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Falce e carrello


Corto Pavese
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direi che si aggira brillantemente l'ostacolo con dei compensi a figure di comodo...senza parlare del nero...sarebbe una distorsione se fosse riservata a pochi intimi, ma l'istituto delle cooperative è sfruttatissimo da chiunque ne abbia la facoltà. certo è che le piccol aziende hanno molti più limiti.

Ma avete mai sentito parlare di LOTITO?????????????? ma sto parlando da solo?

Chiusura della serata: ma tu qualche post fa' non dicevi che non é facile fare delle cooperative, pero' adesso dici che è un modello diffusissimo in tutti i campi, dai beni ai servizi...e non si sta SOLO parlando delle coop rosse...sta di fatto che sono l'esempio più eclatante come dimensioni e ramificazione territoriale...

Certo esistono le coop in tanti campi :infermieristico negli ospedali , degli autotrasporti, nessuno puo' negare che chi è a capo delle cooperative (o chi ne beneficia degli utili) è bello ricco e chi è nel gradino più basso delle cooperative (cassiere del punto vendita o l'impiegato/socio che fa la logistica nei trasporti, quest'ultimo caso lo so per certo per conoscenza diretta) prende '800 / 900 euro al mese.

Modificato da mauricefree
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Chiusura della serata: ma tu qualche post fa' non dicevi che non é facile fare delle cooperative

infatti successivamente ho aggiunto che non mi ricordavo più di tutte queste forme. Certamente da un punto di vista organizzativo è più semplice condurre un'azienda tradizionale verticistica che Non una cooperativa che un minimo di meccanismi furbi li deve avere.

Scusa, le cooperative non esistono in molti campi IN TUTTI I CAMPI. Certo ci vogliono un minimo di dimensioni.

per chiudere definitivamene l'argomento: caprotti si può fare la sua bella cooperativa.

Modificato da milordino
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infatti successivamente ho aggiunto che non mi ricordavo più di tutte queste forme. Certamente da un punto di vista organizzativo è più semplice condurre un'azienda tradizionale verticistica che Non una cooperativa che un minimo di meccanismi furbi li deve avere.

Scusa, le cooperative non esistono in molti campi IN TUTTI I CAMPI. Certo ci vogliono un minimo di dimensioni.

per chiudere definitivamene l'argomento: caprotti si può fare la sua bella cooperativa.

Se ho capito bene in sintesi il Milordino-pensiero: Cooperative meglio del modello società di capitali (S.p.A, srl); in più non c'è un ingiusta disparità di trattamento fiscale pur avendo i veri destinatari dei proventi dell'attività ricchezze (da essa derivate) paragonabili a quelle di proprietari (e/o azionisti di maggioranza) di società privatistiche.

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Se ho capito bene in sintesi il Milordino-pensiero: Cooperative meglio del modello società di capitali (S.p.A, srl); in più non c'è un ingiusta disparità di trattamento fiscale pur avendo i veri destinatari dei proventi dell'attività ricchezze (da essa derivate) paragonabili a quelle di proprietari (e/o azionisti di maggioranza) di società privatistiche.

hai capito bene la prima parte, male la seconda.

Non c'è disparità se accessibile a tutti gli attori, ed essendolo, non può esserlo. Ma solo in questo senso. Che si facciano tutti delle belle cooperative.

Mi fa inoltre ridere il termine MODELLO, ma quale modello e modello, siamo all'età della pietra dell'evoluzione sociale.

Modificato da milordino
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guardiamo DENTRO alle cose, non soffermiamoci agli slogan.

E facciamolo dunque

C'era il ministero dei Beni culturali, affidato alla diessina Giovanna Melandri, che impedisce l'apertura di un'Esselunga a Bologna, causa ritrovamento di ruderi etruschi durante i lavori di scavo delle fondamenta, mandando all'aria un investimento da 20 milioni, salvo stabilire, sei mesi dopo, che i reperti vanno trasferiti altrove e lì si può tirar su un supermercato Coop.

C'era Mario Zucchelli, il presidente della Coop Estense allargatosi da Ferrara fino alla Puglia, che attraverso una società di comodo strappa un terreno di 192 mila metri quadrati a una gentildonna milanese sopravvissuta alla Shoah, la quale lo aveva ricevuto in donazione nel 1942, dodicenne, prima d'essere deportata ad Auschwitz col padre e con i nonni. E per quest'area di edificabilità commerciale alla periferia di Modena, quindi di valore infinitamente più elevato del produttivo o del residenziale, indispensabile per la costruzione della Coop Grand'Emilia, paga alla signora ebrea appena 1,1 miliardi di lire quando per un pezzo di terra adiacente, due volte e mezzo meno esteso, è costretto a versare all'amministrazione comunale, seppure «amica», la bellezza di 10 miliardi. L' 8 0 9 per cento in più.

C'era Turiddo Campaini, ascetico ex funzionario del Pci, presidente della Unicoop Firenze fin dai tempi in cui al Cremlino sedeva Leonid Brezhnev, che in tre anni riesce a fare ciò che l'Esselunga non era riuscita a fare in nove: aprire un supermercato dove prima sorgeva lo stabilimento Superpila, scucendo per la nuda area una cifra impossibile, 29 miliardi di lire. Oltre il triplo dei valori di mercato.

C'era, messa nero su bianco con il puntiglio calvinista di chi in vita sua non ha mai pagato tangenti, una cronistoria emblematica. Le insistenze di Carlo Olmini, dirigente comunista assurto ai vertici della Legacoop, affinché l'Esselunga facesse pubblicità sull'Unità. Gli scioperi a orologeria proclamati dalla Cgil nell'imminenza di Pasqua o di Natale. I picchetti, le occupazioni, i sabotaggi organizzati contro l'unica azienda della grande distribuzione che aveva concesso il lavoro a turni e accordato la riduzione dell'orario di lavoro settimanale da 40 ore a 37,5 a parità di retribuzione.

La vicenda dei reperti etruschi spiegava meglio di cento esempi il modus operandi delle Coop in perfetta sincronia ieri con Pci e Pds, oggi con i Ds, «e domani col Pd» non si fa illusioni Caprotti «giacché sono tante le parrocchie, ma una sola è la chiesa, e una sola la cassa». Il 16 novembre 1999 il direttore generale del dicastero retto dalla Melandri appone il vincolo alle «fondazioni di un complesso rustico di età etrusca» venute alla luce nel cantiere aperto dall'Esselunga in via Costa a Bologna. Trattandosi della superficie un tempo occupata dalla premiata ditta Hatù, la parola d'ordine non può che essere una sola: preservare. Quindi divieto di collocare le vestigia in altro luogo protetto. Impossibilità di scavare i garage interrati. Obbligo di rendere visibili al pubblico i reperti archeologici mediante pavimenti di cristallo.

Dopo otto mesi di inutili trattative, nel febbraio 2000 lo stremato Caprotti getta la spugna. Passano appena 60 giorni e il 20 aprile l'area viene rilevata dalla Coop Adriatica presieduta da Pierluigi Stefanini, che di lì a sei anni, fallita la scalata a Bnl, prenderà il posto di Giovanni Consorte al vertice dell'Unipol. Passano altri 15 giorni e il 5 maggio accade un miracolo: il soprintendente ai Beni archeologici dell'Emilia Romagna comunica parere favorevole al «recupero, restauro, trasferimento e valorizzazione dei resti antichi in altra area».

Oggi in via Costa a Bologna è operante un supermercato della Coop Adriatica, con i suoi parcheggi interrati e senza pavimenti di cristallo.

«In una gelida mattina di gennaio, sabato 21 per l'esattezza, sono andato di persona alla ricerca dei miei preziosissimi reperti etruschi» mi raccontò Caprotti. «Li ho trovati abbandonati in periferia, vicino al cimitero della Certosa. Dentro un recinto con la base in cemento, sovrastato da una squallida griglia zincata, stavano valorizzati, e coperti da una plastica nera in gran parte nascosta dalle erbacce, i segni di una perduta civiltà».

Ma se l'è fatto tutto da solo. Compresa la foto di copertina, che ha voluto realizzare in proprio riempiendo un carrello della spesa con mazzette nei sette diversi tagli dell'euro. «Un piccolo campione del "prestito sociale" delle Coop. Circa 12 miliardi di euro ovvero 24 mila miliardi di lire. Quattrini che le cooperative raccolgono dai soci consumatori, come fossero banche, applicando però sugli interessi la ritenuta di legge riservata ai titoli di Stato, il 12,5 per cento, anziché il 27 dei conti correnti. Una cassa enorme, liberamente spendibile». Con la quale è impossibile competere anche per un imprenditore che conta 4 milioni di clienti fidelizzati, dà lavoro a 17 mila dipendenti, fattura 5 miliardi l'anno e nel 2006 ha incrementato l'utile netto del 67,4 per cento.

«Questa è la ragione del mio scritto, questa è stata la mia promessa». Ha mantenuto la parola. Falce e carrello non serve solo a rimarcare come in Italia, a parità di utile lordo, la pressione fiscale sulle cooperative sia del 17 per cento contro il 43 delle società commerciali («Addirittura fino al 2001 questi signori pagavano appena il 10 per cento di tasse. Non è possibile una concorrenza leale in simili condizioni»). Serve anche a far comprendere come l'attacco concentrico contro l'Esselunga, scatenato mentre un Caprotti malato ingaggiava la più dura delle sue battaglie, quella per la sopravvivenza, abbia un regista occulto d'eccezione: Romano Prodi.

«Un vecchio che deve lasciare, un seguito - si pensa - che non c'è: quale più facile preda? Ed ecco Prodi che inopinatamente, il 7 febbraio 2006, durante una puntata di Porta a porta, non richiesto enuncia in campagna elettorale l'obbligo per il governo di "mettere insieme" la Coop e l'Esselunga. In qualche modo: quale, non si sa. Disse così: "Abbiamo le Coop, c'è ancora l'Esselunga". E, incalzato da Bruno Vespa, spiegò: il governo "le può mettere assieme, può aiutarle a fare una politica perché stiano assieme". Parlava già da presidente del Consiglio. E si capiva già da che parte tirasse».

Uno dei casi denunciati nel libro, quello di Vignola e Spilamberto, località confinanti in provincia di Modena, è assai istruttivo su come si fa il business nelle regioni rosse. L'Esselunga chiede d'insediarsi in una zona prevista dal consiglio comunale di Vignola come «area con destinazione commerciale» e in cambio mette sul tavolo 2,5 milioni di euro per la costruzione di una scuola. Il 31 marzo 2005 la giunta approva l'offerta. «Tempo una settimana» specifica Caprotti «ed ecco che il 7 aprile la Coop Estense, a firma del solito Zucchelli, invia al sindaco di Vignola una lettera con cui lamenta l'insufficienza del locale supermercato Coop e dichiara la propria disponibilità a contribuire a iniziative di pubblica utilità. In particolare, guarda caso, alla realizzazione di un edificio scolastico. Il 7 aprile Zucchelli scrive. Il 7 aprile il sindaco riceve. E, prontissimo, si attiva».

Come si possa tranquillamente affermare che si puo' adeguarsi e fare cooperative senza scandalizzarsi per una lunga serie di evidentissimi illeciti di stato uniti ad una catena di favori scandalosi, qui citato anche l'attuale governo con la creme dei suoi esponenti, dalla melandri al mortadella, e' un mistero.

O meglio, e' spiegabile solo con dabbenaggine, lettura molto superficiale e bastiancontrarismo fine a se' stesso, senza alcun valido motivo.

Non so, scegli tu.

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C'era il ministero dei Beni culturali, affidato alla diessina Giovanna Melandri, che impedisce l'apertura di un'Esselunga a Bologna, causa ritrovamento di ruderi etruschi durante i lavori di scavo delle fondamenta, mandando all'aria un investimento da 20 milioni, salvo stabilire, sei mesi dopo, che i reperti vanno trasferiti altrove e lì si può tirar su un supermercato Coop.

e questo cosa c'entra con le cooperative?

ed il proprietario di europa 7 che ha avuto ragione anche dalla corte costituzionale per avere la sua tv nazionale ed il nano di merda glie l'ha sempre impedito? il nano non ha una cooperativa: è solo un delinquente.

Modificato da milordino
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Echissenefrega.

E' una palese ingiustizia anche quella, ma in questo contesto e' solo un maldestro tentativo di cambiare discorso.

Rilevare poi che lo stesso terreno che prima era vincolato dai ritrovamenti etruschi e poi regalato in concessione alla coop e chiedersi cosa c'entra con le coop stesse e' :

  • un mero esercizio di malafede
  • un menefreghismo inaccettabile verso un abuso ignobile e non isolato
  • un essere talmente gnucco da non arrivarci

Anche in questo caso lascio la scelta a te.

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ma certo che è un abuso di potere, per favorire un'azienda a discapito di un'altra. La cosa fuorviante è accusare le cooperative in quanto tali di esserne la causa. Di esempi di questo tipo ce n'è in tutta Italia, anche se non è favorita una cooperativa. Caprotti fa bene a denunciare i soprusi da parte delle COOP rosse, ma non si nasconda dietro ai tributi inferiori pagati da queste. Perchè quella possibilità era aperta anche a lui.

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odo quando si parla di cose tanto gravi, il modo per vedere se son vere o no è con un processo, che con tutti i limiti che ha, risulta più attendibile di un articolo di giornale. se ti basi su quelli guardali tutti, almeno facendo sentir l'altra voce racconti l'intera storia. per esempio i primi che si trovan su google son questi:

Esselunga: Coop chiede risarcimento danni

Bologna - Negando il complotto nei confronti di Esselunga, Coop si difende dalle accuse del libro 'Falce e carrello' di Bernardo Caprotti e chiede un risarcimento danni da 300 milioni di euro. Ed e' pronta ad andare a Bruxelles per dimostrare le proprie ragioni dopo essere stata tirata in ballo per il trattamento fiscale di favore delle cooperative.

Quanto poi al blocco della costruzione di un supermercato a Bologna in un sito dove erano stati rinvenuti alcuni reperti etruschi, interviene Coop Adriatica per smentire in una nota le accuse di irregolarita' mosse da Caprotti.

http://www.bologna2000.com/modules.php?nam...e&sid=61836

http://it.biz.yahoo.com/25092007/201/essel...to-bologna.html

Esselunga: Coop, Nessuna Irregolarita' Su Supermercato Di Bologna

Di (Red-Ros/Lr-Pe/Adnkronos)

Milano, 25 set. (Adnkronos) - "Nel libro di Caprotti ''Falce e carrello'', ripreso nei giorni scorsi da alcune testate e emittenti nazionali, si insinuano e si suggeriscono presunte irregolarita' e responsabilita' di Coop Adriatica nell'iter amministrativo che porto' alla realizzazione del supermercato Coop di via Andrea Costa, in un sito dove erano stati rinvenuti alcuni reperti etruschi. Le illazioni avanzate dal libro risultano tanto piu' gravi dal momento che la Cooperativa aveva gia' fornito oltre un anno fa ampie spiegazioni pubbliche sulla propria completa Pubblicità

estraneita' alla realizzazione dell'immobile". E' quanto sostiene la stessa Coop in una nota dove ripercorre, in breve, le tappe della Pubblicità

vicenda.

"Coop Adriatica -sottolinea la nota- ha acquistato l'8 maggio del 2000, con un contratto preliminare di acquisto di cosa futura registrato il 24 dello stesso mese, un edificio finito ''chiavi in mano'' in via Andrea Costa a Bologna. All'epoca il Comune di Bologna era guidato dalla giunta di centro-destra di Giorgio Guazzaloca. A cedere l'immobile era la societa' Andrea Costa 2000, il cui amministratore delegato era il dottor Franco Goldoni; il progettista era l'architetto Gianfranco Masi".

"L'edificio, di circa 7 mila metri quadrati, e la porzione di parcheggio annesso acquistati da Coop Adriatica -prosegue la societa- fanno parte di un piu' vasto intervento edilizio che si trova nella ex area Hatu'-Ico, dove sorgeva l'omonima fabbrica fondata dalla famiglia Goldoni. Nell'edificio divenuto di sua proprieta', Coop Adriatica ha successivamente allestito il proprio supermercato".

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Qualunquismo per qualunquismo, mi ci ficco anch'io PER LA MISERIA!!

Il signor Caprotti, industriale imprenditore benemerito, ha creato il suo impero senza pestare i piedi a nessuno? Ha costruito una rete privata di punti vendita ed ipermercati in tutta Italia solo con il suo 'povero' sudore?

Beh, se fate tanto le pulci alle cooperative, non dimenticatevi di farle al signor 'mi sono fatto da me' Caprotti, uomo in autentico stile forzaitaliota.

E non ditemi che sono un sovversivo, perchè questo stesso spalare merda che faccio io lo fate voi quando vengono fatte critiche documentate al nano di Arcore, sempre più virus in questo clima politico italiano, come aveva predetto il buon Montanelli, uomo di destra e come se di destra.

Eppoi, se vi fa così tanto schifo la Coop, un modo per farla andare male c'è: andate a fare la spesa all'Esselunga e non rompete il cazzo!!!!!!!!!!

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odo quando si parla di cose tanto gravi, il modo per vedere se son vere o no è con un processo, che con tutti i limiti che ha, risulta più attendibile di un articolo di giornale. se ti basi su quelli guardali tutti, almeno facendo sentir l'altra voce racconti l'intera storia.

Terso, quel libro non e' il salvagente di un naufrago.

Quelle cose sono nuove, ma il fatto che mio padre abbia avuto a che fare con i suoi affari *rappresentante* in emilia e che io lo abbia a volte seguito mi permette di dire qualcosina sull'argomento senza esserne a digiuno completo.

Ribadisco che anni fa ci voleva la tessera del pci per poter lavorare degnamente in certi posti, e non ho motivo di credere che le cose sia cambiate drasticamente.

Indi, pur non conoscendo in dettaglio le accuse di caprotti, sono abbastanza propenso a pensare che ci possa tranquillamente essere del vero e d'altra parte e' un filino difficile tirare in ballo un ministro ed il suo presidente senza scottarsi, se non hai le presine salvamanine.

Poi e' ovvio che il processo dovrebbe essere piu' esaustivo, ma quanto ci si puo' aspettare quando ci si occupa di crimini statalizzati?

Eppoi, se vi fa così tanto schifo la Coop, un modo per farla andare male c'è: andate a fare la spesa all'Esselunga e non rompete il cazzo!!!!!!!!!!

Dugio, consentimi : questo e' un discorso alla cazzecane.

Il consiglio lo seguo da anni, ma aldila' di questo io continuo ad indignarmi per queste schifezze.

Se tu non lo fai pazienza, ma non dirmi che trovi tutto normale e dove devo andare.

Per finire l'opera ti sarei grato, per completezza d'info, se mi postassi le schifezze innominabili commesse da caprotti, cosi' posso avere una visione completa della questio.

Grazie.

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il fatto che mio padre abbia avuto a che fare con i suoi affari *rappresentante* in emilia e che io lo abbia a volte seguito mi permette di dire qualcosina sull'argomento senza esserne a digiuno completo.

allora parla di cose che sai te, che quel libro con terroristi islamici, no global che spaccano vetrine, prodi e coop ricorda il generatore automatico di articoli di feltri

http://hatingline.splinder.com/post/783527...icoli+di+Libero

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a me sta cosa puzza di propaganda. A mio suocero l'hanno mandato via posta in forma anonima, e so di altre persone che lo stanno ricevendo via posta.

Ieri ho letto solo l'incipit e la sostanza del libro da quello che si capisce dall'incipit appunto è che il proprietario dell'Esselunga afferma di essere stato ostacolato nell'espansione dalle COOP che farebbero la parte del leone nella grande distribuzione italiana. Cosi a dare un'occhiata allora Auchan, Carrefour, Conforama, Despar (fortissimo da noi) come hanno fatto?

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  • 4 settimane dopo...

Ma quelli che parlano di qualunquismo il libro lo hanno letto? Io non credo proprio, visto che nel suddetto sono citati nomi, fonti, cifre e viene messa addiruttura un'abbondante appendice con i facsimile della documentazione.

Io vi invito a leggerlo, senza necessariamente dover dare un giudizio tranciante. Personalmente non metto in dubbio i numerosi conflitti di interesse in seno al cdx (Berlusconi in primis), ma questo libro è davvero un pugno nello stomaco. Si va dall'ostruzionismo alla concorrenza sulle concessioni da parte delle amministrazioni locali, al pauroso dislivello dei prezzi tra certe regioni con maggioranza Coop e altre senza, passando per spintarelle varie ed assortite e per i proclami simil mafiosi di alcuni dirigenti Coop nei confronti dei concorrenti tipo "Se uno viene a casa di altri di solito chiede permesso"....roba che manco Vito Corleone.

Tutte cose documentate (ragion percui credo che Coop ci potrà fare ben poco).

Leggetelo e poi date giudizi.

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i comunisti ne hanno fatta un'altra delle loro, ora stanno cercando consensi per promuovere una iniziativa di integrazione socio-culturale, in conbutta con gli omosessuali con a capo il Parlamentare Finocchio, come satiricamente e con tagliente ironia e' stato definito da Onorevoli Leghisti, apprendiamo anche che i comunisti sono contrari ai principi della famiglia presenti nella costituzione di questo paese. Se non poniamo un freno a questa gente ci troveremo Vladimir Luxuria che sodomizza un cane dalle fattezze di Fabrizio Quattrocchi mentre canta '10-100-1000 Nassyria', gia' slogan della sua campagna elettorale. Perche' i comunisti non vanno a fare questo cose a Cuba, dal loro amichetto Fidel Castro? Dal 1960 Fidel si diverte a girare le tartarughe sul guscio e ad aspettare che muoiano, ecco perchè. E i loro argomenti li porterebbero all'arresto immediato, come ci ha raccontato Gianni Pinguì nel dossier esclusivo pubblicato da Libero il mese scorso. Tutto questo non fa altro che ricordarci la pericolosita' di un paese in mano a i comunisti. Filosofie terzomondiste che non farebbero altro che condannare il paese a ideologie sconfitte dalla storia in tutto il mondo, ma che evidentemente i comunisti non sono ancora stanchi di sostenere. Complimenti.

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boh, io sfogliandolo (chiaramente non l'ho comprato) l'ho trovato un'accozzaglia di luoghi comuni fra toghe rosse, no global e stampa e intellettuali manipolati dalla sinistra.

i fatti documentati sapranno farli valere in tribunale, ma è curioso come l'unica denuncia partita sia quella della coop, per diffamazione.

Modificato da Tersite
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Allora l'hai sfogliato veramente male, perchè no global, comunisti e altre robe da propaganda di basso livello non ce n'è quasi, che poi Caprotti sia filoberlusconiano non lo scopriamo certo ora, ma questa è forse una colpa? Oppure è un motivo sufficiente per screditare la sua opinione? Io non credo .

Quel libro è un libro fatto soprattutto di cifre e fatti realmente accaduti, ogni singola accusa è motivata e dimostrata.

Comunque sta levata di scudi, anche qua dentro, è chiarissimo segnale che il buon Caprotti ci ha preso in pieno e ha toccato un bel nervo scoperto della sinistra che è tanto brava a guardare in casa d'altri ma mai nella propria. Un po come successe con la vicenda Unipol.

Da parte mia, sto libro è un bel motivo in più per boicottare la Coop (cosa che io, peraltro, facevo già da prima).

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  • 3 mesi dopo...

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