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Il Mondo é Sempre più Pazzo...


Ebano
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http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/c...matrimonio.html

Sabato il rito civile, poi le foto, infine la fuga con l'autista della macchina nuziale

"Chiederò i danni morali e materiali", ma lei tenta di giustificarsi e chiede scusa

Si sposa e scappa con l'amico del marito

"Mi spiace, ma il cuore mi porta altrove"

Si sposa e scappa con l'amico del marito "Mi spiace, ma il cuore mi porta altrove"

TRIESTE - Si sposa e scappa con l'amico del marito. Appena pronunciato il sì, fugge con l'autista dell'auto nuziale. "Ho capito solo ora di aver fatto un errore", ha tentato di giustificarsi la sposa. "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte". In Grecia, per la precisione.

Vicenda surreale accaduta a Trieste sabato scorso. Il matrimonio, poi le foto tra le aiuole del parco di Miramare, infine la fuga senza spiegazioni. Imbufalito e addolorato, il marito tradito pensa di chiedere al giudice "danni morali e materiali". "Almeno poteva pensarci prima: avremmo risparmiato tutti 'sti soldi", aggiunge sconsolato, rigirando tra le mani il conto che gli ha presentato il ristorante per il pranzo ai trenta invitati.

Era inziato tutto dieci mesi fa con l'incontro tra Andrea, 34 anni, impiegato di banca, e una sua coetanea, dipendente di una finanziaria di Monfalcone. Amore e baci, poi la convivenza e infine la decisione di sposarsi a fine maggio. A guidare la Bmw addobbata con i fiocchi bianchi sarebbe stato l'amico del futuro marito: "Ci gioco a calcetto. Mi piacerebbe che fosse lui a portarci in chiesa".

E lui è stato. Ma quando la cerimonia in Municipio è finita e il fotografo ha scattato l'ultimo flash nel parco, lei ha chiesto al marito di assentarsi qualche minuto per cambiare il vestito: "Vai al ristorante, arrivo subito. Mi accompagna il tuo amico". Ma un'ora dopo, né l'uno né l'altro erano ritornati. Che la scusa di cambiarsi d'abito fosse una bugia, il marito l'ha scoperto solo più tardi. Quando, finalmente, la sposa ha risposto al telefonino: "Mi dispiace, ma il cuore mi porta da un'altra parte".

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Non è freschissima ma è curiosa... :B)

News dal web : A Pavia due preti lanciano la confessione on line

Mercoledì, 20 Dicembre 2006 - 21:50 - 617 Letture

Tutto ciò che riguardail mondo di Internet Da 1000 a 3500 battute per dichiarare i propri peccati, prima i mortali poi i veniali, una volta 'scaricate' le colpe si passa in Chiesa a 'ritirare' l'assoluzione.

Confessioni on line. Da oggi e' possibile anche questo. Si potra' dichiarare a un prete i propri peccati via internet, comodamente seduti sulla poltrona di casa o, perche' no, dell'ufficio. L'idea e' venuta a due sacerdoti di Pavia, don Gianfranco Poma e padre Franco Tassone. La notizia e' stata pubblicata dal quotidiano 'Libero'.

Come usufruire del servizio on line? E' necessario anzitutto prendere il contatto: i sacerdoti forniscono i loro biglietti da visita con tanto di indirizzo e-mail, reperibili in chiesa o tramite amici. Assicurano che il servizio e' attivo 24 ore su 24, visto che don Poma e padre Franco controllano le loro e-mail piu' volte al giorno. Quindi, a chi vorra' approfittarne non restera' che contattarli on line.

Addio alle formule di rito previste nei confessionali delle chiese, con tanto di 'perdonatemi padre perche' ho peccato'. La formula sara' sostituita dal nome utente e dalla password. Dopodiche' l'utente dovra' rispondere ad una serie di domande. Tra le obbligatorie, l'ultima volta che ci si e' confessati, iscrizione a qualche associazione di impegno sociale e civile, capacita' di entrare in dialogo con credenti di altre religioni, in particolare gli islamici. Rispetto del precetto festivo e stato civile invece tra le domande facoltative.

Dopo le risposte, via alla confessione: da 1000 a 3500 battute per dichiarare al prete i propri peccati. Prima i mortali e poi i veniali, con tanto di elenco delle colpe, disponbibile in un'altra sezione indicata nella home page della parrocchia. Ebbene, scaricate le colpe sulla tastiera, o meglio caricate sul computer, non resta che cliccare sulla scritta lampeggiante rossa Amen, e aspettare che sullo schermo compaia il segno della confessione con su indicato il giorno e l'ora fissati per passare in Chiesa a 'ritirare' l'assoluzione.

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  • 3 settimane dopo...
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  • 2 settimane dopo...
Milano, arrestata assistente sociale

aveva rapporti sessuali con un ragazzino

La donna avrebbe dovuto seguire negli studi il tredicenne. La madre dell'adolescente, afflitto da problemi di adattamento, si è insospettita dopo aver trovato nel telefonino del figlio messaggi sms che inequivocabilmente lasciavano intendere una relazione intima

di Sandro De Riccardis

Erano soli in casa, rilassati su un divano, in atteggiamenti intimi che non lasciavano dubbi e soprattutto confermavano i sospetti dei genitori. Lei, Elena, assistente sociale, 30 anni, carina e spigliata, da sette anni al lavoro per la Diapason, una onlus che si occupa di minori in difficoltà e lavora in convenzione con il Comune. Lui, studente alle medie, 14 anni a novembre, meno della metà degli anni della sua tutor, ragazzino di periferia con problemi relazionali, troppo vicino alla donna. L´assistente sociale, già licenziata dalla cooperativa, è accusata di aver consumato rapporti sessuali con lo studente delle medie e per questo è stata arrestata.

Quando i carabinieri della compagnia di Porta Monforte, guidati dal maggiore Michele Piras, entrano nella casa dell´adolescente, al quartiere Corvetto, periferia a sud-est di Milano, non possono far altro che fermare la donna e condurla in caserma, anche se il ragazzino cerca di difenderla. «Lo volevo anch´io... Non stavamo facendo nulla di male», dice ai militari. Ma per la donna scatta subito l´arresto per violenza sessuale, aggravata dall´età della vittima e dal ruolo di tutela che la trentenne aveva nei suoi confronti. L´arresto arriva dopo un paio di settimane d´indagine dei carabinieri, seguite alla denuncia della madre dello studente - con problemi relazionali e di rendimento scolastico - che aveva scoperto alcuni sms nel cellulare del figlio.

Messaggi troppo intimi ed espliciti, inequivocabili, che facevano riferimento a una vera e propria relazione sessuale tra minore e tutor. Così è scattato il blitz. L´educatrice - «ha lavorato con noi per sette anni, gli ultimi due a tempo indeterminato, avevamo in lei estrema fiducia», dicono alla Diapason - era responsabile del programma Azimut, un progetto socio-educativo rivolto proprio a famiglie con figli tra gli 11 e i 14 anni. Un´attività quotidiana - per cinque pomeriggi a settimana - con l´obiettivo di prevenire ed evitare che i bambini vengano allontanati dalle famiglie.

La onlus operava in appalto con l´assessorato ai Servizi sociali del Comune e il sindaco Letizia Moratti ha annunciato la sospensione della convenzione, in attesa che si chiariscano le responsabilità di ogni attore della vicenda. «Non vogliamo minimizzare quanto accaduto, siamo di fronte a un fatto terrificante - è la reazione di Paolo Cattaneo, presidente della Diapason - Ci sentiamo estranei a quanto accaduto, ma allo stesso tempo maledettamente in colpa». E fino a oggi, la cooperativa, fondata nel 1985, con 120 educatori e 250 minori affidati tra Milano e hinterland, non aveva vissuto una disavventura di questo tipo. «Nessun progetto - si difende la onlus - prevede che gli incontri avvengano in casa, né di mattina», quando i carabinieri hanno sorpreso insieme l´assistente sociale e il suo giovanissimo studente.

(23 luglio 2009)

Speriamo che il ragazzino si riprenda dallo shock.

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http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/c...e-di-capri.html

L'odissea di due turisti svedesi. Partiti da Venezia, volevano raggiungere l'isola

Due lettere invertite e si sono ritrovati nella torrida estate emiliana

Scherzi del navigatore satellitare

In viaggio per Capri finiscono a Carpi

di MASSIMILIANO PAPASSO

Scherzi del navigatore satellitare In viaggio per Capri finiscono a Carpi

Una veduta di Capri

MODENA - Sognavano Capri, il mare e i Faraglioni, e invece si sono ritrovati a Carpi, in provincia di Modena, sotto il sole cocente della pianura padana. Il tutto per una consonante sbagliata sul navigatore satellitare.

E' stata una vera e propria odissea quella capitata qualche giorno fa a una coppia di turisti svedesi in vacanza in Italia che aveva deciso di passare qualche giorno al mare. I due, entrambi sulla cinquantina, erano partiti da Venezia con destinazione l'isola di Capri. Per trovare la strada giusta si erano affidati al proprio navigatore satellitare, convinti che li avrebbe guidati a destinazione nel minor tempo possibile. Peccato però che non avessero fatto i conti con i trabocchetti della lingua italiana. Al momento di digitare il nome della città di arrivo (Capri), infatti, qualcosa è andato storto e la "p" e la "r" del nome della magnifica isola campana si sono scambiati di posto. Risultato: i due "turisti per caso" sono arrivati a Carpi, in provincia di Modena.

Nonostante all'orizzonte non ci fosse nemmeno l'ombra di un gabbiano, la coppia era realmente convinta di essere arrivata sull'isola dei Faraglioni e così, parcheggiata l'auto, si è diretta a piedi all'ufficio turistico comunale per chiedere informazioni su come poter visitare la famosa "Grotta Azzurra". In un primo momento gli operatori del centro hanno pensato che la coppia svedese fosse alla ricerca di una pizzeria o ristorante. Poi dopo un breve colloquio in inglese il giallo è stato risolto.

Come hanno raccontato gli stessi operatori su Facebook, i due turisti hanno spiegato loro di esser partiti di buon mattino da Venezia alla volta di Capri e di essersi affidati al proprio navigatore satellitare per conoscere tempi di percorrenza e autostrade. Ma qualcosa non ha funzionato: i due sono arrivati a Carpi dopo ben sette ore di viaggio, seguendo un itinerario evidentemente sballato. Ecco perché, dopo tanto viaggiare, si erano convinti che la città dove erano approdati doveva essere per forza la meravigliosa isola della costa campana, anche se in realtà non erano saliti su nessun traghetto per raggiungerla. A quel punto ai due sfortunati turisti non è rimasto che rimettersi in viaggio, non prima però di aver fatto un giro nell'altrettanto affascinante piazza Martiri. Resta il mistero se abbiano avuto anche il tempo per concedersi un tuffo nelle acque della piscina comunale.

(24 luglio 2009)

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http://www.corriere.it/cronache/09_luglio_...44f02aabc.shtml

PORDENONE - Il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, con un'ordinanza ha vietato gli assembramenti di due persone nel centro cittadino che ostacolano la fruizione degli spazi pubblici da parte di altri cittadini. La zona interessata è compresa fra piazza Costantini, via don Stuzo, via Rovereto e piazzale Duca d'Aosta. Nell'area del centro della città friulana, secondo le proteste delle famiglie che vi abitano, si è creata una situazione difficile a causa della presenza, sia di giorno che di notte, di gruppi di giovani che vi sostano bevendo alcolici, imbrattando muri, strade e marciapiedi, urlando o infastidendo i passanti.

ORDINANZA - L'ordinanza del sindaco vieta il consumo di bevande alcoliche in luoghi pubblici sia di giorno che di notte, a eccezione degli spazi riservati agli esercizi pubblici; e, più in generale, dispone il divieto di tutti i comportamenti che determinino il degrado dell'area e ne compromettano il senso di sicurezza. L'ordinanza prevede multe da 25 a 500 euro ed è applicata in via sperimentale fino al 31 dicembre.

e il sindaco è del PD

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Il caso - In un hotel di Madonna di Campiglio una cardiologa bergamasca è stata allontanata dalla sala da pranzo perché, a detta del direttore, "i clienti si sono lamentati". I clienti si sarebbero lamentati perché, per pochi minuti, la donna ha allattato la bimba di 5 mesi.

Allatta nella sala ristorante: "Se ne vada, i clienti protestano"

Come ti giri, d'estate ma non solo, vedi seni al vento. Sulle riviste, sui giornali online, in tv, in spiaggia... insomma ormai quasi non ci fa caso più nessuno tanto è normale vedere donne scoperte. Ma un seno, appena appena visibile, nell'atto di allattare il proprio bebè, quello fa ancora scandalo. Almeno in un hotel di Madonna di Campiglio dove una cardiologa bergamasca è stata allontanata dalla sala da pranzo perché, a detta del direttore "i clienti si sono lamentati".

I clienti si sarebbero lamentati proprio perché, durante il pasto, la bimba di cinque mesi, per pochi minuti è stata attaccata al seno della mamma, Roberta Rossini, visto che si era messa a piangere. La famiglia bergamasca, papà, mamma e due bimbe, stava trascorrendo una vacanza in un albergo a 4 stelle a Madonna di Campiglio: dopo l'episodio la donna ha inviato una lettera al Corriere della Sera denunciando la discriminazione subita: "A scanso di equivoci - ha scritto - accanto ai cartelli Vietato fumare e Animali domestici ammessi, sarebbe opportuno segnalare Qui i bambini allattati al seno non possono mangiare".

La signora Rossini racconta: "Solitamente allatto la mia piccola in camera, non sono un'esibizionista e tengo al rispetto e alla sensibilità degli altri. In sole due occasioni la bimba si è messa a piangere mentre la famiglia pranzava: è stata così allattata, pochi minuti perrché poi si è subito riaddormentata".

La seconda volta il maitre dell'hotel si è avvicinato alla cardiologa annunciandole che il direttore la pregava di andare ad allattare altrove. Alla richiesta di spiegazioni il direttore ha risposto che alcuni clienti si erano lamentati: un gesto disdicevole dunque, quello di allattare un bimbo al seno. Un gesto da allontanare dagli occhi il più velocemente possibile.

Martedi 28 Luglio 2009

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Il caso - In un hotel di Madonna di Campiglio una cardiologa bergamasca è stata allontanata dalla sala da pranzo perché, a detta del direttore, "i clienti si sono lamentati". I clienti si sarebbero lamentati perché, per pochi minuti, la donna ha allattato la bimba di 5 mesi.

Allatta nella sala ristorante: "Se ne vada, i clienti protestano"

Per questa notizia, a dire il vero, stavo per aprire ieri un nuovo topic "Il Mondo è Sempre più Stronzo" ma poi ho lasciato perdere.

P.S. io sono uno che s'incazzerebbe un tantino se mia moglie volesse stare in topless anche in una spiaggia semideserta, ma quando si è trattato di allattare per me lo poteva fare anche in mondovisione.

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