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referendum costituzionale


liotru
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berlusconi ribadisce il suo pallino (che dovrebbe dare da riflettere ai tanti che dicono "già che si riforma la costituzione possiamo riformarla meglio" cosa che rivela una fiducia nella nostra politica, che a breve sarà composta da berlusconi salvini grillo e d'alema, che mi fa strabuzzare gli occhi)

 

Berlusconi, dopo voto tutti a tavolo per riforme  - Se vince il No non accade niente di strano ma avremo il tempo per sederci tutti a un tavolo con le altre forze politiche per mettere in chiaro quale legge elettorale avere e poi per scrivere una riforma che sia positiva e non pericolosa come questa. Che preveda un limite alla pressione fiscale, la diminuzione dei parlamentari da 630 a 300 e da 315 a 150 senatori, che introduca il vincolo di mandato e l'elezione diretta del Capo dello Stato

 

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/referendum/2016/11/24/referendum-boschi-derive-autoritarie-garanzie-restano-tutte_009aac5e-e055-4e00-8347-d5c6dca5c2db.html

Modificato da Tersite
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qui basta che guru butti lì una domanda che io non riesco a evitare di rispondere con almeno 3.000 caratteri, in altri contesti in cui il dibattito è più sentito perdo il sonno.

al centro sociale di san casciano, dopo un dibattito tra prof, ho fatto l'alba, ed erano anni che non facevo l'alba (e la facevo per tutt'altre ragioni)

in questo che ha scritto un post il cui solo indice è lungo 2 pagine vedo un'abnegazione che non gli invidio!

Modificato da Tersite
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Invece la mia attività sui social fa si che ogni giorno mi arrivino messaggi in cui gente anche sconosciuta mi cheda di spiegare la riforma. Per evitare di perdere tempo ho preparato una risposta standard per tutti:

 

Procedo per punti.

 

- il bicameralismo paritario, come c'è adesso, non funziona. Camera e Senato perdono una marea di tempo e ci sono un sacco di ostacoli a fare delle leggi veloci ed efficaci. Molto meglio, come funziona in altri paesi europei, avere una Camera con un rapporto stretto col governo e un Senato più piccolo (passa a 100 membri) che si occupi di determinate questioni. Il fatto che solo la Camera dia la fiducia consente a chi vince le elezioni di poter governare più stabilmente (anche se ovviamente questo aspetto dipende anche dalla legge elettorale, che NON è oggetto di referendum). L'articolo 70 è lungo proprio perché specifica chiaramente quali saranno le competenze delle due camere. 

 

- i nuovi senatori verranno comunque scelti dagli elettori al momento delle elezioni regionali. La riforma dice chiaramente che saranno eletti "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi". Saranno senza stipendio perché prenderanno quello da sindaco o da consigliere regionale, come da nuovo articolo 69. Quindi si  tagliano dei costi (poco, ma meglio di niente)

 

 

- sempre a proposito dei costi, l'abolizione del CNEL (articolo 99), delle province (articolo 114) dei rimborsi ai gruppi consiliari regionali (diposizioni finali), il nuovo tetto di stipendio ai consiglieri regionali (articolo 122) sono altri elementi che consentono un risparmio

 

- viene riformato il rapporto tra stato e regioni, con il ritorno allo stato di diverse competenze (articolo 117).  Ti faccio un esempio che ben conosco visto che sto lavorando su quello: ad oggi la prevenzione sanitaria è diversa in ogni regione. Per cui ci sono regioni che offrono più cure ai loro cittadini rispetto ad altre. Per cui è bene che questa competenza torni allo Stato, in modo che un cittadino veneto, abruzzese o calabrese possano avere degli standard di base comuni

 

- con l'articolo 71 aumentano gli spazi di democrazia, perché se un referendum raccoglie 800.000 firme servirà un quorum più basso (pari al 50% dei votanti alle ultime politiche). Vengono introdotti i referendum propositivi  e ci sarà l'obbligo di discutere le leggi si iniziativa popolare: ad oggi sono richieste 50.000 firme ma poi queste proposte rimangono nel cassetto, la riforma alza le firme a 150.000 ma da l'obbligo di esaminarle  

 

- i poteri del presidente del Consiglio non cambiano, perché non sono stati riformati gli articoli di riferimento: nessun rischio di deriva autoritaria, come qualcuno denuncia

 

Non è una riforma perfetta e non è la riforma che avrei fatto io, per esempio (sono sempre stato un sostenitore del semipresidenzialismo alla francese). Però rispetto al sistema attuale è un grosso passo in avanti.

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Il 26/11/2016 at 18:19, pachu dice:

Ci si riesce con le coalizioni, ci si riesce "dopo" in parlamento, ci si riesce "durante" nei sistemi a doppio turno. Figuriamoci se non ci si riesce anche con l'italicum (faccina che fa l'occhiolino ).

 

Dopodiché è un gran bene che siano scomparse le coalizioni ma non basta per arrivare a un sistema bipartitico.

 Magari il sistema bipartitico!

 

Qui tutti inneggiano al proporzionale: ma a te risulta che i referendum (nel particolare quello sul maggioritario) abbiano una scadenza ? :(

Modificato da Konko
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@Tersite che ne pensi di questa argomentazione?

 

A tutti quelli che "eh, ma chi ci assicura che nella legge elettorale del Senato poi saremo effettivamente noi cittadini a scegliere i senatori?" ricordo che è la riforma stessa a dare questa certezza. Infatti, quando si farà la legge elettorale per il Senato, sarà preventivamente sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale, che non potrà non tener conto del fatto che l'elezione debba avvenire "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi". Cito dal nuovo articolo 73: "Le leggi che disciplinano l'elezione dei membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica possono essere sottoposte, prima della loro promulgazione, al giudizio preventivo di legittimità costituzionale da parte della Corte costituzionale, su ricorso motivato presentato da almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o almeno un terzo dei componenti del Senato della Repubblica entro dieci giorni dall'approvazione della legge, prima dei quali la legge non può essere promulgata. La Corte costituzionale si pronuncia entro il termine di trenta giorni e, fino ad allora, resta sospeso il termine per la promulgazione della legge. In caso di dichiarazione di illegittimità costituzionale, la legge non può essere promulgata".

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7 ore fa, Ulixess dice:

@Tersite che ne pensi di questa argomentazione?

 

A tutti quelli che "eh, ma chi ci assicura che nella legge elettorale del Senato poi saremo effettivamente noi cittadini a scegliere i senatori?" ricordo che è la riforma stessa a dare questa certezza. Infatti, quando si farà la legge elettorale per il Senato, sarà preventivamente sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale, che non potrà non tener conto del fatto che l'elezione debba avvenire "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi". Cito dal nuovo articolo 73: "Le leggi che disciplinano l'elezione dei membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica possono essere sottoposte, prima della loro promulgazione, al giudizio preventivo di legittimità costituzionale da parte della Corte costituzionale, su ricorso motivato presentato da almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o almeno un terzo dei componenti del Senato della Repubblica entro dieci giorni dall'approvazione della legge, prima dei quali la legge non può essere promulgata. La Corte costituzionale si pronuncia entro il termine di trenta giorni e, fino ad allora, resta sospeso il termine per la promulgazione della legge. In caso di dichiarazione di illegittimità costituzionale, la legge non può essere promulgata".

 

sì avevo letto ed è verissima

noto che oggi gilioli ha scritto che i sindaci non sono inclusi nel ragionamento ma non capisco come faccia a dirlo.

sicuramente sono bilanciati in modo proporzionale, magari per ovvi motivi non sono indicati come senatori nella scheda, ma non si può dire che ai sindaci manchi legittimità popolare.

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per tornare al populismo, linkiesta cita i trotskisti per il sì http://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/25/al-referendum-del-4-dicembre-mancavano-solo-i-meme/32530/

nella rubrica "chiudete l'internet", ma lo prendiamo come un complimento

 

intanto siamo 374 fans, ne mancano 29.999.700 e abbiamo vinto

Modificato da Tersite
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1 ora fa, Tersite dice:

per tornare al populismo, linkiesta cita i trotskisti per il sì http://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/25/al-referendum-del-4-dicembre-mancavano-solo-i-meme/32530/

nella rubrica "chiudete l'internet", ma lo prendiamo come un complimento

 

intanto siamo 374 fans, ne mancano 29.999.700 e abbiamo vinto

 

non ce la faccio a vederti in questo stato, adesso chiamo un esorcista

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in anni di frequentazioni di facoltà di scienze politiche, di centri sociali e di social forum

 

1 non ho mai capito cosa vuol dire trotskismo, dopo la morte causata dallo zio di Cristian de Sica.

2 non ne ho mai visto 2 trotskisti nello stesso luogo sostenere la stessa cosa

 

Grazie ai phora capisco che è essenzialmente un modo per prendere per il culo (e quindi ne faccio buon uso)

Modificato da Tersite
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