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liotru
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Di McCarthy leggerò ben presto, su suggerimento del Kelso "Non è un paese per vecchi". Si vedrà... ma quello post-atomico mi gasa solo all'idea.

Ultimamente mi sono dedicato assai ai libri di sport... dopo alcune mezze delusioni ho letto un grande libro: "L'importante è perdere" di Nicola Roggero. Lo consiglio... non è che sia una pietra miliare della narrativa, ma centra il punto, non è scontato ed è scritto bene. Per tutti coloro che si commuovono guardando le premiazioni alle olimpiadi (o quando l'Italia vince il mondiale).

Ho iniziato, sul filone sportivo-biografico "Essere John MacEnroe" di Tim Adams. Per ora è carino, leggero, si legge veloce. Sono a metà e per adesso il solo difetto è che è un po' troppo centrato sul suo rapporto con Wimbledon... ma vedremo come si evolve.

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cut

come già detto da qualche parte, ho appena acquistato 2 libri: un thriller di jeffery deaver (sotto terra) e the italian job, scritto da Gabriele Marcotti e Gianluca Vialli

Il libro di adams non è un capolavoro, ma mi era piaciuto per il modo in cui presenta la figura di JMcE. Per esmepio, mi viene da pensare ad una discussione di qualche tempo fa in calcio, nella quale si parlava di Alexi Lalas.

Non è un paese per vecchi dovrebbe piacerti.

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Terminata la lettuta di 6pdm, confermo l'impressione iniziale: pur essendo un ottimo libro è inferiore ad A.T.

quello che mi garba di meno di questa saga di Ellroy è la contradditorietà di TUTTI i personaggi.

Iniziata la lettura di Fenice (Boetius) o la storia prende ritmo nelle prossime 20 pagine o lo sfanculo supersonicamente.

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Terminata la lettuta di 6pdm, confermo l'impressione iniziale: pur essendo un ottimo libro è inferiore ad A.T.

sì, generalmente piace meno di american tabloid.

riconsiglio la dalia nera, anche se tu sei tipo a cui, dopo american tabloid, potrebbe piacere molto romanzo criminale (dimenticati il film)

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Letti:

Elmore Leonard. Hot kid. Bello, ma non tanto quanto mi aspettavo.

E' la storia di una sifda fra un marshal ed un rapinatore nell'America degli anni '30.

Voto: 7

Nuto Revelli, La strada del davai.

Davai, in russi, significa 'vai', avanti'. E' il termine con cui i soldati italiani spediti in Russia da Mussolini venivano apostrofati dai soldati dell'Armata Rossa durante le marce nella steppa, dopo essere stati fatti prigionieri.

Revelli, reduce di della campagna di russia, si è fatto raccontare (ormai 40 anni fa!) la storia del CSIR dagli alpini pemontesi. Sono testimonianze strazianti, beffarde, incazzate, più o meno profonde.

Ma è un libro da leggere, magari piano piano, diluendolo nei mesi.

Voto: 9

Philip Roth: Everyman. 124 pagine di grandissima letteratura. Senza voto per manifesta superiorità.

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Letto "non è un paese per vecchi" di Cormack McCarthy.

Ambientazione e personaggi ottimi, plot acido quanto basta e con un finale degno, alcuni dialoghi notevoli. Però lo svolgimento della trama così a sbalzi dopo un po' mi stufa. 7

Ps - e mettere qualche soggetto in più non gli farebbe male.

Modificato da Kyuss
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(ho letto un paio di cose di maccarthy ed è abbastanza frammentata, come scrittura. forse un po' troppo. però in non è un paese per vecchi ci sono dei pezzi notevoli)

Assolutamente.

Le parti di molonologo dello sceriffo sono spettacolari, a mio modesto parere.

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ora sono alle prese con un Hornby non ancora letto, non buttiamoci giù.

sono a pagina 65. Non male, anche se non tocca le vette di alta fedeltà. Però carino, amaro il giusto, con qualche battuta notevole.

Letto ;)

Secondo me alla fine ha lo stesso difetto degli ultimi libri di Hornby. Poi mi farai sapere se notato pure tu questa cosa.

Modificato da Kyuss
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guarda, io dopo come diventare buoni mi ero detto: 'nick si è un po' rotto le balle.' una volta che arrivi ad una certa età ti perdi nel bosco e ti trovi ad un bivio che manco enrico ruggeri: o diventi un grande scrittore coi controcazzi o sforni cose abbastanza divertenti, ma che rispetto ai veri e propri capolavori sul maschio inglese mediamente sfigato che hai partorito fra i 20 e i 35 non sanno di nulla.

Insomma,se sei dante scrivi la divina commedia, se sei hornby continui a guadagnare benone facendo il recensore di dischi pop e tirando fuori un romanzo ogni due anni.

diciamo che per ora questa diagnosi resta valida.

mo' vediamo la prognosi.

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Non buttiamoci giù è tra i libri che comprerò prossimamente....ma non ho capito se vi è piaciuto oppure no :D

Per natale arrivò Donne informate sui fatti di Fruttero, ancora intonso, sto cercando di arrivare alla fine del Libro di Blanche e Marie, sulla vita di Marie Curie ma soprattutto sul suo rapporto con la sua assistente, Blanche Whittman....faticoso lo stile, per i miei gusti, ma detesto lasciare un libro a metà....

Su vostro consiglio ho comprato Montalban....ma temo non sia per me, troppo sopra le righe, anche se di poco....La Rosa di Alessandria è tra i libri che ogni tanto riprendo in mano, trovando l'ispirazione per finirlo, non mi date dell'eretica...

Ellroy, molto spesso rimandato, so di andare sul sicuro, è un genere che mi piace parecchio, ma sarebbe ora di mollare ogni indugio e acquistare.

Ancora sulla libreria Diario intimo di una squillo perbene e Ogni cosa è illuminata di Foer, più una antologia di classici dell'orrore, mi sa che inizio da quello....

Letto La cucina color zafferano, di Yasmine Crowther, ennesimo romanzo filoislamico sulla ricerca delle origini con un Iran poverissimo e arretrato ma pur sempre "casa"...a me è piaciuto, ma forse è un romanzo da femminuccia ;)

Modificato da Kalema
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"Non buttiamoci giù" verrà commentato ampiamente non appena il Kelso l'avrà finito. Nel complesso a me non è dispiaciuto - anche se non è un capolavorone - perchè mi piace in generale l'autore.

"Ogni cosa è illuminata" di Foer. Se ne è parlato un po' tempo addietro. Io l'ho preso in mano 2 volte, e 2 volte l'ho abbandonato, benchè ci siano alcuni pezzi spettacolari.

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"Non buttiamoci giù" verrà commentato ampiamente non appena il Kelso l'avrà finito. Nel complesso a me non è dispiaciuto - anche se non è un capolavorone - perchè mi piace in generale l'autore.

"Ogni cosa è illuminata" di Foer. Se ne è parlato un po' tempo addietro. Io l'ho preso in mano 2 volte, e 2 volte l'ho abbandonato, benchè ci siano alcuni pezzi spettacolari.

Ogni cosa è illuminata: diciamo che devi aver voglia di leggerlo, di farti prendere dalle invenzioni di JSF, in un libro che è un po' train de vie, un po' borat, un po' saul bellow (ovvero: ironia ebraica tout court, ironia ebraica sull'america vista da un ragazzo russo, letteratura alta, indagine sulle proprie radici, la memoria etc etc etc etc)-

E' molto ben costruito, e alla fine non so se questo sia un bene o un male.

Come debutto è senza dubbio un libro considerevole, anche se il successivo romanzo di foer (a proposito: ho visto che è uscito un libro di nathan foer sulla politica americana: è il fratello di Jonathan) mi ha un po' deluso.

da ogni cosa è illuminata è stato tratto anche un film (non l'ho visto, pare sia godibile: qui recensione, da gli spietati )

Non buttiamoci giù. Rispetto ai libri precedenti Hornby cerca un approccio meno personale, cambiando spesso angolo e visuale, per evitare quel tipo di narrazione in prima persona che faceva molto autobiografia.

la storia: 4 persone sono su un tetto, la notte del 31 dicembre, ciascuna per i fatti propri, ma unite dal volersi buttare.

sono:

- martin, che conduceva una specie di unomattina inglese, che è finito in prigione per essersi scopato una quindicenne.

licenziato, separato, sfigato.

- jess, ragazza sboccata, impulsiva, similpunk. apparentemente proletarissima, è stata mollata dal ragazzo che non ne sopportava la pazzia.

- maureen, ragazza-madre cinquantenne che ha sulle spalle matty, con gravissimi handicap fisici e mentali sin dalla nascita.

- jj, ex rocker statunitense in trasferta. il suo gruppo si è sciolto e lui non vuole più vivere consegnando pizze a domicilio.

i 4 decidono di non buttarsi e di continuare a farsi compagnia per qualche tempo.

sulla trama non aggiungo altro.

però: i personaggi convincono solo per un 50%. i migliori sono jj e maureen, mentre martin e jess sembrano pallide rivisitazioni di personaggi già visti (in un ragazzo). insomma, luci ed ombre, qualche dialogo che fa sorridere (amaramente) e ogni tanto qualcher frecciata al new labour blairiano e alla Londra di questi tempi.

Kal, ti straconsiglio La banda dei brocchi di Jonathan Coe e/o Denti Bianchi di Zadie Smith

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