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(dopo la fine) Chi specula su Eluana


Marco
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Berlusconi (lo strumentalizzatore per eccellenza)

"Carissime sorelle, è trascorso ormai un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte",

Peppino Englaro (ah, quello che voleva il silenzio...)

- scrive un libro a quattro mani con Elena Nave ("Eluana. La libertà e la vita", 232 pagine, Rizzoli-Bur).

- si candida con il PD a segretario regionale in Lombardia dopo aver appoggiato Ignazio Marino alle primarie per scegliere il segretario

Nell'altro topic aperto poco più di un anno fa mi preoccupava il fatto che Eluana potesse in qualche modo soffrire durante le sue ultime ore.

Oggi mi rattrista il fatto che non la lasciano riposare in pace neanche lassù...

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A parte che suo padre non mi è mai sembrato il più disinteressato di questa faccenda, ma la differenza è che uno strumentalizza per portare avanti una posizione sbagliata (imporre una visione soggettiva tramite legge anche a chi non la condivide), l'altro per portare avanti una posizione giusta. Va bene che se ne parli ancora, se può aiutare a influenzare il legislatore in modo che faccia una legge civile. Sicuramente i vivi sono più importanti di chi non esiste più.

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Come dire che luca coscioni ha speculato sulla sua sclerosi laterale amiotrofica.

No, è come dire che se vuoi portare avanti una causa giusta lo devi fare in modo trasversale e non candidarti in un partito politico, quando sai che esporti politicamente è di per sè, fisiologicamente, una mossa che ti porta da una parte o dall'altra della barricata (e ve lo dice un elettore del PD)

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ma infatti lui (come luca coscioni) è dalla parte della barricata che vuole l'eutanasia (o nell'altro caso, la ricerca scientifica).

comunque di fondo c'è il fatto che te lo vedi come uno che cavalca la vicenda per far soldi e successo (al di là dello schieramento, ti dà noia che scriva un libro, cosa culturale trasversale etc.). Secondo me invece nella vicenda (per cui è stato 17 anni a far riconoscere la volontà della figliola finita in coma di non stare attaccata alle macchine) lui è una vittima. Con le dovute proporzioni, è come una donna che ha subito una violenza sessuale e scrive libri promuovendo leggi che proteggono quelle cose lì e si candida per le stesse ragioni. Ma anche in questo caso può essere vista come una speculazione.

Modificato da Tersite
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No, è come dire che se vuoi portare avanti una causa giusta lo devi fare in modo trasversale e non candidarti in un partito politico, quando sai che esporti politicamente è di per sè, fisiologicamente, una mossa che ti porta da una parte o dall'altra della barricata (e ve lo dice un elettore del PD)

uno può anche sperare di fare qualcosa più concreto di appelli apolitici che non serviranno a niente, e tentare di accasarsi con il partito che potrebbe portare avanti la sua battaglia. Sicuramente col pdl non poteva andarci.

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A parte che suo padre non mi è mai sembrato il più disinteressato di questa faccenda, ma la differenza è che uno strumentalizza per portare avanti una posizione sbagliata (imporre una visione soggettiva tramite legge anche a chi non la condivide), l'altro per portare avanti una posizione giusta.

Giusto...sbagliato... Qui in realtà non c'è proprio niente di così assoluto.

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non c'è niente di assoluto per quanto riguarda la morale personale riguardante eutanasia e testamento biologico. Ma è assolutamente giusto che lo stato riconosca la soggettività della scelta. Perchè se non lo fa, è lui a decidere automaticamente cos'è giusto. Quindi hai appena dato ragione a lui e a tutti quelli favorevoli alla scelta.

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infatti: è sbagliato questo, non la speculazione in sé.

perché un politico che promuove la linea per cui le cure vanno imposte fino all'ultimo, contro la volontà del malato, è coerente che dica "mi dispiace che non sia andata così".

Trovo personalmente sbagliata questa linea (proprio perché non esiste una decisione valida per tutti) e sono obiettivamente indecenti i modi in cui ha cercato di applicarla in quel caso singolo.

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