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Il Grande Lebowski


absolute
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Apro una discussione su questo film per due motivi. Primo perché mi piace fare discussioni e polemizzare su qualunque cosa e non mi voglio lasciar sfuggire nessuna occasione. In secondo luogo perché ho sempre giudicato negativamente questo film e vedo che, invece, il mondo è pieno di persone che lo ritengono un capolavoro. Il film l'ho visto diverso tempo fa e sto valutando se rivederlo per poterlo commentare adeguatamente. Sono curioso di avere qualche consiglio e suggerimento prima della visione (che potrebbe avvenire tra mesi o anni, sia chiaro) così da poter poi tornare qui e commentare insieme a voi confrontando le mie impressioni con le vostre.

Io ho pregiudizi e spesso parto prevenuto (ad esempio lo faccio con tutti i film dei fratelli Coen che non mi sono mai piaciuti), ma sono anche disposto a cambiare idea se un confronto riesce a convincermi che mi sbaglio. D'altronde mi piace confrontarmi con gli altri proprio perché non escludo mai nulla soprattutto perché conosco bene il mio difetto di avere pregiudizi.

Se e quando volete mi farebbe piacere, quindi, leggere il commento di qualche appassionato.

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Ho chiesto un commento del film, non un consiglio, quello già l'ho ricevuto nell'altra discussione e ho intenzione di seguirlo, sentirmelo ripetere può, al massimo, esercitare l'effetto contrario, ovvero scoraggiarmi dal rivederlo, perché se uno non argomenta mi fa pensare che in realtà non ne valga davvero la pena.

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Partendo dal presupposto che il film è girato secondo me con uno stile che non va più di moda, eppure con una precisione che lo rende comunque un film fruibile da diversi tipi di spettatori; i Coen e il loro genere noir, un po'grottesco, hanno valorizzato un libro che ammetto di non aver mai letto, ma che mi è stato descritto sempre come "capolavoro",come simbolico di una generazione, bla bla bla.

Per me il film è noioso, non lo amo e non lo rivedrei mille volte, però è un film fatto bene, introspettivo e con una fotografia che mi piace da morire, cioè.. molto curata, fa tanto David Lynch di dieci anni prima.

Però non è un film che piace per forza, ma ammetto che con tutte le citazioni che ha ricevuto (e i premi), è difficilissimo per me non apprezzarlo almeno un po'.

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Io invece un consiglio te lo do (prima di esprimere il giudizio sul film) ed e' quello di NON rivederlo. Per i seguenti motivi:

1) se hai dei pregiudizi sui Coen, sarebbe inutile in quanto questo film e' la quintessenza dei Coen. Quindi di sicuro una seconda, terza visione non cambierebbe la tua idea.

2) conosco altre persone che non ;'hanno apprezzato e anche rivedendolo non hanno mai cambiato opinione sui personaggi e storia. Perche' The Dude e' cosi', o ti fa ridere/ti prende dall'inizio o lo troverai insopportabile e come tale non potra' che essere il film che e' il manifesto del Dudeismo.

Detto questo: ci sta' che il film non possa piacere e non vengo sicuramente a criticare chi non lo apprezza.

A me invece e' piaciuto dalla primissima visione (al cinema, ovviamente in originale). Sono anche io di parte in quanto adoro i Coen (e quindi sicuramente il mio giudizio ne e' influenzato).

Lo trovo fantastico per le situazioni, le battute (credo che sia il film che offra piu' citazioni in assoluto, il che non fa altro che polarizzare chi lo adora da chi non lo sopporta), i personaggii (caricaturali al massimo ed allo stesso tempo probabilissimi nelle loro estremizzazioni). Un cast pazzesco in cui TUTTI, anche chi appare solo per poche scene, ha un ruolo ben preciso e rimane scolpito. Da Jeff Bridges (che non si scollera' mai di dosso il personaggio), Julianne Moore glaciale e stupenda, Goodman (con il pomeranian sotto braccio) superlativo e cosi' via con Turturro, Buscemi, etc.

Come sempre i Coen hanno animato dei personaggi incredibili, le cui battute (semplici, assurde come le situazioni) sono una delle caratterizzazioni, il lato commedia (che per me risulta esilarante), alla quale affiancano un lato malinconico, di personaggi perdenti/sconfitti.

Ho parlato di prima visione perche' da allora, specie con un gruppo di colleghi/amici, era diventato una sorta di film cult da rivedere quando ci si rincontrava.

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Riprovo, riassumendo un po'.

Il grande Lebowski può venir visto come una commedia grottesca, o una rivisitazione di un film noir. E funziona benissimo come entrambe le cose, grazie a cast, dialoghi, ritmo, caratterizzazione, colonna sonora.

Quello che me lo fa amare particolarmente, è il suo essere manifesto dello zeitgeist degli anni novanta (vedere l'inizio di Portlandia per capire), ovvero degli anni settanta un po' meno idealistici e più focalizzati su di sé. E questo in effetti non so se sia così facilmente capibile da chi non è stato adolescente in quel periodo.

Il protagonista esemplifica bene tutto questo.
Lungi dall'essere un eroe ("I won't say a hero, 'cause, what's a hero?"), è un personaggio praticamente privo di caratteristiche eroiche, così come le sue spalle; il "caso", se vogliamo prendere a prestito la terminologia noir, finisce per svilupparsi e risolversi da sé, per cui la sua presenza si rivela pressoché ininfluente. E il suo relazionarsi con i personaggi più classici da film noir (da Jeffrey Lebowski a Treehorn) porta a incomprensioni più che a scontri.

Comunque capisco che per uno che non apprezza la cinematografia dei Coen questo film non abbia molte attrattive.

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Per me il film è noioso, non lo amo e non lo rivedrei mille volte, però è un film fatto bene, introspettivo e con una fotografia che mi piace da morire, cioè.. molto curata, fa tanto David Lynch di dieci anni prima.

Onestamente a me Lynch piace molto e non riesco a vederci proprio nulla in comune con i fratelli Coen. È la prima volta che li vedo citati nella stessa frase addirittura.

Non sapevo che fosse tratto da un libro, magari lo leggerò prima di rivederlo.

A me invece e' piaciuto dalla primissima visione (al cinema, ovviamente in originale). Sono anche io di parte in quanto adoro i Coen (e quindi sicuramente il mio giudizio ne e' influenzato).

Probabilmente dipende anche da questo. Se ne parlava nella discussione cinema riguardo Wes Anderson. Lui ha uno stile visivo molto particolare che è il punto di forza dei suoi film, poi i contenuti sono quasi secondari e non sempre all'altezza. Quindi se non piace lo stile è ovvio che difficilmente si apprezzerà un film di Anderson basandosi sui contenuti. Allo stesso modo il punto di forza dei fratelli Coen è il lato grottesco, la descrizione dei personaggi, il loro umorismo, tutto quello che hai descritto tu. Non piacendomi quel lato dei Coen, che probabilmente è la loro caratteristica principale, è ovvio che non riesca ad apprezzare il film per tutto il resto.

Riprovo, riassumendo un po'.

Il grande Lebowski può venir visto come una commedia grottesca, o una rivisitazione di un film noir. E funziona benissimo come entrambe le cose, grazie a cast, dialoghi, ritmo, caratterizzazione, colonna sonora.

Quello che me lo fa amare particolarmente, è il suo essere manifesto dello zeitgeist degli anni novanta (vedere l'inizio di Portlandia per capire), ovvero degli anni settanta un po' meno idealistici e più focalizzati su di sé. E questo in effetti non so se sia così facilmente capibile da chi non è stato adolescente in quel periodo.

Il protagonista esemplifica bene tutto questo.
Lungi dall'essere un eroe ("I won't say a hero, 'cause, what's a hero?"), è un personaggio praticamente privo di caratteristiche eroiche, così come le sue spalle; il "caso", se vogliamo prendere a prestito la terminologia noir, finisce per svilupparsi e risolversi da sé, per cui la sua presenza si rivela pressoché ininfluente. E il suo relazionarsi con i personaggi più classici da film noir (da Jeffrey Lebowski a Treehorn) porta a incomprensioni più che a scontri.

Comunque capisco che per uno che non apprezza la cinematografia dei Coen questo film non abbia molte attrattive.

Ecco, sarà anche questo, l'ideale del personaggio incarnato da Bridges (e ben descritto nel video di Portlandia che hai linkato) è probabilmente quello che per me è la parte peggiore degli anni novanta e dunque mi fa antipatia per questo. Di conseguenza non posso apprezzare un'opera che lo esalta e ne fa il suo rappresentante.

Grazie per le risposte. Magari dopo aver letto il libro se riesco, comunque penso che proverò a riguardarlo alla luce dei vostri commenti. Anche quelli di Anomander, anche se vado contro il suo consiglio.

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Hey, se per te quella è la parte peggiore degl anni novanta, cosa dici delle Spice Girls?

Non ho detto che era la sola parte peggiore. Le Spice Girls e molto altro li metto allo stesso livello.

Scherzi a parte, non c'è nessun libro alla base, eh; mi era sfuggito quell'intervento.

Su wikipedia si legge:

La trama è parzialmente ispirata al romanzo Il grande sonno di Raymond Chandler
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Hey, se per te quella è la parte peggiore degl anni novanta, cosa dici delle Spice Girls?

Scherzi a parte, non c'è nessun libro alla base, eh; mi era sfuggito quell'intervento.

sì che c'è un libro O_O Io non parlo a vanvera >>

Per quanto riguarda la questione di Lynch, che è una cosa mia, forse li associo per lo stile un po' noir, non so; io ho molti problemi anche con lynch, o lo odio o lo amo, quindi forse associo a questo film quello che di Lynch non mi piace. Ma è una roba mia, sono convinta che i fratelli Coen in qualche modo si siano ispirati a lui, vedo molte scene, distorsioi di campo ed idee "rubate" al primo, ma forse solo come stile di ripresa.

Mi informerò.

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Ok QUESTO è tutto ciò che ho trovato, allora è una considerazione solo mia, chiedo venia se sembra una bestemmia per i Lynchamatori.

Ci sono scene simili (un incidente, dialoghi in macchina, intimidazioni, passaggio di soldi e così via) come si possono trovare in altri cento film. Forse qualche atmosfera noir (come diceva Helder) può ricordare lo stile di Lynch, ma personalmente io vedo una netta differenza tra i due film anche guardando quel breve collage che trovo piuttosto forzato.

Boh, se non ti è piaciuto al primo colpo lascia stare.

Io l'ho visto al cinema quando è uscito e al primo colpo ho capito che era uno dei film della mia vita.

Eh, ma a me piace dare seconde possibilità a tutti. Anche perché non ho la presunzione di poter giudicare qualcosa subito, specie se non ho la certezza di avere tutti gli elementi per farlo (spesso sono superficiale). Anche per questo chiedevo consigli qui.

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Non so, è come spiegare una barzelletta. Magari poi la capisci ma non sarà mai la stessa cosa.

La genialità assoluta del Grande Lebowski non dev'essere spiegata, è in ogni attimo, in ogni battuta, in ogni singola interazione tra i personaggi, in ogni singolo "uh... ehm... mavvaffanculo".

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Hey, se per te quella è la parte peggiore degl anni novanta, cosa dici delle Spice Girls?

Non ho detto che era la sola parte peggiore. Le Spice Girls e molto altro li metto allo stesso livello.

Scherzi a parte, non c'è nessun libro alla base, eh; mi era sfuggito quell'intervento.

Su wikipedia si legge:

La trama è parzialmente ispirata al romanzo Il grande sonno di Raymond Chandler

Sì ok, ma da qui a dire che è tratto da un libro...

Comunque, le uniche persone che conosco che non hanno apprezzato il grande Lebowski sono persone di altre generazioni.

Clerks ti era piaciuto?

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Non so, è come spiegare una barzelletta. Magari poi la capisci ma non sarà mai la stessa cosa.

La genialità assoluta del Grande Lebowski non dev'essere spiegata, è in ogni attimo, in ogni battuta, in ogni singola interazione tra i personaggi, in ogni singolo "uh... ehm... mavvaffanculo".

Può darsi, ciò significherebbe che me lo sono "bruciato" avendolo visto con un atteggiamento sbagliato la prima volta. Comunque voglio riprovarci lo stesso prima o poi.

E per la cronaca, in seguito i Coen non sono mai più riusciti ad arrivare agli stessi livelli.

Beh, effettivamente è tra quelli che mi sono piaciuti di più dei Coen.

Sì ok, ma da qui a dire che è tratto da un libro...

Hai ragione, parla più di ispirazione che altro, ma è comunque un punto di partenza.

Comunque, le uniche persone che conosco che non hanno apprezzato il grande Lebowski sono persone di altre generazioni.

Clerks ti era piaciuto?

Il secondo più del primo, alcune battute molto ben riuscite, nel complesso non eccezionali. Di Smith l'unico film che mi ha convinto è Dogma.

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uno dei miei primi dvd acquistati: lo adoro!

al di là dei personaggi fricchettoni che simboleggiano un'epoca, come ha detto helder, e capisco che chi non l'ha vissuta potrebbe non apprezzarli, secondo me deve piacere soprattutto il surreale per poter apprezzare completamente il film e godere delle sue atmosfere deliranti.

se deciderai di rivederlo, l'unico consiglio che mi sento di darti e non avere nessuna pretesa ma di fartelo scivolare addosso, perché alla fine si tratta di un equivoco del cazzo e a te non te ne deve fregare niente di capire, mettiti svaccato sul divano che le cose si risolvono da sole

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