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Pupe e secchioni


SCRIGNO MAGICO
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da ilgiornale.it:

«PUPE E SECCHIONI» POCO CREDIBILI

- di Redazione -

In America si chiama Beauty and the Geek, ed è un fortunato format che fa convivere in una villa ragazze bellissime ma ignorantelle e secchioni superintelligenti ma imbranati, mandando in onda le parti ritenute più significative dopo un accurato lavoro di cernita, taglia e cuci, alleggerimento e confezione. Ogni puntata dura un'oretta, ed è più che sufficiente per mostrare quel che si prefigge: da un lato far leva sul gioco dei contrasti, che ha sempre un suo effetto, dall'altro tentare un'infarinatura di esperimento antropologico,

che peraltro abortisce per l'evidente carattere artificioso dell'operazione. Nell'adattamento italiano Beauty and the Geek è diventato La pupa e il secchione (giovedì su Italia 1, ore 21,05), dura naturalmente più di tre ore perché nel concepire i reality noi siamo sempre più secchioni degli altri, è condotto da Enrico Papi e Federica Panicucci (una volta in coppia giravano solo i carabinieri) e non si fa tanti problemi né di confezione né tantomeno ha velleità psicologiche. Punta molto,

se non tutto, a far apparire le ragazze più ignoranti possibili (assecondando il vecchio luogo comune della «bella e sciocchina»), e i ragazzi ancora più goffi di quanto sarebbe lecito attendersi. Tanto per fare qualche esempio, c'è la ragazza che non sa dov'è l'Abruzzo e quella che alla domanda «quanto fa 100 diviso 4?» risponde «400» dopo estenuante meditazione, la bellissima che non conosce il nome di nessun politico e quell'altra che non imbrocca neanche al terzo tentativo la sottrazione «74-26».

Dall'altra parte i ragazzi intelligentoni sono preferibilmente vergini e timidissimi, in modo da favorire per quanto possibile uno svolgimento del programma che consenta, nei momenti di stanca che non mancano, qualche mirato doppio senso che solletichi a dovere il pubblico in studio e quello a casa. Gli spettatori, che possono inviare sms di commento mandati in sovrimpressione, si sfogano mettendo in dubbio che le ragazze siano davvero così sprovviste di nozioni elementari, ma non c'è modo di verificare

se l'ignoranza sia tutta farina del loro sacco o suggerita dagli autori per aumentare i siparietti grotteschi e rendere ancora più eclatante il gioco delle parti. Per ogni momento godibile del programma, coincidente con la sensazione che qualche qui pro quo sia vero e non costruito, ve ne sono almeno cinque stiracchiati e ripetitivi, come è inevitabile che sia. Papi ha il compito di mimare i nomi dei personaggi che le ragazze devono indovinare. Se deve suggerire Zapatero, tanto per fare un esempio,

si mette a fare il gesto di zappare la terra e lo fa talmente bene da alimentare, nel telespettatore, un brivido di struggente rimpianto per quello che poteva essere e non è stato.

________________________________

Ascolti comunque in calo genericamente per i reality.

Circus mi pare il peggiore in assoluto, per la scelta dei personaggi e per la noia che ingenera.

Wild West invece lo guardicchio ogni tanto e non mi dispiace pur senza entusiasmarmi.

Quanto a Pupe e Secchioni mi danno fastidio gli eccessi studiati in cui le "cretine" fingono di non riconoscere Bush o Dante. Davvero troppo irritante. In tutto questo trash però compio la mia parte di uomo medio italiano, notando la:

- stupidissima

- vezzosissima

- viziatissima

- capricciosissima

- petulantissima

Silvia...

...che però nell'insieme dei suoi difetti insopportabili e del suo aspetto... (!) trovo maledettamente deliziosa e femminile! :rolleyes:

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Pure io come tutti non ho potuto non pensare che non fosse possibile non riconoscere Hitler (non solo, non gli veniva neanche quando papi gli diceva "Adolf Hi.. Adolf Hitl...??!?!?")..

Però guardando la striscia quotidiana, si vede che oltre a non capire niente ed essere stupide effettivamente ste qui non sanno nemmeno le cose piu banali! Anche recitare sempre così non deve essere facile (anzi è impossibile).

I secchioni alcuni fanno morire.

Questo è l'unico che seguo (anche se saltuariamente), gli altri no grazie.

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Non so se hai visto la scena del massaggio poi ieri... :rolleyes:

da stampaweb:

ASCOLTI A PICCO PER LA PARIETTI, «CIRCUS» e «L'ISOLA» IN DIFFICOLTA'

Wild West e gli altri tutti i reality del nostro scontento

27/9/2006

di Alessandra Comazzi

LOS ANGELES. I reality del nostro scontento. In questo inizio di stagione, su Rai e Mediaset, il pubblico italiano è stato sommerso di cowboy, artisti, circensi, semifamosi abbandonati, storie di bellezze e cervelloni andati ad aggiungersi ai già numerosi programmi realizzati dalla gettonatissima «gente comune». Ma il pubblico non è d'acciaio, e dunque non ne può più, abbandonando Wild West, Reality Circus, L'Isola dei famosi, Unan1mous, La pupa e il secchione al loro destino più o meno sfavorevole, e comunque inferiore alle aspettative. Il Codacons, l'associazione consumatori, chiede che l'Authority per la comunicazione stabilisca un tetto di programmi-realtà in palinsesto, e il settimanale Chi pubblica i costi di produzione: Reality Circus, 930 mila euro a settimana tutto compreso; Wild West, 5,5 milioni di euro; L'Isola dei famosi, meno di 6 milioni di euro ma quasi 10 quando si aggiungono i costi Rai.

I reality sono per definizione i programmi che sublimano la finzione: un il bel gioco dura poco, mentre l'anomalia della prima serata italiana lunga tre, quattro ore, porta lo sconforto e la noia anche tra gli spettatori più favorevolmente orientati. Paolo Bassetti, il capo di Endemol nonché produttore di Reality Circus e di La pupa il secchione, è da tempo convinto che la prima serata si dovrebbe accorciare, altrimenti sono guai per tutti. Adesso rilancia, invitando a far terminare i reality almeno alle 23,30. Pure Giorgio Gori di Magnolia (Isola dei famosi) pensa che le sfide tra concorrenti abbiano esaurito la loro spinta: «Ormai gli abbiamo fatto fare di tutto».

Appunto. Forse troppo. Nigel Lithgoe è il produttore esecutivo di American Idol, il padre di tutti i reality, seguito ogni settimana in Usa da qualcosa come 31 milioni di spettatori, con punte di 35 (chi vorrà vederlo sugli italici piccoli schermi, lo troverà dal 3 ottobre su Fox Life). Da noi c'era stata una cosa simile, di poco successo, con Operazione trionfo. Ebbene, l'inglesissimo Lithgoe (debuttò come ballerino, come Lucio Presta) sostiene alcune cose interessanti, dall'alto della sua audience colossale. Sostiene per esempio che «è profondamente sbagliato far mungere una mucca a chi le mucche non le ha mai munte. Può far ridere una volta, ma poi il pubblico percepisce uno sgradevole senso di irrealtà. Così, tanto vale guardare i telefilm». E allora voi che cosa fate, nel preparare il cast? «Cerchiamo intanto qualcuno che sappia cantare, perché la nostra è prima di tutto una gara musicale. Ma saper cantare non basta, e quindi cerchiamo storie, casi umani. Per evitare che qualche aspirante ci racconti delle frottole, lavora per noi anche un gruppo di investigatori privati, che va a controllare ogni dichiarazione degli aspiranti. Poi li facciamo parlare e mescoliamo il tutto con la nostra sceneggiatura».

E insomma, quello che il produttore di uno degli show più seguiti del mondo sostiene è che un reality, perché funzioni, non deve perdere il suo ancoraggio: deve essere davvero vero. E come la mettiamo con il fatto che la televisione è sempre, e comunque, spettacolo e costruzione? «La mettiamo che noi facciamo spettacolo con i nostri concorrenti e le loro storie disperate, ci costruiamo sopra il copione. Ma il pubblico percepisce che la struttura di base non è inventata, e si appassiona». American Idol fa circa 16 mila provini a stagione: saranno anche tutte vere le storie raccontate, ma in compenso sono spesso mostruose e titillano il lato oscuro del «sogno americano». Infatti American Dreamz si intitola il film sarcastico di Paul Weitz, con Hugh Grant, che fa il verso al programma e che Lithgoe sconfessa. Alla fine, non è detto che non siano meglio i nostri reality ruspanti, dove almeno si recita a soggetto e con meno accanimento e dove la verità non deve essere a tutti i costi brutta sporca e cattiva.

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Da millecanali:

Reality show o reality flop?

La ‘stagione dei reality’ è iniziata male per tutte le reti. Un po’ meglio vanno Simona Ventura insieme ai secchioni e alle pupe di Italia Uno. Per alcuni altri è invece ‘allarme rosso’…

Al debutto della nuova stagione televisiva i reality-show non sono più un format di successo, perdendo buona parte del gradimento del pubblico accumulato negli scorsi anni. O almeno i reality sono davvero tanti, troppi e il pubblico naturalmente già non ne può più.

La formula è sempre la stessa, con il meccanismo della nomination, a cambiare è solo l’ambientazione.

La prima a “scottarsi” con questo format è stata Maria De Filippi con “Unan1mous”. Un reality in effetti un po’ anomalo: non in diretta (come tutti i reality che si rispettino) ma registrato e basato su un gioco di giuria nel quale i partecipanti dovevano decidere chi tra loro fosse il vincitore. Si pensava che i “ragazzi” rinchiusi in una specie di bunker riuscissero a tenere il pubblico con il fiato sospeso per un po’ di giorni, ma il programma è stato portato a conclusione con una certa fretta, prima del previsto.

Ma il grosso della programmazione è partito nei giorni scorsi con il lancio dello storico ‘Isola dei famosi’, giunto alla quarta edizione, e “Wild West” condotto da Alba parietti su RaiDue. E poi ‘Circus’, presentato da Barbara D’Urso su Canale 5 e, qualche settimana prima, “La pupa e il secchione” su Italia Uno.

L’“Isola” della Ventura può contare su uno ‘zoccolo duro’ di affezionati ma il successo va conquistato nel tempo e la prima puntata ha ottenuto “solo” il 24,42% di share, contro il 28% della prima puntata della scorsa edizione (va però considerata la controprogrammazione delle altre reti).

Sempre su RaiDue, il lunedì sera, una ‘castigata’ Alba Parietti conduce ‘Wild West’, altro reality di scarsamente famosi che devono accompagnare una mandria per alcuni chilometri. Alla presentazione (per l’occasione domenicale) la Parietti ha fatto il 14,47% di share, il lunedì si è scesi molto. La soubrette ha tentato di salvare il salvabile ma la rete (anche se Marano nega) potrebbe essere costretta a ‘decisioni drastiche’.

Il lunedì la Parietti doveva scontrarsi con Barbara D’Urso, il cui reality, “Reality Circus”, è stato però spostato alla domenica per fare posto ad un deludente (negli ascolti) Paolo Bonolis. Ma ecco che sembra che ci sarà un altro spostamento, al mercoledì, per cercare di salvare una barca che già fa acqua.

Nel format, targato Endemol, i soliti più o meno famosi fanno numeri da circo (ma la Marini non li fa tutti i giorni su quei tacchi altissimi e sempre scoperta anche a meno dieci!) per catturare il pubblico. Ci sono anche Rosita Celentano, Raffaella Bergè, Marina la Rosa, Brigitta e Benedica Broccoli, Sabrina Ghio, Ciccio Graziani, Antonio Rossi, Milton Morales, Pierluigi Coppola, Gian Marco Tafani, Brian Bullard.

”La pupa e il secchione” è l’unico reality al quale partecipano persone comuni e sta avendo invece un certo successo. Un gruppo di bellocce (smaccatamente ed esageratamente oche come da copione) devono cambiare, facendoli diventare dei tipi ‘glamour’, dei secchioni timidi. La vicenda sembra incuriosire il pubblico, fra tentativi di scatenare tempeste ormonali negli uomini finora dediti solo agli studi e primi piani delle natiche delle ‘pupe’, terribilmente ignoranti. Un mix che intriga, almeno per ora, anche se anche qui già si cambierà giorno, con uno spostamento al lunedì.

Ma per i reality 2006 è davvero l’eccezione che conferma la regola.

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In effetti mi son perso il finale di quella trasmissione inquietante presentata dalla Filippa...c'era un napoletno in odore di vincita che avrei preso a calci personalmente...fortuna che pare non abbia vinto, ma che fine ingloriosa per un programma totalmente sbagliato dall'inizio alla fine: conduttrice, concorrenti, format, mancanza della diretta.

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La pupa e il secchione ha successo perchè, finalmente, propone dei personaggi diversi dal classico stereotipo da reality. I ragazzi hanno una bella testa e l'ormone impazzito, le ragazze mostrano il culo e le tette e sparano cazzate. E' a prova di bomba, il successo non mi stupisce.

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io e chiusse stiamo letteralmente impazzendo

ci telefoniamo durante le puntate della pupa e il secchione per scambiarci impressioni e pareri

ieri, post cempionz, ho visto un pezzo della replica serale.

la sosia di parishilton e la sua amica romana (che, fra l'altro, si vanta di essersi chiavata due giocatori di serie A) parlavano di dimensioni del pisello.

In fondo mi hanno fatto trenerezza. anche perché sono state due ragazze molto, molto, molto sfortunate

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