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Al volo


The Duke
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Il fatto è che io non ho mai detto "sono la stessa cosa", semplicemente intendevo dire che ascoltando un audiolibro, per quanto il mezzo sia diverso, comunque alla fine hai recepito lo stesso contenuto del libro come se l'avessi letto personalmente. Cambiano le sfumature, l'aggiunta dell'interpretazione del lettore e poco altro. Ho fatto l'esempio di Novecento di Baricco perché mi sembrava calzante, essendo una via di mezzo tra lettura ad alta voce e teatro. Mentre leggere un testo teatrale e vederlo rappresentato è tutt'altra cosa, tra audiolibro e lettura la differenza, in confronto, è quasi inesistente. Anche perché tutti gli esempi che mi avete fatto dipendono dal modo in cui voi leggete, ovvero tornando indietro, rileggendo, saltando, e da come ascoltate, ovvero che non riuscite a concentrarvi. Forse non avendo avuto mai nessuno di questi problemi (o meglio, a volte mi distraggo anche io, ma mi capita ugualmente anche quando leggo, con gli occhi che scorrono le parole ma il cervello vaga altrove, e in entrambi i casi "torno indietro") sento meno questa differenza. Quindi mi sento di dire che aver sentito l'audiolibro mi mette allo stesso livello di chi il libro lo ha letto. Tra l'altro mi è capitato di ascoltare l'audiolibro di romanzi già letti e onestamente non ho avuto due esperienze diverse.

 

Come ho già detto e senza ironia avete ragione voi a dire che sono due cose diverse, ma difendevo il fatto che se uno mi chiede se ho letto un libro e io ne ho ascoltato l'audiolibro mi sento autorizzato a rispondere di sì. A quanto pare però voi la pensate diversamente. Ma se mi mettete allo stesso livello di chi dice che ha letto un libro perché ne ha visto il film, continuo a non essere d'accordo.

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9 minuti fa, absolute dice:

Come ho già detto e senza ironia avete ragione voi a dire che sono due cose diverse, ma difendevo il fatto che se uno mi chiede se ho letto un libro e io ne ho ascoltato l'audiolibro mi sento autorizzato a rispondere di sì. A quanto pare però voi la pensate diversamente. Ma se mi mettete allo stesso livello di chi dice che ha letto un libro perché ne ha visto il film, continuo a non essere d'accordo.

ma questo non l'ho mai detto e neanche pensato dai xD

 

Comunque stiamo discutendo su sfumature, penso che possiamo trovarci d'accordo sul fatto che siano due cose diverse ma che il contenuto è lo stesso in entrambe, cambia solo il modo di recepirlo.

Quindi stiamo facendo questioni di forma e non di sostanza :D

 

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Beh, io sono partita con l'apologia dell'audiolibro dopo aver letto questo:

 

Il 29/9/2016 at 01:12, Lucky dice:

Lo piazzerei vicino all'ascoltare la radio, di sicuro non è leggere.

 

Mi sentivo messo allo stesso livello di chi vede i film e pensa di saperne più di chi ha letto il libro. Tutto qui.

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2 minuti fa, absolute dice:

Beh, io sono partita con l'apologia dell'audiolibro dopo aver letto questo:

 

 

Mi sentivo messo allo stesso livello di chi vede i film e pensa di saperne più di chi ha letto il libro. Tutto qui.

ma no forse mi sono espressa male, parlavo solo del tipo di fruizione non intendevo sminuire gli audiolibri e soprattutto non ho mai pensato a te come a un fessacchiotto che crede che vedere il film e leggere un libro siano la stessa cosa. Dai Andrea ti pare? Ti conosco, non lo penserei nemmeno per sbaglio!

Che poi che c'è di male nell'ascoltare la radio? :(

 

Poi al dunque io continuo a non apprezzarli per niente per i motivi miei che ho già spiegato, ma sono appunto motivi miei e ta l'altro non avendo mai provato sono anche pregiudizi, come avevo detto all'inizio :D

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Beh, io ho i miei pregiudizi verso la radio se è per questo... Ma il punto è che non c'è neanche niente di male a guardare film, basta che non dici "non mi serve leggere il libro, tanto ho già visto il film". Invece se dico "ho ascoltato il libro, se leggessi il libro la considererei una rilettura" ha senso, secondo me. Il mio discorso era tutto qui.

Quindi con te siamo arrivati ad un accordo. Adesso aspetto Helder.

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Non l'ho mai detto infatti. Ho solo detto che tra leggere un libro e sentirlo leggere non c'era una gran differenza mentre tra leggere un testo teatrale e vederlo rappresentato o leggere un libro e vederne il film, sì. E che quindi se ho ascoltato un audiolibro mi sento allo stesso livello di chi lo ha letto.

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però se non piace può essere colpa della trasposizione

 

per un periodo li sentivo in macchina, quando ci dovevo stare 2 ore al giorno. ne finii con soddisfazione uno di david foster wallace, in inglese, (brief interviews with hideous men) e poi hanno tutti ragione di sorrentino letto da toni servillo.

ne presi anche uno di stefano benni, letto da benni stesso, ma mi ha sfrantumato le palle dopo 20 minuti.

poi ho preso il libro e l'ho finito subito.

in quel caso era colpa dell'autore che lo leggeva male.

 

Modificato da Tersite
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Mio padre ha avuto di recente problemi alla vista e gliene ho comprati un po' in sostituzione ai libri tradizionali.

 

Ho provato a sentirne qualcuno in macchina pure io, ma davvero non ce la faccio. Richiede troppa concentrazione per essere un'attività di sottofondo (tipo i podcast, per intenderci) e troppo poca per diventare una cosa a cui dedicare appositamente del tempo ("Dai, mi prendo un'oretta e mi ascolto un libro"). Probabilmente dipende da come sono fatto io, visto l'ampio mercato che hanno. 

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Di che guerra? Ce ne sono state un po', dai greci ad oggi... per ognuna di quelle del novecento c'è almeno un libro che va considerato imprescindibile, per quelle mondiali ci sono libri dettagliatissimi dedicati esclusivamente ad un fronte, ed altri importanti che però senza una base di partenza risulterebbero incomprensibili. Quelli "generici" sono ovviamente Sun Tzu e Clausewitz, ma è più filosofia che guerra

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3 ore fa, Dauntless dice:

Di che guerra? Ce ne sono state un po', dai greci ad oggi... per ognuna di quelle del novecento c'è almeno un libro che va considerato imprescindibile, per quelle mondiali ci sono libri dettagliatissimi dedicati esclusivamente ad un fronte, ed altri importanti che però senza una base di partenza risulterebbero incomprensibili. Quelli "generici" sono ovviamente Sun Tzu e Clausewitz, ma è più filosofia che guerra

@Dauntless quali sono quelli imprescindibili di quelle del '900?

 

 

Anche un po' più indietro nel tempo mi interessa.. Tardo medioevo o anche '700' 800

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Del '900 "Storia del terzo Reich" di W.Shirer, perchè è sicuramente il più obiettivo ed esaustivo, essendo stato l'autore un giornalista in servizio in Germania fino al 1941: non parla propriamente di tattiche e battaglie, ma piuttosto delle decisioni prese a monte, dei conflitti nello stato maggiore e dei motivi per cui sono state fatte certe scelte. Ancora meglio spiega i giochi diplomatici prima della guerra.  Poi "La guerra civile spagnola" di H. Thomas e "La prima guerra mondiale" di H. Strachan, che menziona anche i fronti completamente dimenticati come l'Africa.

 

Per un libro che parli in pratica solo del campo di battaglia, "Le volpi del deserto" di P.Carell -è stato il primo che ho letto 17 anni fa, ma nonostante il suo autore fosse un riciclato nazista era fatto splendidamente. Poi "La guerra sui mari" di R.Bernotti (è difficile trovare libri obiettivi a riguardo perchè tutti gli autori italiani avevano la priorità di discolparsi, mentre lui era andato in congedo nel '39). Di recente ho letto "Carri Ariete combattono", che alterna la storia della divisione italiana con le lettere a casa del protagonista: è meno distaccato di altri, ma aiuta molto a capire il lato psicologico della guerra.

 

Sul '700/'800 ho letto uno dei tanti libroni che raccontano la storia di Napoleone dalla A alla Z, non ricordo quale fosse e non so neanche se fosse il migliore. Sicuramente per quel periodo non c'è argomento più interessante. Per il '600 c'è "La guerra dei trentanni" di Wedgwood, anche qui è affrontata da un punto di vista macro ma è un argomento che merita di essere conosciuto, dato che una guerra mondiale in cui gli svedesi arrivano in Austria è quantomeno interessante da conoscere.

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  • 2 settimane dopo...
Il 22/7/2016 at 15:06, Juris dice:

una curiosità per gente che legge, ma a voi Hermann Hesse piace?? Ho letto Siddharta perché dice che andava letto e adesso ho iniziato Narciso e Boccadoro perché me l'hanno regalato, solo che in entrambi i casi trovo un tipo di scrittura che non riesco a farmi piacere, sicuramente sarà anche colpa della traduzione ma non so fino a che punto.

 

mi autoquoto perché alla fine Narciso e Boccadoro l'ho letto, finito e a parte lo stile di scrittura (che mi hanno spiegato consona per il tempo in cui è stato scritto) mi è anche piaciuto e lo consiglierei ad altri, con l'unica avvertenza di non leggerlo come un romanzo ma come un saggio filosofico sulla giovinezza e sul tempo che passa.

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  • 2 settimane dopo...

Di Wallace ne ho sempre sentito parlare o benissimo o malissimo. Mi incuriosisce ma è davvero un libro impegnativo per lunghezza e dunque rimando sempre la lettura. Caso vuole che io l'abbia regalato un paio di settimane fa ad un mio amico su sua richiesta come rimpiazzo di Shantaram (che non gli stava piacendo) trovando il fatto molto curioso. Poi fai sapere com'è.

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  • 2 settimane dopo...
Il 29/10/2016 at 08:19, The Duke dice:

Infinite jest lo conoscete? 

Cosa ne pensate

 

Sembrava interessante l'ho  comprato 

 

 

L'ho appena finito.

E' un libro tosto, impegnativo, non per tutti. Uno spaccato di tutte le idiosincrasie e delle problematiche della società americana (e mondiale) di fine\inizio millennio.

Wallace è stato un grandissimo narratore e scrittore ma ti coinvolge nella sua visione personale del mondo; non è sempre semplice da affrontare, sia per il suo massimalismo nella scrittura, sia per il suo gusto di creare un mondo complesso.

Basti pensare che ci sono pagine di note che rimandano ad altre note.

Se si riesce ad affrontare col piglio giusto, è un capolavoro. Non esistono vie di mezzo.

 

 

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27 minuti fa, The Duke dice:

Sto facendo fatica non tanto per lo stile, che mi piace, ma perchè ho letto da qualche parte che non c'è in realtà una vera trama, e che in teoria i capitoli si possono leggere anche in ordine sparso.

 

la cosa mi scoraggia ad un lettura vorace

 

Non c'è una vera e propria trama principale, sono più sottotrame con diversi protagonisti che si intrecciano tra loro. C'è un ordine temporale nel libro che non coincide esattamente con l'ordine dei capitoli. 

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