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Cinzia posso farti una domanda?


Armando Diaz
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C'è una sezione politica, Armando :p

E comunque mi avevi assicurato che ne avremmo parlato dopo qualche giorno e son passati due anni. Ti sarà mica tornato in mente perchè la Moratti si è canditata a sindaco di Milano, neh? :p

comunque, per rinfrescare la memoria, la preoccupazione mia e di altri genitori (relativamente al tempo pieno) non era dove "piazzare" i figli fino alle 16:30, ma la qualità del tempo speso a scuola. L'organizzazione prevista dalla riforma faceva prevedere uno scadimento di tale qualità.

Se mi chiedi com'è la situazione attuale: di grande confusione. Parlando con le insegnanti vivono barcamenandosi tra circolari attuative ministeriali e autonomia scolastica.

La scuola di mio figlio attua solamente tempo pieno e grazie all'autonomia (quindi la volontà del Preside) si è riusciti a mantenerlo.

Il tutto dipende:

1) dall'organico, se verrà diminuito non ci sarà materialmente il numero di docenti per continuare

2) la soluzione di un problema, prettamente sindacale degli insegnanti, sulla divisione tra tutor e altri insegnanti. Tutor e qualità tempo pieno sono correlati.

Rispetto alla stesura iniziale sono state modificate delle cose (come l'età di ingresso) e altre, per così dire, "rallentate" (come il portfolio che doveva abolire la pagella, ma anche quest'anno hanno dato una pagella "fatta in casa"). E credo che questo sia dovuto anche all'obiezione dei genitori ed insegnanti.

Ora, almeno a livello di genitori, è tutto abbastanza fermo. Come detto si vive giorno per giorno.

Son cambiati i programmi. Come ad es. storia e geografia. In storia si arriverà alla fine della quinta ai Romani, partendo con il medioevo alle medie. Prima si arrivava alla fine della SG mondiale per ricominciare dalla preistoria alle medie.

In geografia si arriverà alla fine della quinta facendo la sola Italia e l'Europa e Mondo alle medie. Prima si faceva tutto alle elementari e si rifaceva alle medie.

Qual è il sistema migliore? Non si sa. Ci sono aspetti positivi e negativi in entrambe le scelte, siamo nel mezzo della sperimentazione.

comunque visto che ti vedo così preoccupato per le sorti della scuola pubblica italiana ti offro degli spunti di riflessione:

1) edilizia scolastica. Per rimanere nell'ambito della mia scuola. Prefabbricato a cui avevano dato 20 anni di vita, è in piedi da 35. Non importa che quando piove i bimbi dell'ultimo piano fanno lezione con i secchi d'acqua, che i bimbi portatori di handicap debbano essere portati a braccia da bidelle o genitori in classe.

2) che la tanto sbandierata informatica sia fatta con i pc dismessi regalati dai genitori, che le insegnati per accellerare i tempi di attesa comprino le prese, che di solito ne funzionino 5 su 10 (quindi l'informatica si deve fare a piccoli gruppi e con più bimbi per pc)

3) che le 3 ore facoltative debbano essere fatte da esperti della materia esterni alla scuola ma pagati dalla scuola. Chissà se il "contributo volontario" dei genitori ad inizio anno dovrà essere aumentato. Tutto questo oltre l'offerta volontaria di scaffali, carta igienica, carta di riciclo, scottex.

Ah, l'anno scorso i genitori si sono sbiancati la scuola (autotassandosi per il materiale e fornendo la propria opera) e sistemato il giardino esterno.

Quello che cercavo di dire due anni fa è che se si vuole migliorare la scuola pubblica italiana, ci sono tanti di quegli interventi. Invece si è cercato di modificare l'organizzazione, per una riduzione di organico finalizzata solo al risparmio economico.

Dovrei controllare perchè l'ho sentito di sfuggita, ma mi pare che l'ultima finanziaria preveda un aumento del finanziamento alle private ed al contrario una riduzione dei finanziamenti alla pubblica (se qualcuno trova una fonte in merito, son grata).

Inter nos, tanto non ci legge nessuno :p. Ai tempi parlai con un genitore (rilasciò anche delle interviste) che aveva collaborato alla stesura della riforma (però per la parte delle materne). Secondo lui, l'idea iniziale (della riforma nel suo complesso) era buona, perchè toglieva da una parte, ma dava dall'altra. Poi è passata la scure Tremonti ed è rimasto il solo taglio. Il genitore in questione diede le dimissioni dalla commisione che doveva stendere la riforma.

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Temevo che in Politica non mi avresti letto. :p

Mi e' venuto in mente questo discorso perche' sono passato qualche giorno fa davanti alla mia scuola elementare e c'erano affissi fuori gli orari del tempo pieno che erano uguali a quelli che facevo io 19 anni fa.

Ho pensato:"Vedi che avevo ragione quando dicevo a Cinzia che qualcuno stava spargendo notizie false per far rivoltare i genitori contro la Moratti e che era IMPOSSIBILE cancellare il tempo pieno?"

Condivido in pieno le tue considerazioni sulla qualita' della scuola.

Sono stato in strutture pubbliche dai 3 ai 24 anni, con le palestre allagate e le insegnanti frustrate.

So come funziona.

Prima o poi si decideranno a buttare un po' di soldi sull'Istruzione, quando capiranno che e' la base fondamentale per tutto il resto.

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Adesso che so che mi pensi anche mentre passeggi, ti leggerò anche in politica :p

comunque, il tempo pieno (come orario) lo facevo anch'io un (numero imprecisato :p ) di anni fa. Però la scuola finiva alle 12,30 e poi c'era il doposcuola.

Ora è diverso le due insegnanti principali accompagnano i bimbi per tutto l'arco della giornata, compresa la mensa, e con ore di compresenza (ad es. per uscite).

Ricordo anche il discorso sui genitori "manipolati". Ovviamente posso parlare solo per me. Però non pensare che i genitori siano così fessi o manipolabili, soprattutto quando si tratta dei propri figli. Conosco genitori, dichiaratamente di sinistra, e con figli più grandi del mio che giudicano negativamente anche la riforma Berlinguer.

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da me di internet neanche l'ombra

inglese esattamente come prima

pero' pagando si puo' fare inglese extra. da piccolo io feci inglese alle elementari e posso tranquilamente affermare che nn serve assolutamente a niente.

in compenso mi è arrivato il portfolio. assurdo gia' il nome, di tipo economico, che ci significa che i nostri fogli non sono esseri umani ma futura manodopera per l'industria. il concetto di istruzione nn esiste piu', praticamente siamo tornati, ma passando da destra, ai piani quinquennali sovietici.

in geografia mio figlio conosce tutti i pianeti del sistema solare ma non sa cos'e' la spagna se non glielo spiego io.

in storia sono 3 mesi che sta studiando i dinosauri, degli antichi romani sa solo che combattevano asterix, peraltro un fumetto diseducativo di propaganda francese.

credo che chiunque possa affermare che sarebbe meglio iniziare a conoscere la geografia dalla propria città e regione, cioe' da cose che vede e tocca, ed allargarsi piuttosto che iniziare dai pianeti e dal big bang.

han cambiato nome alle pagelle, alle tabelline (ora si chiamano ritmi), a scuola non si dice piu' che i bambini studiano, ma "lavorano". gia', si devono abituare a lavorare sin da piccoli. a me tutto cio' fa pensare ad un regime. a voi no?

il tempo pieno c'e' ancora. le maestre son due e fan materie con nomi strani e di utilità duscutibile. di fatto sei costretto a fare religione anche se non vuoi perchè altrimenti non fai assolutamente nulla.-

tra parentesi io ho fatto le scuole private, dai preti, assistendo a diplomi comprati, promozioni comprate e alunni ladri che non hanno subito punizioni per l'intervento generoso dei genitori.

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Da addetta posso dirti che il tempo pieno inteso come classe con due insegnanti titolari e un tempo scuola obbligatorio di 40 ore non esiste più; il numero delle insegnanti alle scuole non è più assegnato secondo il numero delle classi ma secondo un calcolo delle ore richieste dai genitori, comprese le ore di mensa (non obbligatorie) e il numero degli alunni, per cui non è più possibile avere due insegnanti su una sola classe, i tempi pieni partiti come tali si stanno esaurendo, gli ultimi termineranno a fine del prossimo anno scolastico (2006/07).

Da me c'è un'aula d'informatica, ma non ci sono pc per tutta una classe e spesso ci sono problemi nella gestione oraria.

Per l'inglese abbiamo sia insegnanti che lo insegnano nelle loro classi sia specialiste che insegnano solo inglese in più classi (siamo fortunate?), ma ora sono pure partiti dei corsi per le insegnanti non specializzate perchè entro alcuni anni tutte dovranno poter insegnare inglese, almeno le basi (per ora è facoltativo perchè non ci sono i fondi per renderli obbligatori).

Intanto i fondi mandati per le supplenza sono sempre meno, così se manca un'insegnante spesso capita che non si chiami la supplente ma si dividano i bambini o che alcune insegnanti che sono in compresenza su progetti non possano fare ciò che vorrebbero ma devono supplire la collega assente, tutto per la legge sull'autonomia e la riforma.

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Adesso che so che mi pensi anche mentre passeggi, ti leggerò anche in politica :p

Non farlo, sono odioso quando parlo di politica! :p

tra parentesi io ho fatto le scuole private, dai preti, assistendo a diplomi comprati, promozioni comprate e alunni ladri che non hanno subito punizioni per l'intervento generoso dei genitori.

Proprio per questo motivo non avrei scambiato le mie scuole cadenti in cui i ragazzi spacciavano e si pestavano nei bagni con la miglior scuola privata della citta'.

Intanto i fondi mandati per le supplenza sono sempre meno, così se manca un'insegnante spesso capita che non si chiami la supplente ma si dividano i bambini o che alcune insegnanti che sono in compresenza su progetti non possano fare ciò che vorrebbero ma devono supplire la collega assente, tutto per la legge sull'autonomia e la riforma.

Senza un budget sufficiente qualsiasi riforma fa brutta figura.

A tal proposito ti volevo chiedere Anna (faccio appello alla tua onesta' intellettuale) se non credi che in generale ci sia un atteggiamento di chiusura a priori della categoria degli insegnati al cambiamento.

Un cambiamento che dovrebbe partire proprio dal controllo piu' stringente e severo del lavoro dei docenti.

Preciso che ho avuto 3 zie insegnanti e una preside, quindi conosco anche l'altra campana... :p

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nn sono onesto intellettualmente ma ti rispondo lo stesso, venendo da una familgia di insegnanti.

sì, molti insegnanti sono poco preparati, prevenuti, lamentosi e poco inclini al cambiamento.

ce ne sono anche tanti che invece hanno la "vocazione". anche qui pero', visto che nelle scuole private assumono chi gli pare e li pagano poco, la cosa peggiora e peggiorera'.

comunque parecchi danni li fanno anche i genitori eh

uno stato che vede la scuola come un centro di profitto e non ci investe è uno stato da terzo mondo, questo a prescindere da chi governa.

anche perchè credo che la riforma berlinguer, alla quale questa si sipira, fosse altrettanto devastante.

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Io ho fatto le medie alla pubblica e sto facendo le superiori alla privata,quindi ho fortunatamente una visione abbastanza definita di entrambi gli ambienti:tutto ciò che dirò lo affermerò per esperienza personale,che non se ne offenda nessuno per i propri parenti perchè chiaramente non tutti sono uguali

1)Alle medie i professori mancavano per i motivi più futili

2)Quelle rare volte che si degnavano di venire in classe lo facevano con una tale scocciatura che ti facevano pesare la loro sola presenza,li vedevi proprio che non avevano alcuna voglia di stare li,ti dovevano fare il favore

3)Quando il professore mancava a noi ci dividevano sempre e a gruppi di 3-4 ragazzi ci spargevano per le altre classi ed inutile dire come potevamo chiaramente disturbare le loro lezioni(tutto ciò accadeva perchè i professori con l'ora libera dicevano molto esplicitamente di non volere assolutamente venire a supllire da noi,pazzesco.

4)Non esisteva un rapporto professore-alunno.Tu eri solo un elemento di passaggio nel loro lavoro,non significavi niente,non avevi diritto di ribattere e se ribattevi non ti ascoltavano,se avevi qualche problema te lo risolvevi da te di certo il docente non sprecava la sua ora di lezioni per parlare

5)Ai colloqui i docenti si scatenavano.Si sbizzarrivano a ingrandire qualunque pecca tu avessi commesso facendola passare per pluriomicidio e quando i tuoi tornavano a casa erano cavoli,anche se eri uno dei migliori didatticamente ti rovinavano

1)Al liceo i professori non mancano mai,MAI.La maggior parte anche se stanno male vengono,e l'altra parte non si ammala mai,ogni tanto ci preoccupiamo e dobbiamo anche ipotizzare delle loro origini aliene perchè non si spiega

2)I professori sono tutti molto disponibili,anche il più severo alla fine è un grande.Non dico che siano dei pagliacci,ma non sono i dittatori che uno si può aspettare dall'esterno.Poi sono tutti dei grandi professionisti,tutta gente che ha fatto miriadi di corsi,studi e esami prima di divenire docente.Non sono d'accordo con chi ha detto che praticamente si assumono cani e porci

3)In un anno e mezzo di superiori avremo avuto 10 ore di buco in totale,un'inerzia quindi,e in tutte e 10 le occasioni sono venuti immediatamente dei sostituti che ci hanno fatto regolarmente lezione come se ci fosse stato il professore principale.Le private,lo devo ammettere,hanno un'organizzazione sotto tutti i punti di vista che ha un qualcosa di impressionante,ma d'altronde a qualcosa servirà se mio padre caccia tutti quei soldi

4)C'è un ottimo rapporto tra i docenti e i ragazzi,da noi si discute su qualunque cosa.Se ci sono problemi di orario scolastico,di troppi compiti,di problemi con gli altri professori/compagni di classe se ne parla e basta.Anche da questo punto di vista stare in classe è un piacere

5)Ai colloqui i docenti sono molto realistici e basta.Dicono quanto avviene,come si comporta il ragazzo e finish,tanto i voti i genitori li sanno già(abbiamo un libretto informativo dove vengono continuamente segnati tutti i voti con firma obbligatoria dei genitori quindi.....)

Con questo non voglio dire che la scuola privata equivale al paese dei balocchi e la scuola pubblica è l'inferno totale,anzi io preferisco nettamente la pubblica.Basta che non si venga a dire che alla pubblica sono più professionisti della privata,o che alla privata assumono tutti perchè ci stanno solo pochi sfigati che vogliono andare in queste scuole dove sanno di prendere poca pecunia,tutto qua

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Povero Fede, si sarà imbattuto in scuole sui generis che gli son garbate davvero così, anche senza bisogno di telescreen.

Anche io.

Pensa che ho avuto la stessa identica esperienza di Fede.

Io ho addirittura ho frequentato anche università pubbliche e private...

Ma sono sicuramente tuti casi: scuola pubblica=buona e scuola privata=cattiva: o così o pomì.

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è comprensibilissimo invece. la dx vuole la scuola privata per far fare soldi ai loro amici e propagandare la loro idea, la sx prima voleva aumentare e gestire la scuola pubblica per lo stesso motivo, ora vuole anch'essa sovvenzionare la scuola privata per far piacere ai preti ed avere il loro appoggio per vincere le elezioni

noi ci rimettiamo in ogni caso, perchè se accttiamo il principio che l'struzione possa essere privata, allora non ha senso riunirsi in uno stato. ognuno si facesse la strada sotto casa da solo e via.

proprio quel che ha scritto fede e gli altri deve farci capire che la situazione è catastrofica e peggiorera'.

comunque che gli insegnanti vengono pagati meno nelle private è un dato di fatto fede inutile che ti incazzi.

io ho vissuto una cosa simile nel campo ospedaliero, con queste cliniche private con rette pagate dalla regione ... delle vere e proprie fabbriche sulla pelle dei vecchi col femore rotto. poi un giorno ve lo racconto.

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Gli insegnanti delle private sono sottopagati e se tre-quattro genitori (cioè coloro che pagano profutamente) si lamentassero dello/a stesso/a insegnante, questi si ritroverebbe in mezzo alla strada in un battibaleno.

Quanto mi piacerebbe promuoverli di ruolo nello Stato e vedere con una candid camera come si comporterebbero. Personalmente applicherei un pò di sana logica privata al pubblico. Basterebbe un terzo dei dipendenti dei vari ministeri, regioni, province, comuni per mandare avanti la baracca.

Detto questo, è sbagliato fare di tutta l'erba un fascio. Sono convinto che ci sono insegnanti competenti ed incompetenti ovunque.

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Senza un budget sufficiente qualsiasi riforma fa brutta figura.

A tal proposito ti volevo chiedere Anna (faccio appello alla tua onesta' intellettuale) se non credi che in generale ci sia un atteggiamento di chiusura a priori della categoria degli insegnati al cambiamento.

Un cambiamento che dovrebbe partire proprio dal controllo piu' stringente e severo del lavoro dei docenti.

Preciso che ho avuto 3 zie insegnanti e una preside, quindi conosco anche l'altra campana... :p

Io posso parlare per esperienza diretta e dirti che in genere alla scuola primaria (ex elementare) si era disponibili ai cambiamenti, quando attuati coi giusti tempi e ben motivati, come per la riforma del 1985, quando nacquero i cosidetti "moduli" (un team di tre insegnanti minimo che lavorava su 2 classi).

In genere le ultime riforme nella scuola sono state fatto per risparmiare (il moduli come alternativa al tempo pieno ad esempio), inserendo nei programmi innovazioni di difficile realizzazione senza adeguati budget e personale preparato.

Comunque ora la scuola viene vista più finalizzata al lavoro che come luogo in cui investire per una migliore crescita degli alunni (vedi il discorso sui supplenti).

Per ora mi fermo qui, non vorrei diventare noiosa e prolissa :p

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Personalmente applicherei un pò di sana logica privata al pubblico. Basterebbe un terzo dei dipendenti dei vari ministeri, regioni, province, comuni per mandare avanti la baracca.

Detto questo, è sbagliato fare di tutta l'erba un fascio. Sono convinto che ci sono insegnanti competenti ed incompetenti ovunque.

Sante parole.

E' proprio in quella direzione che dovrebbe andare una riforma.

Fare si' che gli insegnanti abbiano un superiore che controlla la qualita' del loro operato tramite diversi feedback (alunni, genitori, registri, compiti, interrogazioni) e li premia/penalizza di conseguenza.

Gli insegnanti che fanno il loro dovere avrebbero TUTTO da guadagnare.

Pero' una riforma simile potrebbe farla solo una dittatura con le cannonate, se la facesse un governo di qualsiasi colore, i COBAS ti sospendono le lezioni a tempo indeterminato e raccontano ai genitori che il governo vuole prelevare il rene destro di tutti i loro figli.

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e i treni arriverebbero in orario......

Solo una cosa:

A tal proposito ti volevo chiedere Anna (faccio appello alla tua onesta' intellettuale)

il fatto che tu abbia sentito la necessità di specificarlo mi fa dedurre che tu non abbia idea del tipo di persona a cui ti stavi rivolgendo.

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Una buona ed efficace riforma si applicherebbe meglio se partisse e coinvolgesse chi la deve attuare, cosa che non è stata fatta per quella della Moratti: basta leggere i nuovi programmi e confrontarli con quelli precedenti per rendersi conto che troppo spesso chi li ha scritti non ha mai lavorato con dei bambini normali, cioè con almeno 20 bambini con diverse capacità ed esigenze sia livello intellettivo come fisico ed affettivo. Posso assicurarti che non è facile, provare per credere. :)

Per il discorso relativo al controllo del lavoro degli insegnanti devo dire che tale controllo c'è già - o dovrebbe esserci - da parte dei dirigenti didattici (ex direttori), almeno relativamente a ciò che gli insegnanti fanno in classe; più difficile invece è controllare i risultati ottenuti, troppe sono le variabili che consentono di ottenere in una classe certi risultati e livelli rispetto ad un'altra.

A presto, Anna

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Non so come funzioni a livello di scuola elementare, ma nella scuola superiore ho verificato di persona che gli insegnanti rispondono al preside solo per faccende di carattere amministrativo o disciplinare.

Il controllo della qualita', del rapporto con gli studenti e dei metodi didattici (che poi fanno la differenza fra uno che va a scuola per fumare nei bagni e uno che si prepara adeguatamente all'Universita') sono del tutto assenti.

Questo fatto di avere un potere piu' assoluto di un magistrato spinge spesso alcuni docenti a sedersi sugli allori e a interpretare il loro lavoro in maniera distorta.

Chi regola i conti con il genere maschile perche' l'ex-marito non paga gli alimenti, chi corre dietro alle alunne "piu' promettenti" perche' "l'omo non e' de legno", chi e' demotivato come uno zombie, chi non ritiene di doversi aggiornare perche' si ritiene seta fra gli stracci e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Esistono anche gli insegnanti gioiello, Dio li benedica, ma vengono coccolati come bestie rare.

Se non cambiano i metodi di controllo/incentivo non si fara' mai un passo avanti.

Sulla necessita' di coinvolgere gli insegnanti nella riforma sono d'accordo con te, bisogna pero' trovare delle "sponde" ragionevoli e non gente che fa barricate.

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Armando, ho avuto l’impressione di una tua volontà nel ribadire, in ogni messaggio, la convinzione di docenti fannulloni e genitori quantomeno ingenui più che la volontà di discutere di scuola. E, a mio parere, parlare per luoghi comuni e generalizzazioni non porta ad un reale confronto.

Sono consapevole che ci siano anche docenti fannulloni o non all’altezza. Ma non mi pare, correggimi se sbaglio, che la riforma Moratti preveda una sorta di premio meritocratico per i docenti.

Tra l’altro credo sia una cosa difficile da realizzare. Si può valutare la preparazione di un docente, ma credo sia più difficile valutare la “capacità” ad insegnare, cioè saper trasmettere le proprie conoscenze. Ovviamente non parlo di docenti che aprono il giornale in classe.

Come stabilire se è incapacità dell’insegnante nel trasmettere o nell’alunno nel ricevere?

In ogni classe un docente si confronta, in media, con 25 personalità, capacità, potenzialità e (da non sottovalutare) situazioni familiari differenti.

Poi vorrei farti una domanda. Perché una persona dovrebbe decidere di insegnare? La “rilevanza” sociale è scaduta (fannulloni privilegiati), lo stipendio non mi pare sia da nababbi, il posto fisso arriva dopo anni di precariato. Di contro ci sono grandi responsabilità: trasmettere il sapere, attenzione e vigilanza perché i bimbi non si facciano male, educazione alla vita sociale e di relazione in supporto alla famiglia.

Certo, ci saranno quelli che lo considerano come un posto fisso senza pretese o che ottenuta la cattedra si adagiano, ma ce ne sono molti che svolgono il proprio lavoro con passione. Come le maestre di mio figlio. Ed è per questa passione, che verifico quotidianamente, che mi risento ogni qual volta leggo delle generalizzazioni.

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