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vannis
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Il problema è che bisogna agire subito, non c'è più tempo. Lo stesso ministro romeno ospite per qualche giorni in Italia ha detto che qua abbiamo il 40% dei delinquenti del suo paese. Avete sentito le interviste al poliziotto romeno? Non ha neanche mai sentito parlare di arresti domiciliari, là vanno direttamente in galera e, se viene accertata la colpa, non escono più finchè non viene scontata la pena, altro che premi e balle varie. In Romania, per lo stupro, la pena va dai 7 ai 15 anni. E grazie che vengono in Italia! Siamo il paese dei balocchi, perfino in Spagna ci sono soldati armati di guardia alle coste.

La questione ronde deve certamente essere affrontata nel modo giusto. E ovvio che non sarà chiunque a poterne far parte. Il loro compito deve essere quello di dare sicurezza con la loro presenza ai cittadini e non di andare a dare sprangate in lungo e in largo per niente! Le forze dell'ordine non bastano è fin troppo evidente.

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A Torino (non un sobborgo) per farti un esempio DA ANNI ci sono 12 dico dodici unità mobili della polizia funzionanti/operative le altre ci sono ma sono scassate od hanno problemi di affidabilità.

Ottimo. Quindi, teoricamente, queste poche unità sono perennemente impegnate. Se non lo fossero, sarebbero considerate sufficienti.

Ora, quando la ronda di torino telefonerà alla polizia per segnalare che nel parco cittadino stanno spacciando droga, cosa che la polizia probabilmente già sapeva, che differenza ci sarà rispetto a prima, visto che di pattuglie disponibili per intervenire non ce ne saranno?

Non era meglio, per contrastare la criminalità, finanziare una tredicesima unità mobile? Ok nessuno se ne accorgerà e quindi non ci saranno consensi aggiuntivi per il governo, ma almeno il problema migliora.

Ronda senza polizia = i criminali sparano alla ronda sapendo che essa è disarmata e le pattuglie non intervengono in tempi brevi. Ergo, lavoro aggiuntivo per la polizia che deve tirare fuori dai guai la ronda. Il passo successivo? Ci sono varie possibilità.... la ronda che si arma e diventa ufficialmente il far west. O la ronda che rinuncia. O la ronda che gira alla larga da certe zone sapendo che lì gli sparano addosso. La meno probabile: i criminali che vengono arrestati. Perchè non credo che la polizia ora come ora stia nelle caserme a girarsi i pollici e sbadigliare perchè mancano le segnalazioni. Per le forze che ci sono disponibili, le segnalazioni sono pure troppe. E ora ne arriveranno di più.

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come fanno a evitare un furto? la polizia la può chiamare anche chi è appena stato rapinato, anche senza una ronda col telefono.

Riguardo alle violenze, che sono state adottate come tormentone per giustificare il tutto (miracolosamente spariranno tra qualche giorno, quando non serviranno più), non vedo come possano essere combattute così. Le ronde non ti entrano in casa, e gli stupri vengono prevalentemente perpetrati lì. La ronda deve sperare di cogliere sul fatto uno che sta portando via una donna con l'intento di violentarla. Più o meno una possibilità su... inquantificabile. Non dico un ago in un pagliaio.... piuttosto un pagliaio a Milano.

con la "sensazione" di sicurezza ci si fa ben poco. Le sensazioni sono volubili, basta una campagna mediatica fatta bene e ottieni quante sensazioni vuoi. Migliorare la sicurezza quella vera sarebbe decisamente preferibile. Ma ripeto, non genera consensi, non comunica al cittadino la presenza dello stato, ottiene solo risultati concreti che si possono apprezzare solo nelle statistiche. E pochi leggono le statistiche, quindi a che servirebbe?

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Ma ci sono altre cose oltre lo spaccio di droga no? Maggiori controlli nei parchi o nelle strade più periferiche forse potrebbero evitare altre violenze carnali, o altri furti. La gente si sentirebbe più tranquilla, ripeto.

nessuno dice che non ci debbano essere controlli. semplicemente, non mi va che sia un quivis de populo che si mette a giocare a guardie e ladri

ci sono carabinieri, poliziotti, vigili urbani, GdF e corpo forestale dello stato. Mi pare che ci siano diversi apparati che si preoccupano della sicurezza dei cittadini

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Intanto la presenza dello stato non ce l'ho più nessuno. Forse bisogna partire da qui. Un furto o uno stupro lo possono evitare benissimo visto che difficilmente una o più persone che stanno per compiere l'atto, alla vista di una squadra di uomini che gli va incontro continuano tranquillamente nel loro intento. Pochi giorni fa ho sentito la testimonianza di una signora di Milano che stava per essere violentata e fortunatamente sono intervenuti gli "angels" che l'hanno salvata.

Poi, scusa eh, VIGILI URBANI????? ma se stanno lì solo per trovare tutte le scuse per far incassare più soldi possibili ai comuni!

Corpo forestale, in che modo? GdF, lasciamo perdere va.....

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è questo il problema, non si può ragionare su "una testimonianza". La sicurezza è una questione di numeri, se in una città avvengono 500 stupri all'anno, meglio aumentare i fondi alle FdO, avere quindi meno delinquenti in giro e avere, facciamo, il 10% in meno di stupri... o meglio un caso di stupro mancato all'ultimo momento da raccontare a tutti? E' come salvare una barca che affonda con il chewing gum giusto per far vedere che stai provando qualcosa. Certo le 50 donne non stuprate non sapranno mai di essere state "salvate" e non daranno alcuna testimonianza, ma tant'è.

Non è che le ronde siano male in sè se fatte con buone intenzioni, ma un pacchetto per aumentare la sicurezza deve contenere anche misure serie, questa è semplice facciata che farà più folklore che altro. Per l'appunto siccome gli apparati di sicurezza statali esistono, prima di arrendersi e delegare la sicurezza dei cittadini ai cittadini stessi sarebbe meglio potenziare i suddetti apparati.

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di soldati ne furono schierati in numero tale da avere un'impatto dello 0,5% - o giu' di li' - sulle forze dell'ordine (tagliate in misura molto maggiore) e in modo non assolutamente adeguato a occuparsi di ordine pubblico. Cosi' quest'estate fu risolta l'emergenza sicurezza.

ci fosse un piano serio di addestramento e riconversione sarebbe una cosa saggia (o quantomeno, se fossero mandati in obiettivi mirati, invece che a far la guardia nelle piazze del duomo, potrebbero anche avere un senso).

Modificato da Tersite
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a cosa sarebbe servita la ronda in un caso del genere?

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/c...l?ref=rephpnews

io dico a niente... servono le pene serie, non come per il sopraccitato stupratore che viveva da 3 anni con la bambina ora di 9 anni che aveva stuprato 3 anni prima!!!!!!!!!

la castrazione , non chimica, per i casi accertati col test del DNA servirebbero non poco, a mio parere...

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è come la leggenda delle seghe... io ci vedo ancora benissimo :D

scherzi a parte... mica dico di ucciderlo... dico solo di togliergli la possibilità di rendersi infelice continuando a sbagliare...

e se lo castri di certo non stuprerá più...

L'intelligente perdona finchè non diventa lui lo stupido...

e se i testi sacri buddisti la pensano diversamente io non devo per forza seguirli... sono libero anche in questo, e vorrà dire che male che va morirò imperfetto!

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Fondi per armare nuove forze dell'ordine costerebbero molto di più di un corpo ausiliario e disarmato il cui maggior senso sarebbe l'effetto deterrente. Certe cose le fai se non c'è nessuno. Già se c'è qualcuno di passaggio ci pensi due volte, ma se trovi alcuni uomini in divisa non credo che tu, delinquente, sia così stupido da agire ugualmente.

Per cui può darsi che ti sposti e basta oppure che desista perché realizzi che c'è un controllo che prima non c'era. Questo è lo scopo.

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è come la leggenda delle seghe... io ci vedo ancora benissimo :D

scherzi a parte... mica dico di ucciderlo... dico solo di togliergli la possibilità di rendersi infelice continuando a sbagliare...

e se lo castri di certo non stuprerá più...

col cazzo, ma magari lo farà con altro. Non è questo il rimedio.

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E ma non ti va' mai bene nulla e l'esercito no..le ronde/city angels no...sei incontentabile!

anche pisanu è incontentabile:

Intervista su Metropoli in edicola domenica

all'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

"Su ronde e immigrati

il governo sta sbagliando"

"L'equazione straniero-criminale è un'infamia

I medici non denunceranno, ma agiranno secondo coscienza"

di VLADIMIRO POLCHI

"Su ronde e immigrati il governo sta sbagliando"

Giuseppe Pisanu

ROMA - "Basta con le "grida" manzoniane". Giuseppe Pisanu (Pdl) presidente dell'Antimafia ed ex ministro dell'Interno, è un politico di lungo corso, abituato a parlare fuori dal coro. "L'immigrazione va governata con umanità e intelligenza politica - avverte - perché l'Italia avrà ancora bisogno di 300mila immigrati all'anno". Per questo, alcune scelte dell'attuale governo non lo convincono e lo spiega nel corso di una lunga intervista rilasciata a Metropoli (in edicola domenica prossima). Le ronde? "Un vulnus all'efficienza del nostro sistema di sicurezza". La tassa sui permessi di soggiorno? "Fonte di risentimento e rancore". Il reato d'immigrazione clandestina? "Inutile".

Presidente, dal mondo cattolico si levano voci critiche contro le politiche migratorie del governo.

"Vedo una certa confusione di idee e propositi. Una cosa è il contrasto all'immigrazione clandestina, altra cosa ben più importante è il governo complessivo dei flussi migratori. L'immigrazione clandestina, infatti, è la patologia del fenomeno e va combattuta, mentre l'immigrazione è un processo vitale per il futuro del nostro Paese e va governata con umanità e intelligenza politica".

La delinquenza romena è un problema e finisce sempre più spesso in prima pagina. Cosa fare per evitare il diffondersi dell'equazione immigrato-criminale?

"La criminalità romena si fronteggia con una prevenzione oculata e con una repressione energica, basata soprattutto sulla severità e la certezza della pena. La prevenzione deve procedere sul doppio binario degli accordi bilaterali con la Romania e dell'inserimento degli immigrati nel nostro tessuto economico e sociale.

L'equazione immigrato-delinquente è una infamia. Però è vero che l'immigrazione clandestina è fonte di illegalità e di comportamenti criminali, che devono essere stroncati all'origine. Penso comunque che lo strumento più efficace per combattere l'immigrazione clandestina sia il governo sapiente dell'immigrazione regolare".

E' giusto far sì che i medici possano denunciare gli irregolari che ricorrono alle cure?

"No. Se la norma venisse applicata indiscriminatamente si creerebbero problemi serissimi alla salute pubblica e al sistema sanitario nazionale. Ma io sono sicuro che i medici italiani rimetteranno le cose a posto operando, come sempre, secondo scienza e coscienza".

Il reato d'immigrazione clandestina sarà un valido deterrente ai flussi migratori?

"Temo di no, perché la fame, la disperazione e anche la speranza che spingono tanti migranti non conoscono ostacoli".

Che senso ha prevedere un ulteriore contributo sul rinnovo dei permessi di soggiorno, che già attualmente costa oltre 72 euro?

"Mi chiedo anch'io che senso abbia, per un governo come questo, tassare con cattiveria proprio i più poveri e i più indifesi. Se si tratta di una misura di dissuasione, si rivelerà ben presto velleitaria e temo che servirà solo a far crescere risentimento e rancore. Attenzione, perché la collera degli immigrati sta montando e ci sono gruppi estremisti pronti a cavalcarla".

La Lega Nord chiede una moratoria sui flussi d'ingresso degli extracomunitari per due anni. Non crede che il sistema Italia abbia ancora bisogno di manodopera immigrata?

"La recessione in atto giustifica, almeno in parte, la moratoria, ma non cambia i termini del problema. Perché se vogliamo mantenere invariato il numero degli italiani in età lavorativa per i prossimi venti anni, avremo bisogno mediamente di 300mila immigrati all'anno. Piaccia o no, la prosperità futura del nostro Paese dipenderà dalla sua capacità di attrarre forza-lavoro dall'estero e di integrarla in maniera adeguata. Su questa base dobbiamo ridefinire i nostri obiettivi di sviluppo, sicurezza e coesione sociale, dandoci così una politica per l'immigrazione in linea con le esigenze del Paese per i prossimi decenni. Altro che misure di dissuasione e "grida" manzoniane!".

La macchina delle espulsioni è lenta e costosa. In quest'ottica è utile aumentare il numero dei Cie e portare da 2 a 6 mesi il tempo massimo di trattenimento?

"Cie o non Cie, mese più mese meno, i meccanismi di espulsione si inceppano in tutti i Paesi democratici che rispettano i diritti dell'uomo e le Convenzioni Internazionali. La soluzione del problema è altrove, in una politica di governo complessivo delle migrazioni".

La Lega Nord ha chiesto al ministero dell'Istruzione che venga posto un tetto del 20% alla presenza di alunni stranieri per classe. Cosa ne pensa?

"Il ministro Gelmini ha impostato correttamente il problema, scongiurando i rischi di discriminazione e xenofobia".

Si fa sempre più strada un'idea di giustizia fai da te. Dopo i militari in città, arrivano le ronde di volontari. Come le giudica?

"Dovrebbero essere gruppi di volontariato, ma spesso si presentano come milizie di partito. Oggettivamente costituiscono un vulnus all'unitarietà e all'efficienza del nostro sistema di sicurezza. Questo sistema, infatti, è basato su un unico codice penale, su un unico codice di procedura penale e su un'unica autorità nazionale di pubblica sicurezza rappresentata dal ministro dell'Interno, il quale opera attraverso i vertici delle forze di polizia ed i prefetti. Quando si trasferiscono competenze e funzioni anche minori dai prefetti ai sindaci, dalle forze dell'ordine a soggetti privati, si attenta, che lo si voglia o no, all'unità del sistema e si gettano le basi di ulteriori confusioni e disordine. Naturalmente il sistema non è immutabile, ma se si vuole decentrarlo o disaggregarlo bisogna procedere apertamente con misure organiche e costituzionalmente corrette".

(27 febbraio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/c...sta-pisanu.html

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Picchiato studente di colore. "Urlavano sporco negro"

Aggressione a sfondo razzista la notte scorsa a Napoli, secondo quanto ha denunciato la vittima, Marco Beyenne, un giovane studente italo-etiope di 22 anni di Capaccio, nel salernitano, iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università 'L'Orientalè di Napoli.

Il giovane ha riferito di essere stato aggredito da due persone a colpi di cintura intorno alle due di notte all'uscita da un locale per universitari in Piazza del Gesù, nel pieno centro di Napoli. Colpito ripetutamente al volto e apostrofato dai due aggressori con frasi come 'negro di m...', lo studente, in compagnia di un amico è riuscito a mettersi in salvo rifugiandosi all'interno di una rosticceria.

Dopo essere stato medicato all'ospedale Ascalesi, il giovane si è recato al commissariato di polizia di via San Biagio dove ha sporto denuncia. Agli agenti di polizia, il giovane ha spiegato che i due aggressori avevano la testa rasata.

Il padre di Marco Beyenne, è un noto docente universitario. Si tratta di Yakob Beyenne, professore in pensione ma legato ancora all'Università di Napoli L'Orientale da un contratto di collaborazione. Beyenne insegna Filologia etiopica.

(07 marzo 2009)

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Marco, lo studente aggredito, accusa:

«Nessuno mi ha difeso»

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News

■ Napoli, aggrediscono e picchiano

studente italo-etiope: «Negro di m...»

PAESTUM (SALERNO) 7 marzo - «Le ferite al volto fanno molto meno male di quelle che ho dentro». Così, Marco Beyenne, lo studente universitario italo-etiope di 22 anni aggredito nella notte tra giovedì e venerdì nel centro di Napoli da due giovani che, al grido di “negro di m...”, lo hanno ripetutamente colpito al volto con una cintura.

Una aggressione davanti ad una trentina di persone che, stando alla versione fornita dallo studente, si sono limitati ad assistere alla scena. «Ero in compagnia di un amico, anche lui studente come me - spiega Marco Bayenne - stavamo facendo una passeggiata in Piazza del Gesù e volevamo andare a bere qualcosa in un locale molto frequentato dagli studenti, specie il giovedì notte. All'uscita dal locale, due persone si sono avvicinate e mi hanno chiesto cosa volessi. Non ho avuto neppure il tempo di rispondere, che uno dei due, con il capo rasato, ha tirato fuori una cintura e ha cominciato a colpirmi al volto con una ferocia inaudita, mentre gridava frasi del tipo 'negro di m...»'.

I testimoni. Molti i giovani che in quel momento gremivano la piazza ed hanno assistito alla scena. «Non uno dei presenti ha alzato un dito - prosegue Marco - Nessuno ha avuto il coraggio di intervenire, nonostante l'aggressione sia durata un paio di minuti. Solo il mio amico ha tentato di difendermi, prendendosi la sua dose di calci e pugni». Alla fine, Marco Beyenne è riuscito a divincolarsi, rifugiandosi in una rosticceria.

«Sanguinavo dal viso, così il titolare del locale mi ha dato alcuni fazzolettini di carta per ripulirmi». Poi, l'arrivo in ospedale, dove lo studente è stato medicato e dimesso. «Quando ci siamo recati al commissariato di polizia di via San Biagio, gli agenti stentavano a crederci - racconta la vittima - uno di loro mi ha detto che a Napoli non si era mai verificata un'aggressione a sfondo razziale. Erano tutti molto dispiaciuti».

Nato a Capaccio, nel salernitano, 22 anni fa, dove vive insieme con la famiglia, Marco Beyenne frequenta il terzo anno alla Facoltà di Scienze Politiche dell' università L'Orientalè di Napoli ed è figlio di Yaqob Beyenne, di 72 anni, professore di filologia etiope proprio all'Orientale, per decenni titolare di cattedra e da pochi mesi, dopo il pensionamento, collaboratore dell'università. «Sono di nuovo a Capaccio - aggiunge il giovane italo-etiope - sono tornato a casa per ritrovare la serenità smarrita. Ma da lunedì sarò ancora una volta tra i banchi dell'università, come sempre. Spero che sia il primo e l'ultimo episodio di razzismo in una città tanto bella e tollerante come Napoli, anche se da qualche mese respiro un'aria che non mi piace, un'aria di insofferenza che può essere molto pericolosa».

La madre. «Mio marito è in Italia dall'inizio degli anni Sessanta - dice Paola Raeli, moglie di Yaqob Beyenne - è un uomo stimato e amato da tutti e in tutto questo tempo non è mai accaduto niente nè a lui nè a mio figlio, ma ora ho paura. Quello che è accaduto giovedì notte è il sintomo che qualcosa nel nostro paese sta cambiando. C'è un clima di intolleranza».

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e intanto: http://www.repubblica.it/interstitial/inte...ial1491103.html

ma gli elettori che chiedevano sicurezza (tipo qui) non sono incazzati?

"Ma il centrodestra - ricorda Enzo Letizia, del sindacato funzionari di polizia - ha sfruttato il sentimento di insicurezza fra la gente promettendo di stanziare più soldi per le forze dell'ordine. Una volta al governo, però, non s'è fatto scrupolo di tagliare alla voce 'ordine e sicurezza pubblicà 254 milioni per il 2009, 270 per il 2010, e 480 per il 2011. Un miliardo nel triennio".

Una autorevole conferma a questo drammatico quadro - che contraddice il governo che parla di aumento di fondi - del resto, arriva dagli stessi uffici del Viminale. E' la Direzione centrale per le risorse umane del dipartimento pubblica sicurezza, questa volta, in una recente circolare, a invitare tutte le questure d'Italia a risparmiare sui costi delle indagini in quanto "la decurtazione degli stanziamenti per il capitolo delle missioni è stato, per il 2009, particolarmente rilevante". Il questore di Palermo, a causa di queste "progressive e consistenti riduzioni delle risorse finanziarie determinata dalla politica di rigore del governo", è stato costretto a fissare, per le indagini antimafia, un tetto mensile di spesa per missioni di 33 mila euro.

(7 marzo 2009)

Modificato da Tersite
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quando questo succede da voi, non mi impressiona, perchè so che siete dei cacasotto fottuti, ma quando succede a casa mia mi preoccupo non poco.

c'è da dire che, da sempre, piazza del gesù è ritrovo di pestoni da tanto tempo: evidentemente una parte della città vuole riprendersi il centro storico.

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