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4 - FAZIONI REMAKE (Giorno1 - fino alle 21)


Apolide
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La notte passò e fu alba.

I lupi sbranarono il corpo di Apolide, ma così, era una finta, Apolide aveva travestito un barbone di passaggio da lui, e resterà qua a raccontarvi fole.

 

Ma non è morto nessuno?

Davvero non è morto nessuno?

Qualcuno sì:

 

Spoiler

STOCAZZO citazione a un altro forum dove gioco.

Che è visto grosso. O forse no.

 

Apolide quindi l'ha scampata, ma l'affronto è stato comunque segnato.

Dopo che vi siete letti questo bellissimo tema libero che Apolide scrisse in quarta elementare, trovate quei lupastri e rogateli, ma attenti, perché una setta esoterica che adora il dio Bafometto, e magari fa le stesse pratiche orgiastriche, e dei morti viventi che sembrano tali e quali a voi, meritano anch'essi di bruciare.

Buona caccia, coltivatori diretti!

 

 

Da grande voglio fare il fornoattore. Voglio prendere la pasta molle e informe e con le mani modellarla finché diventa un filone, un filone lungo lungo da infilare dentro il forno, giù, giù, sempre più in profondità, dove fa più caldo, dove c’è quel caldo buono che fa crescere il filone fino a farlo diventare duro duro, e croccante, e con una lunga nervatura sulla scorza che ne percorre l’intera lunghezza saettando come una folgore, una nervatura che al solo guardarla ne faccia presagire la consistenza e il piacere che può dare al palato, la voglia di prenderlo con due mani e morderlo ti invade gli occhi e la pancia. Papà dice sempre che il filone va tenuto nel forno, e mosso avanti e dietro per prendere tutto il calore e non farlo bruciare, fino a quell’esplosione di flagranza che ti fa chiudere gli occhi dalla voluttà e urlare. Dice anche, papà, che il filone deve essere il filone pugliese, non la baguette francese che somiglia più a un grissino torinese, che a un vero filone.

 

Ma per essere un bravo fornoattore, dice sempre il mio papà, ho bisogno di esperienza, e di ambiare più forni. Forni corti, per esempio, dove la punta tocca la parete e si brucia un po', ma è quel bruciore amarognolo che dà sapore; oppure i forni stretti, forse i migliori, perché l'attrito stimola la parte esterna del filone e crea una crosta dorata che aiuta il filone a lievitare come non accade in nessun altro forno; ma anche i forni profondi e larghi dove, sapete, c'è troppo spazio e il gusto si disperde, vanno provati, per capire che quella cucina è più un ritrovo per camionisti che un ristorante di classe, e magari può conoscere trucchetti sporchi che solo chi ha tanta esperienza può insegnarti; e ancora, forni nuovi, dove c'è la felicità di cuocere per la prima volta anche se di solito viene fuori una mezza schifezza; e poi poi, forni un po’ maturi ma ancora ben tenuti, per imparare i segreti da chi ha visto centinaia e centinaia di filoni di ogni foggia; e che dire, suggerisce il mio papà, dei forni poco usati dove si può crescere insieme entrando in una simbiosi di passione e - se mi è concesso il termine - erotismo tra macchina e umano neanche fossimo in un film di Lynch?

 

Il mio papà, tuttavia, sostiene che si debba anche provare forni con l'entrata posteriore, quelli autoventilati, anche se la cosa, detto tra noi, puzza un po', ma papà dice che è un forno diverso, che dà al filone un aroma tutto nuovo e selvaggio e peccaminoso che non si può ritrovare altrove, e mi fido tanto del mio papà.

 

C’è un’altra cosa che il mio papà asserisce sempre. Che non bisogna limitarsi a conoscere i forni del tuo paese, o della tua regione, ma devi fare tanta esperienza con forni francesi, giapponesi, cinesi, ma soprattutto russi, ungheresi, svedesi, senza disdegnare i brasiliani, cubani, africani, quelli dell’America del Nord, insomma, per essere un bravo fornoattore devo infilare il filone nei forni con senso ecumenico, che dovrebbe essere qualcosa che c’entra con la religione e l’amore. Perché per essere un bravo fornoattore, bisogna metterci l’amore. Tanto, tanto amore.

 

Tutto questo non basta, però: dice sempre il mio papà.

 

Per diventare un bravo fornoattore, devo sperimentare anche l'estremo. Mi è stato raccontato di forni borchiati, con fruste e rivestimenti in latex, forni con maschere di gas, forni che si travestono e fanno tante cose che la mia fantasia innocente e senza il sostegno dell’esperienza, non riesce a immaginare, ma che vanno sperimentati per farmi diventare un fornoattore completo.

 

Papà, però, dice sempre di stare attenti ai forni con la sorpresa, quelli che hanno un cavo di troppo, una presa che esce da dove non dovrebbe, ché c'è il rischio di prendere la scossa, o di diventare un fornoattore che invece di cuocere il filone, preferisce la pagnotta, e che se finisse così mi brucia vivo, e poi anche morto.

 

Da grande, da grande, da grande: voglio fare il fornoattore.

 

Inutile raccontarvi che la maestra mandò a chiamare mio papà, che davanti a lei finse di arrabbiarsi, poi, fuori, per strada, mentre sbuffava anelli di fumo che alitavano in volute su nel cielo cinerino, come cigni strappati da una favola antica, mi diede 200 mila lire, che nel '90 erano soldi assai.

 

 

 

Lista vivi

 

1. Mist

2. Tidus

3. Lucky

4. Tartina

5. The Duke

6. Marcomilleerotti

7. Mariosan

8. Cincia

9. Lorusgra

10. Lapezz

11. Nightbay

12. JackShepard

13. Plic

14. Aleman

15. White Rabbit

16. Kelli

17. Zero

18. Alex7784

19. Polle

20. Meliodas

21. Kevin Split

22. Settebello

23. Scarecrow

24. Ilprof

25. Green Wolf

 

In caso di pareggio, in segno di continuazione con la 4 fazioni originale, non c'è rogo.

Sì, voglio farla finire a Natale.

Modificato da Apolide
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Adesso, Plic dice:

..E alla fine non si è schiantato nessuno. 

 

Comunque censurate questo poema peccaminoso che parla di forni e filoni, nessuno pensa ai bambini ?!? 

 

2502066583_1.jpg

 

I bambini possono insegnare cose a tutti quanti. Siamo noi che dobbiamo essere pro-tetti, da loro.

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16 minuti fa, Apolide dice:

La notte passò e fu alba.

I lupi sbranarono il corpo di Apolide, ma così, era una finta, Apolide aveva travestito un barbone di passaggio da lui, e resterà qua a raccontarvi fole.

 

Ma non è morto nessuno?

Davvero non è morto nessuno?

Qualcuno sì:

 

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STOCAZZO citazione a un altro forum dove gioco.

Che è visto grosso. O forse no.

 

Apolide quindi l'ha scampata, ma l'affronto è stato comunque segnato.

Dopo che vi siete letti questo bellissimo tema libero che Apolide scrisse in quarta elementare, trovate quei lupastri e rogateli, ma attenti, perché una setta esoterica che adora il dio Bafometto, e magari fa le stesse pratiche orgiastriche, e dei morti viventi che sembrano tali e quali a voi, meritano anch'essi di bruciare.

Buona caccia, coltivatori diretti!

 

 

Da grande voglio fare il fornoattore. Voglio prendere la pasta molle e informe e con le mani modellarla finché diventa un filone, un filone lungo lungo da infilare dentro il forno, giù, giù, sempre più in profondità, dove fa più caldo, dove c’è quel caldo buono che fa crescere il filone fino a farlo diventare duro duro, e croccante, e con una lunga nervatura sulla scorza che ne percorre l’intera lunghezza saettando come una folgore, una nervatura che al solo guardarla ne faccia presagire la consistenza e il piacere che può dare al palato, la voglia di prenderlo con due mani e morderlo ti invade gli occhi e la pancia. Papà dice sempre che il filone va tenuto nel forno, e mosso avanti e dietro per prendere tutto il calore e non farlo bruciare, fino a quell’esplosione di flagranza che ti fa chiudere gli occhi dalla voluttà e urlare. Dice anche, papà, che il filone deve essere il filone pugliese, non la baguette francese che somiglia più a un grissino torinese, che a un vero filone.

 

Ma per essere un bravo fornoattore, dice sempre il mio papà, ho bisogno di esperienza, e di ambiare più forni. Forni corti, per esempio, dove la punta tocca la parete e si brucia un po', ma è quel bruciore amarognolo che dà sapore; oppure i forni stretti, forse i migliori, perché l'attrito stimola la parte esterna del filone e crea una crosta dorata che aiuta il filone a lievitare come non accade in nessun altro forno; ma anche i forni profondi e larghi dove, sapete, c'è troppo spazio e il gusto si disperde, vanno provati, per capire che quella cucina è più un ritrovo per camionisti che un ristorante di classe, e magari può conoscere trucchetti sporchi che solo chi ha tanta esperienza può insegnarti; e ancora, forni nuovi, dove c'è la felicità di cuocere per la prima volta anche se di solito viene fuori una mezza schifezza; e poi poi, forni un po’ maturi ma ancora ben tenuti, per imparare i segreti da chi ha visto centinaia e centinaia di filoni di ogni foggia; e che dire, suggerisce il mio papà, dei forni poco usati dove si può crescere insieme entrando in una simbiosi di passione e - se mi è concesso il termine - erotismo tra macchina e umano neanche fossimo in un film di Lynch?

 

Il mio papà, tuttavia, sostiene che si debba anche provare forni con l'entrata posteriore, quelli autoventilati, anche se la cosa, detto tra noi, puzza un po', ma papà dice che è un forno diverso, che dà al filone un aroma tutto nuovo e selvaggio e peccaminoso che non si può ritrovare altrove, e mi fido tanto del mio papà.

 

C’è un’altra cosa che il mio papà asserisce sempre. Che non bisogna limitarsi a conoscere i forni del tuo paese, o della tua regione, ma devi fare tanta esperienza con forni francesi, giapponesi, cinesi, ma soprattutto russi, ungheresi, svedesi, senza disdegnare i brasiliani, cubani, africani, quelli dell’America del Nord, insomma, per essere un bravo fornoattore devo infilare il filone nei forni con senso ecumenico, che dovrebbe essere qualcosa che c’entra con la religione e l’amore. Perché per essere un bravo fornoattore, bisogna metterci l’amore. Tanto, tanto amore.

 

Tutto questo non basta, però: dice sempre il mio papà.

 

Per diventare un bravo fornoattore, devo sperimentare anche l'estremo. Mi è stato raccontato di forni borchiati, con fruste e rivestimenti in latex, forni con maschere di gas, forni che si travestono e fanno tante cose che la mia fantasia innocente e senza il sostegno dell’esperienza, non riesce a immaginare, ma che vanno sperimentati per farmi diventare un fornoattore completo.

 

Papà, però, dice sempre di stare attenti ai forni con la sorpresa, quelli che hanno un cavo di troppo, una presa che esce da dove non dovrebbe, ché c'è il rischio di prendere la scossa, o di diventare un fornoattore che invece di cuocere il filone, preferisce la pagnotta, e che se finisse così mi brucia vivo, e poi anche morto.

 

Da grande, da grande, da grande: voglio fare il fornoattore.

 

Inutile raccontarvi che la maestra mandò a chiamare mio papà, che davanti a lei finse di arrabbiarsi, poi, fuori, per strada, mentre sbuffava anelli di fumo che alitavano in volute su nel cielo cinerino, come cigni strappati da una favola antica, mi diede 200 mila lire, che nel '90 erano soldi assai.

 

Che ricordi 

 

Comunque lorusgra 

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14 minuti fa, Mist dice:

 

Teniamo il conto

Zombie + 1

LDC + 1

 

Lo farò solo oggi. Fine del mio impegno.

 

Anche se meno probabile, potrebbe esserci stato un salvataggio da zombiezzazione/cultaggio da parte della meretrice

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