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Berlusconi rosica alla grande!!


Conte Oliver
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paradossalmente possiamo aggiungere che nel paese dove ti sei trasferito e dove paghi le tasse non hai diritto di voto senza la cittadinanza ( e nessuno si lamenta ) qui invece vogliono far votare gli stranieri.

Francamente alle ultime aministrative - come straniera - ho votato.

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paradossalmente possiamo aggiungere che nel paese dove ti sei trasferito e dove paghi le tasse non hai diritto di voto senza la cittadinanza ( e nessuno si lamenta ) qui invece vogliono far votare gli stranieri.

il voto agli stranieri è un altra cazzata mondiale di chi pensa di avvantaggiarsi (e sbaglia o sì se sbaglia) o va avanti con gli slogan senza senso. La stessa gente che si straccia le vesti, rigorosamente con i colori dell'arcobaleno, quando si sgombera un campo nomadi dal centro città ma non apre bocca quando 3 bastardi ammazzano di botte un assistente sociale che ha l'unico torto di essere malato di obesità.

il primo che anche lontanamente accenna a qualcosa di vagamente assimilabile al razzismo si consideri preso a sonori calci in culo.

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Proprio nn vi va giu il boccone amaro degli Italiani all'estero!!

Un Italiano all'estero è tale quando mantiene la cittadinanza Italiana.Quindi sono nostri connazionali e nn sono stranieri.

Che paghino le tasse o nn le paghino.Pero c'è un culto della personalita cosi forte in questo periodo che qualunque fesseria che esce dalla bocca di Silvio Berlusconi trova milioni di adepti pronti a difenderlo a spada tratta!!

E meno male che demonizza i comunisti ,il culto della personalita dei comunisti c'è l'ha lui,mi sembra lo Zio Peppone di sovietica memoria!! :p

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e secondo te io che ho una casa in italia non ci pago le varie tasse sopra (compresa quella sui rifiuti, quando io usufruisco meno del servizio)? quando gli emigrati mandavano una bella fetta del proprio stipendio in italia non si é contribuito a dare un contributo constistente nello sviluppo del proprio paese (il che ha comportato un enorme limitamento del tenore di vita qui?). e sempre secondo alcuni di voi, se non ci fossero stati gli emigrati come sarebbero entrati certi prodotti su questi mercati, o pensavate che basta un marchio "made in italy" per vendere(solo i bovini italiani si compravano le fiat, nonostante lavoravano presso l'opel, tanto per citare un esempio)?

certo, si puo discutere si e no dell'opportunitá di dare un voto a chi non risiede nel paese e su come é stata concepita la legge del voto....ma andiamoci piano 1) nel titolarci stronzi,.. e 2) di parlare senza cognizione in causa sul contributo che gli italiani all'estero hanno dato e tutt'ora danno.

Converrai con me, voglio sperare, che solo una parte esigua di chi vive all'estero ha interessi e situazioni in Italia assimilabili ai tuoi....il mio intervento riguardava chi vive da una vita all'estero (come buona parte dei parenti miei e del mio compagno), dove ha costriuto tutta la sua vita e quella dei suoi figli, salvo poi volersi far prendere da un nazionalismo a volte senza una reale cognizione di causa, nel periodo elettorale.

Ogni considerazione viene, ovviamente, filtrata, da quelle che sono le proprie esperienze personali...sulla base delle mie io sono intervenuta, sulla base delle tue te ne sei piccato.

La mia (piccola e personale) opinione è che si dovrebbe consentire di esprimersi a chi in un paese ci vive, ci lavora e che a quel paese contribuisce concretamente....e mentre mi rendo conto che molti, come te, questo lo fanno pur senza viverci, converrai che gran parte dei nostri emigranti del dopoguerra con l'Italia, da tempo, non hanno più un rapporto diretto.

Tutto qui.

Ah....non mi sembrava di averti "titolato" :p

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Io, sinceramente, trovo agghiacciante che il perno della discussione sia il fatto che gli italiani all'estero pagano o meno le tasse.

Ok, ci sono italiani che vivono all'estero e non hanno proprietà in Italia, dunque non pagano le tasse.

Ma se la scriminante per il diritto di voto devono essere le tasse, perchè non toglierlo anche a chi, pur vivendo in Italia, non le paga perchè ha un reddito bassissimo, o è nullatenente? E ancora, quale dovrebbe essere il passo successivo? Pesare i voti in base alla capacità contributiva? Il voto di Montezemolo vale 10 e il voto dell'operaio della Fiat 1? Mi sembrano discorsi tardottocenteschi, il suffragio su base censitaria lasciamolo ammuffire negli archivi storici.

Modificato da Luigi
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Nonononono...siamo proprio fuori strada.

Il parallelo che io ho fatto è stato con tutte altre intenzioni.

Era una delimitazioni tra diritti (che vengono sempre e comunque sottolineati) e taluni doveri (troppo spesso lasciati sottotono). Il vespaio su chi paga e chi non paga, e sui relativi effetti collaterali, porterebbe ovunque.

E se è questo che è stato innescato, me ne scuso.

Resto, ovviamente della mia opinione su una legge che trovo, per molti aspetti, discutibile.

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che sia da modificare il criterio con cui viene concessa la cittadinanza ( il voto alle politiche) e' una cosa.

Che si debba privare della cittadinanza medesima chi per qualsivoglia motivo si sposta all'estero, e' un'altra (ed e' pure sbagliata, secondo me).

D'altronde se il criterio sono le tasse, subito il voto ai nostri immigrati, dovrebbe dire B. (altra follia, sempre secondo me).

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ah alcune considerazioni sparse:

il 90% degli italiani all'estero vive la politica italiana esattamente come la vivono la maggior parte degli italiani in italia....tramite le cose che si sentono in tv o che si leggono sui quotidiani, dato che non conosco veramente nessun italiano che non segue la tv italiana. Quindi quanto all'essere informato, posso tranquillamente affermare che posso ritenermi piú informato di un qualsiasi agricoltore molisano (scusami zio, il riferimento a te é puramente voluto!)...quindi é tutto da dimostrare che chi vive in italia abbia piú cognizione in causa di chi non ci vive. poi metti pure il fatto, che quel esigua parte di italiani che vota all'estero é maggiormente la parte piú sensibile ed informata.

poi il contatto con l'italia e con le istitutioni italiane ci sta eccome...perché la cittadinanza comporta anche il fatto che molte cose di natura "legale" (se penso a tutto l'iter burocratico tra consolato e comune per chi si vuole sposare) si ha di fatto un contatto diretto con il paese d'origine.

che poi é discutibile il modo in cui é concepita la legge elettorale per noi...beh...mi pare evidente, ma non per questo mi autoesonero da un diritto che ho e che voglio esercitare.

Modificato da dormiglione
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Ma non mi sembra che il discorso sia poi tanto strano: se qualcuno di voi adesso vive in una città nella quale non è nato, sa che non può mica votare anche per l'amministrazione comunale della città natale.

conta che dipende anche dal tipo di elezione: alle amministrative voti dove hai la residenza (magari un siciliano va a studiare a milano 5 anni, ma continua a votare in sicilia) alle politiche dove hai la cittadinanza, non trovo tanto giusto che un italiano che vive a parigi ma resta con cittadinanza italiana, non può votare né in italia né in francia, a meno che non ne prenda due ma allora è un casino. secondo me la distinzione è anche giusta, perché gli enti locali decidono sui temi del territorio, ma le politiche sugli italiani all'estero, per esempio, le fa il governo centrale.

Comunque, come si fa notare, bastava prendessero un aereo e potevano votare anche prima, ora gli hanno solo risparmiato il viaggio.

Modificato da Tersite
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C'è chi ha lo zio molisano da prendere in prestito....(fermo li!!!!...sto scherzando :D....)e chi i parenti in Venezuela che, ti assicuro, si svegliano solo in periodo elettorale al grido di "Sò italiano e voto". Resta il fatto che, almeno i parenti miei, in Italia non ci vengono da moltissimi anni e delle conseguenze della politica vivono solo quello che arriva dalla tv. Cosa diversa è sperimentarsele addosso ogni giorno.

Che ci vuoi fare...ognuno c'ha i parenti che si ritrova...:p

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Io non ho "solo" amici, la mia famiglia ha una casa, il mio ragazzo ha una casa, ci sono le pensioni dei nonni, ... Io dico semplicemente di non generalizzare. Non trovo giusto neanche io che possa votare uno che vive in Argentina e magari non ha mai messo piede in Italia ne ci ha molto a che spartire, ma c'è caso e caso.

Comunque nel mio caso sarebbe ben poco un problema: andrei al seggio direttamente invece che per posta.

Ma non ti sembra più giusto che tu possa votare per il paese dove vivi? E a quel punto vuoi votare per due paesi diversi?

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non a caso prima ho parlato di voto politico. Che e' legato alla cittadinanza.

Se io vivo a Paperopoli in effetti non e' giusto che decida se a Topolinia c'e' il tram o il metro'.

Ma se vivo a Parigi, non vedo perche' non dovrei poter dire la mia sulla politica estera dell'Italia.

Son contento che la logica manchi sempre dalla solita parte...

E perchè mai uno che vive a parigi dovrebbe decidere se in italia deve governare prodi o berlusconi? Questa è davvero fantastica...

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Ma questo è successo perchè la differenza di voti era minima, altrimenti il voto degli italiani all'estero non avrebbe influito più di tanto.

Personalmente non mi interssa granchè la questione, certo è che se prima proponi una cosa, poi non puoi rimangiartela solo perchè le elezioni non sono andate come volevi tu.

Le solite argomentazioni faziose della sx...

Minima o non minima la differenza è ingiusta e basta...

Berlusconi non si rimangia niente, esprime un legittimo pensiero e sappiamo bene che questa cosa non l'ha mai appoggiata...

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Una considerazione, forse scema, che mi salta in mente leggendo....Se chi vive all'estero ha pieno diritto di decidere chi, a sua opinione, deve legiferare in Italia....per contro non dovrebbe anche sentirsi in dovere (patriottico?) di contribuire alla causa italiana, versando a questa una parte dei proprio contributi, come fa chi in Italia ci vive? (ovvio...chi non concorda col fatto che le leggi fiscali in da noi sono illegittime e immorali e quindi chi evade fa bene;)).

Hai ragione ma semmai ciò evidenzia la contraddizione della legge... La cosa più giusta è non pagare e non votare...

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e secondo te io che ho una casa in italia non ci pago le varie tasse sopra (compresa quella sui rifiuti, quando io usufruisco meno del servizio)? quando gli emigrati mandavano una bella fetta del proprio stipendio in italia non si é contribuito a dare un contributo constistente nello sviluppo del proprio paese (il che ha comportato un enorme limitamento del tenore di vita qui?). e sempre secondo alcuni di voi, se non ci fossero stati gli emigrati come sarebbero entrati certi prodotti su questi mercati, o pensavate che basta un marchio "made in italy" per vendere(solo i bovini italiani si compravano le fiat, nonostante lavoravano presso l'opel, tanto per citare un esempio)?

certo, si puo discutere si e no dell'opportunitá di dare un voto a chi non risiede nel paese e su come é stata concepita la legge del voto....ma andiamoci piano 1) nel titolarci stronzi,.. e 2) di parlare senza cognizione in causa sul contributo che gli italiani all'estero hanno dato e tutt'ora danno.

Il fatto di avere delle proprietà in un paese non autorizza a votare per quel paese, altrimenti chi ha proprietà in 10 paesi diversi, dovrebbe poter votare in 10 paesi diversi. Votare è un diritto di chi VIVE in un paese, non di chi ne possiede un pezzo.

Gli emigrati i soldi li mandavano ai parenti e non allo stato, quindi anche questo non autorizza un bel niente...

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Proprio nn vi va giu il boccone amaro degli Italiani all'estero!!

Un Italiano all'estero è tale quando mantiene la cittadinanza Italiana.Quindi sono nostri connazionali e nn sono stranieri.

Che paghino le tasse o nn le paghino.Pero c'è un culto della personalita cosi forte in questo periodo che qualunque fesseria che esce dalla bocca di Silvio Berlusconi trova milioni di adepti pronti a difenderlo a spada tratta!!

E meno male che demonizza i comunisti ,il culto della personalita dei comunisti c'è l'ha lui,mi sembra lo Zio Peppone di sovietica memoria!! :p

A me pare che i comunisti abbiano sostituito il culto della personalità di qualche ideologo fallito col culto dell'antiberlusconismo... Anche questa è una dipendenza psicologica alla quale non riescono a sottrarsi... C'è da credere che il giorno che berlusconi dicesse "lenin era una brava persona", loro ribatterebbero con "lenin era un grande stronzo"... Ormai il virus dell'antiberlusconismo li ha totalmente soggiogati...

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Suppongo che tu intenda "chi VIVE in un paese e ha la cittadinanza"... *scnr*

Ovvio... per la cittadinanza è solo questione di tempo e di requisiti... ma è certamente più giusto che voti un bravo musulmano che da 10 anni lavora onestamente in italia, pagando le tasse e rispettando le leggi, che un emigrato che l'italia non si ricorda manco come è fatta...

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Ovvio... per la cittadinanza è solo questione di tempo e di requisiti... ma è certamente più giusto che voti un bravo musulmano che da 10 anni lavora onestamente in italia, pagando le tasse e rispettando le leggi, che un emigrato che l'italia non si ricorda manco come è fatta...

Certe volte mi sorprendi Giocus :p

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Son contento che la logica manchi sempre dalla solita parte...

E perchè mai uno che vive a parigi dovrebbe decidere se in italia deve governare prodi o berlusconi? Questa è davvero fantastica...

se hai di questi problemi con la logica (ma non credo), dovresti diffidare del cdx che ha fatto la legge attuale.

Ti faccio un esempio (a volte repetita juvant): se uno emigra perche' in Italia crepa di fame, non ha il diritto di votare per chi potrebbe migliorare le condizioni in Italia, e permettergli di rientrare?

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