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La felicità


The Duke
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Cos'è per voi la felicità?

Sia in senso filosofico ("quel sentimento che...")

Sia in senso pratico ("stare a guardare i miei figli che..")

Siete felici?

E' un giusto metro confrontare la propria felicità con quella altrui, o andrebbe sempre valutata in valore assoluto?

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Essere felice per me significa sentirmi in completa armonia con me stesso e con il mondo. E' una sensazione totale e assoluta, non puoi essere più felice o meno felice, o lo sei o non lo sei. Di conseguenza fare paragoni non ha alcun senso.

E' comunque uno stato di equilibrio instabile, effimero, che dura un momento. Essere perennemente felici è pura utopia.

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Essere felice per me significa sentirmi in completa armonia con me stesso e con il mondo. E' una sensazione totale e assoluta, non puoi essere più felice o meno felice, o lo sei o non lo sei. Di conseguenza fare paragoni non ha alcun senso.

E' comunque uno stato di equilibrio instabile, effimero, che dura un momento. Essere perennemente felici è pura utopia.

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E' un giusto metro confrontare la propria felicità con quella altrui, o andrebbe sempre valutata in valore assoluto?

Penso che fare paragoni sia impossibile. Rapportare la propria felicità a quella degli altri non è scientificamente fattibile. Non puoi misurare la felicità col termometro e vedere chi ne ha di più.

Potrei incontrare una persona col sorriso smagliante che si allieta del fatto che quel giorno sia il suo compleanno, ma potrebbe condurre solitamente una vita molto più triste della mia e quindi quel sorriso potrebbe essere ingannevole. Potrei paragonarmi alle star, ai divi, che tutto hanno e tutto fanno ma...quanti di loro cadono in depressione, alcolismo sfrenato, overdose di droghe varie, insomma non azzarderei a dire che tutti loro conducano poi una vita così felice. Troppe persone mentono agli altri e anche a se stesse, illudendosi di essere più felici di quanto in realtà non siano.

Fortunatamente il senso della felicità è soggettivo e nessuno potrà mai avere da obiettare sul nostro modo di concepirla. L'importante è essere felici. Il come raggiungere la felicità, dipenderà dalla nostra abilità / fortuna nel saperla cogliere.

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In vita mia sono stato felice solo quando ho avuto un mio bisogno appagato.

L'importante è che fossero bisogni reali, biologici (pensate alla felicità di mettersi al letto dopo un periodo di insonnia o di mangiare qualcosa di buono dopo tanta attesa) o sociali (sentirsi amati, ammirati, stimati etc) e non indotti da questa società che prima ti inietta dei finti bisogni, poi ti vende ciò di cui hai bisogno per soddisfarli e quindi ti regala l'illusione di essere felice.

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Ora ho un attimo di tempo, provo a spiegarmi meglio.

Una delle cose che ho capito (duramente) è che purtroppo, essendo nato viziato e cresciuto viziato, non sarò mai soddisfatto di quel che ho (sia esso il giocattolo più figo, o la laurea piu importante, o il lavoro piu remunerato, o la ragazza più bella).

Di questo ne ho preso atto, a (quasi) 30 anni non si cambia, sarò un insoddisfatto tutta la vita.

Ma già averlo capito è qualcosa.. prima invece ero insoddisfatto e non capivo, e stavo male.

Da quando l'ho capito un po' le cose sono migliorate.. riesco a godermi dei momenti in cui realizzo di essere felice ed appagato.. ma sono, appunto, momenti.. Ma dietro sullo sfondo c'è sempre quell'alone di "preso-malismo", di insoddisfazione, di pensare "potrei star meglio.. ma come?".

E per quanto abbia provato a, come si dice, "lavorare su me stesso", penso che me la porterò dietro per sempre questa cosa.

Volevo sapere se qualcuno di voi ha un valido "A meno che.." da aggiungere..

Tipo, le cose che non ho ancora sperimentato sono:

- una storia sentimentale appagante, quella che ti fa dire: "E' con lei che voglio stare, per sempre"

- un lavoro che concede sia benefici economici, sia libertà (esempio: lo scrittore; il fotografo; il pittore)

Basterebbero, queste cose, secondo voi? E' lì che devo andare a parare?

Felicità è sentirsi appagati dalle stesse cose di ieri.

Ecco ma.. ieri come facevi ad essere appagato?

Essere felice per me significa sentirmi in completa armonia con me stesso e con il mondo. E' una sensazione totale e assoluta, non puoi essere più felice o meno felice, o lo sei o non lo sei. Di conseguenza fare paragoni non ha alcun senso.

E' comunque uno stato di equilibrio instabile, effimero, che dura un momento. Essere perennemente felici è pura utopia.

Allora come spieghi quelli che si definiscono "felici" come stato duraturo?

Per me in questo momento che sto girando x cantieri la felicità sarebbe farmi un bidet e darmi la pomata alle emorroidi

Ti capisco.

Credo che il Duca intendesse molto banalmente "Mi sento felice perché c'è chi sta peggio di me".

E qui c'è un altro discorso da fare.

Premesso quello che ho detto prima, a volte penso: non sono felice, mi manca qualcosa, ma allora cosa dovrebbero fare quelli che stanno su una sedia a rotelle, o che accudiscono un figlio down, o a cui è morto un genitore, senza stare a scomodare quelli del terzo mondo?

Che poi, forse, anzi probabilmente, ci sono alcuni tra questi più felici di me. E' questo il mistero che vorrei capire, la chiave di lettura, l'angolo in cui porsi.

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Allora come spieghi quelli che si definiscono "felici" come stato duraturo?

ah beh, quelli sono ebeti.

anch'io vedo da vicino gente con miserie, disgrazie e disabilità e mi domando come fa. in effetti quei percorsi che dici te ti fanno ac-contentare, quello sì.

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Ecco ma.. ieri come facevi ad essere appagato?

Per trovare una forma serena di felicità è necessario affrancarsi dalla smania di ottenimenti di qualsiasi tipo: materiale, morale, sociale, e concentrarsi sulla preziosità di ciò che si ha: in se stessi, accanto a noi, o che si percepisce delle persone, delle cose e della natura. E' slow life; chi corre troppo non le vede certe cose...

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Allora come spieghi quelli che si definiscono "felici" come stato duraturo?

Spesso si parla di felicità in senso lato, che significa semplicemente essere contento, stare bene. Ma la felicità vera è ben altra cosa, almeno per come la intendo io.

E' come quando uno dice "ho tantissimi amici": intende dire amici in senso lato (conoscenti, frequentatori, persone con cui c'è simpatia) non amici VERI (quelli fraterni, che sono rarissimi). Se intende proprio amici veri evidentemente non sa neanche cosa siano.

Modificato da GURU baba rey
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Grazie per il contributo, ma anche non essendo un esperto linguista, come interpreteresti questo?

Grazie.

Il mio post era una risposta più al Duca che a te: credo che stia confondendo le due cose, essere felice con essere contento.

Pensare che anche se non stai benissimo c'è chi sta peggio di te può farti sentire comunque soddisfatto di come stai, magari pure mezzo contento, ma non può renderti FELICE.

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Perchè, contento e felice non sono sinonimi?

Per me la felicità è la consapevolezza di essere fortunata perchè io e la mia famiglia stiamo bene, abbiamo un lavoro e viviamo dignitosamente. Poi ci sono i picchi di felicità, quando ho avuto mia figlia, quando mi sono sposata, ecc.....

A volte mi è capitato di non essere serena comunque, anche facendomi tutti i ragionamenti che ho scritto, ma sono brevi periodi, io dico sempre che ogni tanto mi vanno in corto circuito i neuroni. :rolleyes:

Credo che non si possa vivere in assoluta felicità come dice qualcuno di voi perchè, forse per natura dell'uomo, c'è sempre una parte della mente che pensa che prima o dopo finirà, succederà qualcosa di brutto e si finisce per rovinare anche momenti bellissimi.

Poi la felicità pura è tale anche perchè capita ogni tanto, quando succede qualcosa di particolare, se ci fosse sempre non l'apprezzeremmo più.

Ok, ho fatto un ragionamento contorto, ma spero di essermi spiegata un pochino.

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Credo che sì, la felicità sia l'appagamento a qualche bisogno materiale o meno.

E' il circoscrivere i bisogni, intesi come mancanza di qualcosa, che è talmente vago e relativo che rende la definizione di felicità alquanto vaga o approssimativa.

Si può essere felici per qualcosa, difficile (e non dico impossibile) sentirsi felici in senso assoluto. Di solito sei felice PER qualcosa almeno fino a quando non sai di volere veramente qualcosa che ancora che ti manca. Sono stato poco felice negli ultimi anni, lo sono stato più spesso per gli altri in modo sincero. Questo, anche, perchè sono un 2 :)

A volte faccio coincidere la felicità degli altri con la mia, sono felice se tu sei felice. Poi penso ai cazzi miei e magari non sono più così felice.

PS: sto andando a demolire il mio motorino. Chiedimi se sono felice.......(cit.)

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