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Forza Maggiore (Turist) (in sala fino al 12 Luglio)


Christina
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ATTENZIONE: IN QUESTO TOPIC SONO PERMESSI GLI SPOILER

 

Qui per parlare del nuovo film in sala, Forza Maggiore.

 

locandina.jpg

 

 

 

Spoiler

Forza maggiore (Turist), noto anche con il titolo internazionale Force Majeure, è un film del 2014 diretto da Ruben Östlund.

Vincitore del premio della giuria nella sezione Un Certain Regard al 67º Festival di Cannes, il film è stato selezionato per rappresentare la Svezia nella categoria miglior film straniero ai Premi Oscar, senza tuttavia ottenere la candidatura.

 

Forza Maggiore è disponibile su Youtube a 7,99/9,99€ e su iTunes a 9,99€.

 

Se non riuscite a reperirlo gratuitamente, vi forniremo link adeguati.

Stiamo anche lavorando a una sorta di streaming di visione collettiva.

Modificato da Adore Delano
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4 ore fa, silvia_fi dice:

 

 

poi vorrei sapere da @tartina che lo ha proposto se lo ha già visto, e perché lo consiglia 

Visto un paio di anni fa, cercavo qualcosa da vedere su sky go e questo dalla trama sembrava bello lento come piace a me

non so se è un film che consiglierei, non l'ho mai consigliato a nessuno in realtà D: però mi sembrava un una buona proposta per il cineforum, sono curiosa di sentire i commenti maschili al film. A me è piaciuto vederlo perché non mi dava l'idea di un film scontato e non avevo idea di come potesse andare a finire o cosa sarebbe potuto succedere da un minuto all'altro (anche se poi di azione non c'è nulla in pratica e non succede nulla : D  [meglio così, a me i film di azione fan ca*are] ). 

 

 

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Ho visto il film stasera. Nel complesso è molto interessante, però appartiene ad un genere che non mi piace. Ultimamente sta fiorendo in Europa un nuovo cinema, l'ho notato specialmente col cinema rumeno, essendo stati i primi titoli che ho visto. Da un lato ne riconosco i pregi, ma dall'altro non riesco a farmelo piacere. Si tratta di opere dove ci sono situazioni di partenza normali, avviene un evento scatenante più o meno rilevante e tutto il film è intessuto sull'impatto diretto o indiretto che quell'evento provoca o non provoca sui protagonisti. Il tutto corredato da ottima fotografia, buona recitazione e, soprattutto, tempi registici molto dilatati che sono mirati a focalizzare l'attenzione dello spettatore più sui concetti che non sulle azioni.

Questo film credo che incarna pienamente questo spirito e, pur rimanendo un bel film, a me non è piaciuto molto. 

 

Di sicuro affronta tematiche interessanti. Non conoscevo il regista e ho letto qualcosa, onestamente avrei avuto più curiosità a vedere The Square, citato da Guru, per trama, ma che nonostante la bellezza delle Alpi mi ha incuriosito molto di più per la fotografia, guardandone solo il trailer. In realtà per voler trattare un discorso se vogliamo di analisi psicologica dell'uomo di fronte a pericoli in presenza della propria famiglia, di sicuro lo fa in modo originale e non scontato, però poteva anche osare di più. Ma come ho detto ritengo che sia questa la nuova tendenza del cinema europeo e dunque è una questione di gusti. 

 

Capisco chi invece ne possa rimanere ammaliato perché comunque se piace il genere è di sicuro un'opera valida e con molti buoni spunti, non è alla mia portata ma immagino che nel film siano disseminate tante piccole citazioni e riferimenti al servizio della tematica principale. Sono sicuro che alcuni dettagli non fossero messi lì per caso. Il che mi ricorda quanto rimasi colpito nello scoprire il riferimento del nome dell'hotel nel film Anomalisa, ad esempio.

 

In conclusione un film che altrimenti non avrei visto ma che sono stato contento di conoscere, penso che incarni pienamente lo spirito del cineforum e ringrazio per l'occasione. Fermo restando che darò a vita la colpa a Tartina per aver scelto un film brutto e noioso. Riguardo il suo commento, sarò curioso di vedere cosa ne penserà di Jin Roh che è un film d'azione decisamente lento.

 

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Lo volevo vedere nel weekend ma qua si muore di caldo, non riuscivo a dormire e allora l'ho visto adesso.

SPOILER

 

 

 

 

 

Partiamo dal presupposto che mi piacciono i film psicologici in cui non succede niente fuori e succede tutto dentro, nella psiche dei personaggi e nelle loro relazioni.

Ora mi sento anche in vena dunque butto giù la mia chiave di lettura.

Il tema principale è chiaramente quello delle reazioni di panico davanti al pericolo o, in altri termini, della diversa percezione delle situazioni di pericolo tra persona e persona.

Il secondo tema è il giudizio negativo degli altri, quando affrettato o impietoso, e su come questo possa andare a minare le relazioni tra le persone.

Tutto ciò è racchiuso in tre scene principali, mentre tutto il resto fa da contorno.

 

1) LA VALANGA

In questa situazione, Ebba mantiene il controllo e protegge i figli mentre Thomas ha una reazione di panico e scappa.

Da ciò scaturisce un conflitto interiore di Thomas che, vergognandosene, lo porta a negare l'accaduto e un giudizio estremamente negativo di lei che, esternato in maniera impropria davanti ad altre persone anzichè in privato, fa andare in crisi entrambi e la coppia stessa.

 

2) LA BUFERA DI NEVE

Nonostante la situazione appaia ai nostri occhi pericolosa (pista transennata, deserta, con una bufera di neve e bassissima visibilità) e assolutamente inopportuna, vista la presenza dei bambini, entrambi non si intimoriscono affatto e decidono di avventurarsi. Quando poi lei scompare e chiama aiuto da lontano, lui mantiene perfettamente il controllo, e sicuro di se la va ad aiutare e torna dai bambini con lei in braccio.

E' interessante perchè qualcun altro avrebbe potuto percepire tale situazione diversamente, come una situazione di grave pericolo, e dovendo badare anche ai figli poteva andare in panico e diffonderlo ai bambini i quali lasciati soli avrebbero potuto a loro volta avere paura, muoversi per cercare di ritrovare i loro genitori e disperdersi.

Ma Ebba e Thomas no, per entrambi si trattava di una situazione perfettamente controllabile e la risolvono.

 

3) IL BUS CON L'AUTISTA INCAPACE

In questa situazione, Thomas mantiene il controllo e resta coi figli ed è Ebba ad avere una reazione di panico da cui scappa scendendo dal bus.

E' il rovesciamento delle parti, Ebba fa esattamente la stessa cosa di cui aveva accusato per tutto il film Thomas: scappa da sola dalla situazione di pericolo lasciando sul bus marito e bambini.

Il panico contagia le altre persone che impaurite scendono dal bus. Quando però il bus riparte e va via, anche se nessuno lo dice apertamente si percepisce che la gente è abbastanza contrariata per la reazione esagerata di Ebba che li costringe a quel punto a farsi chilometri a piedi col gelo, tanto che Ebba sentendosi addosso il giudizio negativo degli altri si giustifica "Era troppo pericoloso".

 

Il messaggio del film mi sembra, in fondo, quello già espresso da Tormund (ok, sarebbe Mats, ma chiamiamolo Tormund): da fuori è facile giudicare, dichiararsi eroi, dire "io questo non lo farei mai", ma in realtà quando ci si trova in situazioni in cui ci si sente in pericolo di vita nessuno può davvero sapere come si comporterebbe finchè non le sperimenta in prima persona. Inoltre ognuno ha una diversa percezione di cosa è o non è pericoloso e la stessa situazione che può mandare in panico una persona può essere vissuta in maniera del tutto normale e controllabile da un'altra, e viceversa.

Detto così sembra anche un po' banale come messaggio ma devo dire che per come è girato, tra dialoghi ben fatti, colonna sonora essenziale, tempi dilatati e fotografia, il film è bello e si fa seguire.

 

Per il secondo tema, quello del giudizio, ho trovato interessante la scena finale del bus anche rispetto a Tormund.

La sua ragazza infatti a metà film aveva espresso un giudizio gratuito e totalmente fuori luogo su di lui, dicendo che secondo lei anche Tormund nella stessa situazione avrebbe reagito fuggendo, mentre lei non l'avrebbe mai fatto, portando a sostegno di questa tesi delle motivazioni ridicole (ossia che lui è un uomo e lei una donna; che lui assomiglia di carattere a Thomas; che gli uomini delle generazioni precedenti hanno meno senso di responsabilità rispetto alle nuove generazioni, ecc.).

Questo giudizio negativo, su cui ci ricamano per l'intera notte incrinando anche la loro relazione, nella scena del bus sembra rivelarsi anche infondato: quando Ebba va in panico e scende dal bus, trasmette il panico alle altre persone che improvvisamente si sentono in pericolo e si accalcano per uscire ma Tormund prende in mano la situazione, li riporta tutti alla calma e li fa scendere con ordine dal bus, dimostrando la capacità di mantenere il controllo in situazioni di panico generale.

 

Una cosa che invece non mi è molto piaciuta è il fatto che i personaggi siano un po' troppo fragili, in special modo Thomas che al di la dell'attacco di panico è proprio un relitto umano. Secondo me poteva funzionare meglio se fossero state persone più impostate.

Ma rimane un bel film e di un genere che apprezzo.

 

In definitiva: non lo conoscevo, difficilmente l'avrei visto e mi è piaciuto.

Grazie @tartina

 

 

 

Modificato da GURU baba rey
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Abbastanza d'accordo con te tranne sul discorso del giudizio che per me è solo una conseguenza e non un tema principale. Più che altro qui si analizzano le conseguenze e le reazioni della moglie sono più di un giudizio, tant'è che si trova ad avere dubbi sulla sua relazione (tant'è che si altera a sentir parlare l'altra che ha avventure extraconiugali e non se ne sente in colpa) che la portano a voler sciare da sola e a cercare aiuto da altri riportando il discorso sulla valanga in presenza di amici.

Sulla questione "nessuno può sapere come ci si comporta in una situazione di pericolo" non so, io non sono padre, ma proprio da te e da altri mi aspettavo un commento del tipo "non esiste un genitore che non pensi per prima cosa ai figli e se si verificasse una cosa del genere sarebbe sintomo di qualche malattia mentale".

Interessante invece la riflessione sull'inversione dei ruoli nell'ultima scena, invece, così come la dimostrazione che la compagna dell'amico si è vista smentita sempre nella scena dell'autobus.

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5 ore fa, absolute dice:

non so, io non sono padre, ma proprio da te e da altri mi aspettavo un commento del tipo "non esiste un genitore che non pensi per prima cosa ai figli e se si verificasse una cosa del genere sarebbe sintomo di qualche malattia mentale".

 

Non penso che avere un attacco di panico significhi avere una malattia mentale ma non sono uno psicologo, aspettiamo che veda il film Tore che su queste cose ne sa più di noi.

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