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Uscire dall'Euro (o restarci)


Toremoon
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e i numeri, per quanto opinabile sia la scienza economica, ci danno ragione.

Questo lo dici tu, perchè è quello che hai studiato e ti hanno insegnato a considerarlo un assioma.

L'Italia non è il terzomondo rispetto all'Inghilterra e non è il nazionalista che parla.

Guardati tutti i parametri fondamentali.

Abbiamo un cesso di classe politica, rappresentato in modo egregio da PD e PDL, ma non mi rassegno a credere che sia un problema endemico irrisolvibile (qui parla il nazionalista).

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Quello che secondo me molti non riesco a vederee è che è chi è contro l'euro in realtà è contro questa Europa che sta mandando alla malora con un rigore dirigista quasi tutto il continente teutonici esclusi, ma occhio anche loro a gioco in una europa così indebolita perdono un gran mercato di esportazione. Non co viene neanche a lor avere dei partner europie senza fiato e capacità di importare i beni tedeschi.

Detto cio' se vi va' bene l'europa dei banchieri e della finanza, un europa che ha contribuito a produrre 21 miioni d disoccupati ve la lascio.

forse prima bisognava armonizzare le politche fiscali , amministrative, del lavoro e poi come ultima cosa la moneta. Siamo poi 12-15 Paesi diversissimi, in quasi nulla ci unisce anche solo dal punto di vista culturale, delle origini, non saremo mai gli Stati uniti diEurooa. millenni di storia diversissime sul territorio del vecchio continente, non le fai sparire così con un colpo di magìa.

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invito a distinguere l'euro dall'austerity e a non attaccare il primo attraverso critiche alla seconda.

sui numeri che ci danno ragione, mi riferisco all'integrazione economica che è più efficiente dell'autarchia. trovo sia arduo confutarlo.

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Questo lo dici tu, perchè è quello che hai studiato e ti hanno insegnato a considerarlo un assioma.

E' quello che dice il mio alchimista di fiducia dei chimici. Stupidi topi di biblioteca che non sanno trasformare il ferro!

A riguardo Confucio aiuta: "studiare senza ragionare è inutile. ragionare senza aver studiato è pericoloso".

Anche perchè sarebbe curioso sapere in base a cosa una persona si possa ritenere più attendibile di chi dedica la propria vita allo studio di una materia.

Resta inteso che tornare alla lira e riformare l'area euro per tener conto delle diverse velocità dei paesi sono due cose diverse, lontanissime. Il primo caso è potenzialmente devastante per le ragioni già descritte, il secondo caso è semplicemente molto difficile da attuare, ma non ha vere controindicazioni. Ci sono interessi contrapposti da superare (a Italia e Germania piace la Tobin Tax, alla GB no. All'Italia piacciono gli eurobond, alla Germania no. Alla Germania piace l'austerity che crea disoccupazione in periferia e quindi bassa inflazione, all'Italia no), se no sarebbe già stato fatto. Ma c'è sempre più pressione a riguardo.

Frammentarsi di nuovo in tante piccole banche centrali, in un'epoca in cui un fondo arabo o cinese può decidere di farti fallire in 5 minuti, significa immaginare di vivere ancora 30 anni fa.

Chi sostiene la lira si illude solo che così facendo si possa tornare ai bei tempi di una volta, ma quei bei tempi sono stati un errore, erano una bolla, è ovvio che viene nostalgia a pensarci perchè si stava bene, ma si è scoperto dopo che non erano sostenibili. E del resto, è solo quando le risorse sono limitate (in questo caso dall'austerity) che un sistema è spinto a migliorarsi nei processi. E l'Italia ha gravi problemi proprio nell'efficienza interna, riempire una piscina prima di averne tappato i buchi non è una cosa saggia.

Modificato da Dauntless
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Alla faccia della disoccupazione in "periferia"!

La Francia anche lei ha i suoi tre milioni di disoccupati (abbondanti) e stiamo parlando del secondo Paese più importante dellEurozona, non la "derelitta" Italia. E non si puo' dire che la Francia abbia inefficienze particolari se non addirittura il settore pubblico tra i più efficienti d'Europa. Eppure la crisi è molto grave anche lì.

Io inviterei invece a non confondere poi i nostri gravi problemi interni con la mazzata ulteriore che politiche recessive europee impongono a tutti i Paesi e che tranne pochissime eccezioni come detto ,danneggiano non solo Italia, Spagna e Grecia...e non che la cosa non sia grave, se si vuole che 130 milioni di persone del sud europa vadano a ramengo danneggiando in seguito anche chi ora va' meglio. Se no veramente, se questa è la volontà di bruxelles, ognuno vada per la sua strada....

Modificato da mauricefree
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La riforma strutturale dell'Euro, che per altro non sarebbe tecnicamente possibile in quanto è stato costruito come una gabbia d'acciaio in cui si può solo entrare (mille grazie ai tecnici del cazzo che abbiamo osannato negli anni 90) richiede una enorme capacità negoziale.

Questa capacità negoziale è raggiungibile se un blocco di paesi si mette insieme e va al tavolo con intenzioni molto serie.

Questa unità di intenti dei paesi "periferici" si raggiunge solo se l'opinione pubblica mette in dubbio l'Euro, le modalità in cui è stato raggiunto ed i suoi reali vantaggi allo stato attuale.

Il che, come detto mille volte, non vuol dire girare col fantoccio bruciato della Merkel oppure vagheggiare un ritorno ai mitici anni 30.

Vuol dire discutere del tema (come facciamo noi qui, ma si fa ancora troppo poco sui media) e vuol dire valutare l'abbandono dell'Euro come un'ipotesi realistica, magari non auspicabile, ma certo non una barzelletta pornografica.

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Sarebbero minacce credibili tanto quanto quella di farsi saltare in aria in mezzo alla folla: se sei un folle ti credono, se sei un signore decadente ma comunque rispettabile no. Perchè è ovvio che se l'Italia per assurdo dà ascolto ai populisti che hanno trovato nella lira la soluzione di ogni male, facciamo default noi ma portiamo gli altri con noi, soprattutto ora che la BCE è piena zeppa di titoli italiani, che senza un colosso alle spalle sarebbero più o meno junk.

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Tra l'altro numeri sempre più record di disoccupaziopne come già anticipavo ieri della Francia, non propriamente un Paese "periferico" ed il cui repentino innanlzamento recente dovuto in gran parte anche lì a queste politiche sorde di rigore europeo. La cosa dovrebbe cominciare a preoccupare anche la Germania, magari fra un po' comninceranno ad andare nella merda anche loro....

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Se pensano che i problemi riguardino solo l'Italia e non come sta avvenendo un po' tutta l'Europa dovranno tornare sui loro passi...prima nelle dichiarazioni poi nei fatti. Fra un po' la francia non avrò più molta voglia di fare un asse preferenziale con chi sta portando con il vecchio continente all'asfissìa; e prima o poi anche loro.

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Forse in europa a bruxelles e Berlino stanno sottovalutando i rischi di una situazione potenzialmente esplosiva. Lo è in spagna e grecia, lo sta diventando in italia, e fra un po' in francia. se i burocrati capissero che forse sarebbe megliio cambiare questa europa che comanda dall'alto in modo sordo e miope, questi vincoliassurdi prima che succeda qualcosa di molto brutto, farebbero finalnente un buon serivzio.

poi ci si domanda da anni perchè l'inghilterra non entra e non entrerà mai in questa prigione, vedendo quello che succede se ne staranno sempre alla larga. Buon per loro hanno capito tutto.

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Vai a guardare nel libro alla voce Bava Beccaris.

forse è il caso che anzichè il libro tu ti legga un giornale recente ai tempi dei riot inglesi, perchè quello è tutto ciò che può produrre la semplice rabbia se non c'è qualcuno di potente dietro.

poi vabbè, rassegnarsi che i vecchi tempi romantici dei moschetti e dei riarmi non torneranno è impossibile, evidentemente

Modificato da Dauntless
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Primi segnali di disperazione in zona Montecitorio...

era in zona palazzo chigi.

l'ironia della sorte è che il governo invece era a giurare al quirinale.

purtroppo quei segnali di disperazione non sono i primi: http://www.laprivatarepubblica.com/prossimamente-sul-vostro-posto-di-lavoro/

lungi dal supporre che diventi un fenomeno di massa, è però quantomai sbagliato liquidare gli atti dicendo che si tratta di squilibrati. Parimenti insensato ipotizzare che siano spinti dalla retorica antipolitica.

Inquadrare in questo modo la questione significa sbagliare mira totalmente, questo non aiuta certo a risolvere il fenomeno.

Modificato da Tersite
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...che oltretutto i politici hanno "minimizzato" o decontestualizzato parlando di gesto isolato di un pazzo.

Perchè la vera ragione è appunto un altra ma forse non conviene sottolinearla troppo.

Mica tutti hanno minimizzato. Altri hanno fomentato.

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Ma vedi per me non bisogna nè minimizzare nè fomentare.

dire le cose come stanno: è un gesto violento (da condannare) ma che ha una radice chiara. quest'uomo ha perso il lavoro (oltre che separato) e questo a suo stesso dire lo ha gettato in uno stato di dramma psicologico assoluto. Se si arriva dire "perchè non mi sparate/ammazzate..." c'è poco da commentare.

Gli esponenti politici non dovrebbero dire è colpa del clima d'odio verso la politica che viene alimentato. E' stato un gesto più di disperazione (che finora era stata in altri casi rivolta solo contro se stessi, con i suicidi vari, ora c'è stata una variante). Io la vedo così.

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Parlavo di colpe della politica, se non fosse stato chiaro a contribuire a risolvere i problemi di disoccupazione...che portano poi a questi casi estremi. Tutto qui,. Se poi una persona gioca al video poker od altri giochi d'azzardo (che per me lo stato dovrebbe vietare e non lucrarci, parlo di quelli legali) in una situazione di poca lucidità di azione sbaglia; ma sono a milgiaia le persone con disagi economici che tentano quella strada (come i pensionati che vannno al casinò), ti sei mai chiesto perchè?

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la retorica antipolitica porta chiunque a dare la colpa al governo anche per i propri fallimenti personali. E "la crisi" diventa facilmente una giustificazione per tutto.

Poi qualcuno urla che i responsabili di ciò sono i politici (anche al primo mandato, chi se ne frega, "sono tutti uguali"®), e allora ecco che alla semplice disperazione (di uno che ha perso la moglie e un capitale in videopoker) viene dato un bersaglio concreto.

E' sbagliato dire "non si incolpi l'antipolitica perchè nessuno ha mai detto di sparare": il bombardamento quotidiano di luoghi comuni ha effetti diversi su una persona normale e su un disperato.

Il fatto in questione o lo si strumentalizza o lo si minimizza, delle due una.

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