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Carraro si dimette!!!!hurrah!!!!


Conte Oliver
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I larghi consensi per chi e' abituato a spadroneggiare sono sinonimo di "continuate a fare il cazzo che volete".

Quando dai una spallata ad un muro marcio, non devi aver paura dei calcinacci che cadono in testa (e lo dico anche contro gli interessi economici del Milan).

Sono dell'idea che se c'è una soluzione per buttare giù ugualmente un muro marcio senza nemmeno doversi scomodare a raccogliere i calcinacci, questa sia da preferire.

Non ci vedo bene uno che è stato un grandissimo calciatore ma che da anni è un politico a tutti gli effetti e ha ricoperto anche ruoli di una certa rilevanza.

Disco verde invece per grandi ex non contaminati o, meglio ancora, manager veri e propri non direttamente riconducibili a nessuna squadra o gruppo d'interessi in particolare.

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Per me comunque l'ideale sarebbe Petrucci.

Un grandissimo manager sportivo, il miglior presidente del CONI che abbiamo mai avuto, e per di più un uomo assolutamente al di sopra di ogni sospetto.

Impossibile ? Mah, se Montezemolo può fare il presidente della Ferrari, della Fiat, di Confindustria ecc. ecc. non vedo perchè Petrucci non potrebbe fare il presidente sia di tutto lo sport italiano (il CONI) che della federazione sportiva più importante.

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Riva non ha il carattere per fare quel mestiere lì (vedi le uscite anti-zeman e la sua esperienza xome presidente di garanzia del cagliari).

per me fa benissimo l'accompagnatore della nazionale.

Rivera: andrebbe bene. zoff: ancora meglio, visto che mi sembra una persona seria ed affidabile.

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Le candidatire Zoff e GiggiRiva sarebbero sull'optimum.

Quella del golden boy un tantino meno, sono gia' troppi i milanardi che occupano cadreghe da big.

Perche' non un Velasco allora, fuori finora dal calcio e da tutti i giochetti di potere?

Sottoscrivo la candidatura Velasco. Se impieghiamo 20 min. del nostro tempo a riflettere troveremo che ci sono diverse persone, sia nel mondo imprenditoriale, sia in quello dirigenziale sia in quello sportivo, in grado di assumere questo ruolo prestigioso ma ingrato, senza suscitare particolari sospetti di connivenze.

l'unica componente alla quale non attingerei è la politica, almeno quella intesa come militanza attiva attuale (o fino a ieri).

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Da quando sono ragazzino le federazioni sportive sono occupate da politici nonstante il "fuori la politica dallo sport". Una presa per il culo bella e buona.

Non mi dispiacciono i nomi di Rivera, Zoff e Velasco (Gigi Riva proprio non ce lo vedo nonostante l'ammirazione sconfinata che ho per lui).

Il problema è: a fare che sta gente?

Ricordo la battaglia di Sensi contro il potere ed il suo proporsi come alternativa. La logica non era per cambiare ma per fare lui ciò che fanno Galliani e company. Se la logica è la stessa anche per Rivera e c., sti cazzi di chi sarà il nuovo presidente. Si tratta di cambiare politica, non politici. E come si cambia sta politica? Sinceramente non lo so.

Modificato da El Pelat
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Da quando sono ragazzino le federazioni sportive sono occupate da politici nonstante il "fuori la politica dallo sport". Una presa per il culo bella e buona.

Non mi dispiacciono i nomi di Rivera, Zoff e Velasco (Gigi Riva proprio non ce lo vedo nonostante l'ammirazione sconfinata che ho per lui).

Il problema è: a fare che sta gente?

Ricordo la battaglia di Sensi contro il potere ed il suo proporsi come alternativa. La logica non era per cambiare ma per fare lui ciò che fanno Galliani e company. Se la logica è la stessa anche per Rivera e c., sti cazzi di chi sarà il nuovo presidente. Si tratta di cambiare politica, non politici. E come si cambia sta politica? Sinceramente non lo so.

neppure io, pelato

comunque copio/incollo, dal sito di repubblica ( http://www.repubblica.it ) un areticolo di gianni mura.

La ricostruzione del calcio

di GIANNI MURA

Le dimissioni meritano sempre rispetto, in un paese come il nostro dove ci si abbarbica, per vecchia abitudine, alle poltrone. Meritano dunque rispetto anche le dimissioni di Carraro da presidente di un calcio scosso dal terremoto. Di vasta magnitudo, visto che dal Palazzo si staccano mattoni, balconi, statue, architravi. Domenica Moggi e Giraudo, per scelta altrui. Ieri Carraro, per scelta sua. Domani chissà.

Cosa abbia portato Carraro a questa scelta (non leggera, va sottolineato) è difficile dire.

Se si legge attentamente la sua lettera di dimissioni, si nota che manca un aggettivo (irrevocabili) ma può essere un caso. Com'è noto, da tempo Carraro aveva annunciato l'intenzione di lasciare a fine dicembre la poltrona al suo vice, Abete. Perché se ne va proprio adesso? Perché, stando alla sua lettera, le vicende gravi e dolorose emerse dalle intercettazioni torinesi (e ancor più le indagini ancora aperte a Napoli e a Roma) richiedono un vertice federale forte e concentrato. Pare di cogliere un certo fastidio, nel finale, per le critiche dall'interno di addetti ai lavori (saranno Mancini o ancor più Prandelli) e da addetti all'informazione. Alzo la mano: io c'ero, ma non eravamo in tanti.

Francamente, non so cosa si aspettasse Carraro. Dagli schizzi di fango è fuori, dall'obbligo di vigilare no.

Essere a capo di qualcosa comporta anche qualche responsabilità, e Carraro lo sa bene. In passato, dopo i Mondiali 2002, per esempio, ha ricevuto critiche ben più massicce e feroci, eppure è rimasto al suo posto. Se questa volta si è chiamato fuori, da una parte compie un gesto responsabile (di cui va ringraziato, dico seriamente) e dall'altro dà la misura della gravità della situazione. Il presidente di Lega, Adriano Galliani, annuncia che farà quanto in suo potere perché Carraro resti. No, per favore. Semmai, rifletta se non sia il caso di imitarlo. Non per scappare dalla classica nave (che non sta affondando ma ha molta zavorra sporca nelle stive) ma per solidarietà.

Liberando la sua poltrona Carraro evita l'amarezza del commissariamento, ipotesi non così remota. Solo che i politici sembrano avere altro da fare, al momento, un momento di transizione, però i loro commenti suonano, in maggioranza, come un garbato parce sepulto (si fa per dire) a Carraro. Con le sue dimissioni (che il Consiglio federale può approvare come respingere) Carraro, lo stakanovista di cariche e poltrone, si fa da parte a poco più d'un mese dai campionati del mondo in Germania. Il loro esito, per la squadra di Lippi, non dipende certo dalle ultime sue mosse, ma le ultime sue mosse dicono al mondo quanto sia difficile dirigere il pallone in Italia.

Al momento sta in piedi più di una chiave di interpretazione e forse quella giusta è un mix tra le varie chiavi. Tipo: mi tiro fuori perché mi sono scocciato, arrangiatevi voi. Mi tiro fuori perché la sedia scotta già adesso e mi sa che tra un po' scotterà anche di più. Mi tiro fuori perché ho sempre operato correttamente e per il bene del calcio e non sono stato capito. Va bene tutto, purché non sia un teatrino, un dai e vai. Continuo a dire che si deve ripartire da altre regole e altre persone. Non capisco perché altrove i Beckenbauer, i Platini possono avere ruoli dirigenzial-politici attivi in uno sport che conoscono bene, mentre in Italia gente come Rivera, Facchetti, Zoff è tenuta ai margini. Non conosco abbastanza Abete, auguri, ma ritengo che il presidente della Federcalcio più che un abile politico debba essere un punto di riferimento etico, una guida. E il presidente di Lega un esperto di calcio super partes, non un abile dirigente di questa o quella squadra (nel caso, del Milan) che si sdoppia o triplica come gestore di un club senza regole di decenza per gli associati (parlo, evidentemente, della Lega calcio). Credo che la rifondazione, non la rivoluzione, debba partire così, con un nuovo codice di comportamenti e, soprattutto, facce e idee nuove. Alla magnitudo del terremoto mancano altri nomi: un arbitro illustre? Un illustre dirigente non juventino? Lo sapremo nelle prossime puntate. Resta il fatto che Carraro, prendendo molti in contropiede, ha fatto un gesto responsabile, e non era obbligato a farlo. In definitiva, il capitano non affonda con la nave. La nave forse non affonda. Però le stive sono piene di zavorra e qualcuno dovrà fare pulizia.

(9 maggio 2006)

Modificato da Kelsen
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Rivera condanna il marcio che c'e' nel calcio da quando giocava.

Inoltre il fatto che si sia allontanato dal Milan proprio mentre iniziava il periodo della cuccagna depone a favore della sua onesta' intellettuale (o tignosita' caratteriale, fate voi).

Gigi Riva e' un servaccio federale da anni.

Mi meraviglio che qualcuno, forse arrivato da Marte lo proponga per un cambiamento radicale.

Zoff credo invece non sarebbe comprensibile proprio dal punto di vista linguistico, meglio che faccia il nonno.

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Rivera condanna il marcio che c'e' nel calcio da quando giocava.

Inoltre il fatto che si sia allontanato dal Milan proprio mentre iniziava il periodo della cuccagna depone a favore della sua onesta' intellettuale (o tignosita' caratteriale, fate voi).

Gigi Riva e' un servaccio federale da anni.

Mi meraviglio che qualcuno, forse arrivato da Marte lo proponga per un cambiamento radicale.

Zoff credo invece non sarebbe comprensibile proprio dal punto di vista linguistico, meglio che faccia il nonno.

Applauso!!!!

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Applauso!!!!

riva, sarà un servaccio federale, e infatti intasca dalla federazione la paga sindacale.

rivera, che lotta contro il potere costituito, è in parlamento dal 1987.

sono vent'anni. in effetti, ha vauto poco tempo per darsi da fare al fine di migliorare l'italico pallone.

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Scusa Armando ma si vede che Riva proprio non lo conosci. Sicuramente è una persona che , come dice Kelsen, manca della diplomazia necessaria a un ruolo del genere, però la sua vita testimonia quanto poco sia interessato al potere e al magna magna.

E bada bene che il ruolo di acccompagnatore della nazionale gi sta bene proprio perchè non è mai stato uno dalle grandi ambizioni e che ama la vita tranquilla. In poche parole un grande.

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Rivera condanna il marcio che c'e' nel calcio da quando giocava.

Inoltre il fatto che si sia allontanato dal Milan proprio mentre iniziava il periodo della cuccagna depone a favore della sua onesta' intellettuale (o tignosita' caratteriale, fate voi).

Io lo chiamerei piu' propriamente antagonismo politico, tant'e' che non ha voluto farsi vedere manco alla festa del centenario.

Ma chiamerebbe anche padre Eligio, per confessarsi di tanto in tanto? :D

Riva servaccio? Puo' essere, ma quantomeno e' uno con le palle quadre.

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Invito i signori forumisti a cercare le dichiarazioni di Carraro di inzio scandalo intercettazioni...

Dopo Roma-Juventus (1-2), durissimo litigio e scambio di accuse tra il presidente federale Carraro e il designatore Bergamo.

Carraro: "Le dico mi raccomando... Se c'è un dubbio, per carità, che, che, che, che il dubbio non sia a favore della Juventus dopo di che succede... Gli dà quel rigore lì!?".

Bergamo: "No, no, ma non è il rigore, purtroppo ha sbagliato l'assistente".

Carraro: "Mo la cosa grave è il rigore? Guardi là... Il sintomo... Il sintomo... Che, che, che io evidentemente sono una persona che non conta un c... Che non conta un c...".

Bergamo: "Nooo".

Carraro: "Però, però, stia attento Bergamo. Stiate attenti perché io sono stufo, sono molto stufo! Il sintomo che non conto un cazzo è che si dà un rigore che comunque è al limite dell'area! Allora quando un arbitro dà un rigore al limite dell'area, vuol dire che gli scappa che la Juventus voglia... Debba vincere la partita!".

Bergamo: "Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato a non... A fare il contrario sul campo".

Carraro: "E beh, è evidente allora... Allora guardi".

Bergamo: "Sul campo".

Carraro: "O lei mi dice le bugie a me! opp... No guardi... Guardi Bergamo... o lei non conta un c...

Carraro: "Comunque io, eh, guardi, Bergamo io... Io... Sono una persona ehhe che, ehh, detesta essere presa in giro! Proprio detesta essere presa in giro. Io mi vergogno di essere presidente della Federcalcio! Però non intendo stare a guardare lì come un cretino! Io mi vendico! E' chiaro?".

Bergamo: "Sì sì, lei può fare tutto quello che vuole! Io so...".

Carraro: "Ma no".

Bergamo: "Io so quello che faccio e so quello che dico e non è assolutamente quello che dice lei! E può dire quello che vuole, ha capito? Non è assolutamente quello che dice lei".

Carraro: "Ma guardi".

Bergamo: "E non creda di intimidirmi in nessuna maniera. Quello che dice lei non è vero assolutamente! Ha capito!?"

Bergamo: "Non è un problema, ma quello che dice lei sono delle gran stronzate, ha capito?".

Carraro: "In questo momento mi vergogno di essere il presidente della Federcalcio perciò la responsabilità è mia! Che ho scelto lei e che ho scelto Pairetto!".

Bergamo: "Io me ne vado a testa alta".

Carraro: "Lei se ne andrà a testa alta? Lei se ne andrà".

Bergamo: "Sissignore".

Carraro: "Sì, certo, ma sa nella vita... Nella vita...".

Bergamo: "Tutto l'ambiente sa che ha contattato Collina per prenderlo... Non ha fatto un figurone, mi creda".

Carraro: "Lei è una persona maleducata perché dice le parolacce mentre io non le dico... E se non è in condizione di andare avanti si dimetta oggi".

Bergamo: "Nemmeno per idea! Io so di fare il mio dovere e lo faccio fino in fondo".

Se mi trovano altre due o tre intercettazioni così c'é il rischio di dare la legittima difesa a Moggi... :)

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Velasco era il miglior candidato possibile, se si fosse voluti restare in ambito di managerialità sportiva. Vittorie al di sopra di ogni sospetto, lucidità, determinazione nel perseguire certi obiettivi, nessun legame sospetto con particolari gruppi politici o di potere.

Visto che si è voluti uscire da questo ambito, la scelta di un ex presidente CONSOB mi va benissimo. Leggo che il neocommissario potrà avvalersi del supporto di alcuni vice, e leggo i nomi di Zola, Demetrio Albertini e Collina: persone degne di stima, con una leggera preferenza personale per il buon Demetrio.

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Moggi lo vedo più come trafficone, Liotru, fosse stato anche onesto, mentre Velasco oltre a onesto mi pare una persona in grado di trovare la soluzione migliore anche nelle questioni più intricate. comunque intendevo come futuro presidente della Federcalcio, guarda che Rossi è un "traghettatore" provvisorio.

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forse parlate cosi perchè siete fuori dall'ambiente pallavolo.

1_ è un mafioso peggio di Lippi che non ha esitato a mandare a fanculo campioni come Lucchetta e Vullo sol perchè voleva imporre i propri giocatori

2_onesto dici Scrigno? Si come quando Lucchetta con la valigia già pronta per il Giappone viene a sapere dai giornalisti che deve dire addio alla nazionale

3_è un accentratore, non dico peggio di Carraro (sarebbe impossibile) ma nel suo piccolo non scherza

4_si sente un dio in terra, voleva dimostrare di vincere anche con la nazionale femminile e ha preso pesci in faccia, voleva vincere nel calcio e ha preso calci in culo, voleva entrare in politica e lo hanno trombato, voleva rivincere con il club e di nuovo pesci in faccia

5_ma lo sapete da dove viene Mister Ventrone? Dalla nazionale allenata da Velasco

6_ e poi con tutto il rispetto, non si capisce perchè dovremmo mettere un argentino, italiani validi ce ne sono.

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vabbè dove sarebbe la novità?

in fondo andiamo al mondiale con un argentino in rosa, e con Marchionni a casa a giocare alla playstation.

ti giuro che stavo mettendo: già ci basta quello in nazionale, poi ho preferito non metterlo, ma è chiaro che neppure a me garba sta cosa di camoranesi, anche perchè son quasi sicuro che nella rinuncia a giocare con l'Argentina c'è la mano di Moggi che gli assicurava la chiamata di Lippi, che poi è stato costretto a chiamarlo anche quando il giocatore era palesemente fuori condizione.

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