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Rule, Britannia


Anomander Rake
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guastiamogli la festa

Calcio inglese in profondo rosso

Top team oberati dai debiti. Chelsea, Man Utd, Liverpool e Fulham: vivono al di sopra delle loro reali possibilità

ROMA, 15 novembre - La situazione economica della Premier League scricchiola parecchio e con i conti in rosso non ci sono soltanto le piccole o medie società, ma soprattutto i maggiori club. Non a caso la classifica dei debiti è capeggiata proprio dal Chelsea che ha accumulato un rosso che sfiora gli ottocento milioni di euro. Roba da far tremare i polsi a qualsiasi società non solo di football. È vero che il suo patron russo Roman Abramovič è uno degli uomini più ricchi del mondo e garantisce alla squadra allenata da Scolari (stipendio di 4,9 milioni di euro all’anno) una gestione operativa fluida, ma il debito resta e aumenta ogni settimana perché a complicare le cose da un po’ di tempo c’è anche il fattore-sterlina. La moneta di Sua Maestà Britannica Elisabetta II nell’ultimo anno ha visto diminuire il suo valore nei confronti dell’euro di circa il 12 per cento e se la comparazione viene fatta con il dollaro la forbice si allarga a oltre il 20 per cento. Un aspetto rilevante perché i calciatori che arrivano dalle scuderie del Centro-Sud America amano stipulare contratti in dollari mentre quelli che provengono dalla terraferma del Vecchio Continente ormai si sono abituati a ragionare in euro anche quando si tratta di mettere nero su bianco.

LA SITUAZIONE - Il Chelsea ha un mega debito, ma neppure il Manchester United, campione d’Europa in carica, può sorridere. Il rosso dei Red Devils all’ultima rilevazione attendibile sfiora i 775 milioni di euro, però il club di Malcolm Glazer, gestito in campo dal manager sir Alex Ferguson, non sembra preoccuparsi troppo e per allontanare le sirene del Real Madrid, e ha proposto a Cristiano Ronaldo un rinnovo del contratto sino al 2013 da quasi 11 milioni di euro, ossia 170mila sterline la settimana, spiccioli a parte. Uno stipendio superiore a quello percepito dal milanista Ricardo Kakà (9 milioni) ma inferiore a quello di Zlatan Ibrahimovic che Moratti ha fatto lievitare a 12 milioni di euro a stagione sino al 2013. I debiti vanno di moda in Inghilterra e sono distribuiti in ogni angolo del Regno. Il Liverpool è in rosso per quasi 450 milioni di euro. Nel territorio metropolitano di Londra c’è l’Arsenal che grazie agli arabi dispone dell’Emirates Stadium, uno degli impianti più belli e moderni del mondo, ma per vari motivi si deve confrontare con 343,26 milioni di debiti. Nella lista della società che hanno superato i 100 milioni di euro di passivo c’è il Middlesbrough (quota 108). Peggio i conti del Fulham (-232,55 milioni euro). I tifosi del Manchester City hanno brindato giustamente all’arrivo dello sceicco Mansour Bin Al Nahyan, noto per il suo ampio portafoglio a mantice, ma i libri contabili segnano comunque debiti per oltre 130 milioni. Quisquilie avendo un patron del genere nella stanza dei bottoni, eppure il dato poco piacevole resta ben in vista.

WEST HAM IN VENDITA - Nuvoloni neri sul West Ham ufficialmente in vendita. La squadra allenata da Zola (tecnico in bilico secondo i tabloid britannici) tra i suoi simpatizzanti annovera Barack Obama, presidente eletto dagli americani per guidare la nazione più potente del mondo, ma non pochi analisti considerano questo club in una posizione ad alto rischio dopo la perdita dello sponsor (compagnia aerea fallita) e la malconcia situazione economica del suo massimo dirigente di Björgólfur Guðmundsson. La situazione non è da canna del gas però i tifosi degli Hammers sono a dir poco preoccupati. Il modello calcistico inglese viene citato spesso e volentieri da una pletora di opinionisti come il non plus ultra per organizzazione, stadi pieni, vendita intelligente dei diritti televisivi, presenza in Borsa, gestione del marketing, abilità di sfruttamento del merchandising, etc, etc ma basta poi alzare un po’ il tappeto per scoprire che sotto è accumulata parecchia polvere (leggi debiti). Non tutto ciò che brilla è oro giallo. La maggior parte dei club della Premier League, dopo una fase virtuosa iniziata alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso , adesso vive da tempo al di sopra dalle proprie possibilità e nei momenti di crisi i nodi vengono al pettine. Certo, si può continuare a tirare avanti, spendere e spandere anche con tanti debiti, però è necessario che ogni tanto arrivi in soccorso qualche zio d’America, meglio ancora se russo o arabo con le borse piene di soldi.

CASE HISTORY - Il caso-inglese è molto interessante perché é un’industria calcistica che si può tranquillamente definire “matura". I massimi dirigenti della Football Association, avendo inventato un secolo e mezzo fa lo spettacolo di massa più amato nell’era contemporanea, sono convinti che il fenomeno abbia ulteriori margini di espansione e ancora capace di attirare altri capitali indigeni e stranieri utili allo scopo. L’altra faccia della medaglia. Lontani dalle luci della ribalta alcuni storici club anglosassoni che da tempo vivono fuori dalla Premier League e dal grande business e militano nelle divisioni inferiori come la nostra serie B o in Lega Pro (ex serie C), dopo aver venduto gli stadi di proprietà allocati in aree appetibili dal punto di vista immobiliare, ormai sono “adottati" dagli stessi tifosi che periodicamente oltre al biglietto d’ingresso alle partite si autotassano per permettere alle loro squadre di continuare a esistere nonché partecipare alla Coppa d’Inghilterra con la speranza di veder cadere davanti ai loro occhi una delle big trafitta dai colori del cuore. Il modello-inglese, avendo sfruttato prima e meglio di qualsiasi altro sistema calcistico al mondo tutti i plus accessori, adesso è a un bivio e sarà istruttivo comprendere come reagirà alla situazione in atto che non né bella né semplice da risolvere nonostante sia “too big to fail”.

corsport.it

---------------------

per quanto riguarda il liverpool è da un po' che si parla di cessioni riparatrici, juve-milan-inter fatevi sotto!

Modificato da loze
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Bello sentire che in Italia si criticano le squadre Inglesi perche' indebiltate ed a rischio fallimento. In Italia, dove ad oggi sono fallite queste squadre (elenco le piu' recenti tra fallimenti e rifondazioni tra quelle che hanno giocato in Serie A):

# Messina (rifondato nel 1994)

# Palermo (rifondato nel 1928, nel 1941 e nel 1987)

* Ancona (rifondata nel 2004)

* Lucchese (attualmente fallita)

* Perugia (rifondato nel 2005)

* Torino (rifondato nel 2005)

* Spezia (rifondato nel 2008)

# Como (rifondato nel 2005)

# Venezia (rifondato nel 2005)

# SPAL (rifondata nel 2005)

# Bari (rifondato nel 1928)

# Lecce (rifondato nel 1927)

# Pisa (rifondato nel 1993)

# Treviso (rifondato nel 1993)

# Varese (rifondato nel 2004)

# Mantova (rifondato nel 1994)

# Lecco (rifondato nel 2002)

# Alessandria (rifondata nel 2003)

* Reggina (rifondata nel 1986)

* Livorno (rifondato nel 1991)

# Salernitana (rifondata nel 2005)

# Reggiana (rifondata nel 2005)

# Triestina (rifondata nel 1994)

* Pistoiese (rifondata nel 1988)

* Ternana (rifondata nel 1993)

* Fiorentina (rifondata nel 2002)

* Napoli (rifondato nel 2004)

Non c'e' che dire, in Inghilterra hanno solo da imparare da noi come si fa a fallire :D

Modificato da Anomander Rake
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pare che se ne sia accorta anche la UEFA...

Il caso Tempestosa riunione a Londra fra i vertici della Federcalcio europea e quelli della Premier League

Troppi debiti, l' Uefa contro gli inglesi

Il segretario Taylor: «Risanamento o c' è il rischio di star fuori dalle coppe» A guidare la classifica dei club in rosso è il Chelsea di Abramovich. Lunedì un vertice per studiare un piano di rientro

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - L' incontro si è svolto a Stamford Bridge, la casa del Chelsea che guida la classifica della Premier League e insegue la Champions. Titolo della conferenza: «Leaders in Football». Ma invece che elogi, il club di Roman Abramovich e i dirigenti delle altre grandi squadre inglesi con le bacheche piene di coppe hanno dovuto ascoltare una requisitoria sulle loro malefatte finanziarie. Messaggio di David Taylor, segretario generale della Uefa: «Le società di calcio sono troppo indebitate, bisogna ritrovare il fair play nella gestione dei bilanci: chi non si adegua sarà escluso dalle competizioni». E ancora: «Stiamo lanciando l' ultimo segnale per cercare di riportare una stabilità finanziaria nel nostro mondo sportivo, proprio nel momento in cui vediamo banche sull' orlo del fallimento, perché se i governi possono soccorrere le banche, certamente non pensano di salvare i conti dei club». Taylor ha spiegato che «la trasparenza nelle società di football è stata seppellita da troppo tempo in una tomba senza nemmeno una croce» e ha annunciato che già lunedì il vertice dell' Uefa si riunirà per predisporre un piano di intervento: «Non voglio che restino dubbi, non staremo a guardare lo sfascio». In questo clima moralizzatore i primi club a finire sotto inchiesta e a rischiare l' esclusione dalle coppe sono proprio quelli inglesi che negli ultimi anni si sono consegnati anima e maglie a miliardari e investitori stranieri dai grandi portafogli e dai piccoli revisori dei conti. Alla conferenza di Stamford Bridge ha preso la parola anche Lord Triesman, presidente della Football Association, per denunciare che le squadre della Premier League hanno accumulato un debito complessivo di 3 miliardi di sterline (circa 3,8 miliardi di euro). La classifica del demerito finanziario è guidata dal Chelsea: 619 milioni di sterline di indebitamento. Seguono il Manchester United con 604 milioni, l' Arsenal con 268 (i Gunners hanno costruito il nuovo lussuosissimo stadio Emirates dopo aver demolito Highbury), poi il Fulham di Al Fayed con 181 milioni, il West Ham con 141. Il West Ham appena affidato alla guida tecnica di Gianfranco Zola è un po' il simbolo della crisi finanziaria globale: il suo presidente è il magnate islandese Bjorgolfur Gudmundsson e l' intero sistema bancario dell' intraprendente (forse troppo) Islanda è crollato, lasciando anche 300 mila risparmiatori britannici in ansia. Gudmundsson ha appena spiegato a Mr Zola che la prossima campagna acquisti comincerà necessariamente con una serie di cessioni di giocatori pregiati, per cercare di restare a galla. Il West Ham è particolarmente sfortunato: ha appena perso anche lo sponsor XL, agenzia di viaggi low cost miseramente fallita. Lord Triesman, laburista ed ex comunista, minaccia di reintrodurre un tetto agli stipendi e ingaggi dei giocatori, ma forse il rigore è stato fischiato già troppo tardi. La squadra inglese è una vittima dell' attuale crisi finanziaria. La banca del suo proprietario, l' islandese Gudmundsson, è stata nazionalizzata (Empics)miliardi di euro: è la cifra dell' ammontare complessivo dei debiti di 22 club inglesi della Premier Leaguemilioni di sterline rappresentano i debiti contratti dal Chelsea: è il club della Premier League con il deficit più consistentemilioni di sterline: è il rosso di bilancio del Manchester United campione d' Europa, con proprietari Usamilioni di sterline: è il deficit accumulato dal West Ham, con proprietario islandese (in piena crisi) e ora allenato da Zola

9 ottobre 2008 da corriere.it

Modificato da loze
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  • 2 settimane dopo...

Decisamente UP !!!

Barcellona e sorteggi a parte le 4 Inglesi potrebbero tranquillamente occupare i 4 posti delle semifinaliste.

Dei motivi se n'e' gia' parlato anche sul Topic della Champions, ma i sembra piu' che mai assodato che il trend di dominio indiscusso tra le squadre dell'Elite europea sia confermato.

Esemplare che per cercare di fermare l'onda dei successi Inglesi si discuta, anche a livello UEFA, di porre dei limiti economici al loro strapotere. Dura fermare i petrodollari degli Sceicchi in un ottica di libero mercato. Ed il calcio, per chi non se ne fosse ancora accorto, e' Business, e come tale bisogna saperlo fare bene.

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Decisamente UP !!!

Barcellona e sorteggi a parte le 4 Inglesi potrebbero tranquillamente occupare i 4 posti delle semifinaliste.

Dei motivi se n'e' gia' parlato anche sul Topic della Champions, ma i sembra piu' che mai assodato che il trend di dominio indiscusso tra le squadre dell'Elite europea sia confermato.

Esemplare che per cercare di fermare l'onda dei successi Inglesi si discuta, anche a livello UEFA, di porre dei limiti economici al loro strapotere. Dura fermare i petrodollari degli Sceicchi in un ottica di libero mercato. Ed il calcio, per chi non se ne fosse ancora accorto, e' Business, e come tale bisogna saperlo fare bene.

Secondo me ,in quanto business , bisogna rendere lo spettacolo appetibile per più persone e nazioni possibili, anche perchè due eventuali semfinali tra squadre inglesi credo sarebbero meno interessanti che se giocate da 4 squadre di nazioni diverse. Con la vecchia Coppa dei Campioni uesto problema non esisteva.

In pratica la champions league ha prodotto i seguenti effett collaterali:

1) In Champions vanno avanti sempre le stesse e delle stesse nazioni. Già ai quarti è impossibile uscire dai soliti nomi.

2) Del Campionato frega poco a quasi tutti, in quanto l'obiettivo primario è arrivare 3° o 4° , quindi c'è meno lotta al vertice e si schierano spesso le riserve.

3) E' stata abolia la Coppa delle Coppe

4) La coppa Uefa è stata notevolmente suotata di interesse con l'aggravante dell'inciucio/ripescaggio elle eliminate di champions agli ottavi

5) La Coppa Italia, che una volta portava alla coppa delle Coppe, è totalmente svuotata di contenuti

6) Si sono introdotti i gironcini all'italiana a discapito dell'eliminazione diretta, cosa he abbassa di molto l'interesse nelle prime fasi di entrambe le competizioni europee

6) Last, but non least, la pioggia di decine di milioni di euro che finiscono sempre nelle tasche degli stessi, amplifica a dismisura le differenze tra le squadre nelle varie leghe e anche tra una lega e l'altra.

Non mi sembra sto grande miglioramento rispetto a prima...

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Secondo me ,in quanto business , bisogna rendere lo spettacolo appetibile per più persone e nazioni possibili, anche perchè due eventuali semfinali tra squadre inglesi credo sarebbero meno interessanti che se giocate da 4 squadre di nazioni diverse. Con la vecchia Coppa dei Campioni uesto problema non esisteva.

In pratica la champions league ha prodotto i seguenti effett collaterali:

1) In Champions vanno avanti sempre le stesse e delle stesse nazioni. Già ai quarti è impossibile uscire dai soliti nomi.

2) Del Campionato frega poco a quasi tutti, in quanto l'obiettivo primario è arrivare 3° o 4° , quindi c'è meno lotta al vertice e si schierano spesso le riserve.

3) E' stata abolia la Coppa delle Coppe

4) La coppa Uefa è stata notevolmente suotata di interesse con l'aggravante dell'inciucio/ripescaggio elle eliminate di champions agli ottavi

5) La Coppa Italia, che una volta portava alla coppa delle Coppe, è totalmente svuotata di contenuti

6) Si sono introdotti i gironcini all'italiana a discapito dell'eliminazione diretta, cosa he abbassa di molto l'interesse nelle prime fasi di entrambe le competizioni europee

6) Last, but non least, la pioggia di decine di milioni di euro che finiscono sempre nelle tasche degli stessi, amplifica a dismisura le differenze tra le squadre nelle varie leghe e anche tra una lega e l'altra.

Non mi sembra sto grande miglioramento rispetto a prima...

la coppa delle coppe era un torneino giocato prevalentemente da squadre di basso livello, a volte anche di serie inferiori, aveva perso tutto il suo interesse da quando la champions era stata allargata e le squadre che vincevano le coppe nazionali normalmente finivano lì.

Una volta in coppa dei campioni si incontravano squadre scarse fino a un certo punto (essendoci 1 squadra per paese, in tutto il torneo c'erano sì e no 3-4 squadre potenzialmente pericolose, il resto erano squadre rumene polacche etc etc), mentre in coppa uefa la qualità media delle squadre era più alta. Certo il discorso economico è più che giusto, una squadra arriva nei primi 4 posti e la società è contenta così.

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la coppa delle coppe era un torneino giocato prevalentemente da squadre di basso livello, a volte anche di serie inferiori, aveva perso tutto il suo interesse da quando la champions era stata allargata e le squadre che vincevano le coppe nazionali normalmente finivano lì.

Una volta in coppa dei campioni si incontravano squadre scarse fino a un certo punto (essendoci 1 squadra per paese, in tutto il torneo c'erano sì e no 3-4 squadre potenzialmente pericolose, il resto erano squadre rumene polacche etc etc), mentre in coppa uefa la qualità media delle squadre era più alta. Certo il discorso economico è più che giusto, una squadra arriva nei primi 4 posti e la società è contenta così.

Si, ma il io discorso è che non mi sembra una cosa utile per tutto il movimento se ,per venire incontro alle necessità di una decina di top team ,localizzati in 3/4 nazioni si devono sacrifcare tutta una serie di competizioni che generano interesse tra i tifosi di più squadre e più nazioni.

Per fare un esempio, la coppa Uefa attualmente è vista quasi come un fastidio da presidente come il mio Cellino, presidente di un squadra che una competizione cosi la vede col binocolo una vlta ogni 25 anni...

L'impressione che ho è che questa sovraesposizione delle solite big europee stia generando una convergenza di tifosi, soprattutto giovani, dalle big nazionali alle big europee .

In fondo, chi me lo fa fare di tifare , per esempio, la scalcinata Juve che arriva terza e va fuori agi ottavi se grazie alla tv posso godermi un squadrai all-star come il Barcellona o il Manchester?

Se abito a Reggio Calabria, che differenza mi fa tifare per il Milan o il Liverpool? Alla fine non posso comunque vedere dal vivo nessuna delle due... :D

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Io nei doppi confronti con le italiane tutta questa superiorità non l'ho notata.

Lio non e' che per essere superiori si debba vincere 12-1 come ha fatto il Bayern.

La Juve: a Londra ha fatto un buon secondo tempo, ma ha comunque impensierito poco il Chelsea. Poi a Torino ha fatto una gran partita, ma ha fatto dei piccoli errori sui quali gli Inglesi hanno saputo capitalizzare. Ha detto bene Ranieri, in coppa nelle partite fuori casa si DEVE segnare, altrimenti si rischia troppo. Il Chelsea non ha dominato ma mi ha dato l'impressione di avere la capacita' di spingere e concretizzare quando ce ne era bisogno.

L'Inter: come ha detto Tore in un altro post se non segni in quasi 200 minuti vuol dire che qualcosa non va, oppure che il tuo avversario e' oggettivamente piu' forte. Il Man.U(re) non ha schiacciato l'Inter (quindi nn si puo' parlare di dominio assoluto) ma non ha quasi mai rischiato ed ha dato l'impressione di essere sempre in controllo.

La Roma: presa a pallonate a Londra (dove se fosse finita 3-0 per l'Arsenal ci sarebbe stato ben poco da recriminare) ha giocato un buon ritorno. Ma gli errori sotto porta (Baptista su tutti) si pagano. Ai punti direi che ha meritato comunque l'Arsenal.

Su Liverpool - Real Madrid c'e' ben poco da dire, direi che il dominio e' stato evidente quanto il risultato complessivo. Un 5-0 non si discute.

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Lio non e' che per essere superiori si debba vincere 12-1 come ha fatto il Bayern.

La Juve: a Londra ha fatto un buon secondo tempo, ma ha comunque impensierito poco il Chelsea. Poi a Torino ha fatto una gran partita, ma ha fatto dei piccoli errori sui quali gli Inglesi hanno saputo capitalizzare. Ha detto bene Ranieri, in coppa nelle partite fuori casa si DEVE segnare, altrimenti si rischia troppo. Il Chelsea non ha dominato ma mi ha dato l'impressione di avere la capacita' di spingere e concretizzare quando ce ne era bisogno.

L'Inter: come ha detto Tore in un altro post se non segni in quasi 200 minuti vuol dire che qualcosa non va, oppure che il tuo avversario e' oggettivamente piu' forte. Il Man.U(re) non ha schiacciato l'Inter (quindi nn si puo' parlare di dominio assoluto) ma non ha quasi mai rischiato ed ha dato l'impressione di essere sempre in controllo.

La Roma: presa a pallonate a Londra (dove se fosse finita 3-0 per l'Arsenal ci sarebbe stato ben poco da recriminare) ha giocato un buon ritorno. Ma gli errori sotto porta (Baptista su tutti) si pagano. Ai punti direi che ha meritato comunque l'Arsenal.

Su Liverpool - Real Madrid c'e' ben poco da dire, direi che il dominio e' stato evidente quanto il risultato complessivo. Un 5-0 non si discute.

tutto plausibile, ma ti voglio sfruculiare: alla luce di quanto visto se, a Torino fosse finita 2-0 per la Juve (o la juve fosse passata ai rigori), se a Roma fosse finita 2-0 e a Manchester 1-1 o 2-2 tu o chiunque altro avrebbe parlato di risultati di culo o di risultati che ci possono stare?

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tutto plausibile, ma ti voglio sfruculiare: alla luce di quanto visto se, a Torino fosse finita 2-0 per la Juve (o la juve fosse passata ai rigori), se a Roma fosse finita 2-0 e a Manchester 1-1 o 2-2 tu o chiunque altro avrebbe parlato di risultati di culo o di risultati che ci possono stare?

poche storie. Le inglesi negli ottavi non hanno incontrato il panathinaikos, il villareal o lo sporting. Hanno incontrato tre squadre italiane e la più blasonata spagnola. Mica possono vincerle tutte 5-0 come il Liverpool. A me pare che tutte e tre ci hanno eliminato senza eccessivi sforzi tranne l'Arsenal a cui mancavano sia all'andata che al ritorno Adebayor e Fabregas.

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L'impressione che ho è che questa sovraesposizione delle solite big europee stia generando una convergenza di tifosi, soprattutto giovani, dalle big nazionali alle big europee .

In fondo, chi me lo fa fare di tifare , per esempio, la scalcinata Juve che arriva terza e va fuori agi ottavi se grazie alla tv posso godermi un squadrai all-star come il Barcellona o il Manchester?

Se abito a Reggio Calabria, che differenza mi fa tifare per il Milan o il Liverpool? Alla fine non posso comunque vedere dal vivo nessuna delle due... :D

:huh: E quel piccolissimo e insignificante dettaglio che sei italiano??

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Con queste squadre in cui fatichi a trovare cognomi italiani?

Ma cosa c'entra??? Allora non devo tifare Ferrari perché guida Massa??? :huh: E poi perché, nelle squadre straniere ci sono gli italiani?? :huh: Comunque o uno è "patriottico" o non lo è... Io le partite delle italiane non posso guardarle da neutrale, anche se giocano l'Udinese o la Sampdoria!

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Ma cosa c'entra??? Allora non devo tifare Ferrari perché guida Massa??? :huh: E poi perché, nelle squadre straniere ci sono gli italiani?? :huh: Comunque o uno è "patriottico" o non lo è... Io le partite delle italiane non posso guardarle da neutrale, anche se giocano l'Udinese o la Sampdoria!

Io mi trovo in difficoltà perchè effettivamente l'inter è proprio internazionale, unundicesimo di squadra italiano, il più delle volte, la fa sembrare una roba poco italiana. Io tifo per le italiane solo se non sono juve inter o milan, che già sono delle rotture di coglioni per il calcio nostrano, figurarsi se mi metto a tifare per loro in ambito internazionale. PEr quanto riguarda la nazionale tifo ovviamente tutti. Tranne Delpiero che fa cagare la minchia in nazionale (certo, se Lippi convocasse anche Agricola... :D )

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tutto plausibile, ma ti voglio sfruculiare: alla luce di quanto visto se, a Torino fosse finita 2-0 per la Juve (o la juve fosse passata ai rigori), se a Roma fosse finita 2-0 e a Manchester 1-1 o 2-2 tu o chiunque altro avrebbe parlato di risultati di culo o di risultati che ci possono stare?

Lio scusa, SE...SE...SE...non possiamo discutere con i SE, specie quando nessuno s'e' verificato. Altrimenti anche il Bate Borisov con i SE potrebbe vincere la Champions.

E poi come ha ben detto Pelat, mica si sono qualificate con Sporting e Panathinaikos. E questo topic vuole evidenziare un trend, iniziato 3 anni fa, che vede le squadre inglesi protagoniste in maniera crescente nella Champions.

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Ma cosa c'entra??? Allora non devo tifare Ferrari perché guida Massa??? :huh: E poi perché, nelle squadre straniere ci sono gli italiani?? :huh: Comunque o uno è "patriottico" o non lo è... Io le partite delle italiane non posso guardarle da neutrale, anche se giocano l'Udinese o la Sampdoria!

Va bè son solo punti di vista Scrì.

A me piacerebbe vedere più giocatori italiani in campo nelle squadre italiane, come mi piacerebbe vedere giocatori inglesi nelle squadre inglesi e spagnoli nelle squadre spagnole.

Ma essendo che il mondo del calcio non funziona (purtroppo) così, non vedo la differenza tra abitare a Palinuro e tifare Arsenal piuttosto che Milan.

Son realtà distanti, in stadi che probabilmente potrò vedere una due volte all'anno se non in tv.

Ci possono essere tanti motivi per cui uno tifa una squadra piuttosto che un'altra, e non è sempre questione di nazionalità o campanilismo.

E ci possono essere altri mille mila motivi per cui una squadra italiana mi sta sulle balle e non riesco a tifarla nelle coppe. Mi godo le partite da neutrale e faccio prima.

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a me l'uinica cosa che spaventa delle squadre inglesi è che corrono sempre piu' delle nostre o almeno mi danno questa impressione. e questo sia se le incontri in precampionato che a primavera. e poi mi vengono a dire che non si alleano! mah ... allora facciamo cosi' pure noi no?

a parte questo, alla fine dei giochi devo dire che le squdre inglesi hanno giocato complessivamente meglio delle nostre (non ho visto l'inter pero'), hanno i compiti assegnati e li svolgono bene come tanti soldatini. noi pero' siamo stati piu' pericolosi in attacco. prendi roma arsenal, l'arsenal giocava come di solito gioca la roma e non ci faceva fare il nsotro gioco, pero' nonostante la pletora di infortunati e acciaccati che aveva la roma (contro l'unica assenza di rilievo di fabregas in un arsenal comunque con una rosa infinita) ogni volta che ci si avvicinava all'area avversaria si rischiava di segnare.

pero' cazzo, correvano sempre di piu', sia all'andata che al ritorno. e anche il tottenham ad agosto correva di piu' e pure il mnU ad aprile l'anno scorso ... insomma perchè cavolo questi corrono sempre piu' di noi?

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da quello visto, comunque, credo che mediamente le squadre inglesi non siano molto più forti delle italiane.

l'unica squadra che ha davvero preso a pallettate una nostra è stato il MAN Utd, che comunque è riuscito a vincere solo 2-0. diciamo che adesso stanno un po' meglio, perchè hanno rose migliori e più giovani. Da noi vecchie cariatidi come Maldini, Nedved, Del Piero o Totti fanno ancora il bello e il cattivo tempo. E a parte il MAN utd, che ha davvero una rosa stellare, a me ha impressionato l'Arsenal, che è andata a prendersi la qualificazione con una squadra fatta tutt'altro che con stelle di prima classe (la punta bendtner, secondo me, farebbe panchina nel torino).

Diciamo che io tutta questa preoccupazione non c'e l'ho: abbiamo giovani forti e allenatori preparati (tranne mourinho, che secondo me ne capisce davvero poco, o si deve abituare ancora). Il futuro, secondo me, ci sorride.

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