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kelso
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di persone che vedendo berlusconi presidente calcistico di successo l'hanno votato ce ne sono anche troppe, ed è pure comprensibilissimo, specie per chi non segue troppo il mondo della politica e degli affari.

si presume tuttavia che dopo cinque anni di disastri si siano ben ricreduti, e si accontentino di un berlusca che fa del bene al milan invece che male all'Italia.

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Un calcio alle regole

Vent'anni di Milan berlusconiano. Ricostruiti da un ex calciatore. Che scopre gli stessi metodi usati in politica

di Alessandro Gilioli

Fino a pochi giorni fa chi apriva il sito Internet del Milan calcio trovava una bella foto di Berlusconi sorridente tra le coppe con una scritta più elettorale che sportiva: "Il presidente dei sogni realizzati". Una celebrazione per i vent'anni dell'avventura calcistica del Cavaliere, che si è tanto intrecciata con la politica e la società italiana. Fu il 1 marzo dell'86, infatti, che il futuro premier atterrò a Milanello con l'elicottero per stringere la mano a tecnici e giocatori del club appena acquistato.

Già nell'autunno del 1980, però, Berlusconi aveva iniziato a fare affari col calcio inventando un torneo in Uruguay, il Mundialito, da trasmettere sulla sua nuova tv, Canale 5: un business organizzato - emerse poi - grazie agli ottimi rapporti tra gli amici della P2 e la giunta militare fascista che allora governava a Montevideo. La loggia massonica di Gelli fu assai utile anche nel pubblicizzare quell'evento, con l'appoggio entusiasta di "Corriere della Sera" e "Gazzetta dello Sport", a quel tempo controllati dai piduisti Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din.

A raccontare l'approccio di Berlusconi al circo del pallone è un ex centravanti (anche del Milan) che da un decennio si dedica ad appassionate inchieste sui retroscena meno nobili del calcio: Carlo Petrini, già autore di un libro autobiografico che ha fatto epoca e scalpore ("Nel fango del dio pallone", Kaos 2000) e di diversi altri volumi. Di prossima uscita, per lo stesso editore, è ora "Le corna del Diavolo", una precisa e documentata ricostruzione storica del rapporto tra il Cavaliere e il calcio, a partire appunto dal Mundialito uruguagio.

A colpire, nell'inchiesta di Petrini, sono i molti particolari che non coincidono con la favolistica berlusconiana: come il tentativo del Cavaliere di acquistare l'Inter da Fraizzoli, parecchio tempo prima di interessarsi al Milan; o le spregiudicate manovre - ben coordinate con il potere politico socialista, Bettino Craxi in testa - per aggiudicarsi poi la squadra rossonera a un prezzo ridicolo («L'esproprio», come lo definiva il precedente proprietario, Giuseppe Farina).

Ma, soprattutto, il lavoro di Petrini è centrato nel rileggere l'operato del Berlusconi pallonaro alla luce di quello che il Cavaliere ha poi rappresentato nella storia d'Italia, scoprendo che forse, negli anni Ottanta, bastava guardare con attenzione il Milan per intuire il futuro della politica. Profetica, ad esempio, la battuta con cui Berlusconi accoglie i tremila tifosi rossoneri accorsi al primo ritiro estivo della sua era, a Vipiteno: «Questo non è un pubblico: è un partito!». Curiosi gli attacchi ai magistrati che indagano sui giocatori pagati in nero: «È un reato che nella coscienza dei cittadini non è più tale: questi ragazzi sono eroi, dobbiamo tenerceli stretti!». Illuminante il cesarismo con cui fin dall'inizio gestisce i suoi mezzi d'informazione - tv e carta stampata - arrivando a censurare, sul "Giornale" di Montanelli, un articolo messo in pagina e già titolato sui mugugni nello spogliatoio rossonero. Straordinario l'uso precoce dei sondaggi, come l'inchiesta Abacus commissionata dal Cavaliere per dimostrare che gli italiani non erano d'accordo su una sconfitta a tavolino imposta al Milan dopo una partita con la Roma.

E così via: Petrini ci mostra che basta riguardare - seppur col senno di poi - i primi anni della parabola rossonera di Silvio, per ritrovare metodi e sistemi che oggi riempiono le cronache politiche giudiziarie, anziché quelle sportive. Fino al primo scudetto vinto dal Milan di Berlusconi, con il Napoli in testa per 25 giornate che crolla misteriosamente a poche partite dalla fine: e solo molto tempo dopo - scrive Petrini - un pentito di camorra racconterà la storia di «una serie di immobili di Milano 3 regalati dalla Fininvest ai massimi dirigenti del Napoli in cambio della débâcle finale».

Proprio durante la notte di festeggiamenti per quello scudetto, il Cavaliere - estasiato dai cori «Silvio Silvio!» - confessa per la prima volta che, visto l'entusiasmo dei fan, «gli piacerebbe un giorno fondare un partito tutto suo». Siamo nell'estate del 1988, quasi sei anni prima della "discesa in campo" del futuro premier. A proposito, qualcuno ricorda come si intitolava la trasmissione tv che in occasione del primo scudetto berlusconiano ha dedicato un grande "speciale" al padrone del Milan, farcito di bandiere sventolanti, canti e cortei? Ma "Forza Italia", naturalmente.

dal sito de l'espresso...

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dal sito de l'espresso...

Eh, eh, hai preso un sito neutrale, insomma... :)

"Strepitoso" il passaggio sullo scudetto che il Napoli avrebbe regalato, uah uah...Ma nessuno si ricorda come fece ad avere 4 punti in più il Napoli, fino a quel punto? Rinfrescatina, visto che pare serva...Una rondella a Pisa con sceneggiata di Renica (e avevano perso sul campo), un petardo che stordì (stavolta veramente, ma che cosa c'entra col risultato finale, poi..) Tancredi a San Siro in una gara che il Milan aveva vinto e gli fu data persa (peraltro entrò Peruzzi al suo posto, che era anche più forte...).

Però però...anvedi oh...sono ormai 10 anni che han tolto lo 0-2 a tavolino e (come per miracolo ci ritroviamo buoni!) clamoroso effetto "deviante" sulla mira dei lanciatori di monete :p : accendini, bottigliette, petardi e quant'altro! Continuano a tirare di tutto ma è bastato togliere quella regolina, che non colpiscono più nessuno! :o

Ma vah..., ac fata roba!

Che ci sia un nesso tra le cose? Sarebbe un fenomeno interessante per gli studiosi, oppure... :unsure:

Tornando a bomba....Mi frega un tubo qui discutere di politica, ma che Berlusconi sia probabilmente il più grande Presidente (del Milan di sicuro, in generale direi anche) di calcio che sia mai esistito in Italia io ho pochi dubbi, via...

E secondo me la sua squadra ha anche vinto poco rispetto a quello che meritava di vincere, diciamo che mi mancano 2 scudetti (3 - 1 busonato l'anno di Zac..) e almeno una Champion's.

Uno dei due gruarda guarda è proprio uno scudetto "vinto" (vabbè dai, parolone...) dal Napoli "a su manera", stavolta anzichè Renica fu Alemao, a sceneggiare dopo che un tifoso napoletano gli tirò una monetina da 100 lire, con una fionda per essere più sicuro di pigliarlo, che fosse quasi sicuramente tutto pre-organizzato lo dimostrarono poi addirittura i microfoni, che colsero Peppiniello nuostro mentre "curava" il moribondo.... Poi l'ineffabile jr da Siracusa mandò in onda la Fatal Ladrona, atto 2°, detta anche "nel nome del Padre"...

Ah...come scordare queste "perle" di quegli anni...Peccato che l'Espresso le abbia dimenticate, ehmm... :)

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Eh, eh, hai preso un sito neutrale, insomma... :)

"Strepitoso" il passaggio sullo scudetto che il Napoli avrebbe regalato, uah uah...Ma nessuno si ricorda come fece ad avere 4 punti in più il Napoli, fino a quel punto? Rinfrescatina, visto che pare serva...Una rondella a Pisa con sceneggiata di Renica (e avevano perso sul campo), un petardo che stordì (stavolta veramente, ma che cosa c'entra col risultato finale, poi..) Tancredi a San Siro in una gara che il Milan aveva vinto e gli fu data persa (peraltro entrò Peruzzi al suo posto, che era anche più forte...).

Però però...anvedi oh...sono ormai 10 anni che han tolto lo 0-2 a tavolino e (come per miracolo ci ritroviamo buoni!) clamoroso effetto "deviante" sulla mira dei lanciatori di monete :p : accendini, bottigliette, petardi e quant'altro! Continuano a tirare di tutto ma è bastato togliere quella regolina, che non colpiscono più nessuno! :o

Ma vah..., ac fata roba!

Che ci sia un nesso tra le cose? Sarebbe un fenomeno interessante per gli studiosi, oppure... :unsure:

Tornando a bomba....Mi frega un tubo qui discutere di politica, ma che Berlusconi sia probabilmente il più grande Presidente (del Milan di sicuro, in generale direi anche) di calcio che sia mai esistito in Italia io ho pochi dubbi, via...

E secondo me la sua squadra ha anche vinto poco rispetto a quello che meritava di vincere, diciamo che mi mancano 2 scudetti (3 - 1 busonato l'anno di Zac..) e almeno una Champion's.

Uno dei due gruarda guarda è proprio uno scudetto "vinto" (vabbè dai, parolone...) dal Napoli "a su manera", stavolta anzichè Renica fu Alemao, a sceneggiare dopo che un tifoso napoletano gli tirò una monetina da 100 lire, con una fionda per essere più sicuro di pigliarlo, che fosse quasi sicuramente tutto pre-organizzato lo dimostrarono poi addirittura i microfoni, che colsero Peppiniello nuostro mentre "curava" il moribondo.... Poi l'ineffabile jr da Siracusa mandò in onda la Fatal Ladrona, atto 2°, detta anche "nel nome del Padre"...

Ah...come scordare queste "perle" di quegli anni...Peccato che l'Espresso le abbia dimenticate, ehmm... :)

Sull'attendibilità delle fonti: se ne avesse parlato panorama, avrei postato l'articolo di Panorama.

La tua tesi sulle monetine è degna di un romanzo di LeCarrè.

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Ma neanche propaganda politica.

Lo chiamerei killeraggio sistematico.

Quando uno scrive "Di fronte a tanta folla acclamante confido' di voler avere un partito tutto suo" io prendo il pezzo in questione e corro in bagno a espletare i miei bisogni.

Come faccio a rispondere nel merito.

E' piu' ridicolo del giuramento sulle croci ammerigane.

Se ricorriamo agli aneddoti inventiamo allora e' tutto valido.

Mi fa venire in mente una battuta di Daniele Luttazzi:"Quando l'ayatollah Khomeini mori', Berlusconi rise".

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