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Elezioni Comunali


Tersite
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Il 21/6/2016 at 21:37, Armando Diaz dice:

 

Mi stupisce che tu faccia un'analisi così superficiale.

Dopo il M5S ci sono solo due strade:

1) l'astensione

2) qualcosa di più radicale e cattivo (che profuma di estrema destra)

 

E' come il Rubicone, non puoi passarlo due volte.

 

Trovo superficiale vedere i 5 stelle come una novità anziché il più tipico dei movimenti di protesta che emerge nei momenti di crisi in qualunque democrazia del mondo. Il fatto che tu voti sì al referendum falsifica già nel tuo caso, in un certo senso, l'ipotesi Rubicone.

 

Poi sono d'accordo che in assenza di un leader carismatico come grillo si sarebbe rafforzata l'estrema destra come in uk e francia, che magari avrebbe vinto anche a Roma. 

Così ha preso anche un pezzo di elettorato di sinistra e ha impedito la formazione di una sinistra alternativa come in Spagna, con le sindache di Madrid e Barcellona.

 

E voglio far pensare tutti gli amici forumisti che si preoccupano dei grillini che veniamo da 20 anni in cui vinceva sempre Berlusconi. Spero che siamo d'accordo che era peggio politicamente, culturalmente, e da qualsiasi altro punto di vista.

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Forse non avete capito su quali presupposti sia nato il movimento. Ovvero su un progetto di democrazia diretta, digitale. Un televoto per esemplificare. Questa chiaramente è l'idea generale. Le premesse stanno per essere mantenute, infatti in queste elezioni Grillo non si è praticamente visto, lasciando spazio ai Di Maio e Dibba, oltre ai candidati. La Appendino mi sembra che goda di maggiore autonomia della Raggi, sia per la difficoltà del compito a Roma. sia per la vicinanza alle istituzioni centrali. Se Di Maio e Dibba avessero altro da fare la Raggi sarebbe meno commissariata. Di fatto lo sarà, soprattutto per l'importanza CAPITALE (in ogni senso) che rappresenta per il movimento questa occasione in chiave nazionale.  I limiti operativi permangono tutti, tuttavia stiamo assistendo ad un'evoluzione del movimento insperata. Entrambe le candidate hanno condotto una campagna elettorale senza fare sfracelli, non urlata e senza fare promesse ridicole, è anche vero che le condizioni erano estremamente favorevoli per il desiderio generalizzato di vedere l'ebetino asfaltato, che ha fatto confluire sui 5S i voti della destra. Di minchiate ne fanno ancora a dismisura, in primis le espulsioni della sindaco di quarto e di pizzicotti (probabile), e le gravi indecisioni di Nogarin con la partecipata. Il peggiore di tutti la penale (inapplicabile per ovvie ragioni giuridiche) che li fa apparire dei cialtroni della peggior specie. Se sia di protesta o di governo onestamente non so quanto importi. La situazione è tragica, e se qualcuno non ci da una svegliata finiamo veramente male. 

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3 ore fa, Tersite dice:

Trovo superficiale vedere i 5 stelle come una novità anziché il più tipico dei movimenti di protesta che emerge nei momenti di crisi in qualunque democrazia del mondo. Il fatto che tu voti sì al referendum falsifica già nel tuo caso, in un certo senso, l'ipotesi Rubicone.

 

Al netto dei voti che si sono aggiunti al ballottaggio e che non dovrebbero essere contati, il M5S si attesta intorno al 25%.

Se l'esperienza del Movimento dovesse finire con un'altra delusione, io escludo fortemente che tale elettorato se ne torni a votare un partito moderato in salsa rosa o azzurra.

Le alternative sono due: fanculo alla politica (l'astensione sta salendo di volta in volta), oppure all-in sul prossimo partito che promette la rivoluzione.

 

Io voto sì al referendum perchè il bicameralismo perfetto mi è sempre stato sul cazzo, non ci sono altri retropensieri.

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Un paradosso che è sconveniente citare è che l'Italia ha uno tra i tassi di affluenza più alti delle democrazie occidentali. Alle politiche fra il 70 e l'80%. Se fossimo meno ideologizzati (partiti sedicenti post ideologici inclusi) e andasse a votare qualcuno in meno sarebbe, a questi livelli, un segno di elettorato più consapevole.

 

 

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57 minuti fa, Tersite dice:

Un paradosso che è sconveniente citare è che l'Italia ha uno tra i tassi di affluenza più alti delle democrazie occidentali. Alle politiche fra il 70 e l'80%. Se fossimo meno ideologizzati (partiti sedicenti post ideologici inclusi) e andasse a votare qualcuno in meno sarebbe, a questi livelli, un segno di elettorato più consapevole.

 

 

Beh, piuttosto preferisco chi va a votare e si "rifiuta", almeno viene registrata la sua presenza e non è risultato assente perchè con le pelotas al sole di qualche spiaggia per poi tornare e lamentarsi di come sono andate le elezioni.

 

5 minuti fa, CloseYourHeart dice:

 

Se falliscono anche i 5 stelle, infatti, io depongo le armi.

Di sicuro non sono i Fantastici 4, quindi hanno possibilità di fallire come tutti gli altri.

Vedremo che combineranno

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Il 23/6/2016 at 01:02, Armando Diaz dice:

 

Faccio fatica a capire. Qual è la laurea giusta per occuparsi di faccende politiche locali? 

 

Questo snobismo mi sembra in linea con la battuta di quel mafiosetto di De Luca su Di Maio:

 

Da quando uno dovrebbe vergognarsi di aver fatto diversi lavori/lavoretti anzichè aver campato di politica dalla pubertà in poi? 

Quando si inizia così si finisce con la Costituzione riscritta da una cretinetta laureata in legge, raccomandata dal babbo massone e bancarottiere, che si è fatta le ossa nella mitica società comunale che ha fatto crollare il Lungarno. Prima di sfottere i manovali, occhio dunque.

 

 

ma guarda che la questione della laurea la stai dicendo tu, io ho parlato di priorità (avevo messo pure prima un video di un altro presidente di municipio che diceva che nei primi 100 giorni avrebbe messo tutti gli atti sul web, e basta) dicendo che forse sarebbe utile per i cittadini parlare"di strade/parcheggi, verde, spazi di aggregazione, pulizia e decoro ", è una questione di buon senso.

non sto snobando nessuno, puoi essere fornaio o lavorare come webmaster, e al tempo stesso manifestare interesse per le problematiche che interessano ai cittadini; non serve la laurea per essere nel comitato per la salvaguardia e la pulizia del parco del pineto, o per dire che porrai attenzione alla situazione critica della scuola elementare peroni, sul cui muretto vengono ogni notte lasciate da ubriaconi bottiglie di birra/vino

per dire, la tipa del municipio IV si è presentata parlando di misure di sostengo e assistenza ai disabili, al municipio V con la differenziata porta a porta.

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Il 23 giugno 2016 at 18:48, penelope dice:

Forse non avete capito su quali presupposti sia nato il movimento. Ovvero su un progetto di democrazia diretta, digitale. Un televoto per esemplificare. 

 

Decidere qualcosa -> farla dire a qualcuno che influenzi i voti (grillo) -> farla votare -> sorpresa, la gente ha votato come da indicazioni -> "è una decisione presa direttamente dalla gente". Un gran progetto di democrazia mettere le giunte delle città nelle mani di uno "staff" che nessuno conosce e che nessuno può sfiduciare. Ricorda quella di Luigi XIV 

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23 minuti fa, Dauntless dice:

 

Decidere qualcosa -> farla dire a qualcuno che influenzi i voti (grillo) -> farla votare -> sorpresa, la gente ha votato come da indicazioni -> "è una decisione presa direttamente dalla gente". 

 

inoltre se invece la gente non vota come da indicazioni, al diavolo la rete e la democrazia diretta. vedi ius soli e unioni civili.

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Il 23/6/2016 at 22:39, Armando Diaz dice:

 

Al netto dei voti che si sono aggiunti al ballottaggio e che non dovrebbero essere contati, il M5S si attesta intorno al 25%.

Se l'esperienza del Movimento dovesse finire con un'altra delusione, io escludo fortemente che tale elettorato se ne torni a votare un partito moderato in salsa rosa o azzurra.

Le alternative sono due: fanculo alla politica (l'astensione sta salendo di volta in volta), oppure all-in sul prossimo partito che promette la rivoluzione.

 

Io voto sì al referendum perchè il bicameralismo perfetto mi è sempre stato sul cazzo, non ci sono altri retropensieri.

 

Può essere che chi ha votato m5s poi si astenga o finisca sui salvini o ingroia di turno. 

È però sbagliato l'approccio con cui parli di elettorato, come se fosse un soggetto uniforme e omogeneo.

 

Esempio paternalista di elettorato che cambia: grillo è il primo partito tra i giovani, questi giovani poi invecchiano e, si diceva una volta, da pompieri diventano incendiari.

 

Esempio socioeconomico: grillo è il primo partito tra le "vittime" del governo monti: persone agli ultimi anni di lavoro (demograficamente cruciali in Italia) licenziati esodati etc.

Se renzi o chi per lui dà loro una pensione, questi smettono di votare grillo.

 

Grillo ha intercettato milioni di persone colpite dalla crisi: chi economicamente, chi in modo anche esistenziale (una generazione di 20-30enni che negli ultimi anni si è formata e laureata senza avere idea di cosa poter fare nei 10 anni seguenti). 

 

Gran parte dell'elettorato se ne frega (ogni riferimento a motti del ventennio è casuale) dei meet up, della democrazia diretta e di ogni altra teoria del movimento: vuole solo mandare a casa una classe politica che li ha rovinati. Per questo m5s non può prendere posizione su niente (diritti civili, immigrazione, perfino l'europa) perché si rivolge a gente che la pensa in qualsiasi modo ed è unita solo dalla rabbia verso il sistema.

 

Gran parte delle vittime della crisi votano grillo, come si vede anche dal voto dei quartieri romani. Grillo purtroppo non può risolvere i loro problemi. Poi se ci riuscisse garantisco che lo voterebbe anche inglo.

 

La bravura di grillo e casaleggio sta nell'aver fatto incetta dei voti delle vittime della crisi, cosa che non è riuscita né a salvini né alla sinistra. Il primo fallimento in questo è di ciò che è a sinistra del PD, che dovrebbe rappresentare proprio quel settore della società.

E trovo patetica ora la sinistra Pd che accusa renzi di aver perso contatto con la base, perché è dai tempi dei DS e della sinistra arcobaleno che i poveri votano altro.

 

 

 

 

 

Modificato da Tersite
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Il 27 giugno 2016 at 00:08, penelope dice:

Dove li vedi i fenomeni negli altri partiti? Magari la Boschi?

 

Vedi la boschi elevata dal nulla a rango di futuro premier, o video sui social "la boschi asfalta le lobbies, clicca qui"? 

 

Ma soprattutto, la risposta del nuovo che avanza è sempre e solo "beh ma anche gli altri"? Nemmeno gli adepti sanno di preciso perché i due lecchini di grillo in questione godono di tanto credito?

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23 ore fa, Tersite dice:

 

Esempio paternalista di elettorato che cambia: grillo è il primo partito tra i giovani, questi giovani poi invecchiano e, si diceva una volta, da pompieri diventano incendiari.

 

 

Questo e' uno spunto interessante. Pensi che i vecchi sostenitori della sinistra e della destra extraparlamentare oggi votino moderato? Escludiamo quelli che fanno gli opinionisti in tv tipo Sofri perche' sono banderuole di professione.

Secondo me o si astengono o votano ancora chi gli promette un qualche tipo di rivoluzione.

La vera sopresa sarebbe se il M5S non distruggesse Roma e Torino come da tutti gia' pronosticato, in tal caso potrebbe iniziare a mettere le mani sull'elettorato moderato.

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Posso dire che il limite di due mandati per i parlamentari è una cavolata? Non è un mestiere semplice, e ci vuole del tempo per entrare nei meccanismi e soprattutto poter fare un lavoro efficace sulle singole proposte. 

 

In ogni caso vi consiglio di guardare questo monologo di Filippo Giardina. È illuminante.

 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10154288529418234&id=717508233

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37 minuti fa, Ulixess dice:

Posso dire che il limite di due mandati per i parlamentari è una cavolata? Non è un mestiere semplice, e ci vuole del tempo per entrare nei meccanismi e soprattutto poter fare un lavoro efficace sulle singole proposte. 

 

 

sì che puoi dirlo, io sono d'accordissimo.

 

Ora però fammi vedere se le unghie di Close tengono su questi specchi scivolosi.

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3 ore fa, Armando Diaz dice:

La vera sopresa sarebbe se il M5S non distruggesse Roma e Torino come da tutti gia' pronosticato, in tal caso potrebbe iniziare a mettere le mani sull'elettorato moderato.

 

Secondo me grillo non è paragonabile agli estremismi degli anni 70. Ne è una rivisitazione da società dello spettacolo. Risponde perfettamente alla ribellione italiana che si esaurisce per definizione dicendo vaffanculo al telegiornale mentre si è seduti sul divano.

 

Se fosse (solo) un movimento rivoluzionario votato dagli emarginati non arriverebbe al 10%.

Questo per dire che l'elettorato moderato già lo conquista. Intendo moderato in senso sociale (gente che sta bene, vede che la politica fa schifo, se ne è sempre disinteressata o quasi, e ora ha qualcuno da votare volentieri )

Modificato da Tersite
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Anche qua: io ho la fortuna di conoscere diversi parlamentari. Sia giovani al primo mandato che di lungo corso. Mi hanno spiegato come funzionano le cose, con quante difficoltà devono scontrarsi quando fanno delle proposte, quanto siano intricati alcuni meccanismi. Purtroppo la maggior parte delle persone non si interessano al loro lavoro quotidiano, non partecipano alle loro iniziative sul territorio e si limitano a lamentarsi o a considerarli "tutti ladri". Esempio classico di critica: lavorano solo 3 giorni a settimana. Come se il tempo per tornare nei territori a fare attività, gli incontri con le varie associazioni o con i cittadini, il tempo per le riunioni politiche e quello per lo studio delle leggi che devono votare o di quelle che vogliono presentare non facciano parte del loro lavoro. Io credo sia anche colpa degli elettori che non fanno lo sforzo di capire, di avvicinarsi, di discutere, eppure nella maggior parte dei casi non è così difficile. I politici non sono mostri eh. 

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4 minuti fa, Ulixess dice:

. Io credo sia anche colpa degli elettori che non fanno lo sforzo di capire, di avvicinarsi, di discutere, eppure nella maggior parte dei casi non è così difficile. I politici non sono mostri eh. 

 

Io ti capisco, ma questo se si lavora in politica non si può nemmeno pensare. L'atteggiamento degli elettori è una costante su cui lavorare, per coinvolgerli informarli e convincerli.

 

Io semmai darei la colpa all'informazione, che di fronte a imprenditori della politica che dicono bufale dovrebbe agire come meccanismo di controllo, invece che da loro megafono. Questo è enfatizzato in Italia ma succede in tutto il mondo.

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