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gheddafi ammazzaceli tu


vannis
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potremmo riconvertire l'intera economia, cacciare un terzo della forza lavoro fra agricoltura, tessile, manovalanza varia e assistenza agli anziani, e sostituire gli stranieri con i nostri neopensionati, diciamo fino a 70 anni, che tornerebbero lavorare (o nel caso dell'assistenza agli anziani, passerebbero ad assistere se stessi o i loro coetanei meno arzilli).

Con una campagna di promozione tipo un leader a torso nudo che lavora in un campo di grano potremmo fare un grande sforzo per passare a un'economia partecipativa e autosufficiente, e giungere così a una produzione genuinamente italiana e conquistare uno splendido isolamento autarchico.

Apparte il fatto che sembra un po' anacronistico in una realtà fatta di unione europea, libero scambio etc. e si diventerebbe una specie di corea del nord, io non penso che vivendo in un paese fatto solo di italiani - peraltro sempre più attempati - staremmo tutti tanto meglio e otterremmo un sistema più rigoroso efficiente ed onesto. Ma chissà, magari vale la pena di provare. In quel caso però facciamo una politica più ad ampio respiro e costruiamo dei muri sui confini, perché respingere i due milioni di africani più quelli dell'est uno a uno bisogna schierare un bell'esercito di neopensionati per allestire il blocco navale e schierarli alla frontiera sopra il piave.

Modificato da Tersite
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actu-monde-Ouverture-immigrants_articlephoto.jpg

siamo un paese di pezzi di merda. luride speculazioni elettorali sulla pelle della gente. il resto è fuffa.

Boh trasferiamo l'AFRICa in italia e gli italiani se ne vanno in africa per non essere più dei pezzi di merda. che ne dici?

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potremmo riconvertire l'intera economia, cacciare un terzo della forza lavoro fra agricoltura, tessile, manovalanza varia e assistenza agli anziani, e sostituire gli stranieri con i nostri neopensionati, diciamo fino a 70 anni, che tornerebbero lavorare (o nel caso dell'assistenza agli anziani, passerebbero ad assistere se stessi o i loro coetanei meno arzilli).

Con una campagna di promozione tipo un leader a torso nudo che lavora in un campo di grano potremmo fare un grande sforzo per passare a un'economia partecipativa e autosufficiente, e giungere così a una produzione genuinamente italiana e conquistare uno splendido isolamento autarchico.

Apparte il fatto che sembra un po' anacronistico in una realtà fatta di unione europea, libero scambio etc. e si diventerebbe una specie di corea del nord, io non penso che vivendo in un paese fatto solo di italiani - peraltro sempre più attempati - staremmo tutti tanto meglio e otterremmo un sistema più rigoroso efficiente ed onesto. Ma chissà, magari vale la pena di provare. In quel caso però facciamo una politica più ad ampio respiro e costruiamo dei muri sui confini, perché respingere i due milioni di africani più quelli dell'est uno a uno bisogna schierare un bell'esercito di neopensionati per allestire il blocco navale e schierarli alla frontiera sopra il piave.

non credo ci sia molto da scherzare sull'argomento, ma nemmeno da farsi prendere per il culo. Una delle pochissime cose sensate che ha detto il nano ultimamente è che questa gente è selezionata scientificamente per pagare a rate il prezzo del biglietto di viaggio, e che loa richiesta di asilo politico fa parte del copione. Come dicevano gli 883 QUESTO PAESE NON E' UN ALBERGO.

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lo dice anche il papà.

milordo bisogna prendere atto di alcune cose: di immigrati ce ne sono a bizzeffe e oramai son parte integrante della nostra economia. Per dire un po' di dati sommari, sono 4 milioni (7% degli italiani), un quinto di loro è irregolare e sono in continua crescita.

Gli asilanti sono sempre meno, perché (apparte le nostre politiche da alabama anni '50) di solito le migrazioni si canalizzano in altri modi. Le richieste sono 30mila l'anno (che rispetto ai 4 milioni, sono meno dell'1%) e ne accettano un terzo.

Questo vuol dire:

1- che per quanto l'asilo sia una scusa etc. etc. etc. di solito non viene accettata.

2- stare qui in quanto asilante alla fine capita a meno di 3 immigrati su mille.

Fanno tanto macello perché gran parte di quei 3 su mille sbarca in un'isoletta che non ce la fa più a contenerli, ma spero tu ora ti renda conto di quanto sia idiota e propagandistico accanirsi su asilanti e rifugiati per fermare l'invasione africana.

Modificato da Tersite
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Ma il punto è che nessuno si accanisce contro nessuno.

Tersho, di stranieri ce ne sono tanti perchè in passato ce n'è stato bisogno, oggi il discorso cambia e di gran lunga, soprattutto perchè L'AFRICA CONTINUA AD avere bisogno di esportare la propria manodopera, non altrettanto abbiamo bisogno noi della loro. per sopperire alla mancanza di bisogno di manodopera si inventano tutti gli stratagemmi possibili, tra i quali la richiesta d'asilo. Non ci si può far ingannare così ingenuamente tersho eddai. io sarei il primissimo ad essere lieto se tutti vivessero a casa propria in santa pace e prosperità e ad accogliere quelli che fanno comodo ad entrambi. Purtroppo non è più possibile, quindi dovremo prendere le dovute contromosse, perchè fra qualche anno ci ritroveremo 50 milioni di africani pronti a riversarsi in europa. e ben fa Maroni a pretendere che l'unione europea dica e faccia la sua parte per risolvere il problema che sta diventando veramente pressante.

Modificato da milordino
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ma te hai ragione su tutto, soprattutto sull'europa che dovrebbe collaborare di più (è anche vero che gli africani di solito vanno da altre parti, tipo ex colonie di cui conoscono la lingua).

Che l'asilo sia abusato, però, è smentito dalla realtà, perché se si guarda quanti son gli immigrati diventa davvero trascurabile. In ogni caso, agire illegalmente e far finta che le leggi non esistano, da parte dello stato, è sempre brutto.

Modificato da Tersite
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la spagna alle sue magagne con le enclavi in marocco dove di tanto in tanto spara a qualcuno. Ma loro dicono "no tzè, noi non facciamo mai male a nessuno, sparano dal marocco".

La peculiarità italiana sta nel dire: noi continuiamo così. E' illegale? l'istituto dell'onu (come dice un ministro) è "criminale" e "non vale un fico secco".

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in tutto questo bailamme la domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto i confini? ha ancora senso difenderli? se decidiamo che non abbia più senso allora va tutto bene, ma se hanno (e per me ce l'hanno eccome), qualcosa dev'essere fatto in loro nome.

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