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Un vero peccato non candidare D'alema


Milurdein
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Prima dello scontro tra Santoro e Berlusconi, dalla Gruber c'era ospite D'alema, il quale da solo è stato più incisivo con una sola battuta contro Berlusconi di quanto non lo siano stati Santoro e Travaglio messi assieme in quasi 3 ore. Mi ricordo benissimo che nelle poche occasioni in cui c'è stato un confronto televisivo diretto tra D'alema e Berlusconi, quest'ultimo abbia fatto sempre la figura del coglione come nessun altro glie l'abbia mai fatta fare. Ecco. non ricorrere all'esperienza e alla sapienza politica di D'alema in questa campagna elettorale potrebbe essere un grave errore per il PD.

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a me sta simpaticissimo, ma c'è da dire che su un suo dibattito con berlusconi, nanni moretti ha fatto una delle sue più celebri scene in un film.

e poi che ha fatto il suo tempo. basta. bene che se ne sia andato.

nono anche che quando una persona lascia la politica si rende improvvisamente simpatica. Penso anche a grillo se dopo le elezioni tornasse a far teatro, tornerei a stimarlo.

Modificato da Tersite
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non l'avrei mai detto se el pelat non avesse fatto coming out, noi d'alemiani viviamo nell'ombra.

Ma io la bicamerale per le riforme istituzionali la trovo una delle più grandi iniziative prese da uno statista nella storia repubblicana.

in questo senso, l'italia non lo merita.

tutti gli rimproverano di essersi fatto fregare, con qualcuno che ha fatto saltare il banco per interessi elettorali a lavori praticamente conclusi.

Modificato da Tersite
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d'alema è tristemente famoso perché decise di prendere un accordo con berlusconi per fare le riforme.

il governo prodi (eletto nel 1996) era caduto per via di rifondazione comunista, la sinistra trovò un'altra maggioranza parlamentare e mise come presidente del consiglio d'alema, che cercò di fare un grosso accordo istituzionale con l'opposizione, o inciucio che dir si voglia. Famoso anche il cosiddetto "patto della crostata", per cui il berlo (o chi per lui, forse letta) d'alema e altri loschi figuri si trovarono a organizzare la commissione parlamentare bipartisan per riformare lo stato.

molte menti eminenti di tutti gli schieramenti si misero a un tavolo a organizzare tutto, ristrutturarono l'apparato istituzionale, mi sembra in una roba tipo semipresidenzialismo. Stava per entrare in vigore, ma il Berlo trovò un accordo elettorale con la lega, allora si rimangiò il sostegno a tutte le riforme votate fino a quel momento e fece saltare il banco.

per me è un evento emblematico della cultura della sinistra italiana: L'AUTOLESIONISMO, qui parodizzato nell'ultimo articolo di michele serra: http://espresso.repu...rite/2197910/18

infatti a volte i politici di sinistra sembrano ghandiani. Pur di rispettare le forme si autodistruggono, peraltro non ottenendo alcun riconoscimento popolare.

In quel caso, si rimprovera a d'alema di non aver agito da uomo forte, che faceva una legge per rendere berlusconi ineleggibile e promulgava le riforme che gli parevano senza accordarsi con l'opposizione (in nome delle riforme, oltretutto, aveva messo da parte questioni come giustizia e tv. d'altra parte una riforma costituzionale va fatta coi 2/3 del parlamento, e uno lavora col parlamento che ha, la democrazia funziona così. A meno che non vogliamo farne una colpa, a d'alema, anche della presenza dei berlusconiani in parlamento).

Da una parte sono d'accordo, capisco chi chiede rigidità su cose inaccettabili come monopolio informazione e problemi giudiziari. Quello di cui non mi capacito è il salto logico che porta a dire "a questo punto, meglio berlusconI". Come se l'importante fosse avere non chi fa le cose giuste, ma chi fa quel che cazzo vuole. E alla luce di 20 di leggi ad personam, sembra che sia in effetti quel che vogliono gli italiani (del resto montanelli l'ha sempre detto).

A questo giro, si pensi alle parlamentarie: il PD ha candidato per il 90% persone scelte dai cittadini, giocandosi l'accordo con i socialisti (che han tipo il 2% e come tutti i partiti con quella percentuale sono decisivi in Italia).

Nonostante la virtuosa scelta, con il 10% di persone scelte dal partito (peraltro parecchie persone bravissime provenienti dalla società civile), creano polemiche infinite per esempio in sardegna e in puglia.

Sono l'unico partito che ha neutralizzato le liste bloccate del porcellum indicendo delle primarie parlamentari, e si continua a criticare la loro scelta, anziché tutti gli altri partiti che impongono liste bloccate, con gente allucinante e impresentabile.

Ieri esce la notizia della candidatura di moggi. di LUCIANO MOGGI. Su facebook leggo "eh ma anche dall'altra parte volevano imporre un socialista in sardegna, son tutti uguali". Il PD mantiene il 10% di scelta sui candidati, il PdL candida Luciano Moggi. E sono comunque tutti uguali.

Boh

Modificato da Tersite
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  • 1 mese dopo...
Inviato (modificato)

D'Alema è il numero uno. Ha sessant'anni ma lo trattano da vecchio decrepito. Non è uno showman come Berlusconi ma chi ci governa non deve essere simpatico, deve essere capace. L'Italia non lo merita.

è l'uomo politico italiano ancora più intelligente, l'unico che abbia saputo mettere irremimediabilmente sotto berlusconi in un dibattito televisivo. Santoro ha molto da imparare da D'alema nel contraddittorio. Forse Renzi lo scalzerà

Modificato da milordino
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d'alema sarebbe dovuto vivere nell'età giolittiana. adesso l'italia sarebbe un paese migliore.

alle elezioni in cui hanno esteso il suffragio universale, io l'avrei votato con entusiasmo.

in questo scenario politico, proporre una camera al pdl e una al m5s, vuol dire avere in mente strategie degne di otto von bimarck e di kissinger, ma significa non capire bene come stanno le cose. (o magari aveva una seria strategia per fare quella proposta e suscitare determinate reazioni, la mente di d'alema è imperscrutabile).

Allego due contenuti d'alto livello:

https://www.facebook.com/pages/Lombra-di-DAlema/111675122241642?fref=ts

http://www.youtube.com/watch?v=fl6K_s9h6EM

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  • 2 settimane dopo...

in questo scenario politico, proporre una camera al pdl e una al m5s, vuol dire avere in mente strategie degne di otto von bimarck e di kissinger, ma significa non capire bene come stanno le cose. (o magari aveva una seria strategia per fare quella proposta e suscitare determinate reazioni, la mente di d'alema è imperscrutabile).

quoto. Ricorderei anche la "strategia" D'Alemiana di non fare campagna alla Bonino sul Lazio così vince la Polverini che è finiana e si facilita la rottura nel pdl.........5 minuti dopo l'elezione la Polverini era abbracciata a Silvio :D

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Inviato (modificato)

d'alema è tristemente famoso perché decise di prendere un accordo con berlusconi per fare le riforme.

il governo prodi (eletto nel 1996) era caduto per via di rifondazione comunista, la sinistra trovò un'altra maggioranza parlamentare e mise come presidente del consiglio d'alema, che cercò di fare un grosso accordo istituzionale con l'opposizione, o inciucio che dir si voglia. Famoso anche il cosiddetto "patto della crostata", per cui il berlo (o chi per lui, forse letta) d'alema e altri loschi figuri si trovarono a organizzare la commissione parlamentare bipartisan per riformare lo stato.

molte menti eminenti di tutti gli schieramenti si misero a un tavolo a organizzare tutto, ristrutturarono l'apparato istituzionale, mi sembra in una roba tipo semipresidenzialismo. Stava per entrare in vigore, ma il Berlo trovò un accordo elettorale con la lega, allora si rimangiò il sostegno a tutte le riforme votate fino a quel momento e fece saltare il banco.

per me è un evento emblematico della cultura della sinistra italiana: L'AUTOLESIONISMO, qui parodizzato nell'ultimo articolo di michele serra: http://espresso.repu...rite/2197910/18

infatti a volte i politici di sinistra sembrano ghandiani. Pur di rispettare le forme si autodistruggono, peraltro non ottenendo alcun riconoscimento popolare.

In quel caso, si rimprovera a d'alema di non aver agito da uomo forte, che faceva una legge per rendere berlusconi ineleggibile e promulgava le riforme che gli parevano senza accordarsi con l'opposizione (in nome delle riforme, oltretutto, aveva messo da parte questioni come giustizia e tv. d'altra parte una riforma costituzionale va fatta coi 2/3 del parlamento, e uno lavora col parlamento che ha, la democrazia funziona così. A meno che non vogliamo farne una colpa, a d'alema, anche della presenza dei berlusconiani in parlamento).

Da una parte sono d'accordo, capisco chi chiede rigidità su cose inaccettabili come monopolio informazione e problemi giudiziari. Quello di cui non mi capacito è il salto logico che porta a dire "a questo punto, meglio berlusconI". Come se l'importante fosse avere non chi fa le cose giuste, ma chi fa quel che cazzo vuole. E alla luce di 20 di leggi ad personam, sembra che sia in effetti quel che vogliono gli italiani (del resto montanelli l'ha sempre detto).

A questo giro, si pensi alle parlamentarie: il PD ha candidato per il 90% persone scelte dai cittadini, giocandosi l'accordo con i socialisti (che han tipo il 2% e come tutti i partiti con quella percentuale sono decisivi in Italia).

Nonostante la virtuosa scelta, con il 10% di persone scelte dal partito (peraltro parecchie persone bravissime provenienti dalla società civile), creano polemiche infinite per esempio in sardegna e in puglia.

Sono l'unico partito che ha neutralizzato le liste bloccate del porcellum indicendo delle primarie parlamentari, e si continua a criticare la loro scelta, anziché tutti gli altri partiti che impongono liste bloccate, con gente allucinante e impresentabile.

Ieri esce la notizia della candidatura di moggi. di LUCIANO MOGGI. Su facebook leggo "eh ma anche dall'altra parte volevano imporre un socialista in sardegna, son tutti uguali". Il PD mantiene il 10% di scelta sui candidati, il PdL candida Luciano Moggi. E sono comunque tutti uguali.

Boh

Il vero problema del PD (Renzi a parte) è quello di non saper comunicare niente di nuovo, di bello, di entusiasmante. La gente ha bisogno di sognare in qualcosa di più bello, giusto ed entusiasmante. L'unico capace di attirare voti altrui è Renzi. Eppure l'unica vera vittoria nel csx nel 1996 avvenne con D'alema segretario, quella del 2006 è stata una mezza sconfitta, quella di Bersani peggio ancora.

Modificato da milordino
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  • 3 anni later...
Il 12/1/2013 at 15:37, El Pelat dice:

D'Alema è il numero uno. Ha sessant'anni ma lo trattano da vecchio decrepito. Non è uno showman come Berlusconi ma chi ci governa non deve essere simpatico, deve essere capace. L'Italia non lo merita.

 

Noi d'alemiani in incognito siamo spiazzati da questo revanchismo bertinottiano.

@El Pelat cosa dobbiamo pensare? 

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  • 4 settimane dopo...

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