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E facciamone entrare ancora...


SCRIGNO MAGICO
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...magari in casa... 

 

Avevo postato poche ore fa questa vignetta nel topic "immagini divertenti":

 

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Ieri notte un po' il caldo, un po' d'insonnia e faccio fatica ad addormentarmi, regolo il timer spegnimento tv e cerco di prendere sonno ascoltando a occhi chiusi una tv di calcio parlato...

 

Sto quasi per addormentarmi, sempre con la tv accesa, quando mi pare di sentire un rumore: non capisco bene se sto sognando, se è la tele, o se sta avvenendo nella realtà... 

 

Alzo lo sguardo dal divano e resto raggelato: a circa 3-4 metri da me, dalla finestra a piano terra che dà sulla strada, vedo distintamente un uomo che ha già sollevato metà zanzariera e sta per scavalcare per balzare dentro casa...mi sollevo di colpo e gli urlo: "CHE COSA STAI FACENDO???" e mi precipito verso la finestra! 

 

Quando arrivo non c'è più nessuno, non riesco nemmeno a vederlo scappare...guardo fuori, niente... 

 

Riabbasso la zanzariera (io dormo con le tapparelle alzate per far passare più aria) e rifletto...

 

Quattro di notte. Era solo. Non aveva borse. Non aveva mezzi. Era a piedi. Io di cose di valore visibili da fuori avevo solo un televisore 46 pollici...quello che era acceso!!! Che non lo ha minimamente scoraggiato! Non avrebbe mai potuto portarlo via da solo!

 

Già in passato erano entrati in casa mia di notte, chissà, forse era sempre "lui", quando avevo lasciato la porta socchiusa per lasciar passare un cavo elettrico per ricaricare la batteria auto di notte. Mi aveva rubato il borsello con dentro 100-200 euro in contanti, e poi lo aveva gettato via, mi hanno contattato i vigili per restituirmelo, mancavano solo i soldi. C'erano ancora il borsellino, i documenti e il resto. 

 

L'ho visto abbastanza bene, sia pur con poca luce, la strada non è illuminatissima di notte: altezza sull'1.75, corporatura snella, jeans, maglietta beige o grigia a maniche corte e...capelli riccissimi corti. Carnagione scura, ma non nero. Quasi certamente un nordafricano. 

 

°°°°°

Migranti: da inizio anno +19.44% sbarchi

Arrivati in 85.042, nello stesso periodo 2016 erano stati 71.804

Redazione ANSAROMA
NEWS
 

(ANSA) - ROMA, 6 LUG - Dall'inizio dell'anno sono 85.042 i migranti sbarcati sulle coste italiane, con un aumento del 19.44% rispetto allo stesso periodo del 2016 quando gli arrivi furono 71.804. Questi gli ultimi dati forniti dal Viminale. I minori stranieri non accompagnati giunti in Italia via mare sono stati 9.761(al 27 giugno scorso) erano stati 25.856 in tutto il 2016. Secondo i dati del Viminale riferiti a ieri, i primi dieci porti con il maggior numero di sbarchi sono: Augusta(13.221 persone), Catania(10.254), Pozzallo(7.834), Reggio Calabria (7.087), Palermo (5.799), Vibo Valentia (5.229), Lampedusa (5.168), Trapani (5.155), Messina(4.319), Salerno(4.112).
(ANSA)

 

°°°°°

 

Non ce l'ho nemmeno tanto con "lui", quanto piuttosto con chi li fa entrare... Non hanno un lavoro, non sanno che fare, alla fine o lavano i vetri ai semafori, o chiedono l'elemosina, o entrano nel racket dei vu' cumprà, o in quello della droga...o rubano. 

 

°°°°°

 

Il mio prossimo acquisto: 

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A salve. Per ora. 

 

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Mentre gli europei si riproducono sempre meno, si calcola che entro il 2050 ci saranno 1 miliardo di africani in più. 1 miliardo!

 

Per cui che li si ami o li si odi ce ne saranno sempre di più, è urgente prendere atto che salvo misure emergenziali chiudere le frontiere non è possibile neanche schierando tutti gli eserciti alle frontiere.

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14 minuti fa, Tersite dice:

Mentre gli europei si riproducono sempre meno, si calcola che entro il 2050 ci saranno 1 miliardo di africani in più. 1 miliardo!

 

Per cui che li si ami o li si odi ce ne saranno sempre di più, è urgente prendere atto che salvo misure emergenziali chiudere le frontiere non è possibile neanche schierando tutti gli eserciti alle frontiere.

 

Beh, questo a pensarci sarebbe un argomento contro l'immigrazione: già si scoppia adesso, figuriamoci con un miliardo di africani in più.

Non siamo ad assorbimento infinito.

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È contro l'immigrazione nella misura in cui non nega che sia un problema. Perché si può anche dire che i flussi finora sono gestibilissimi se ripartiti equamente in Europa, e che i giovani stranieri che fanno lavori non qualificati pagano le nostre pensioni, ma i poveri che si spostano e spaventano il nostro stile di vita saranno sempre crescenti nei prossimi decenni.

 

Il punto è che l'immigrazione non è in dubbio, quindi non ha senso essere contro di essa. la questione è come renderla sostenibile, volendo anche aiutandoli a casa loro, perché i populisti illudono di poterla evitare mettendo dei blocchi quando in questo modo rimandano l'inevitabile se non ottengono gli stessi ingressi illegalmente.

 

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18 minuti fa, GURU baba rey dice:

 

Beh, questo a pensarci sarebbe un argomento contro l'immigrazione: già si scoppia adesso, figuriamoci con un miliardo di africani in più.

Non siamo ad assorbimento infinito.

 

Beh non e' che argomentando 'contro' l'immigrazione il miliardo di africani in piu' sparisce. Se ci sara' un miliardo di disperati che spingono per entrare non vi saranno muri/barriere/flotte Salviniane che tengano.

L'unica strada sarebbe quella di migliorare le condizioni di vita nei loro paesi (e comunque permettere un flusso migratorio regolamentato per alleggerire la pressione sulla diga).

Ma non mi sembra che negli ultimi decenni si sia fatto molto. Si vive di piu' ed anche in Africa si sopravvive di piu', muoiono molti meno bambini ma le condizioni di vita restano bassissime. La popolazione cresce quindi esponenzialmente ma in condizioni di vita (qualitative) basse.

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Il Terso parla di immigrazione inarrestabile perché saranno un miliardo in più nel 2050, dando per implicito che tra 33 anni saremo ancora nella stessa situazione di adesso.

Per me è qualcosa di inaccettabile.

 

Io vorrei capire qual è, se c'è, la strategia a lungo termine.

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Intanto che facessero meno figli con pillole e preservativi distribuiti gratis, penso non sia percorribile/inutile, giusto?

 

Però i porti di Francia e Spagna restano chiusi...hanno il culo di essere molto più a nord di Italia (e Grecia) o hanno governi più determinati? 

 

Io sono veramente sconcertato...quando andai all'ospedale di Lido di Camaiore  al parcheggio trovai almeno 7-8 nerissimi che si improvvisavano (assolutamente inutili) parcheggiatori. Avendo lasciato i fari accesi trovai poi la batteria scarica, e dopo un po' me ne ritrovai attorno 10-12 che mi volevano aiutare... Quando riuscii a ripartire, grazie a una signora, la batteria della sua auto e ai miei cavi, dovendo anche respingere un paio di loro che con una certa insistenza volevano mettersi al mio posto di guida per far ripartire la macchina (ma sto cazzo!), distribuii monete e monetine a quasi tutti, finendole. 

 

Mentre riflettevo su questa situazione insostenibile, tornando a casa, al semaforo vidi un barbone che doveva essere dell'est, seduto con la mano tesa, dall'altro lato della strada... Fermandomi al rosso, cercai in macchina l'euro che vi tengo per il carrello della spesa, e glielo lanciai. Partii sentendo l'accento straniero della sua gratitudine. E pensando in che cazzo di mondo di disperati siamo... :( 

 

 

 

 

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1 ora fa, GURU baba rey dice:

Il Terso parla di immigrazione inarrestabile perché saranno un miliardo in più nel 2050, dando per implicito che tra 33 anni saremo ancora nella stessa situazione di adesso.

Per me è qualcosa di inaccettabile.

 

Io vorrei capire qual è, se c'è, la strategia a lungo termine.

 

ecco diciamo che la domanda è qual è la strategia, smettere di pensare a come fermare le migrazioni e valutare come gestirle.

aiutarli a casa loro non è mai stato uno slogan usato dai sostenitori della cooperazione allo sviluppo, diciamo.

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34 minuti fa, SCRIGNO MAGICO dice:

Intanto che facessero meno figli con pillole e preservativi distribuiti gratis, penso non sia percorribile/inutile, giusto?

 

secondo me su questo c'è da avere presente l'abc della demografia.

i figli li fanno i poveri, mentre nei paesi sviluppati possiamo avere fwp come aspettare di avere una carriera, valutare se possiamo garantire loro il nostro stile di vita etc.

per cui idealmente dovrebbero svilupparsi anche loro

 

il paradosso è che si dice che non si fanno figli perché mancano le politiche per la famiglia, quando in realtà i figli non si fanno perché stiamo troppo bene. 

i sussidi non portano più figli ma solo consenso politico.

altro mito è che fare più figli per lo stato sia una cosa positiva.

 

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14 minuti fa, Tersite dice:

altro mito è che fare più figli per lo stato sia una cosa positiva.

 

Infatti, in un pianeta sovraffollato come il nostro fare meno figli è una cosa positiva.

La questione è che se i bianchi fanno sempre meno figli, perchè stanno bene, mentre gli altri ne fanno di più, perchè stanno meno bene, significa che in futuro i bianchi saranno sempre più in minoranza su questo pianeta e per chi tiene alla questione razziale è una cosa negativa.

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Secondo me continuare a sottovalutare il problema e relegare le preoccupazioni della gente a demagogia salviniana è un boomerang enorme per la sinistra in Italia.

Tipo la risposta di Inglo a Scrigno. Io probabilmente la penso come Inglo, sugli immigrati, sono totalmente dalla loro parte, ma qui stiamo parlando di vita reale, di gente che ti entra in casa, che vedi in faccia. Rispondere in modo snob di fronte a episodi del genere consegna l'Italia ai fasci.

 

 

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Adesso, Inglo dice:

Non è snob. Un ladro in casa è una delle sensazioni peggiori dell'universo, appunto per questo legarla ai disperati che migrano è una nefandezza incredibile. 

 

Ma il collegamento è abbastanza ovvio. Proprio perché uno è disperato farà di tutto per sopravvivere anche una volta sbarcato, se non te ne prendi adeguatamente cura.

E più ne arrivano più difficile sarà.

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1 minuto fa, Mist dice:

E più ne arrivano più difficile sarà.

 

è così

e dato che ne arriveranno sempre di più, nessun politico può promettere niente di buono

per cui per ora ci si divide tra chi dice che le migrazioni non sono un problema e chi dice che possiamo impedirle.

sono due forme di evitare questo problemone inevitabile di poveri che ci rovineranno lo stile di vita.

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Io credo più che altro che non siamo in grado, a livello organizzativo, di accogliere così tante persone.

E' più il numero che mi spaventa.

Tutto il resto mi sta bene, anzi mi piace vedere diverse etnie vivere nello stesso posto.

Inoltre penso che qualcuno stia incassando gran soldoni sulla pelle di questi poveracci che attraversano il mare...

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Purtroppo temo che aiutarli a casa loro sia uno slogan irrealizzabile. E’ come chiedere a Dracula di donare il sangue o affidare ad un pedofilo la gestione di una scuola elementare.

Gli europei vanno in Africa per depredarli che fa un po’ a cazzotti con l’aiutarli.

In questo articolo si capisce perché “aiutarli a casa loro” è solo uno slogan senza senso:

 

 

Da tempo l’Italia sollecita solidarietà in Europa per condividere l’onere dell’immigrazione. La richiesta, senza successo, è motivata da comunanza d’interessi di fronte a violenza e povertà in Africa. In effetti, l’esodo attraverso il Mediterraneo non è solo il risultato di miserie attuali. È conseguenza del più grande crimine nella storia dell’umanità: un delitto perpetrato a Londra, Parigi e Bruxelles – e che ora continua con il concorso di Pechino. Un crimine che ha causato, dice l’ex-capo Onu Kofi Annan, oltre 250 milioni di morti (neri): per farsi un’idea, il doppio dei morti (bianchi) nelle due guerre mondiali. Storia e giustizia motivano la richiesta italiana, non solo solidarietà.  

 

 

Una parola sintetizza la tragedia africana: sfruttamento. La razzia incessante delle risorse -- umane, minerarie, agricole -- inizia nel XV secolo, quando i portoghesi mappano coste e sviluppano affari. Poi Spagna, Inghilterra e Francia trafficano spezie e, in maniera crescente, esseri umani. Per tre secoli gli europei non penetrano all’interno del continente: contano sugli arabi che assalgono i villaggi e organizzano interminabili carovane di prigionieri fino al mare – trasportati a oriente verso il Golfo e l’Asia, e a occidente verso le Americhe.  

 

SCHIAVI TRE SU QUATTRO  

Nel ‘600 tre africani su quattro sono intrappolati in una qualche forma di servitù. Inglesi e francesi si distinguono per un lucroso commercio triangolare: trasportano cargo umano nelle Americhe, dove usano le acque fredde del Nord per disinfettare navi purulente di sangue e infestazioni. Poi caricano zucchero, cotone e caffè che trasportano in Europa (a Liverpool e Nantes). Quindi riempiono le stive di manufatti, alcool, armi e polvere da sparo che barattano in Africa con altre vittime. La razzia accelera quando, come risultato della guerra di successione spagnola (i trattati di Utrecht del 1713), Londra ottiene il quasi monopolio del traffico di schiavi attraverso l’Atlantico. Il picco è raggiunto alla fine del ‘700 per un totale di 100 milioni di vittime (stima incerta, ma realistica). 

 

 

All’inizio del ‘800 due mutamenti storici convergono. Dopo decenni di lotta, il movimento anti-schiavista prevale: nel 1807 il Regno Unito decreta la fine del traffico internazionale di esseri umani; l’anno successivo aderiscono gli Usa. (Non e’ la fine della schiavitù, ma la fine del trasporto nell’Atlantico). Al contempo, e per recuperare reddito, inizia l’esplorazione del cuore dell’Africa: David Livingstone, H.M. Stanley e più avanti Richard Burton, mappano i fiumi del Congo, scoprono i grandi laghi e trovano le sorgenti del Nilo. Lo spirito d’avventura anima gli esploratori. La ricchezza delle risorse africane motiva i loro governi, afflitti da problemi economici: una lunga depressione in Francia e Germania (1873-96), un continuo disavanzo commerciale in Inghilterra. L’Africa è ritenuta la soluzione della crisi, grazie alle sue grandiose risorse: rame, diamanti, oro, stagno nel sottosuolo; cotone, gomma, tè e cocco in superficie. 

 

L’OCCUPAZIONE  

Entrano anche in gioco interessi individuali – anzi, personali. L’inglese Cecil Rhodes chiama Rhodesia (oggi Zimbabwe) il Paese del quale s’impossessa. Il re del Belgio Leopoldo II dichiara il Congo proprietà personale e passa dal furto delle risorse umane all’esproprio di quelle naturali. «Quando, dopo 200 anni, traffici umani, mutilazioni e mattanze terminano, inizia la razzia di avorio e caucciù», scrive Stephen Hoschchild, biografo di Leopoldo. In una storia di avidità e terrore, l’African Company (di proprietà del re) causa 10 milioni di morti ed espropria risorse per decine di miliardi attuali. Venti-trentamila elefanti sono abbattuti annualmente. E il Belgio emerge come il Paese più ricco in Europa. 

Inevitabilmente la corsa a derubare l’Africa diventa ragione di scontro tra le potenze coloniali. Intimorito, il Kaiser Guglielmo II convoca la conferenza di Berlino (1884), durante la quale le potenze europee si spartiscono il continente: un accordo che dura fino al 1914. La demarcazione dei confini coloniali decisa a Berlino violenta le realtà africane: racchiude etnie, religioni e lingue in confini artificiali, al solo fine di perpetuare il saccheggio delle risorse. In breve, i confini tracciati dagli europei allora pongono le basi per la violenza e la povertà di ora.  

 

LA II GUERRA MONDIALE  

Dopo la seconda guerra mondiale l’Africa diventa indipendente, con risultati non meno devastanti. In vari Paesi il potere passa nelle mani della maggiore etnia, che raramente coincide con la maggioranza della gente: chi è fuori dal clan è oppresso, spesso fisicamente. Imitando gli oppressori coloniali, i nuovi despoti gestiscono le risorse come proprietà personale. Rubano quanto possibile. Il resto finisce nelle tasche di amministratori corrotti, finanzia milizie a sostegno del potere e, soprattutto, compra la correità degli investitori esteri – inglesi, francesi e belgi. Nel primo mezzo secolo d’indipendenza africana gli interessi economico-finanziari europei (a volte americani) mantengono al potere dittatori sanguinari in nazioni artificiali. Rivolte e fame hanno un costo umanitario drammatico. 

Una seconda liberazione si delinea dopo il 1990. Grandi despoti scompaiono, e con essi gli immensi patrimoni da loro saccheggiati. Il comunista Mengistu fugge dall’Etiopia, Mobutu muore in Congo, il nigeriano Abacha spira nelle braccia di una prostituta: questi due ultimi accusati di aver rubato almeno 5 miliardi di dollari a testa. Soldi impossibili da recuperare: all’Onu ho identificato parte dei fondi di Abacha in banche anglo-svizzere, che gli avvocati dei figli del dittatore hanno subito congelato. Inevitabilmente le risorse rubate ai cittadini africani finiscono con l’arricchire le banche di New York, Londra e Lussemburgo. 

 

LA SITUAZIONE OGGI  

Oggigiorno, a distanza di un quarto di secolo, furti e violenza continuano, dal Sudan di Al-Bashir (2 milioni tra morti e rifugiati), al Congo di Kabila (6 milioni di morti); da Zimbabwe di Mugabe, al Sud Africa di Zuma. In Guinea equatoriale il presidente Obiang, al potere da 35 anni, nomina vice-presidente il figlio Mangue – un vizioso che colleziona auto di lusso, tra esse una Bugatti da 350 mila dollari che raggiunge i 300km/h in 12 sec. Il settimanale inglese The Economist elenca 7 Paesi africani su 48 come liberi e democratici: tra essi Botswana, Namibia, Senegal, Gambia e Benin. Altrove gli autocrati perpetuano il potere modificando la costituzione (in 18 Paesi), oppure ignorandola (Congo). Il vincitore «piglia tutto», dice Paul Collier di Oxford: ruba per ripartire le spoglie con quanti l’aiutano a preservare il potere. Nulla sfugge al suo controllo: parlamento, banca centrale, commissione elettorale e media.  

A tutt’oggi, i Paesi europei che erigono muri e fili spinati contro gli immigrati africani continuano a depredare le materie prime dell’Africa. Non solo oro e petrolio, disponibili altrove. Sono soprattutto i minerali rari che interessano: uranio, coltano, niobium, tantalum e casserite, necessari nell’elettronica dei cellulari e in missilistica. Allo sfruttamento ora partecipa attivamente anche la Cina, prediletta dai despoti africani perché non condiziona prestiti e investimenti a clausole per proteggere democrazia e ambiente. Insomma, una catena d’interessi stranieri mantiene il continente nella disperazione: parlamenti e amministrazioni sono corrotti; strade, energia elettrica e ferrovie inesistenti.  

 

FUGA VERSO L’OCCIDENTE  

A questo punto la gente africana ha una misera scelta: morire di violenza e povertà in patria, oppure rischiare la vita nel Mediterraneo, in un esodo dalle dimensioni bibliche – decine di migliaia di persone negli ultimi mesi, decine di milioni negli anni a venire. Papa Francesco parla di carità. Il governo italiano di solidarietà. Certamente. Soprattutto il mondo riconosca che Londra, Parigi e Bruxelles hanno causato il dramma africano, derubando dignità e risorse a gente già povera. È tempo di risarcimento – com’è avvenuto dopo la prima guerra mondiale, dopo l’olocausto, e a seguito di disastri naturali. Risarcimento in termini di assistenza allo sviluppo (per fermare la migrazione) e in termini d’integrazione (per assistere gli immigrati). L’Italia, con le sue minime colpe coloniali, ha poco da risarcire e tanto da insegnare ai Paesi che ora erigono barriere contro le vittime della violenza europea. 

 

http://www.lastampa.it/2016/10/24/esteri/cos-dopo-secoli-di-sfruttamento-leuropa-chiude-le-porte-allafrica-bpeaVQ1p3ech1uMJekN37O/pagina.html

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14 minuti fa, El Pelat dice:

Gli europei vanno in Africa per depredarli che fa un po’ a cazzotti con l’aiutarli.

 

beh gli europei non sono quelli di 50 anni fa: passando a parlare di cina, l'articolo non segnala la discontinuità tra colonialismo e aiuto allo sviluppo.

Che poi non c'è una soluzione da scrivere in 2 righe né in 20 libri, però si tratta di accordi commerciali più o meno vantaggiosi, non più di imperialismo.

 

e, come segnalava anche dauntless in altro topic, ci sono ragioni per pensare che uno sviluppo in diversi paesi africani sia in corso e possa rafforzarsi nella prossima generazione.

Escludo che possa reggere il ritmo della crescita demografica, ma è sempreuna base.

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Ripeto, vorrei sapere qual è la soluzione a lungo termine dell'Occidente, ammesso che ce ne sia una.
Finora trovo la politica di una cecità totale sull'argomento. Sembra esistano solo due posizioni estreme: quella razzista per cui l'immigrazione va stoppata con ogni mezzo, si devono chiudere le frontiere e abbattere i barconi con le bombe e quella folle-idealista per cui il problema non esiste e si deve accogliere tutti a oltranza.

Entrambe senza senso, a lungo termine.

 

L'immigrazione non è il problema, è l'effetto del problema.

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5 ore fa, SCRIGNO MAGICO dice:

 

Ieri notte un po' il caldo, un po' d'insonnia e faccio fatica ad addormentarmi, regolo il timer spegnimento tv e cerco di prendere sonno ascoltando a occhi chiusi una tv di calcio parlato...

 

Sto quasi per addormentarmi, sempre con la tv accesa, quando mi pare di sentire un rumore: non capisco bene se sto sognando, se è la tele, o se sta avvenendo nella realtà... 

 

Alzo lo sguardo dal divano e resto raggelato: a circa 3-4 metri da me, dalla finestra a piano terra che dà sulla strada, vedo distintamente un uomo che ha già sollevato metà zanzariera e sta per scavalcare per balzare dentro casa...mi sollevo di colpo e gli urlo: "CHE COSA STAI FACENDO???" e mi precipito verso la finestra! 

 

Quando arrivo non c'è più nessuno, non riesco nemmeno a vederlo scappare...guardo fuori, niente... 

 

Riabbasso la zanzariera (io dormo con le tapparelle alzate per far passare più aria) e rifletto...

 

Quattro di notte. Era solo. Non aveva borse. Non aveva mezzi. Era a piedi. Io di cose di valore visibili da fuori avevo solo un televisore 46 pollici...quello che era acceso!!! Che non lo ha minimamente scoraggiato! Non avrebbe mai potuto portarlo via da solo!

 

Già in passato erano entrati in casa mia di notte, chissà, forse era sempre "lui", quando avevo lasciato la porta socchiusa per lasciar passare un cavo elettrico per ricaricare la batteria auto di notte. Mi aveva rubato il borsello con dentro 100-200 euro in contanti, e poi lo aveva gettato via, mi hanno contattato i vigili per restituirmelo, mancavano solo i soldi. C'erano ancora il borsellino, i documenti e il resto. 

 

L'ho visto abbastanza bene, sia pur con poca luce, la strada non è illuminatissima di notte: altezza sull'1.75, corporatura snella, jeans, maglietta beige o grigia a maniche corte e...capelli riccissimi corti. Carnagione scura, ma non nero. Quasi certamente un nordafricano.

 

 

Probabilmente stava tentando di entrare dalla finestra perché avevi chiuso la porta a chiave 

Modificato da Oh no John
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