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Per ora noi la chiameremo felicità


Toremoon
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non avete capito che tore si preoccupa periodicamente del nostro essere in sintonia con noi stessi e con il mondo. io ammetto di non dedicarci abbastanza tempo ed energie, sono presa dal quotidiano.

quando ero piccola minacciavo i miei di andarmene in tibet a ritrovare me stessa, ora mi è sufficiente andare in mezzo alla natura. mi sto accontentando della felicità più a portata di mano?

 

 

 

 

 

 

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7 ore fa, Bless dice:

Sì, ma che senso ha parlare delle proprie credenze religiose in un topic sul governo? Mi sembra il testimone di Geova del forum 

 

Abbiamo un testimone di Geova, che però è molto più discreto e coi piedi per terra 

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14 ore fa, silvia_fi dice:

non avete capito che tore si preoccupa periodicamente del nostro essere in sintonia con noi stessi e con il mondo. io ammetto di non dedicarci abbastanza tempo ed energie, sono presa dal quotidiano.

quando ero piccola minacciavo i miei di andarmene in tibet a ritrovare me stessa, ora mi è sufficiente andare in mezzo alla natura. mi sto accontentando della felicità più a portata di mano?

 

Te sei illuminata e si deduce da un insegnamento che desti a una giovane forumista, che mi è rimasto impresso per la sua saggezza:impara ad amare te stessa, poi un gatto, e a quel punto sarai pronta ad amare un uomo. 

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22 ore fa, Bless dice:

Sì, ma che senso ha parlare delle proprie credenze religiose in un topic sul governo? Mi sembra il testimone di Geova del forum 

 

Ma non parla delle credenze religiose, a quanto ho capito tore  sta cercando di immaginare se e come le istituzioni possano incidere su dei valori intangibili, come la felicità, e su come percepiamo la qualità della nostra vita.

Non è una roba campata in aria, nella pa si parla già da parecchio tempo della qualità dei servizi, e con l ’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU sono stati stabiliti 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs - in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi, molti anche qualitativi, percettivi e che dovrebbero portare al raggiungimento del benessere globale della persona nel suo ambiente.

In questi indicatori sono presenti anche valori, come la qualità delle relazioni, giusto per fare un esempio.

L’italia ha scelto 12 indicatori BES (di benessere equo e sostenibile), già 4 erano inseriti nel DEF 2017 (documento di economia e finanza, il documento che stabilisce ogni anno la manovra economico finanziaria del governo), nel 2018 dovrebbero essere inseriti tutti e 12 per valutare gli effetti previsti e i risultati ottenuti per ciascuna delle politiche del governo (es la flat  tax) in relazione alla variazione di questi indicatori.

Quindi sì, in questo senso c’entra col governo.

 

Sulla percezione ci sono milioni di studi nelle scienze sociali, dalla teoria delle finestre rotte agli studi ad es sulla sicurezza percepita in strada a seconda dell’illuminazione (banalmente puoi chiedere anche a un gruppo di amici se si sentono più sicuri a girare da soli in una via del centro della vostra città non illuminata o in una strada periferica illuminata, e vedrai che le risposte delle persone sono differenti. Combinando le risposte con le frequenze ad es di scippi in una e nell’altra zona, capisci quanto incide la percezione in alcuni ambiti, soprattutto quello della sicurezza)

 

 

 

 

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sostenendo che i servizi essenziali non fanno la felicità, tant'è che nessuno si sposta dai luoghi dove non ce ne sono, tore cercava di ampliare i nostri orizzonti così limitati nell'interpretare il mondo attraverso biechi dati come i morti.

 

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Non ho capito cosa non avete capito.

in una società occidentale dove i servizi sono garantiti, il benessere è dato da altri elementi meno oggettivi dell’ospedale che funziona o dell’acqua potabile. Quello che ho scritto è declinati nell’agenda delle nazioni unite, è ovvio che gli indicatori che si è scelto di adottare in Nigeria non sono quelli dell’italia.

poi non ho letto tutto, ma non credo che tore sostenesse che volesse togliere gli ospedali per sentirsi realizzato, si tratta di migliorare dove ci sono delle mancanze, e nell’occidente è ovvio che i servizi di base ci sono quindi si deve parlare d’altro.

poi se leggendo di corsa ho capito male spiegatemi dove, tenendo presente che dai post di tore io in genere elimino le provocazioni e le frivolezze e cerco di andare al nucleo del messaggio che vuole passare

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Silvia, secondo me si è messo proprio su un piano comunicativo diverso. Si stava parlando di manovre economiche, beni e servizi e si è finiti a parlare di visioni di vita (io l'ho chiamata religione provocatoriamente). Di fatto leggo in tutto ciò il non rapportarsi per nulla agli interlocutori, che è uno dei principi base della comunicazione. Ti viene solo voglia di smettere di parlarne perché ne viene solo un dialogo nonsense (tralasciamo poi che il buttare lì due parole generiche su cose aleatorie e poi dire a tutti quelli che argomentano che non hanno capito-nuovamente non argomentando nulla-lo trovo pure vagamente offensivo. Oh ma sarò io che sono jntollerante, cosa ti devo dire. W l'Amore. W la Felicità)

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32 minuti fa, silvia_fi dice:

 

Ma non parla delle credenze religiose, a quanto ho capito tore  sta cercando di immaginare se e come le istituzioni possano incidere su dei valori intangibili, come la felicità, e su come percepiamo la qualità della nostra vita.

Non è una roba campata in aria, nella pa si parla già da parecchio tempo della qualità dei servizi, e con l ’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritta dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU sono stati stabiliti 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals, SDGs - in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi, molti anche qualitativi, percettivi e che dovrebbero portare al raggiungimento del benessere globale della persona nel suo ambiente.

In questi indicatori sono presenti anche valori, come la qualità delle relazioni, giusto per fare un esempio.

L’italia ha scelto 12 indicatori BES (di benessere equo e sostenibile), già 4 erano inseriti nel DEF 2017 (documento di economia e finanza, il documento che stabilisce ogni anno la manovra economico finanziaria del governo), nel 2018 dovrebbero essere inseriti tutti e 12 per valutare gli effetti previsti e i risultati ottenuti per ciascuna delle politiche del governo (es la flat  tax) in relazione alla variazione di questi indicatori.

Quindi sì, in questo senso c’entra col governo.

 

Sulla percezione ci sono milioni di studi nelle scienze sociali, dalla teoria delle finestre rotte agli studi ad es sulla sicurezza percepita in strada a seconda dell’illuminazione (banalmente puoi chiedere anche a un gruppo di amici se si sentono più sicuri a girare da soli in una via del centro della vostra città non illuminata o in una strada periferica illuminata, e vedrai che le risposte delle persone sono differenti. Combinando le risposte con le frequenze ad es di scippi in una e nell’altra zona, capisci quanto incide la percezione in alcuni ambiti, soprattutto quello della sicurezza)

 

 

 

 

Sì ma tu parli di benessere e indicatori di qualità della vita (l'ho fatto anch'io), ma ovviamente non si stava parlando di quello. No. Queste misure non fanno la Felicità. Chiaramente in un topic dove so discuteva di manovre di governo mi pareva logico parlare dell'Iperuranio e dell'isola di Utopia.

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2 ore fa, silvia_fi dice:

Non ho capito cosa non avete capito

in una società occidentale dove i servizi sono garantiti

 

2 ore fa, silvia_fi dice:

si tratta di migliorare dove ci sono delle mancanze, e nell’occidente è ovvio che i servizi di base ci sono 

 

Lo domanderei a tore, se questo è il pensiero sarebbe quasi ovvio. 

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Ai tempi dei cacciatori-raccoglitori c'erano gli ospedali, il debito e l'ONU con i suoi indicatori di stocazzo?

No, però si può ragionevolmente pensare che allora le persone fossero più felici.

In effetti la maggior parte dei problemi che, per esempio, sono i miei problemi quotidiani all'epoca non si ponevano proprio. Ce n'erano altri, che oggi considerei molto più gravi di quelli che ho, ma allora tutti li accettavano come cose normali.

 

Poi qualcuno ha avuto la bella idea di inventare la civiltà, che per la stra-stra-stragrande maggioranza della gente è stata un'inculata pazzesca. Ne ha beneficiato solo una ristrettissima élite di parassiti (chiamiamo le cose con il loro nome) che hanno vissuto alle spalle degli altri, e ne hanno approfittato per creare la civiltà e la cultura come le conosciamo oggi.

A un certo punto (molto recentemente) di tutto questo improvvisamente hanno cominciato a beneficiare anche i poveracci, almeno in alcune parti del mondo.

 

Tutto ciò può piacere o non piacere, ma è un fatto acquisito, il quale può venire meno (e forse succederà) in qualche modo che non riesco a prevedere nei dettagli ma che sarà senz'altro un'orgia indicibile di sofferenza.

E allora sia i meno consapevoli, che sono tali non perché più stupidi ma perché non hanno trovato un quarto d'ora per pensarci, sia i più consapevoli - che sanno benissimo tutte queste cose ma non resistono alla tentazione di trollare sia sui forum che nella cabina elettorale -, ebbene tutti costoro, prima di trarre l'ultimo respiro, per un breve attimo la chiameranno felicità.

Modificato da pachu
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5 ore fa, Bless dice:

Di fatto leggo in tutto ciò il non rapportarsi per nulla agli interlocutori, che è uno dei principi base della comunicazione.

 

Guarda, a me non piace molto mettermi nella posizione di vittima, un po' perché non penso di esserlo, un po' perché so di contribuire ad un certo atteggiamento nei miei confronti scrivendo cose un po' provocatorie, ma ti lascio i passaggi della discussione prima ancora di arrivare alla questione delle felicità, per farti osservare meglio la situazione. 

 

Aleman ha messo un link sul debito italiano, io ho detto  che un sistema economico che considera irrinunciabile il debito è, secondo me, malato all'origine.

 

Dauntless ha risposto che il debito è giustificato dal fatto che i servizi pubblici costano e Anomander una cosa che ho avuto difficoltà a comprendere il legame con quanto scritto da me.

 

Alle obiezioni di Tersite sulla incongruenza dei messaggi sopracitati, Dauntless scrive che se neghi il debito contratto, nessuno ti draà più soldi (rispondendo, evidentemente ad un interlocutore immaginario, visto che nessuno qui aveva accennato a questa cosa). 

 

Al ché provo a precisare, meglio, che "generare un debito per vivere, per me, è la forma di un sistema economico malato". 

 

L'obiezione di Dauntless è spiazzante: "Quindi in sintesi dici che ogni transazione economica al mondo dovrebbe essere simultanea?"

 

Dopo ulteriori precisazione del mio pensiero aggiungo: "Sto dicendo, ancora, che [il debito di] un Paese (ma immagino si possa applicare a tutti i contesti) dovrebbe essere commisurato alla capacità di estinguerlo in un determinato tempo e non essere utilizzato per la spesa corrente o per fare altro debito", e Pachu mi risponde di spiegarlo a chi vuole fare più debito (come se io fossi il portavoce di questi...).

 

Ma il capolavoro arriva adesso.

 

Io spiego ancora di più il mio pensiero ("Se ho bisogno di fare debito per costruire le autostrade, questo debito dovrebbe essere commisurato alla capacità del Paese di ripagarlo nel tempo necessario per estinguerlo. Non ha senso, per me, costruire le autostrade e continuare a pagarle per sempre.") a cui Dauntless risponde: "stai descrivendo una versione più stringente del fiscal compact. Per me in certi casi può anche aver senso (a parte per gli investimenti produttivi, come appunto un'autostrada, che migliorano la tua capacità di ripagarla), ma il partito che ha vinto ha convinto la gente che sia possibile creare benessere per tutti subito contraendo nuovo debito. Che poi questo benessere venga distribuito solo alle classi più abbienti, non so se fosse proprio l'intenzione di tuoi conterranei, ma tant'è"

 

In pratica prima sono diventato il portavoce di "cancella il debito", poi il portavoce della Mekel, poi di tutti gli abitanti del sud. 

 

E tutto questo quando il discorso sulla felicità non era ancora iniziato: sei sicurasicurasicura che chi non si rapporti agli interlocutori sia io?

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Ok ma di fronte a questa osservazione, che mi pare spieghi i tuoi dubbi anche dell'ultimo messaggio (faccio la vittima e non mi sento ascoltato, anche perché rispondo pedissequamente a tutto senza provocare: la riduzione del debito è sostenuta dai principali fautori del sistema, viceversa la sua crescita dai partiti che sembravi considerare vicini alla gente, e non certo causa della follia del sistema) 

Il 4/6/2018 at 11:47, Tersite dice:

tore questa tua posizione spiazza perché la cancellazione del debito non la sostengono nemmeno i ministri delle finanze tedeschi, e in teoria nemmeno i neoclassici, che hanno come valore il rigore finanziario a scapito dei servizi sociali 

 

mentre tutti i discorsi sulla sovranità monetaria (di forze politiche che, avevo inteso, servivano a superare il sistema malato) servirebbero proprio a spendere di più senza i limiti sul debito imposti dall'europa.

 

Hai preso a dire che non si sa se nei paesi poveri si è più infelici, perché gli ospedali non fanno la felicità, tant'è che ben pochi si spostano verso luoghi considerati sviluppati. E qui (se non prima per la contraddizione sul debito) alla zanzara (grande esempio di contesto di felicità e illuminazione) metterebbero la sirena dell'ambulanza. 

Modificato da Tersite
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8 minuti fa, Tersite dice:

Hai preso a dire che [...] ben pochi si spostano verso luoghi considerati sviluppati

 

Io ho detto che non sempre ci si sposta nei luoghi dove c'è più qualità della vita secondo le classifiche e questo può essere spiegato da masochismo (provocazione) o dal fatto che quelle classifiche non considerano fattori che altri prendono in considerazione. 

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Miliardi di persone si spostano verso luoghi con migliore qualità della vita, che può voler dire dall'Iran all'Europa come dalle campagne alle città o dal sud Italia al nord. Il percorso inverso è trascurabile e l'ho già scritto 3 volte. 

Gli ospedali sono un ottimo indice, la libertà interiore non lo è. 

Tant'è vero che viviamo tutti in luoghi efficienti con accesso a sanità istruzione e infrastrutture, usiamo smartphone e impianti tv audio costosissimi e lo stesso auguriamo ai nostri figli, invece di trasferirci tutti in tibet a ritrovare noi stessi o in Amazzonia, dove si può tornare a vivere col baratto.

 

è una conversazione senza fine e continuo a ritenere questa posizione un superficiale insulto alla miseria e una negazione del privilegio che saremmo più felici se riconoscessimo con gratitudine. 

Modificato da Tersite
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