Gli usa hanno supportato la crescita facendo debito, noi non possiamo farne molto altro. E non perchè i cattivi burocrati ce lo impediscono, ma perchè noi offriamo meno garanzie di pagarlo, e se si esagera i costi degli interessi soffocheranno il bilancio.

Link al commento
Condividi su altri siti

noi anche da indipendenti non potremmo esagerare con le manovre espansive finchè non si risolvono certe questioni. Gli usa hanno supportato la crescita facendo debito, noi non possiamo farne molto altro. E non perchè i cattivi burocrati ce lo impediscono, ma perchè noi offriamo meno garanzie di pagarlo, e se si esagera i costi degli interessi soffocheranno il bilancio.

Ma è quello il punto e capisco cosa vuoi dire....

Non si tratterebbe di sforare i conti già malmessi a tempo indeterminato ma creare una finestra temporale che consenta di ridurre le tasse mentre si tagliano le spese e, con maggiori entrate a seguito della manovra, nell'anno successivo ritornare a migliorare i conti (minori spese ma anche maggiori pil che determina maggiori entrate) e poter tornare a parametri più rigidi. Solo con la rigidità in un contesto recessivo prolungato e strutturale c'è poco da fare i conti non torneranno mai a posto....manca una delle due gambe per stare in piedi....

Link al commento
Condividi su altri siti

e questo è pacifico, niente da dire, l'austerità in recessione difficilmente può portare crescita. Al massimo dovrebbe portare lo stimolo per migliorare l'efficienza, ma con l'instabilità politica non lo si può raccogliere.

Va da sè che anche con lira, banca centrale etc etc, la recessione rimane, il debito rimane e l'incapacità di riformare rimane. Con in più i problemi già esposti.

Link al commento
Condividi su altri siti

e questo è pacifico, niente da dire, l'austerità in recessione difficilmente può portare crescita. Al massimo dovrebbe portare lo stimolo per migliorare l'efficienza, ma con l'instabilità politica non lo si può raccogliere.

Va da sè che anche con lira, banca centrale etc etc, la recessione rimane, il debito rimane e l'incapacità di riformare rimane. Con in più i problemi già esposti.

Ma allora vedi che nella sostanza diciamo la stessa cosa. Convieni che la sola austerità non porta crescita, e senza quella ribadisco io non c'è miglioramento dei conti perché se anche tagli la spesa di un bel po' diminuiscono le entrate fiscali per via della morìa di imprese e delle difficoltà del settore privato... è come riempire un secchio e però c'è il buco.

La sola via è agire su tutti e due i fronti ma nell'orizzonte di 12 mesi devi consentire un briciolo di elasticità di manovra dei conti del bilancio statale, perché è evidente che sul breve (ma solo sul breve termine) se riduci le imposte diminuiscono le entrate ma poi le cose cambiano verso con gli interessi.

Che poi sfondi una porta aperta, in Italia è più difficile fare tagli ed efficienza veri perché impopolari...

Ma se almeno accompagni tagli dolorosi ed a volte pure giusti (dove c'è spreco) a riduzioni fiscali mirate..in primis le aziende ma anche al privato (anche già solo inizialmente evitando la sciagura dell'Iva al 22%, il 21 è già parecchio alta.....) la cosa diventa più digeribile per tutti.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ognuno resta della sua idea, l'importante è avere un dibattito.

Leggetevi questo bell'articolo anche se lo pubblica il Fatto Quotidiano che è notoriamente prezzolato da Casaleggio:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/20/eurozona-quelli-che-la-benzina-aumentera-settanta-volte-sette/600033/

Link al commento
Condividi su altri siti

articolo in puro stile Bagnai: si fa da solo le domande a cui risponde brillantemente.

Ma i buchi nel ragionamento sono molti. Tutto quanto può essere smontato semplicemente dicendo "il prezzo del petrolio influenza l'inflazione, ma non è l'unico fattore a farlo". E inoltre l'inflazione serve sapere come è calcolata. Il principale difetto di bagnai è che con un semplice confronto di due parametri ci vuole costruire una conclusione.

Modificato da Dauntless
Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

Puoi postare adesso e registrarti in seguito. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
 Share

×
×
  • Crea Nuovo...