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in questo mondo di ladri


river
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Durante tutta l’inchiesta sul calcio truccato e corrotto quel mondo non ha prodotto una sola testimonianza d’accusa, non un pentito, non un’ammissione di colpevolezza. Arbitri, dirigenti, giocatori, allenatori, manager tutti hanno taciuto. O meglio, anzi peggio, tutti hanno detto la stessa cosa con le stesse parole: sì, forse di truccare le partite si parlava al telefono, ma era solo per gioco o vanteria o maleducazione. Non potevano negare l’evidenza delle intercettazioni telefoniche ma tutti, proprio tutti, hanno negato a chi indagava le prove materiali. Erano quelle che venivano fuori dagli interrogatori dichiarazioni fotocopia, improbabili ma unanimi. Non sarà, come dice Matarrese, quel mondo un mondo di “malfattori”. Di certo però quel mondo ha prodotto un comportamento di massa fatto di omertà e di ostacolo organizzato alla giustizia.

E non era solo autodifesa, era il trampolino della riscossa, il primo cerchio dell’assedio. Ottenuto che la prima sentenza accantonasse l’ipotesi di un reato associativo, ottenuta cioè la garanzia che ciascuno rispondesse solo di ciò che era evidente e registrato non solo nei nastri e tabulati, gli “addetti ai lavori” non hanno ringraziato la giustizia, le hanno anzi ritorto contro questo suo garantismo. Hanno cominciato a lavorare di politica e di sponda con la politica. L’ariete dell’assedio è stato l’argomento, ancora l’altro giorno impugnato dal neo presidente della Juve, per cui chi conta molto può essere punito poco (“Noi bianconeri siamo il 25 per cento del mercato calcistico”). Sotto i colpi di questo ariete la prima sentenza ha ceduto ed è arrivata la seconda, scritta apposta e a misura perché gli “addetti ai lavori” non passassero all’assedio per fame. Sentenza morbida perché i morbidamente condannati in cambio non strangolassero il calcio con il ricorso alla giustizia sportiva, non prendessero il campionato in ostaggio come una banda di sequestratori che per estorcere il riscatto taglia a fette l’orecchio del sequestrato. Non è bastato, gli “addetti ai lavori”, ottenuto quel che avevano chiesto, hanno cambiato misura, hanno alzato il prezzo del riscatto e non hanno rilasciato il rapito.

Anzi, un attimo dopo la sentenza buona per loro sono corsi in ogni tv e giornale e piazza e comizio a intimare l’espulsione di giudici e commissari, il ritorno del potere, tutto il potere, nelle loro mani di “addetti ai lavori”. E ora si muovono nella città arroganti, protervi, prepotenti, potenti, sicuri. Da ogni angolo annunciano: stiamo tornando, siamo tornati, datevi una regolata, la ricreazione è finita. Esemplare è la parabola del comportamento della Juventus. Sono passati da un dateci la B e non la C e saremo nel giusto, a uno sprezzante rifiuto perfino di una diminuzione dei punti di penalizzazione in B. Non sono pazzi, si sentono forti, sul punto di perfezionare l’assedio e la riconquista. Simmetrico è il comportamento dell’informazione sportiva. Con sia pure numerose eccezioni individuali, il tono è quello di un festoso e familiare coro di buon ritorno agli amici di sempre, un saluto di riconoscimento tra famiglie, diverse ma affini, di “addetti ai lavori”.

Questa è la storia del mondo del calcio da maggio ad oggi. Una storia che parla di un mondo non riformabile se lasciato a se stesso e ai suoi “addetti ai lavori”. C’è da disperare, a meno che qualcuno, da fuori e non da dentro la città del calcio, faccia più di qualcosa. Il mercato: c’è da sperare che chi davvero paga il calcio, Rai, Sky e Mediaset, paghino di meno. Lo facciano nel loro interesse e, se lo faranno, lo faranno per questo. Ma, se lo faranno, faranno anche un’operazione di bonifica sociale, togliendo droga ed armi agli “addetti ai lavori”. Il governo: ha altro e di più grave da affrontare in autunno, ma la sconfitta di ogni ipotesi di calcio normale sarebbe anche una sua sconfitta, politica e culturale. Quindi non “concerti” con gli “addetti ai lavori” le nuove leggi, gli “addetti ai lavori” sono l’avversario e non il partner. Infine i tifosi: per uno disposto a incensare e ingoiare qualsiasi nefandezza in cambio di un acquisto di nome ce ne sono mille che cominciano a provare fastidio e distacco da quel mondo che pure produce partite e tornei. Non si tratta di boicottare il calcio ma di trovare il modo di dire che gli “addetti ai lavori” non sono i leader dei venti milioni di amanti del calcio. Talvolta può bastare un telecomando da spegnere quando gli “addetti ai lavori” si danno convegno in tv. E poi, via a salire, con ogni forma e ogni mezzo tranquillo e massiccio per togliere loro consenso. Non è detto che funzionerà, la città del calcio se la sono quasi tutta ripresa. Se ci restiamo dentro anche noi, occorrerà resistere casa per casa. Altrimenti non resterà che evacuare la città, lasciarla ai vittoriosi assedianti vuota. Almeno vuota di gente normalmente, moderatamente civile.

Mino Fuccillo Editorialista Gruppo L’Espresso

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Le speranze impossibili suscitate da Calciopoli

Il calcio si regge su un assurdo giuridico ormai insostenibile Le sue leggi devono diventare quelle di tutti

Invidio chi ha certezze sul bene o il male delle sentenze del calcio. A me sembra che per punire gli uomini si siano punite le cose (squadre e persone), ma continuo a pensare che il problema fosse troppo complesso per avere soluzioni giuste.

Complesso perché parlando di calcio si parla di religioni sparse, quindi di verità costantemente rivelate e fondamentalismi di piccola vita quotidiana, ma soprattutto perché parliamo di codici diversi che si sovrappongono. Ci troviamo adesso fra il terzo e il quarto grado della giustizia sportiva, cioè quasi sulla soglia del primo grado di giustizia amministrativa (il famoso Tar). Il calcio e il Coni chiameranno ancora le società inquisite «pregandole» di non rivolgersi alla giustizia ordinaria perché contraria alle regole del gioco, troppo lunga e in fondamentale contrapposizione con i principi sportivi. In pratica si chiede alle società di non fare qualcosa che potrebbe rendere nulle le sentenze sportive.

Verrebbe da chiedersi di che cosa abbiamo parlato fino a ora, se non ci fossero problemi più evidenti. Da quando le società di calcio sono state trasformate in società per azioni, cioè in aziende normali, il loro codice di riferimento non può più essere il codice di giustizia sportiva, ma inevitabilmente il codice di procedura civile. Per dimenticare questo siamo arrivati ad alcune assurdità che non reggono più. La prima sono i sei gradi di giudizio, il doppio della vita normale. Una tortura mediatica raccolta in poche settimane, fatta apposta per riaccendere ogni volta la discussione sulle sentenze. La seconda è stata l'abolizione del Tar in quanto tribunale regionale.

Siccome ogni giudice di Tar sembrava portasse acqua alla squadra della propria regione, si è messo tutto nelle mani di un solo Tar, quello del Lazio. Ora è chiaro che non può più esserci giustizia «regionale» se a giudicare è il tribunale di una regione sola. La grande paura che il calcio ha della giustizia ordinaria, del niente a cui può ridurre qualunque sua decisione attraverso semplici applicazioni di prassi, è la dimostrazione evidente della sua difficoltà a esistere. Il calcio per motivi di fretta si regge su un assurdo giuridico, la responsabilità oggettiva. Il professor Guido Rossi dice che chi si iscrive a un circolo privato deve rispettarne le regole e ha ragione. Ma dimentica di fare la distinzione di fondo. Iscriversi a un circolo significa fare un minimo investimento sul proprio tempo libero. A giocare il campionato sono imprenditori che sempre più dipendono professionalmente da quell'attività.

Da un circolo ci si può alzare e andarsene senza che la nostra vita ne risenta. Nel calcio significa chiudere attività commerciali fra le più importanti d'Italia.

Bisogna che le leggi del calcio facciano un passo importante verso le leggi di tutti. Non può essere viceversa visto che gli uomini del calcio non hanno più nessuna specificità. Questo è il punto che non sembra essere stato ancora capito: un mondo è finito non solo e non tanto per gli scandali, ma perché si è dimostrato che a guidarlo non possono più essere le leggi di quel mondo. Difendere la specificità del calcio temo significhi difendere possibilità infinite d'inciucio. E sentenze ingiuste come queste.

Mario Sconcerti

21 agosto 2006

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Sandulli: «Il campionato era regolare»

«Non ci sono illeciti, il torneo 2004/2005 non è stato falsato. L'unico dubbio riguarda Lecce Parma. Carraro? Non ha alterato i risultati»

ROMA - «Non ci sono stati illeciti. Il campionato era regolare». Sono dichiarazioni destinate a far discutere quelle rilasciate dal presidente della Corte Federale, Piero Sandulli, e pubblicate sul Romanista. Dopo le condanne inflitte a Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina (oltre che a vari dirigenti, arbitri e designatori), Sandulli spiega i motivi che hanno portato a un alleggerimento delle pene decise in primo grado (le motivazioni complete della sentenza saranno pubblicate entro il 10 agosto).

UN SOLO DUBBIO - «Il campionato 2004/2005 non è stato falsato - afferma - L'unico dubbio potevamo averlo su quella strana partita tra Lecce e Parma, una sfida che abbiamo visto e rivisto. Non si può dire però che è stato falsato il campionato. Magari c’è stato un tentativo per falsarlo, ma ci sarebbero volute quattro o cinque combinazioni. Il discorso è questo: se uno si compra una partita, perché non si compra la vittoria o la sconfitta del Parma? Che senso ha il pareggio? (per la cronaca la sfida tra Lecce e Parma finì 3 a 3, un risultato che permise alla Fiorentina di salvarsi mentre gli emiliani furono costretti allo spareggio con il Bologna, ndr)».

CARRARO - Sandulli nega poi che la sentenza di primo grado sia stata stravolta. «È stata semplicemente dosata in modo diverso la gradazione delle pene. Mi riferisco a Dondarini, il quale rispondeva soltanto di una telefonata in cui il millantato credito era evidentissimo». Sulla Juventus: «Mi meraviglio che si lamentino. Per la Juve ci sono ipotesi di articolo 6. I suoi dirigenti avevano messo su un certo meccanismo». Su Carraro: «Abbiamo risentito più volte la sua telefonata. Carraro non dice che bisogna favorire questo o raggirare quello. Dice che bisogna cercare di fare le cose regolarmente ed evitare errori perché c'è una piazza calda. Non è che ha alterato il risultato di una partita».

28 luglio 2006

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Suvvia, Materia, lo sai bene che River non ama le argomentazioni " a contrario".....

Mi sembra una cosa poco carina pubblicare in un topic dove c'è un trafiletto che illustra il mondo perfetto di River, un altro trafiletto che dipinge una reltà molto diversa....Sarebbe come voler affermare che possono esistere opinioni diverse ed ugualmente valide rispetto a quelle (monotematiche) propugnate da River.

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Calcio Truman Show

Cos’è oggi il calcio? Nel migliore dei casi è come il wrestling. Si sa prima chi vince, chi deve retrocedere. (Luigi dixit ndr) Chi partecipa alle coppe europee. Calciopoli è come se non fosse mai esistita. La vittoria dei Mondiali l’ha cancellata. Sembra ormai una storia dei tempi di Meazza, di Piola. Rimangono alcune interviste, quasi imbarazzanti per il loro candore, di Rossi che vuole riformare il calcio. Poveretto, nessuno gli ha ancora detto nulla. Lui crede veramente di fare il commissario.

In questa situazione la Juve in A è un dovere, sarebbe l’unica a pagare per il ‘Calcio Truman Show' a cui abbiamo assistito. Prima però deve risarcire fino all’ultimo centesimo tutti coloro che hanno comprato le sue azioni. Abbiamo pagato soldi veri alla Rai e a Sky per vedere partite finte. Comprato biglietti per assistere a delle sceneggiate. I soldi almeno ce li devono dare indietro. Altro che abbonamenti per la prossima stagione e rinnovo di Sky. Perchè la Rai e Sky non fanno causa a nome dei loro utenti alle squadre di calcio?

E la vittoria dell’Inter a tavolino? Una squadra senza intercettazioni che aveva tronchetti, presidente di Telecom, come azionista. E’ una contraddizione in termini.

Garante del cambiamento è stato nominato Matarrese a capo della Lega Calcio. La sua prima affermazione e' stata: ridiamo il calcio a "chi lo conosce". Moggi gli ha telefonato subito. Le squadre quotate in Borsa, i soldi degli sponsor, i guadagni televisivi. In campo non scendono più dei ragazzi, ma delle banconote con le gambe. Banconote false. E allora W l’Italia, ma soprattutto peccato per il Ghana.

beppegrillo.it

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grande beppe

lo ripeto un'altra volta, non per dino che oramai è affondato nella sabbia e non ne risalira' piu' (una prece) ma per qualche avventizio

c'e' il piano giuridico. quello che si basa su prove come testimonianze, confessioni etc, quello per il quale se riina telefona a un picciotto e gli dice "tizio non è una brava persona" e tizio viene ammazzato il giorno dopo, riina puo' essere dichiarato innocente per insufficienza di prove.

la giustizia dei tribunali non è perfetta, si sa. è garantista ed è giusto che lo sia, magari non fino al punto di dichiarare incapace di intendere e di volere meta' degli assassini in giro ... ma vabbe'

la giustizia dei tribunali sportivi poi è ancora meno perfetta, dovendo risolversi in una settimana.

poi ci sta il cervello della gente ... dove se moggi telefona a pairetto ogni santo giorno da cellulari sloveni beh ... basta questo per far capire che la juventus ha falsato interamente gli ultimi due campionati (e chissa' quanti ne ha falsati prima)

ecco perchè le prove dell'illecito sono evidenti, palesi, inconfutabili.

quali siano poi le giuste pene, questo è soggettivo. fosse per me mi accontenterei della radiazione della juve e del taglio del pisello dei suoi tifosi, ma purtroppo non giudico io.

se la responsabilità oggettiva sia giusta o meno poi, possiamo discutere. mi sorprende pero' che adesso se ne parli, quando ci sono cascate altre squadre: genoa, perugia e compagnia, nessuno si indignava se per un illecito di un dirigente veniva penalizzata la squadra.

comunque ho letto con interesse quel che ha scritto materia.

beh ... se in una azienda il DG fa delle bastardate, l'azienda paga i danni, punto. e fallisce. mi pare normale che nel calcio succeda lo stesso.

meno normale è quando la società viene punita per intemperanze dei suoi tifosi. è come se punissimo la parmalat per illeciti dei consumatori dei cantuccini del mulino bianco.

questo spiega le esternazioni allucinanti di sandulli (ho gia' provveduto a bruciare tutti i suoi libri di testo universitario), che hanno valenza forse sul piano giuridico ma non certo su quello morale

peraltro lo stesso giorno un altro dei giudici si è dissociato dalla sentenza dicendo che l'ilecito c'e' stato eccome e che aveva votato anche per la retrocessione del milan.

quando, quindi, sul piano giuridico, si hanno opinioni contrastanti finanche tra due giudici della stessa commissione, non si fa altro che suffragare la tesi di cui sopra.

noi le sentenze possiamo solo commentarle, mentre dovremmo, tutti, indignarci per quello che moggi e c. ci hanno fatto. ci hanno rovinato la passione calcistica, trasformando il calcio nel wrestling.

che poi a qualche idiota juventino freghi solo della sua squadra in A, tanto da arrivare a dire "muoia sansone con tutti i filistei", beh ... non mi stupisce piu' di tanto. viviamo in un mondo dove la gente si suicida per fare un attentato terroristico contro famiglie e bambini, dove un coglione manda a combattere per anni dei poveri cristi per trarne un po' di profitto in piu' ...

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meno normale è quando la società viene punita per intemperanze dei suoi tifosi. è come se punissimo la parmalat per illeciti dei consumatori dei cantuccini del mulino bianco.

mica tanto anormale. Anzi, e' un modo per responsabilizzare i tifosi. Perche' se no a un certo punto cosa si fa, si a manda l'esercito in ogni stadio a garantire l'ordine?

il paragone non sta in piedi. Se la parmalat organizza rave party a base di suoi prodotti (mulino bianco?), in qualche misura sara' responsabile delle conseguenze.

Se invece uno mena la moglie perche' la sua squadra perde, no, non va penalizzata la societa'.

Modificato da pachu
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c'e' il piano giuridico. quello che si basa su prove come testimonianze, confessioni etc, quello per il quale se riina telefona a un picciotto e gli dice "tizio non è una brava persona" e tizio viene ammazzato il giorno dopo, riina puo' essere dichiarato innocente per insufficienza di prove.

Beh, per fortuna la legge è un pò meno superficiale di certi residui neuroni che albergano (in attesa di sfratto) in certe teste.

la giustizia dei tribunali sportivi poi è ancora meno perfetta, dovendo risolversi in una settimana.

E qui siamo perfettamente d'accordo, io direi che è necessariamente imperfetta. Qui si sono volute processare 6 squadre e non si sa quanti dirigenti e persone, ciascuna con una propria vicenda personale, in un paio di mesi scarsi, comprensivi anche dell'appello e della conciliazione. Purtroppo anche per la scelta dei giudicanti (vedi caso Carraro, assolto dai giudici da lui stesso indicati...vedi Sandulli, firmatario dell'appello del Bologna contro la serie B e chiamato a giudicare su squadre che con la loro retrocessione avrebbero potuto lasciare il posto al Bologna..e mille altre cose)non si è sguita una logica rigorosa che la delicatezza del caso avrebbe richiesto. E tutto per cosa? perchè come al solito si vuole la botte piena e la moglie ubriaca, si dice che il calcio è marcio fino al midollo, che è incancrenito, che è comatoso, però si deve ugualmente fare tutto in un mese, perché sennò c'è la scadenza X da rispettare, il calendario Y da definire etc. Questa è stata la più grande contraddizione della storia del calcio italico, a maggio non solo alcuni forumisti ma anche diversi opinionisti dicevano che era il caso di verificare bene responsabili, mandanti ed esecutori, punire adeguatamente, prendersi un bell'anno sabbatico per riscrivere da zdero le regole e poi ripartire...Invece sono stati fatti processi raffazzonati, spinti dall'incombere delle scadenze, e giocoforza si è rasentato il ridicolo.

poi ci sta il cervello della gente ... dove se moggi telefona a pairetto ogni santo giorno da cellulari sloveni beh ... basta questo per far capire che la juventus ha falsato interamente gli ultimi due campionati (e chissa' quanti ne ha falsati prima)

Alcune voci dicono che anche durante la seconda guerra Mondiale un Moggi piccolissimo orchestrasse il campionato 1941-42 a favore della Roma :D

Quindi telefonate molto ricorrenti con uno dei due capi degli arbitri dimostrerebbero inequivocabilmente che poi questi telefonasse immediatamente all'arbitro in questione, e che questi, ricevuta la ramanzina, in campo si adoperasse per favorire la Juve? Complimenti, Perry Mason.... :D

Senza scomodare Riina, se un giorno Luca di Montezemolo parla con un collega pronunciando la parola guasto, e il giorno dopo un dirigente FIAT muore in un incidente, è evidente e inequivocabile che aveva la macchina manomessa da Montezemolo... :D

Ed è ovvio che a questo punto la responsabilità di Montezemolo si estenda a tutti gli incidenti d'auto dei dirigenti FIAT scomodi avvenuti in passato...

quali siano poi le giuste pene, questo è soggettivo. fosse per me mi accontenterei della radiazione della juve e del taglio del pisello dei suoi tifosi, ma purtroppo non giudico io.

Io invece mi accontenterei di una B senza penalizzazioni, guarda un pò come va il mondo...

se la responsabilità oggettiva sia giusta o meno poi, possiamo discutere. mi sorprende pero' che adesso se ne parli, quando ci sono cascate altre squadre: genoa, perugia e compagnia, nessuno si indignava se per un illecito di un dirigente veniva penalizzata la squadra.
Beh, la responsabilità oggettiva è una cosa, il caso del Genoa è un'altra, ma si sa, chi è abituato a parlare per slogan e proclami a certe cose non ci fa caso, le definisce "cavilli giuridici".. :D

" Come previsto, il presidente del Genoa Enrico Preziosi e l'amministratore delegato del Venezia Franco Dal Cin, insieme ad altri dirigenti e giocatori, sono stati deferiti dalla procura federale della federcalcio per illecito sportivo, con l'accusa di presunta combine nella partita Genoa-Venezia dell'11 giugno scorso. Per alcuni calciatori e' scattato il provvedimento per violazione dei principi di lealtà, correttezza e probita'. Per responsabilità diretta sono state deferite le due societa'."

Modificato da Dino Lampo
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Finalmente un post un poco "moderato". Grazie River.

Al di sopra di tutte queste chiacchere c'é il buonsenso. Parecchi gradini sotto ci stanno il tifo, le leggi, i piagnistei. Il buonsenso spesso ha bisogno di tempo per emergere, ma alla fine ne esce sempre vincitore. Sarebbe opportuno e sagace farsi guidare da esso quando bisogna decidere come agire e come organizzarsi, purtroppo quando si entra nelle calcistiche vicende ci si dimentica sempre di farlo.

Il buonsenso ci ha sempre sussurrato che ciò che i professori del giornalismo hanno sempre battezzato con "sudditanza psicologica" altro non era che una capillare organizzazione fatta di favori, inciuci, prepotenze. E' uso comune accettare l'evidenza fino a quando non viene a toccare ciò che sta più a cuore. Quando entra il ballo il cuore la mente si offusca. Le intercettazioni telefoniche erano l'assist perfetto a patto che venissero usate come "mezzo" per incastrare i cattivi. Perché il buonsenso suggeriva di fare le cose in modo che fossero inoppugnabili ed evidenti. Invece le intercettazioni sono diventate un "fine", anche questa volta le cose sono state fatte con il culo e quando troppe persone hanno una loro parte di ragione diventa impossibile essere giusti.

Il buonsenso applicato alla lettura delle intercettazioni pubblicate ci ha permesso innanzitutto di capire che due "cordate" hanno deciso i destini dei campionati almeno dall'avvento del secondo designatore: Mazzini+Pairetto+Moggi+Giraudo+Galliani da una parte e Carraro+Bergamo+dirigenze Inter-Roma-Lazio dall'altra. L'andamento dei singoli campionati ci fa capire che la prima cordata aveva un esercito più potente rispetto a quello della seconda cordata. Unico vero testamento umano delle due cordate risulta essere la segretaria della CAN che dovrebbe conoscere la tortura affinché molta verità venga a galla.

Il buonsenso sempre applicato alla lettura delle intercettazioni fa intuire che é da considerarsi normale l'assenza di intercettazioni che possono essere state occultate da un gestore telefonico interessato e da un presidente del consiglio (di quegli anni) interessato. Sono tante le conversazioni che fanno riferimento ad altre conversazioni non intercettate.

Per gli eventi futuri il buonsenso suggerisce che il mondo arbitrale come il mondo legato alla lotta al doping nel calcio sono troppo vicini ai centri di potere e non possono liberamente esercitare le loro funzioni di giudizio e controllo. E' tema di questi giorni il professionismo arbitrale, non é minimamente contemplato il ricorso alla WADA estremamente valido per tutti gli altri sport.

Questo é il buonsenso, sta sopra ogni cosa. Tutti gli altri dibattimenti con le loro mille ragioni sono destinati ad andare avanti all'infinito. Inutile sputarci addosso tante parole inutili.

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Dunque...c'è del vero un pò da tutte le parti e non sono affatto d'accordo che le partite che abbiamo visto fossero truccate, perchè truccate erano quelle del calcio-scommesse del 79-80, quando dirigenti e giocatori si accordavano prima sul risultato, per lucrarci dei soldi. Li l'unica "gabola" finale fu che pagarono solo 3-4 società, mentre ce n'erano altre implicate uguale se non peggio, inutile citare gli episodi, li sapete a memoria....

Stavolta c'era però un personaggio che, indirettamente ma non troppo (tramite cene e regalie e piccoli favori di ogni tipo ai designatori e a funzionari federali, tramite una organizzazione di procuratori dipendenti tutti da lui attraverso la quale "indirizzava" giocatori, allenatori che in un certo senso gli "dovevano" delle benevolenze e non ci volevano dei geni per accorgersi che certe partite si potevano anche non giocare, ecco, quello si che magari è stato un "trucco") determinava dei vantaggi sul campo alla sua squadra, anche perchè il mondo arbitrale (vedi episodio Paparesta) era chiaramente succube del personaggio e della società che rappresentava. Però i giocatori sul campo facevano la loro partita e gli stessi arbitri, a parte la soggezione, non hanno mai ricevuto favori diretti, tanto che sono stati pressochè tuti assolti, tranne De Santis che secondo me ha pagato più che altro l'arroganza con la quale esercitava pressioni ma all'interno del suo mondo arbitrale, non tanto per fare favori a qualche squadra, nessun arbitro sarebbe così pazzo, per pochi soldi, perchè prima o poi vieni scoperto.

Quindi è difficile quantificare in punti in classifica l'effettivo beneficio che le mosse di Moggi hanno portato alla sua squadra, di sicuro però si può dire che tutti i suoi comportamenti costituiscono un "tentativo atto a..", seppur "indiretto" e visto il ruolo che ricopriva in seno alla società che lo stipendiava, i'm sorry, ma l'unica cosa realmente giusta di questa sentenza è la B alla Juve e la revoca dei due scudetti (scusate se è poco comunque! A chi parla di tarallucci e vino..a me non pare..); perchè ci sarebbe una squadra che in questi ultimi due campionati, senza tutto quell "ambaradan" di roba che aveva messo in campo Moggi, aveva fatto suppergiù gli stessi punti della Juve (4-5 in meno nel 2004-05 vado a memoria, 3 in meno l'anno scorso, qui sono sicuro) e che con due stagioni super anche in Europa aveva ampiamente legittimato la sua forza...E a questa, un processo "serio" avrebbe assegnato i 2 scudetti. Poi diamole pure 8 punti in meno l'anno prossimo perchè quel suo tesserato fece qualche telefonata decisamente fuori dai ranghi, mi può anche stare bene questo, sono comportamenti non leciti, ma per favore, che non mi si venga a dire che possono essere equiparati a un tantativo di manovrare la classe arbitrale a proprio favore, ma andiamo...Ci vuole solo parecchia "prevenzione" per emettere arringhe del tipo di quelle di Palazzi e "diagnosi" come quella di Borelli a carico del Milan, ma diciamo che se Rossi avesse realmente voluto sgomberare il campo da sospetti l'ultimo capo ufficio indagini che poteva mettere, in una vicenda simile, era Borrelli (e questo lo ha ben espresso pure un "Borrelliano" come il giudice Casson..).

Fiorentina e Lazio ci sono finite in mezzo perchè "tirateci" dentro da ambienti Federali, una da Mazzini (giustamente punito), l'altra da Carraro (ingiustamente assolto), capisco che erano coinvolti i Presidenti, ma più in la di una penalizzazione un pò più pesante di quella del Milan l'anno prossimo era ingiusto andare, come ingiusto è stato togliere loro le Coppe, mentre al Milan, almeno, male che vada, resterebbe la UEFA, che comuque sarebbe una beffa grossa che si andrebbe ad aggiungere al danno, ormai irreparabile, dello (degli) scudetto (i) non assegnato (i).

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Io invece vorrei dire con una certa sintesi (cosa rara per me) una cosa che ritengo essenziale.

la sentenza vuole la Juve in B con 17 pt di penalizzazione, sanzioni accessorie (squalifica campo, ammenda), revoca di due scudetti.

Per alcuni è una buona sentenza, perché se l'hanno pronunciata organi giudicanti competenti e legittimamente costituiti, così deve essere....

bene, se il buonsenso suggerisce che ciò che è scritto nella sentenza è giusto, lo deve essere anche il fatto che i giudici stessi non rinvengono prove, per loro stessa ammissione e nonostante 100.000 telefonate intercettate, che i materiali esecutori del disegno abbiano ricevuto direttive per alterare concretamente il risultato di partite coinvolgenti la Juventus, e che l'abbiano materialmente fatto...Sono riusciti ad intercettare telefonate protette, effettuate con schede di gestori stranieri, penso non sarebbe stato un problema intercettare almeno una telefonata in cui Moggi, bypassando pairetto, si rivolgeva a questo o quell'arbitro che teneva in pugno dicendogli semplicemente di fare in modo di far vincere la Juve per la partita X. Non mi risultano telefonate in tal senso nemmeno da Pairetto a fischietti da lui gestiti.

Se invece attacchiamo la sentenza sotto mille profili, definendola aggiustata, pilotata, troppo buonista, non vedo perché non debbano trovare posto voci critiche non tanto sull'entità della sentenza (ho sempre detto che per me la pena giusta era la B senza penalità e un solo scudetto tolto) quanto sull'andamento del processo e sull'opportunità sprecata di ripulire davvero il calcio.

Modificato da Dino Lampo
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Ma sai, canale di scolo (fiume mi pare decisamente eccessivo), se vedo romanardi che non provano il minmo senso di vergogna quando il loro presidente regala rolex ad arbitri e designatori, quando ha un bilancio per cui qualsiasi altra societa' non calcistica e non romana sarebbe fallita senza alternative e quando cambia le regole in corsa (perche' non cominci a ridarmi quello scudetto?) penso si possa tranquillamente affermare che il comune senso del pudore non esiste piu'.

Se poi uno di questi e' talmente cacasotto da non rispondere mai...ah beh, allora il fondo e' gia' stato raschiato da un pezzo :D

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Gli eredi

di Moggi

di Riccardo Luna

Sono tornati, più prepotenti che mai. Cobolli Gigli è Moggi, Blanc è Giraudo, e i giovani Elkann sono i degni eredi di Gianni e Umberto Agnelli. Le facce sono diverse, ma in fondo sono le stesse facce da C. Riecco la Juve peggiore, riecco la solita Juve. Si credono ancora i padroni del pallone: senza di loro non si può giocare. La passione della gente non conta, il giocattolo è roba loro. Dicono di rappresentare il 25 per cento dei tifosi: non è un dato (gonfiato parecchio), è una minaccia. Vuol dire che nel calcio non conta il principio della legge uguale per tutti, ma la legge del più forte. E se sei il più forte, questa legge si chiama impunità. Sono tornati e se non li fermiamo subito, se il commissario straordinario Guido Rossi anche stavolta sottovaluterà il pericolo, tra qualche settimana dello «scandalo più grande della storia del calcio» resteranno solo cartacce da cestinare e nulla sarà cambiato. E il commissario sarà un pupazzo sul quale fare il tiro a segno: il "neo" presidente di Lega Matarrese si sta già esercitando. Si vede subito che ha buona mira.

Sono tornati, come avevamo purtroppo previsto da tempo. O meglio, come avevamo scritto il giorno in cui la Corte del professor Ruperto fece una sentenza sbagliata e solo apparentemente dura, contro gli imputati di Calciopoli: sbagliata perché puniva Lazio e Fiorentina più del Milan (motivo per cui in appello, invece di portare il Milan in B, hanno portato anche gli altri in A); morbida, perché alla Juve veniva risparmiata la C («sanzione ritenuta adeguata per aver condizionato un intero campionato» dissero i giudici), per via di una sorta di patteggiamento con l’avvocato difensore. «Meritiamo la B», disse solennemente il legale bianconero Zaccone, chinando il capo col pizzo risorgimentale, «la B con dei punti di penalizzazione». Era tutta scena, ora l’ha capito, caro professor Ruperto?

Quel pentimento è svanito da tempo. E ora gli eredi di Moggi minacciano di prendere in ostaggio il calcio se non gli verrà ridata subito la serie A, e insieme anche l’ultimo scudetto che come diceva ancora ieri capitan Cannavaro dal suo rifugio dorato di Madrid, «è stato vinto sul campo, altro che storie». Storie. Vuoi vedere che lo scandalo ce lo siamo inventato noi?

E quando avranno avuto serie A e scudetto, gli eredi di Moggi pretenderanno anche i danni per la mancata Champions, e magari ci toccherà pagarli, i danni, con tante scuse. Si, scusateci tutti per aver intercettato i telefonini di Moggi e Giraudo che intrallazzavano con gli arbitri. Ma no, che dico, erano solo amabili conversazioni fra vecchi amici.

Purtroppo non sto scherzando, lo dissi subito dopo la sentenza di appello che questa storia rischiava di finire con la Juve in A. Ora ci siamo vicini. Del resto quella sgangheratissima Corte Federale ha fatto le cose per bene: nonostante la condanna alla B con meno 17 punti, nelle carte non ci sono partite della Juve alterate, non ci sono arbitri condannati (a parte il "povero" Massimo De Santis ma per Lecce-Parma) e l’unico dirigente federale punito è Mazzini, il vice Carraro. Che illeciti avranno fatto mai Moggi e Giraudo soli soletti? Quella sentenza farsa è l’arma che può mettere in ginocchio chi ha sperato in un calcio migliore. Per questo stavolta bisogna reagire, farsi sentire.

Ieri, appresa la notizia del ricorso Juve al Tar, in Federcalcio hanno commentato la cosa con pericolosa sufficienza: «Quel tribunale li rimbalzerà». Aggiugendo che probabilmente nessun provvedimento verrà preso a carico di un club che vìola il divieto di adire alla giustizia ordinaria infischiandosene del rischio di sanzioni. Lo diciamo subito: è sbagliato. Il presidente della Fifa Blatter qualche settimana fa disse che i club che avessero preso questa strada sarebbe stati esclusi dalle competizioni europee, mentre il codice di giustizia sportiva dà al commissario straordinario il potere di punire la violazione della clausola compromissoria con almeno tre punti di penalizzazione. Bene, fatelo, fatelo subito. Punite la Juve. Fatevi rispettare. Fateci rispettare.

materia, i miei tono sono spesso volutamente grotteschi perchè devo adeguarmi al luogo in cui parlo, un forum. i concetti pero' sono sempre i medesimi, basta saper leggere.

sono e resto una persona tranquilla e non violenta, disponibile al dialogo con tutti tranne con quelli che giudico troppo stupidi per capire; tollero tranquillamente la loro misera esistenza cosi' come tollero una mosca che mi entra in casa; cerco solo di farla uscire dalla finestra. anche le mosche una loro utilità l'avranno pure ...

eh si' sono parecchio presuntuoso, ma ne ho ben donde.

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Quella di Riccardo Luna è una opinione. Chi la posta o la condivide, o vuole dare impulso ad un dibattito. Materia ha fatto lo stesso: ha pubblicato opinioni, con argomentazioni molto diverse da quelle di Luna e degli altri postati da River, ma non si può stabilire a priori chi abbia ragione.

eh si' sono parecchio presuntuoso, ma ne ho ben donde>>

Il porre a priori i limiti alla disponibilità al dialogo è già di per sé indice di presunzione.

A volte a me viene il dubbio che le persone che sostengono una determinata idea, diversissima oppure opposta rispetto alla mia, possano non essere "troppo stupidi per capire", perché automaticamente significherebbe che l'idea alla quale aderisco sia un dogma e chi si distacca da esso un eretico.

A volte, perché un pò presuntuoso lo sono pure io.

nel caso di River, contrariamente al tono dei miei messaggi, non ho una pessima opinione...lo reputo solo in una fase un pò di demenza senile, ripete sempre le stesse cose, non si accorge ma fa anche gli stessi esempi (quella della Juve radiata e del pisello mozzato agli juventini è vecchia, di cattivo gusto e l'aveva postata lui stesso..) e finisce coll'assumere la parte di quei vecchi che non si adeguano ai tempi moderni, criticandone ogni aspetto, non memori che una volta erano loro a fare la parte dei rivoluzionari e modernisti...

O, all'opposto, potrebbe essere uno di quei radicalchic che aderiscono a quella ideologia secondo la quale fa tanto figo dire che viviamo in un Paese di merda, che c'è il marcio ovunque, che se uno è accusato deve per forza essere colpevole e gli deve essere mozzata la lingua...

Non so, ancora non ho una precisa idea sull'appartenenza di River...

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Non ho mica capito il bisogno di andare fino a Torino per vedere facce da C quando basta uno specchio.

Scolo fognario, ce l'hai uno specchio o si sono consumati tutti a vedere sempre la stessa faccia da c?

Ti rivelero' una cosa che non sai o hai dimenticato, perche' gli autogol che fai tu Niccolai se li sogna : la mosca cerca sempre la merda.

Puoi ringraziarmi, col pensiero magari, visto che ti ho spiegato cosa ci faceva a casa tua :D

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Gli eredi

di Moggi

di Riccardo Luna

Sono tornati, più prepotenti che mai. Cobolli Gigli è Moggi, Blanc è Giraudo, e i giovani Elkann sono i degni eredi di Gianni e Umberto Agnelli. Le facce sono diverse, ma in fondo sono le stesse facce da C. Riecco la Juve peggiore, riecco la solita Juve. Si credono ancora i padroni del pallone: senza di loro non si può giocare. La passione della gente non conta, il giocattolo è roba loro. Dicono di rappresentare il 25 per cento dei tifosi: non è un dato (gonfiato parecchio), è una minaccia. Vuol dire che nel calcio non conta il principio della legge uguale per tutti, ma la legge del più forte. E se sei il più forte, questa legge si chiama impunità. Sono tornati e se non li fermiamo subito, se il commissario straordinario Guido Rossi anche stavolta sottovaluterà il pericolo, tra qualche settimana dello «scandalo più grande della storia del calcio» resteranno solo cartacce da cestinare e nulla sarà cambiato. E il commissario sarà un pupazzo sul quale fare il tiro a segno: il "neo" presidente di Lega Matarrese si sta già esercitando. Si vede subito che ha buona mira.

Sono tornati, come avevamo purtroppo previsto da tempo. O meglio, come avevamo scritto il giorno in cui la Corte del professor Ruperto fece una sentenza sbagliata e solo apparentemente dura, contro gli imputati di Calciopoli: sbagliata perché puniva Lazio e Fiorentina più del Milan (motivo per cui in appello, invece di portare il Milan in B, hanno portato anche gli altri in A); morbida, perché alla Juve veniva risparmiata la C («sanzione ritenuta adeguata per aver condizionato un intero campionato» dissero i giudici), per via di una sorta di patteggiamento con l’avvocato difensore. «Meritiamo la B», disse solennemente il legale bianconero Zaccone, chinando il capo col pizzo risorgimentale, «la B con dei punti di penalizzazione». Era tutta scena, ora l’ha capito, caro professor Ruperto?

Quel pentimento è svanito da tempo. E ora gli eredi di Moggi minacciano di prendere in ostaggio il calcio se non gli verrà ridata subito la serie A, e insieme anche l’ultimo scudetto che come diceva ancora ieri capitan Cannavaro dal suo rifugio dorato di Madrid, «è stato vinto sul campo, altro che storie». Storie. Vuoi vedere che lo scandalo ce lo siamo inventato noi?

E quando avranno avuto serie A e scudetto, gli eredi di Moggi pretenderanno anche i danni per la mancata Champions, e magari ci toccherà pagarli, i danni, con tante scuse. Si, scusateci tutti per aver intercettato i telefonini di Moggi e Giraudo che intrallazzavano con gli arbitri. Ma no, che dico, erano solo amabili conversazioni fra vecchi amici.

Purtroppo non sto scherzando, lo dissi subito dopo la sentenza di appello che questa storia rischiava di finire con la Juve in A. Ora ci siamo vicini. Del resto quella sgangheratissima Corte Federale ha fatto le cose per bene: nonostante la condanna alla B con meno 17 punti, nelle carte non ci sono partite della Juve alterate, non ci sono arbitri condannati (a parte il "povero" Massimo De Santis ma per Lecce-Parma) e l’unico dirigente federale punito è Mazzini, il vice Carraro. Che illeciti avranno fatto mai Moggi e Giraudo soli soletti? Quella sentenza farsa è l’arma che può mettere in ginocchio chi ha sperato in un calcio migliore. Per questo stavolta bisogna reagire, farsi sentire.

Ieri, appresa la notizia del ricorso Juve al Tar, in Federcalcio hanno commentato la cosa con pericolosa sufficienza: «Quel tribunale li rimbalzerà». Aggiugendo che probabilmente nessun provvedimento verrà preso a carico di un club che vìola il divieto di adire alla giustizia ordinaria infischiandosene del rischio di sanzioni. Lo diciamo subito: è sbagliato. Il presidente della Fifa Blatter qualche settimana fa disse che i club che avessero preso questa strada sarebbe stati esclusi dalle competizioni europee, mentre il codice di giustizia sportiva dà al commissario straordinario il potere di punire la violazione della clausola compromissoria con almeno tre punti di penalizzazione. Bene, fatelo, fatelo subito. Punite la Juve. Fatevi rispettare. Fateci rispettare.

materia, i miei tono sono spesso volutamente grotteschi perchè devo adeguarmi al luogo in cui parlo, un forum. i concetti pero' sono sempre i medesimi, basta saper leggere.

sono e resto una persona tranquilla e non violenta, disponibile al dialogo con tutti tranne con quelli che giudico troppo stupidi per capire; tollero tranquillamente la loro misera esistenza cosi' come tollero una mosca che mi entra in casa; cerco solo di farla uscire dalla finestra. anche le mosche una loro utilità l'avranno pure ...

eh si' sono parecchio presuntuoso, ma ne ho ben donde.

Pero' saresti stato più corretto a scrivere Riccardo Luna - Il romanista (che é il giornale in cui lavora da quando Geronzi l'ha silurato dal CorSport)

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E che bisogno c'era di scrivere la fonte, in questo caso? Era palese...

Del resto ogni persona legge quel che si merita....

L'importante è non cercare di spacciarlo come un dogma o come l'opinione di un esimio intellettuale.

Che dogma non lo sia, e che non sia manco espressione di un raffinato intelletto, il lettore medio lo capisce dal livore e dalle note populistiche e rancorose di chi ha scritto il pezzo......

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Gli eredi

di Moggi

di Riccardo Luna

Sono tornati, più prepotenti che mai. Cobolli Gigli è Moggi, Blanc è Giraudo, e i giovani Elkann sono i degni eredi di Gianni e Umberto Agnelli. Le facce sono diverse, ma in fondo sono le stesse facce da C. Riecco la Juve peggiore, riecco la solita Juve. Si credono ancora i padroni del pallone: senza di loro non si può giocare. La passione della gente non conta, il giocattolo è roba loro. Dicono di rappresentare il 25 per cento dei tifosi: non è un dato (gonfiato parecchio), è una minaccia. Vuol dire che nel calcio non conta il principio della legge uguale per tutti, ma la legge del più forte. E se sei il più forte, questa legge si chiama impunità. Sono tornati e se non li fermiamo subito, se il commissario straordinario Guido Rossi anche stavolta sottovaluterà il pericolo, tra qualche settimana dello «scandalo più grande della storia del calcio» resteranno solo cartacce da cestinare e nulla sarà cambiato. E il commissario sarà un pupazzo sul quale fare il tiro a segno: il "neo" presidente di Lega Matarrese si sta già esercitando. Si vede subito che ha buona mira.

Sono tornati, come avevamo purtroppo previsto da tempo. O meglio, come avevamo scritto il giorno in cui la Corte del professor Ruperto fece una sentenza sbagliata e solo apparentemente dura, contro gli imputati di Calciopoli: sbagliata perché puniva Lazio e Fiorentina più del Milan (motivo per cui in appello, invece di portare il Milan in B, hanno portato anche gli altri in A); morbida, perché alla Juve veniva risparmiata la C («sanzione ritenuta adeguata per aver condizionato un intero campionato» dissero i giudici), per via di una sorta di patteggiamento con l’avvocato difensore. «Meritiamo la B», disse solennemente il legale bianconero Zaccone, chinando il capo col pizzo risorgimentale, «la B con dei punti di penalizzazione». Era tutta scena, ora l’ha capito, caro professor Ruperto?

Quel pentimento è svanito da tempo. E ora gli eredi di Moggi minacciano di prendere in ostaggio il calcio se non gli verrà ridata subito la serie A, e insieme anche l’ultimo scudetto che come diceva ancora ieri capitan Cannavaro dal suo rifugio dorato di Madrid, «è stato vinto sul campo, altro che storie». Storie. Vuoi vedere che lo scandalo ce lo siamo inventato noi?

E quando avranno avuto serie A e scudetto, gli eredi di Moggi pretenderanno anche i danni per la mancata Champions, e magari ci toccherà pagarli, i danni, con tante scuse. Si, scusateci tutti per aver intercettato i telefonini di Moggi e Giraudo che intrallazzavano con gli arbitri. Ma no, che dico, erano solo amabili conversazioni fra vecchi amici.

Purtroppo non sto scherzando, lo dissi subito dopo la sentenza di appello che questa storia rischiava di finire con la Juve in A. Ora ci siamo vicini. Del resto quella sgangheratissima Corte Federale ha fatto le cose per bene: nonostante la condanna alla B con meno 17 punti, nelle carte non ci sono partite della Juve alterate, non ci sono arbitri condannati (a parte il "povero" Massimo De Santis ma per Lecce-Parma) e l’unico dirigente federale punito è Mazzini, il vice Carraro. Che illeciti avranno fatto mai Moggi e Giraudo soli soletti? Quella sentenza farsa è l’arma che può mettere in ginocchio chi ha sperato in un calcio migliore. Per questo stavolta bisogna reagire, farsi sentire.

Ieri, appresa la notizia del ricorso Juve al Tar, in Federcalcio hanno commentato la cosa con pericolosa sufficienza: «Quel tribunale li rimbalzerà». Aggiugendo che probabilmente nessun provvedimento verrà preso a carico di un club che vìola il divieto di adire alla giustizia ordinaria infischiandosene del rischio di sanzioni. Lo diciamo subito: è sbagliato. Il presidente della Fifa Blatter qualche settimana fa disse che i club che avessero preso questa strada sarebbe stati esclusi dalle competizioni europee, mentre il codice di giustizia sportiva dà al commissario straordinario il potere di punire la violazione della clausola compromissoria con almeno tre punti di penalizzazione. Bene, fatelo, fatelo subito. Punite la Juve. Fatevi rispettare. Fateci rispettare.

Passiamo al commento.

Premetto che non mi interessa assolutamente difendere la dirigenza qualunque essa sia. Quella dei "padroni del pallone" mi suona come immensa cazzata. Partiamo dall'ultimo pensiero: punite la juve, fatevi rispettare.

Ma la juve INIZIALMENTE ha voluto essere punita, ha voluto RISPETTARE gli organi giudicanti. Questo neanche Luna lo può negare. Ma gli organi giudicanti nelle due sentenze hanno PERSO IL RISPETTO di chiunque veniva giudicato. A mio modesto avviso la Juve vuole essere punita ma lo deve essere all'interno di un procedimento in cui siano CHIARI boia, complici, vittime, sicari. Lo sconto applicato come al supermercato ha eliminato ogni teoria plausibile. Il più grosso scandalo di tutti i tempi, l'immensa piovra che tutto controllava si é ridotta a 4 pirla condannati. Coprire questa imbarazzante verità citando l'arroganza dei dirigenti colpevoli dell'improvviso cambio di direzione da "meritiamo la B" a "vogliamo la A" é tremendamente fazioso. Il comune tifoso lo può fare, il giornalista decisamente no.

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è cosa nota che luna è stato silurato da geronzi perchè aveva messo il naso su quelle cose che poi si sono rivelate tutte vere e han portato a questo scandalo.

difficilmente troverai qualcuno piu' a conoscenza dei fatti di lui.

comunque non ho problema a ribadirlo. fazioso? sicuramente. dimmi uno che non lo sia. la differenza con gli altri giornalisti pecore è che luna ha il coraggio delle proprie azioni (e finora ha pure vinto le battaglie legali che gli hanno fatto)

la juve inizialmente voleva essere punita per salvare un po' le chiappe. poi ha visto quanto sono incapaci (o in malafede) i giudici sportivi, ha sobillato l'opinione pubblica attraverso i giornali in suo possesso e adesso cerca la restaurazione completa.

prova ne è che ancora devo vededere un suo tifoso che se la prende con moggi e c per quello che hanno fatto ANCHE a lui. invece se la prendono coi giudici perchè l'hanno mandata in b.

questo è il vero paradosso. che ci si indigni non perchè facevano i mafiosi del calcio, ma perche' li puniscono!!

vergogna

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prova ne è che ancora devo vededere un suo tifoso che se la prende con moggi e c per quello che hanno fatto ANCHE a lui. invece se la prendono coi giudici perchè l'hanno mandata in b.

questo è il vero paradosso. che ci si indigni non perchè facevano i mafiosi del calcio, ma perche' li puniscono!!

vergogna

Te lo ribadisco: una piovra di quattro persone fa ridere anche i mafiosi veri. Mi indigno contro i giudici che vogliono farmi bere una cosa simile.

Il "tifoso" non se la prende con Moggi: gli ha fatto vincere tanto senza una proprietà dietro che cacciasse un centesimo. Come ben sai al tifoso non gliene frega una sega se gli danno un rigore che non c'era, anzi gode di più.

Al non tifoso cosa vuoi che importi prendersela con Moggi.

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Il compromesso possibile di Mario Sconcerti

Con la decisione del Consiglio di amministrazione della Juventus di ricorrere al Tar, lo scandalo del calcio passa dalla giustizia sportiva a quella ordinaria ed entra finalmente nella realtà. Non è un bene, non è un vantaggio, ma almeno è un risultato solido. Il vero problema è che abbiamo passato più di due mesi scannandoci per cose e sentenze che possono non avere nessuna importanza reale.

Il Tar può fare tutto. Rimandare immediatamente a casa la Juve e le altre come annullare le sentenze, o costringere il calcio a un altro processo. Non è uno scherzo. Il Tar può anche decidere di sospendere il campionato in attesa che arrivi una nuova sentenza. È tutta la macchina del calcio che dipende dalle decisioni delle squadre punite, a sua volta adesso nei panni quasi paradossali delle giustiziere. Un ribaltamento totale di ruoli e di arroganze che non cade imprevisto dal cielo di agosto, ma che sta scritto da molto tempo nelle leggi del calcio e in quelle di questo Paese.

Perché si è giocato allora a fare finta che tutto dipendesse soltanto dalla giustizia sportiva? Per una serie importante di ragioni. Prima di tutto l'evidenza dello scandalo, qualcosa che sembrava non ammettere discussioni. Questo ha fatto pensare a Guido Rossi che i tempi fossero maturi per cambiamenti radicali e punizioni esemplari. È stato vero per un po', poi è diventato un principio insostenibile. Perché non esistono tifosi di calcio, esistono tifosi di squadre. La fede calcistica non cerca giustizie ma dogmi. Anche i rigori più evidenti, rivisti tre volte, discussi fra noi della stessa parrocchia, diventano ingiusti e insopportabili. Il professor Rossi ha lavorato benissimo ma ha pensato al calcio come a un mondo moderno e normale. Non è così.

Il calcio non ha principi morali veri. È una gara, su tutto vince il piacere sconsiderato di arrivare primi. È immorale per principio, straordinario proprio perché copre la parte peggiore di noi senza causare troppi danni.

Non è vero che la gente è dalla parte del rinnovamento. La gente è in genere dalla parte di un rinnovamento che sia utile alla propria squadra. In sostanza non può esserci consenso, ma sempre spaccature. Mentre Rossi pensava di correre in mezzo a un totale entusiasmo popolare. Questo ha prima fiaccato e poi spezzato la grande ondata di pulizia che aveva creato. Non tutto il lavoro del Professore è perduto, molto anzi sarà difeso e ripreso. Ma non dipende più da lui.

Sarà il magistrato di un tribunale dello Stato alla fine a dare alla Juve il suo vero destino calcistico.

Il secondo errore è stata l'arroganza. Troppa foga liberatrice, troppa voglia di far giustizia in fretta. Dimenticando che i gattopardi non sono una particolarità italiana, sono spesso una necessità. Anche i dirigenti del calcio che erano innocenti cercavano dalla giustizia sportiva solo un modo moderatamente doloroso che permettesse a tutti di ricominciare a giocare, di tornare a una normalità che non mettesse a rischio la «produttività» dell'azienda. All'arroganza dei nuovi vertici, a quella dei pm, risponde ora l'arroganza delle società colpevoli. È stato un gioco di pazienza forse anche voluto, una lenta resistenza davanti alla giustizia sportiva per arrivare con meno danni possibili davanti alla giustizia vera.

Sapevano che il cerino così facendo sarebbe rimasto in mano alla nuova Federcalcio.

Cosa succederà adesso? Qualcosa sapremo già oggi quando al Tar arriveranno i ricorsi di Moggi e Giraudo. Fossero accolti, cioè ritenuti ammissibili, diventerebbe chiaro il progetto del Tar di occuparsi dello scandalo. Ma in generale l'errore sarebbe cercare di stravincere. I danni andrebbero tutti sul calcio e su un campionato che si spezzerebbe.

È tempo che il calcio capisca che non può esserci giustizia seria finché esisterà un assurdo giuridico come la responsabilità oggettiva, cioè Moggi commette, la Juve e i tifosi pagano. Il principio non può che essere: paga chi sbaglia. Questo è il grande ritardo del calcio, il suo non rendersi conto di essere ormai fatto di società per azioni e per questo condannato a rispondere di fondo non al codice di giustizia sportiva ma al codice civile.

Sbaglierebbe però anche la Juventus (e le altre) se insistesse nel braccio di ferro e volesse una ragione completa che non può avere. Serve quello che sembra una parolaccia, serve un compromesso. Prima del Tar, esiste ancora l'arbitrato del Coni. Tre giudici intorno a un tavolo. Uno scelto dal Coni, uno dalla Juve (e le altre), uno neutrale. È fatto apposta per generare buon senso. Forse è il caso di provarci e cominciare finalmente una rifondazione seria, cioè realistica.

Modificato da Materia Nerazzurra
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Impressionante (in positivo) l'articolo di Sconcerti....ha illustrato con lucidità esemplare almeno 2-3 temi di quelli a me più cari (e adesso mi rimane solo di sentire che Sconcerti è filojuventino, poi davvero chiudiamo la baracca).

Spero che questo spunto di riflessione sull'intera vicenda, che arriva da una persona che quando c'è stato da bastonare la Juve non si è tirato indietro, serva a far compiere un piccolo salto di qualità ai riverucoli che di tanto in tanto, quando c'è da rimboccarsi le maniche e tirare palate di merda unidirezionali, tra l'altro con incredibile sfoggio di arroganza e disprezzo verso la media forumistica, si degnano di illuminare i poveri mortali ottenebrati..

Modificato da Dino Lampo
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