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La Sfigata - Notte 3


Orfin Voidbringer
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Stimati concittadini; ecco la mia arringa:

Era il 467 b.f.

La guerra dei 23 anni e tre quarti era appena terminata con ingenti perdite.

Tutta la nostra gente aveva pagato un caro prezzo per la battaglia; chi aveva perso la casa, chi i familiari e chi molto più semplicemente aveva perso ogni cosa.

Per sfuggire agli orrori ed ai fantasmi del passato i pochi superstiti, me compreso, avevano deciso di emigrare. Nessuno sapeva bene dove ma tutti concordavamo su un'unico pensiero: dovevamo andarcene e alla svelta. L'esilio volontario sarebbe stata la nostra unica possibilità per tentare di rifarci una vita.

E così partimmo. Pochi, male equipaggiati e molti anche mutilati; nel fisico certamente ma principalmente nello spirito.

Il viaggio fu duro, estenuante e alcuni soccombbero.

I nostri sforzi non furono vani però e finalmente dopo mesi di cammino trovammo un luogo che a tutti noi ricordo casa. La nostra vera casa che fummo costretti ad abbandonare.

I nostri sguardi si incrociarono a vicenda. Ci incontrammo con lo sguardo ben più di una volta ma nessuno pareva avere il coraggio di parlare.

Ad un tratto un ragazzo prese a parlare; si trattava di ifrit il figlio del fabbro; povero piccolo [sebbene fosse alto più di uno e ottanta] che storia triste la sua.

...

La sua famiglia ce l'aveva quasi fatta ma venne massacrata da mercenari di passaggio appena una settimana prima della fine della guerra.

Solo lui si salvò; evidentemente lo avevano dato per morto o per lo meno spacciato.

Venne salvato da Evelyn, la figlia del nostro ormai defunto guaritore. Quel giorno doveva ritirare un ordine per il padre e all'alba si trovò davanti ad una scena raccapricciante, al solo pensiero ho ancora gli incubi. Invece quella ragazza incredibilmente non perse il controllo, forse era si era abituata ai numerosi feriti che aveva già curato durante i lunghi anni di guerra e il suo corpo reagì d'istinto. Controllò tutti i cadaveri della casa in cerca di superstiti e riconobbe subito che il cuore di ifrit batteva ancora, flebile, debolissimo ma ancora presente.

Fu solo allora che urlò; con tutto il fiato che aveva in corpo chiamando aiuto.

E il villaggio si animò. In pochi minuti tutti corsero fuori dalle proprie abitazioni con le arme sguainate alla disperata ricerca di un nemico che invece non c'era. Ci misero qualche seconda a realizzare che non c'erano pericoli ed ad mettere a fuoco il corpicciolo della ragazzina. Era macchiata di sangue da capo a piedi e nonostante la corporatura minuta stava trascinando un omaccio grande il doppio di lei.

Ancora mi chiedo come abbia fatto.

Ifrit si salvò e da allora non ha mai lasciato evelyn, ha giurato solennemente di proteggerla e da allora è diventato la sua ombra. I più maliziosi dicono che da quell'orrore è nato anche qualcosa di tenero e che un giorno i due si sarebbero sposati. Beh magari in questo posto avrebbero potuto farlo e magari avrebbero messo su anche una bella famigliola numerosa, con tanti marmocchi felici.

[Marmocchi si... Oddio quanto mi manca April... No! Basta rimpianti!]

..

Ifrit disse a tutti noi: "Compagni miei, a lungo abbiamo vagato e questo posto è il primo in cui tutti sentiamo il profumo di casa non è vero?"

-Silenzio e qualche borbottio-

"Amici miei leggo nei vostri volti la stanchezza e la voglia di ricominciare e per la prima volta dopo mesi io dico: ABBIATE FEDE! Sento che questo è il posto per noi e per la nostra famiglia, per noi e anche per tutta la nostra FUTURA famiglia!"

"Lo so che è dura ma il momento di ricominciare è giunto.. Ci siamo già puniti abbastanza per nostre perdite.. Io dico che qui e ora è giunto il momento di ricominciare!"

Un debole coro di approvazione si alzò e pensai: [allora è vero che anche nella disperazione più cupa può nascere la speranza? Si può davvero ricominciare dopo tutto quello che abbiamo passato?]

Non avevo risposta a queste domande ma il solo vedere lo sguardo fiero e orgoglioso di ifrit mi instillò un briciolo di speranza.

Suo padre sarebbe stato fiero di lui.

Lentamente ci avviammo verso il nostro futuro, una piccola valle incastonata tra i monti e un fiume poco distante.

A gente disperata come noi che ormai non aveva più nulla sembrava il paradiso.

Mi strinsii lo zaino in spalla e mi avvicinai ad Ifrit ed Evelyn. Guardai ifrit negli occhi e vi lessi gli stessi miei dubbi, le stesse mie paure. Ma vi vidi anche una forte voglia di ricominciare che i miei non possedevano.

Tutte le mie speranze se ne erano andate con la perdita di mia moglie Iris e mia figlia April. La rabbia in corpo non si era ancora placata dopo mesi. Sarebbe stato questo il luogo dove poter onorare la loro memoria in pace e forse potermi rifare anche una famiglia?

Non ne ero sicuro ma ci avrei potuto provare.

Solo di una cosa ero sicuro: avrei ucciso quel cavaliere con lo stemma da lupo se lo avessi incontrato e gli avrei fatto provare quello che ho provato io e sto ancora provando: Rabbia, desolazione e disperazione.

/End of chapter 1/

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E dove sarebbe il divertimento? Cmq tranquilli, se volete nel capitolo 3 parlerò meglio di me :D

capitolo 3?? :shok: cioè dobbiamo mandarti in arringa altre 2 volte? :p

Io sono arrivata a metà.. e dopo essermi accorta che non i ricordavo nulla di quello che avevo letto... ho smesso! :patpat:

La fine merita però dai :D

ok.. leggo la fine, pur non ricordando l'inizio :help:

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PARAFRASI (ma quanto eravate scarsi in italiano?)

(L'usignolo ha smesso di cantare-----------> col cavolo che mi dichiaro con un lupo al ballottaggio

non ha più un ramo su cui posare

non più voce per intonare

il leggiadro canto)

(Le morte stagioni l'albero

han già spogliato------------------------------------->non ho peli e non vengo vista lupo mandatemi pure Alison se non vi fidate

solo le foglie ballerine cadono

ondeggiando ancora paghe

della melodia estiva)

(L'incerto sole dipinge l'aura

carica dei sospiri

di chi ha già chiuso le finestre

e riposte le ambizioni)---------------------------------> non ho una cippa di potere

(Di lassù, dove l'occhio fatica

a scrutare, si odono i rintocchi

del tempo che scorre quasi involontario)-------->Licenza poetica

Qui, dove non ho tombe su cui piangere

nè tavoli su cui ridere-------------------------------------------------->non ho amici sono sola soletta nessuna lista

posso ancora sentire il cigolar d'una cariola--------------->sono chiaramente contadina e mi faccio il mazzo pure

e il tubare dei piccioni

e lo stormire delle anatre

ma l'usignolo non canta più------------------> più di così non svuoto il sacco

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PARAFRASI (ma quanto eravate scarsi in italiano?)

(L'usignolo ha smesso di cantare-----------> col cavolo che mi dichiaro con un lupo al ballottaggio

non ha più un ramo su cui posare

non più voce per intonare

il leggiadro canto)

(Le morte stagioni l'albero

han già spogliato------------------------------------->non ho peli e non vengo vista lupo mandatemi pure Alison se non vi fidate

solo le foglie ballerine cadono

ondeggiando ancora paghe

della melodia estiva)

(L'incerto sole dipinge l'aura

carica dei sospiri

di chi ha già chiuso le finestre

e riposte le ambizioni)---------------------------------> non ho una cippa di potere

(Di lassù, dove l'occhio fatica

a scrutare, si odono i rintocchi

del tempo che scorre quasi involontario)-------->Licenza poetica

Qui, dove non ho tombe su cui piangere

nè tavoli su cui ridere-------------------------------------------------->non ho amici sono sola soletta nessuna lista

posso ancora sentire il cigolar d'una cariola--------------->sono chiaramente contadina e mi faccio il mazzo pure

e il tubare dei piccioni

e lo stormire delle anatre

ma l'usignolo non canta più------------------> più di così non svuoto il sacco

10/10

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PARAFRASI (ma quanto eravate scarsi in italiano?)

(L'usignolo ha smesso di cantare-----------> col cavolo che mi dichiaro con un lupo al ballottaggio

non ha più un ramo su cui posare

non più voce per intonare

il leggiadro canto)

(Le morte stagioni l'albero

han già spogliato------------------------------------->non ho peli e non vengo vista lupo mandatemi pure Alison se non vi fidate

solo le foglie ballerine cadono

ondeggiando ancora paghe

della melodia estiva)

(L'incerto sole dipinge l'aura

carica dei sospiri

di chi ha già chiuso le finestre

e riposte le ambizioni)---------------------------------> non ho una cippa di potere

(Di lassù, dove l'occhio fatica

a scrutare, si odono i rintocchi

del tempo che scorre quasi involontario)-------->Licenza poetica

Qui, dove non ho tombe su cui piangere

nè tavoli su cui ridere-------------------------------------------------->non ho amici sono sola soletta nessuna lista

posso ancora sentire il cigolar d'una cariola--------------->sono chiaramente contadina e mi faccio il mazzo pure

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10/10

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