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Amico silvio, amico gheddafi


Milurdein
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Il dittatore: «La folla a Bengasi voleva uccidere il console italiano» Gheddafi: non escludo altri attacchi a Italia In un discorso il leader libico minaccia il nostro Paese: se Roma si rifiuterà di indennizzare Tripoli ci saranno altre aggressioni STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

TRIPOLI (LIBIA) - Era l'uccisione del console italiano Franco Maria Pirrello lo scopo dei libici che il mese scorso presero d'assalto il consolato d'Italia a Bengasi: così afferma il capo del regime libico Moammar Gheddafi, il quale ammonisce gli italiani che non si possono escludere altre aggressioni in futuro, se il governo di Roma si rifiuterà di indennizzare il popolo libico per quanto commesso dal regime coloniale italiano in Libia, un regime sotto il quale - ha detto Gheddafi - migliaia di libici furono uccisi.

ODIO - «I libici odiano l'Italia, non la Danimarca. I libici cercano qualsiasi occasione per sfogare la loro rabbia contro l'Italia dal 1911, quando l'Italia occupò la Libia», ha aggiunto il leader libico. «La ragione di ciò è che l'Italia ha mancato di risarcire i libici per le loro sofferenze», ha spiegato. La polizia anti-sommossa libica ha ucciso almeno 11 persone e ne ha ferite oltre 60 per impedire ai dimostranti di dare l'assalto alla sede diplomatica italiana, il 17 febbraio scorso. È la prima volta che la Libia mette in relazione la manifestazione di Bengasi con il dominio coloniale italiano in Libia. La polizia antisommossa libica ha ucciso almeno 11 persone e ne ha ferite oltre 60 per fermare la protesta diretta a occupare la sede del consolato italiano il 17 febbraio scorso. Secondo le autorità libiche, la manifestazione sarebbe stata scatenata dall'irritazione dei libici per le vignette su Maometto. Pubblicate inizialmente su un giornale danese erano state poi rilanciate in Italia dall'ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli, che aveva cercato di mostrarle in tv su una maglietta, prima di essere costretto a dimettersi. E' la prima volta che Tripoli attribuisce la protesta di Bengasi al dominio coloniale italiano in Libia.

RELAZIONI CON L'ITALIA - Nel suo discorso, trasmesso in diretta dalla televisione di Stato libica, Gheddafi ha altresì sottolineato che, nonostante che la Libia abbia buone relazioni con il governo italiano e con leader dell'opposizione in Italia, Roma deve indennizzare Tripoli. «Vogliamo trarre profitto dai buoni legami che abbiamo ora con l'Italia per vedere che l'Italia paghi risarcimenti. La ragione è impedire un ripetersi della colonizzazione in futuro, perchè nessuno sa come l'Italia potra essere nei prossimi 50 o 100 anni», ha aggiunto il leader libico.

02 marzo 2006

Berlusconi ha stretto un accordio di ferro con il leader libico, che ci preserverà da ogni futuro rischio di violenze integraliste. La Libia, grazie a Silvio, è un paese amico dell'Italia.

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vabbè tutto, ma qui la sparano grossa. il risarcimento c'è stato, perchè si sono comunque trovati delle infrastrutture che si sarebbero sognati senza gli italiani. La Via Balbia da sola dovrebbe coprirne almeno la metà, del risarcimento, visto il valore economico e ingegneristico dell'opera. per non parlare del rifacimento del porto di Bengasi, Tripoli e Tobruk... tutte cose che la Libia ha decisamente usato negli ultimi decenni.

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dauntless ma son opere fatte per risarcimento o durante il periodo coloniale? la via balbia....

Gheddafi poi non lo starei a sentire più di tanto, non penso sia facile mobilitare tutta quella gente a manifestare per un'occupazione finita più di 60 anni fa.

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vanno benissimo. solo che qualche proclamo antiitaliano è sempre efficace coi libici. Gheddafi non è stupido, per niente!

lungi dal voler difendere il babbo del campione ex perugia, ma l'italia già ai tempi promise grandi opere tipo un ospedale, rinnovò la stessa promessa con andreotti ma poi non rispettò mai nulla.

Insomma, i risarcimenti mancanti esistono, ma è vero che ai libici infiamma più l'animo una vignetta antiislam di un'occupazione fatta 95 anni fa.

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