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non ho capito


liotru
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La più bella sapete qual'è?

Che De santis e company son stati lasciati a casa perchè filojuventini e indagati,ma siccome nelle intercettazioni non era ancora uscito il nome del milan quando han fatto il cambio ci han mandato i guardalinee raccomandati da Meani :lol: :lol: :D

E il "suo" guardalinee debutta ai Mondiali:

Cristiano Copelli domenica a Messico-Iran con Rosetti, l'arbitro che gli è antipatico.

Da Pietro Ingargiola a Mahmoud Ahmadinejad. Dagli spogliatoi dello stadio Granillo, dove fu rinchiuso da Moggi il 6 novembre 2005 insieme a Paparesta, a quelli del Franken Stadion. Da Virgilio, piccolo centro di diecimila abitanti in provincia di Mantova, a Norimberga, dove domenica prossima sarà uno dei due assistenti di Messico-Iran, la prima partita del gruppo D dei Mondiali, probabilmente sotto gli occhi del presidente iraniano. Cristiano Copelli, 39 anni da compiere il prossimo 14 giugno, assistente internazionale, di professione assicuratore(ma va? son tutti assicuratori!) con l'hobby della lettura, è uno degli uomini più vicini al sistema-Milan. Il legame a doppio filo con la società rossonera è dimostrato dalle indagini svolte dal Nucleo operativo dei carabinieri di Roma. Copelli non solo è un confidente di Meani, ma è anche molto protetto dal potentissimo addetto agli arbitri rossonero, che per lui è pronto a «dare tranvatine» ai designatori. Copelli sembra molto addentro alle logiche della società di Via Turati, tanto che Meani arriva a dire «spiegherò a Galliani che questo è un nostro uomo» e che lo stesso Copelli gli risponda in un'occasione « i giochi sono al nostro interno ed al nostro esterno».

Copelli con Meani ha un rapporto molto intenso, parlano spesso spaziando su molti argomenti. L'addetto agli arbitri arriva anche a dirgli che ha parlato con Carraro, al quale ha detto che nel calcio «c'è troppa merda». Ma insieme analizzano anche il comportamento di Massimo De Santis, quello che si è poi rivelato il fischietto numero uno all'interno della cupola moggiana. «De Santis - dice Meani - si è messo ad arbitrare, secondo me ha capito che deve togliersi il servilismo ed andare per la sua strada, io penso che lui deve aver capito che se fa il servo». E sempre a lui Meani racconta di Moggi che «come dice GALLIANI, quando si incazza, che quello là non può pretendere di comandare il calcio italiano, perché lui dice è troppo comodo allora e Berlusconi, Moratti, in piccolo Zamparini sono tutti coglioni che mettono i soldi mentre lui comanda e fa quel cazzo che vuole».

Ma è quando si tratta di proteggerlo che Meani dà il meglio di sé. Quando Copelli sbaglia in un Sampdoria-Palermo, concedendo un rigore inesistente ai blucerchiati in pieno recupero, l'addetto agli arbitri rossoneri si mette subito in moto per "salvarlo". «Mi hanno massacrato - gli racconta Copelli , anche Bergamo (...) Leo ti ringrazio e ringrazio tantissimo Ramaccioni di cuore, perché in questo momento mi stanno, mi stanno arrivando delle legnate addosso che la metà bastano. Io chiamo Bergamo, mi ha distrutto, che probabilmente, anzi sicuramente hanno sbagliato tutto, che io non merito la fiducia…che mi toglie la gara internazionale che devo andare a fare…che probabilmente mi toglie la selezione dei 4 assistenti per...i mondiali…mi è venuto in mente il calcio di rigore…sai continua a dire la volontarietà…ma dico, scusa ma il calcio di rigore dato alla Juve da Ceniccola? Bergamo me ne ha dette di tutti i colori, cioè mi ha…mi ha massacrato!...proprio…cioè mi ha proprio rasato al suolo…io ti tolgo tutte le gare internazionali!». Da Meani gli arrivano subito rassicurazioni: «Ma adesso io gli parlo (a Bergamo, ndr)Adesso fai passare una settimana poi gli arriva…gli arriva una tranvatina nostra, vedi che si raddrizza». Dopo alcune proteste del ds del Palermo Foschi in tv che irritano molto Copelli, da Meani gli arrivano altri conforti: « Tu stai tranquillo! Adesso ci penso io, io appena passa la partita questa qui col Chievo mercoledì, io parlo con Galliani, lui lo sa Galliani, gli dico: senta questo qui è un nostro uomo gli dico io».

Ma, a sei giorni dal debutto Mondiale uno al fianco dell'altro (la terna di Messico-Iran sarà Rosetti-Stagnoli-Ayroldi), è un'altra conversazione a sconvolgere quella che potrà essere la quiete degli arbitri italiani al Mondiale. Secondo quanto emerge dalle informative, non c'era un buon rapporto fra Copelli e l'arbitro torinese Rosetti. Copelli, infatti, "definisce l'arbitro una persona dalla quale guardarsi bene e fare attenzione, il riferimento è sempre diretto verso la direzione juventina: «Bisogna stare attenti con Roberto, guarda che non è proprio così eh attenzione, attenzione eh adesso, adesso iniziano le battaglie eh attenzione». Con Meani che gli risponde «si stanno muovendo le batterie pesanti», «adesso sono uscite dal gioco le corazzate». Non solo la Nazionale, ci sarà tensione anche fra gli arbitri italiani al Mondiale.

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