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Via su il destino del mondo


vannis
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23 voti

  1. 1. chi votereste?

    • BARACK OBAMA (+ joe biden)
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    • JOHN McCAIN (+ sarah palin)
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Sarà squallida quanto volete la mia pratica ma non sono assolutamente l'unico a pensarla così.

E poi non ho augurato esplicitamente niente a nessuno, dico solo che solo la morte ce lo leverà dalle palle, visto che siamo nel paese in cui siamo.

Per rimanere in topic, uno che si avvicina da luie gli dice in pubblico che è un simpatico coglione, un imbecille o un nano pelato rischia l'arresto, mentre lui che è uncapo di stato può permettersi di dire certe cose in tv e non rischiare neanche dei richiami ufficiali? Ma siamo impazziti? E' fastidioso, e non so voi ma quando un fastidio finisce di tormentarmi io provo piacere.

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molto profondo come sempre.

Comunque al di là del fatto che berlusconi non ha ancora capito dopo tanti anni da premier come ci si comporta all'estero, il polverone è eccessivo. Entro poco tempo non se ne parlerà più all'estero e diventerà un punto nell'elenco di gaffe di berlusconi. Sicuramente toni apocalittici come "danneggia il paese" "parole pericolose" etc etc sono piuttosto demagogici: nessuno ti dirà mai "ah, sei italiano? scusa, non voglio avere a che fare con te, il tuo premier ha fatto una gaffe". Ci ridono dietro probabilmente, evabbè, quello già succedeva.

Modificato da Dauntless
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Sarà squallida quanto volete la mia pratica ma non sono assolutamente l'unico a pensarla così.

Infatti non lo penso solo di te, lo penso di tutti quelli che parlano così.

Anche un paio di miei amici, e infatti glielo faccio sempre presente.

Ma parla uno che ha provato pena anche per Saddam quando è morto, quindi sarò sbagliato io, non so.

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Saremo anche patetici, ma voi avete chiuso gli occhi.

Ormai vi siete rassegnati ad accettare di avere un Premier che spara cazzate più o meno gravi

e non ci fate più caso.

ma perchè, adesso che problema c'è a definire uno che ha la pelle scura uno "abbronzato"?

ma se sono anni che chiamate "nano" uno basso di statura e non ve ne vergognate neppure...

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Mah è vero in effetti che, purtroppo, è solo un episodio che andrà a collocarsi in un'ampia quanto semplice collezione di figure del cazzo, da buffo personaggino dei film di gangster italo-americani. Personalmente mi vergogno di essere anche solo compatriota di un personaggio come lui. Ma so che purtroppo è una mia opinione e basta. Sicuramente un personaggio del genere non mi rappresenta per niente, questo è sicuro, dunque è profondamente sbagliato, ad esempio, il paragone Obama (ad ora stimato finanche da una gran fetta di repubblicani) - Berlusconi. D'altronde è ANCHE con battute infelici di questo tipo (nonchè il recente siparietto col giornalista di Bloomberg) che si erigono barriere tra chi lo stima (la maggioranza degli italiani che lo ha votato) e chi lo reputa un pagliaccio. Dunque uno come il berlusca non riuscirà MAI a rasserenare il clima politico italiano. Non che sia indispensabile, lo so: l'idea e il senso di responsabilità di essere un capo di un intero stato (e non solo di una parte) è oramai dispersa nel tempo. Ma che non dica a un giornalista che deve chiedere scusa all'Italia, non ci tiri in ballo per coprire le proprie figure di MERDA

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azzo c'entra? Non vuole essere un offesa verso i nani o tutti quelli bassi di statura, ma verso di 1 sola persona....

Io sinceramente non mi vergogno di offendere quell'essere eh...

Si, peccato che "aggettivare" o definire con la parola "nano" uno che disprezzi vuol dire che tale parola o qualificazione associata ha un connotato negativo generico cioè che ha una valenza negativa universale.

Quando mai poi dare del nano è un complimento vs. chiunque?

Non è che ad uno che ti sta simpatico ed è basso di statura daresti del nano del tipo: "Ehi nanetto, che tempo fa' laggiù...?

Però è sicuramente peggio "abbronzato"...eh, eh....

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il miglior commento è del CdC, uno dei nostri: http://www.slipperypond.co.uk/archivi/post1934

chapeau.

comunque tore, il paragone reggerebbe se fosse napolitano a chiamare "nano" berlusconi.

fra chiacchiere al bar e le cose serie nel contesto professionale si dovrebbe distinguere, è come se te un giorno facessi il sondaggio "chi è il più scemo fra i miei pazienti".

Modificato da Tersite
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Io dico che ha raggiunto il suo scopo e cioè di far parlare a tutti di una cazzata per nasconderne altre ben più importanti e gravi... vecchi modo italiano...

Poi la mia nonna mi diceva sempre che le bestie grame non muoiono mai quindi rassegnamoci vah...

Questo ennesimo esempio di paternalismo, arroganza, sfacciataggine, maleducazione e volgarità sta facendo passare sotto silenzio un’altra dichiarazione di Berlusconi sui finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche, che per quanto si commenti da solo non è stato commentato abbastanza.

il miglior commento è del CdC, uno dei nostri: http://www.slipperypond.co.uk/archivi/post1934

Chapeau!

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ma perchè, adesso che problema c'è a definire uno che ha la pelle scura uno "abbronzato"?

ma se sono anni che chiamate "nano" uno basso di statura e non ve ne vergognate neppure...

Estendendo la similitudine si arriva a dimostrare che la caratura e spessore politico delle affermazioni di Berlusconi sono paragonabili a quelle del becero ForUMLista medio. Ma si sa che in Italia si ambisce alla mediocrita' :D

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posso metterla in firma?

Per me puoi metterlo anche sulla carta igienica che usi quando vai in bagno...visto l'atteggiamento di superiorità che hai per chi non la pensa come te ed ovviamente il disprezzo "giusto" per il nano....a me non può fregar di meno.

Ti suggerisco amichevolmente: facci anche un poster per casa o ufficio....

Fai la collezione delle frasi celeberi dei forumisti "regrediti" come me o a altri.

Modificato da mauricefree
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fra chiacchiere al bar e le cose serie nel contesto professionale si dovrebbe distinguere, è come se te un giorno facessi il sondaggio "chi è il più scemo fra i miei pazienti".

allora, visto che il mio brillante paragone non viene apprezzato il giusto, ti ripeto la domanda: perchè dare dell'"abbronzato" ad uno che ha la pelle nera, è stupido/sbagliato/offensivo o tutto quello che ci vuoi mettere?

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allora, visto che il mio brillante paragone non viene apprezzato il giusto, ti ripeto la domanda: perchè dare dell'"abbronzato" ad uno che ha la pelle nera, è stupido/sbagliato/offensivo o tutto quello che ci vuoi mettere?

Perche' e' stupido/sbagliato/offensivo come dare del Nano al Berluska. La differenza e' che chi da del Nano al Berluska scrive sui Fora/Muri. Non mi sembra di aver sentito nessuna figura politica dell'opposizione o di altri governi chiamarlo Nano. Quindi qui il forUMLista becero e' il Berluska.

Ve lo siete dimostrato :D

Modificato da Anomander Rake
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E secondo: sei in grado di stabilire quando si è cominciato a chiamarlo con tale appellativo? Durante il Berlusca I? o il Berlusca II? Prima o dopo che ha dato del "coglione" all'elettore di sinistra?

Ricordo la citazione di non ricordo chi, è vero che qui si parla e non si deve convincere nessuno, si discute e basta. Io non voglio certo trasmettervi il mio astio personale, ci mancherebbe. Ma via, tirare fuori paragoni del genere è proprio essere alla frutta...ripeto, sono convinto che questa PURTROPPO sarà catalogata come l'ennesima gaffe e domani ci si sarà dimenticati di tutto. Ma resto anche convinto che di una pessima gaffe si tratti, pergiunta INDIFENDIBILE.

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Per chi non avesse come me una padronza assoluta dell'inglese, qui sotto trovate la traduzione del discorso di Obama.

Per legarci a quanto sopra, io mi chiedo, dopo un discorso così importante, davanti ad un compito così importante per un uomo e per una nazione come gli U.S.A., il nostro Premier è stato in grado di fare solo una battuta.

Buonasera Chicago,

Se c’è ancora qualcuno la fuori che dubita che l’America sia un paese in cui ogni cosa sia possibile, se ancora si sta chiedendo se il sogno dei nostri padri fondatori sia vivo ai tempi nostri, se ancora si interroga sul potere della nostra democrazia, questa sera avrà la sua risposta. E’ la risposta che hanno dato le file di fronte le scuole e le chiese mai così lunghe nel corso della storia del nostro paese, file formate da persone cha hanno aspettato 3 o 4 ore, molte delle quali per la prima volta nella loro vita, perchè hanno creduto che questa volta potesse essere diversa, che la loro voce potesse rappresentare la differenza.

E’ la risposta data dai giovani e anziani,ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri e bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, omosessuali ed eterosessuali, disabili e non. Americani che hanno inviato un messaggio che noi non siamo mai stati solo un insieme di individui o un insieme di stati rossi e stati blu.

Noi siamo e noi saremo gli Stati Uniti d’America.

E’ la risposta che ha condotto coloro che per tanto tempo e da molti si son sentiti dire di essere cinici, di aver paura e dubbio riguardo a ciò che possiamo raggiungere, e li ha guidati a mettere le loro mani sulla linea della storia in modo da piegarla ancora una volta verso la speranza di un giorno migliore.

E’ stato un periodo lungo, ma stasera per ciò che abbiamo fatto in queste elezioni, in questa data, in questo preciso momento, l’America vedrà il cambiamento.

Presto in serata, ho ricevuto una cortese telefonata dal senatore McCain.

McCain ha combattuto a lungo e duramente in questa campagna politica. Ha combattuto più fortemente per il paese che ama. Ha sopportato sacrifici per l’America che noi non possiamo lontanamente immaginare. Noi ci troviamo in una situazione migliore grazie al servizio di questo grande e coraggioso leader.

Mi congratulo con lui, con il governatore Palin per tutto ciò che hanno raggiunto, e sono ansioso di lavorare a stretto contatto con loro per rinnovare le promesse di questa nazione nei mesi a venire.

Voglio ringraziare il compagno di questo viaggio, un uomo che ha condotto la campagna con il cuore e che ha parlato per gli uomini e le donne con cui lui e’ cresciuto sulle strade di Scranton e con i quali viaggia in treno per ritornare a casa in Delaware, il vice presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden.

Non sarei qui stasera senza il costante sostegno della mia migliore amica durante gli ultimi 16 anni della mia vita, la roccia della nostra famiglia, l’amore della mia vita, la prossima prima donna della nazione: Michelle Obama.

Sasha e Malia, vi amo entrambe più di quanto possiate immaginare. Vi siete guadagnate un cucciolo che ci accompagnerà insieme alla casa bianca.

Nonostante lei non sia più con noi, mia nonna ci sta guardando insieme a tutta la famiglia che ha creato l’uomo che sono ora. Mi mancano stasera, so che il debito che ho nei loro confronti è oltre misura.

Alle mie sorelle Maya e Alma, tutti i miei fratelli e sorelle, vi ringrazio tutti per il sostegno che mi avete dato. Vi sono grato.

Al responsabile della mia campagna elettorale, David Plouffe, un eroe non celebrato di questa campagna, che ha costruito la migliore campagna politica, io penso, nell’intera storia degli Stati Uniti d’America.

Al mio capo di strategie, David Axelrod, che è stato il mio compagno durante ogni passo sino ad oggi.

Alla migliore squadra della campagna che sia mai stata composta prima, vi sono grato per tutti i sacrifici che avete dovuto sostenere per riuscire ad ottenere quanto abbiamo raggiunto, ma soprattutto non dimenticherò mai a chi appartenga questa vittoria. Appartiene a voi, appartiene a te…

Io non ero assolutamente il candidato favorito per questo compito. Abbiamo iniziato con pochi soldi e poche adesioni. La nostra campagna non è nata a Washington, è iniziata nelle retrovie di Des Moines e nei soggiorni di Concord e sotto le verande di Charleston. E’ stata costruita da uomini e donne che lavoravano, contribuendo con quel poco che potevano, 5,10,20 dollari.

La campagna ottenne forza dalla gente giovane che ha rifiutato il mito di una generazione apatica, che ha lasciato le loro case e famiglie per lavori che offrivano salari bassi e poco riposo.

Ottenne forza da gente non più tanto giovane che ha affrontato freddo pungente e caldo bruciante, bussando alle porte di perfetti sconosciuti, e da milioni di americani che, come volontari, hanno organizzato e provato che più di 2 secoli più tardi, un governo di persone e per le persone non si è consumato sulla terra.

Questa è la nostra vittoria.

So che non avete fatto tutto questo solo per le elezioni, e so che non lo avete fatto per me, lo avete fatto perché siete consci dell’enorme compito che sta dinnanzi a noi, perché, mentre noi stasera stiamo festeggiando, sappiamo che le sfide che il domani porterà, sono le più grandi della nostra vita, 2 guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo. Persino stasera sappiamo che ci sono americani coraggiosi che si svegliano nel deserto dell'Iraq e sulle montagne dell’Afghanistan, rischiando le loro vite per noi.

Ci sono madri e padri che rimangono svegli aspettando che i figli si addormentino, si chiedono come faranno con il mutuo, come pagheranno il medico o come riusciranno a risparmiare per l’educazione futura dei figli.

C’è una nuova energia di fronte a questa difficoltà, nuovi lavori verranno creati, nuove scuole verranno costruite, minacce da affrontare, alleanze da riparare.

La strada di fronte a noi è lunga. La salita è ripida, forse non saremo in grado di farcela in un anno, forse nemmeno in un mandato, ma America, non sono mai stato così pieno di speranza, noi ce la faremo.

Ve lo prometto, noi come popolo ci riusciremo. Ci saranno delusioni e false partenze, ci saranno molte persone che non saranno d’accordo con ogni singola decisione che prenderò come presidente, e sappiamo inoltre che il governo non potrà risolvere ogni problema.

Sarò sempre onesto con voi riguardo le sfide che dovremo affrontare. Ma vi ascolterò, soprattutto quando non ci troveremo d’accordo e soprattutto vi chiederò di unirci nell’opera di ricostruzione di questa nazione, nello stesso modo in cui è stato fatto per 221 anni, isolato dopo isolato, mattone dopo mattone, mano callosa dopo mano callosa.

Ciò che iniziò 21 mesi fa durante l’inverno profondo non può finire in questa notte d’autunno.

La sola vittoria non è il cambiamento che cerchiamo, essa è l’unica possibilità per noi di affrontare il cambiamento e questo non potrà avvenire se torneremo indietro a come erano prima le cose. Non può avvenire senza di voi, senza uno spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio. Quindi raccogliamo un nuovo spirito di patriottismo, di responsabilità, dove ognuno di noi cerca di fare il meglio di sé, di lavorare sempre più duramente, prendendosi cura non solo di se stesso ma anche degli altri.

Ricordiamoci che questa crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa, non può esistere una fiorente Wall Street mentre main street (il corso) sta soffrendo.

In questo paese, noi saliamo e cadiamo come una nazione, come un popolo, resistiamo alla tentazione di cadere sulle stesse faziosità, piccolezze e immaturità che hanno avvelenato la nostra politica per cosi tanto tempo.

Ricordiamoci che è stato un uomo di questo stato a portare per primo lo stendardo del partito repubblicano, un partito fondato sui valori autostima,libertà individuale e unità nazionale. Sono valori che tutti noi condividiamo. E mentre il partito democratico stasera ne è uscito vittorioso, alla base c’è umiltà e determinazione di guarire i divari che hanno trattenuto il nostro progresso.

Come disse Lincoln di fronte ad una nazione più divisa della nostra, noi non siamo nemici, ma amici. Sebbene la passione possa ferire, essa non può rompere i legami d’affetto.

E a quegli americani il cui sostegno devo ancora guadagnare … posso non avere avuto il vostro voto stasera, ma ascolto la vostra voce, ho bisogno del vostro aiuto, sarò anche il vostro presidente.

E a tutti coloro che ci stanno guardando da lontano, da parlamenti e palazzi, a coloro che sono radunati attorno alle radio in angoli sperduti del mondo, le nostre storie sono uniche, ma il nostro destino è condiviso, ed una nuova alba di una grande America è a portata di mano. A coloro che vorrebbero distruggere il mondo, noi vi sconfiggeremo, a coloro che cercano pace e sicurezza, noi vi sosterremo, e a tutti coloro che si sono chiesti se il faro dell’America bruci ancora ardentemente, stasera noi proviamo ancora una volta che la vera forza della nostra nazione non proviene dalla potenza del nostro esercito o dal grado di ricchezza, ma dal potere resistente dei nostri ideali, democrazia, libertà, opportunità e ostinata speranza.

Questo è il vero genio dell’America. Quest'America può cambiare, la nostra unione può essere perfezionata. Ciò che noi abbiamo già ottenuto ci da la speranza per ciò che possiamo e dobbiamo raggiungere domani. Queste elezioni hanno visto molte storie che saranno tramandate per generazioni a venire. Ma la storia che è nella mia mente stasera riguarda una donna che ha dato il proprio voto ad Atlanta. Lei è una dei tanti che sono rimasta in fila per far sentire la propria voce durante queste elezioni se non per una sola cosa: Ann Nixon Cooper ha 106 anni, è nata solo una generazione dopo la fine della schiavitù, in un periodo in cui non c’erano macchine sulle strade ne aerei nei cieli, quando qualcuno non poteva votare per 2 ragioni: perché si era donne e per il colore della pelle, e stasera penso a tutto ciò che lei ha potuto vedere durante il suo centenario in America, ai mal di cuore che ha provato, alle sue speranze, le lotte ed il progresso, i tempi in cui ci veniva detto: non possiamo, e la gente che continuava imperterrita con il credo americano: si, noi possiamo.un tempo in cui la voce delle donne era ridotta al silenzio e le loro speranze abbandonate, lei ha vissuto riuscendo a vedere queste donne alzarsi, parlare e raggiungere il voto, si noi possiamo.

Quando c’era polvere e distruzione per tutto il paese, lei ha visto una nazione conquistare le proprie paure con il new deal, nuovi posti di lavoro, un nuovo senso di obiettivo comune, si, noi possiamo.

Quando le bombe caddero sul nostro porto e la tirannia spaventò il mondo, lei era la a testimoniare l’ascesa alla grandezza e la democrazia fù salvata, si, noi possiamo. Lei era presente con i primi autobus a Montgomery, il ponte a Selma e con un oratore che disse alla gente: noi supereremo tutto, si, noi possiamo.

L’uomo che sbarcò sulla luna, un muro che venne abbattuto a Berlino, un mondo che è stato connesso dalla nostra scienza ed immaginazione.

E quest’anno, durante le elezioni, lei ha toccato lo schermo con un dito, e ha votato, perché dopo 106 anni in America, attraverso tempi migliori e ore di estrema oscurità, lei sa che l’America può cambiare. Si, noi possiamo.

America, siam giunti fin qui, abbiamo visto cosi tanto, ma c’è ancora molto altro da fare, cosi stasera chiediamoci : se i nostri figli dovessero vivere e vedere il prossimo secolo, se le mie figlie fossero cosi fortunate da vivere quanto è vissuta Ann Nixon Cooper, che cambiamenti vedrebbero? che progresso avremo raggiunto? Questa è la nostra opportunità di rispondere alla chiamata. Questo è il nostro momento, questo è il nostro tempo di riportare la gente al lavoro, aprire porte di opportunità ai nostri figli, recuperare la prosperità e promuovere la pace, reclamare il sogno americano, riaffermare la verità fondamentale, che di tanti, noi siamo un’unica cosa, che mentre respiriamo noi speriamo. E laddove incontriamo cinismo e dubbi, e coloro che ci dicono che non possiamo, risponderemo con quel credo che non ha limiti di tempo e che riassume lo spirito di un popolo: si, noi possiamo.

Grazie, che Dio vi benedica e che Dio possa benedire gli Stati Uniti d’America.

Modificato da Sil Sil
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