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La Zen e l'insostenibile pesantezza dell'essere padre


Sveva
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Visto che ci sono alrri papà che prima o poi dovranno affrontare il problema ritengo opportuno offrir loro il frutto della mia esperienza in modo che non siano impreparati.

Prefazione

La serata in discoteca per un’adolescente è una delle tante battaglie che deve affrontare nel corso dell’anno, possono esservene altre più importanti e più decisive quali feste particolari o, soprattutto, l’ultimo dell’anno, ma non per questo deve essere sottovalutata. La vittoria finale si conquista battaglia dopo battaglia, campagna dopo campagna e in guerra non si può improvvisare. Allo scontro ci si deve presentare adeguatamente preparati, con un piano preciso da seguire in ogni dettaglio, non c’è margine per l’improvvisazione ne, tantomeno, per l’errore. Con un adeguato anticipo, stimabile in almeno quattro ore prima dell’inizio delle ostilità, la moderna guerriera inizia tutti i suoi rituali preparatori e propiziatori.

Il sacco degli armadi.

Il primo passo è la scelta dell’armatura da indossare in battaglia: vengono aperti tutti gli armadi di casa e minuziosamente ispezionati. Alla fine sul letto la nostra eroina dispone da un minimo di 125 a un massimo di 411 capi d’abbigliamento. Il 73% sono suoi, un 20% li ha recuperati dal guardaroba della madre , il 5% li ha trafugati, con destrezza, a nonne e zie varie ma a destare preoccupazione è l’ultimo 2%, quello che ha recuperato dal mio armadio!!! Mentre con occhio vigile passa in rassegna il bottino capisci che sta elaborando tutti i possibili abbinamenti tra i capi di vestiario (roba che neanche la più potente CPU…) e lla fine, immancabilmente, sbotta con il più classico dei: “ ma insomma! Non ho mai nulla da mettermi!”

L’offerta agli dei

Come i guerrieri antichi prima di andare in battaglia si recavano al tempio per ottenere il favore degli dei così la nostra eroina si reca al suo tempio personale che tutti gli altri componenti della famiglia chiamano comunemente bagno. Nel momento stesso in cui si chiude la porta quella stanza cessa di esistere nella nostra dimensione. Non è chiaro se sparisca nel limbo o se venga temporaneamente inghiottita da un buco nero. Svariate ipotesi sono state formulate su ciò che accada in quel luogo, c’è chi ha ipotizzato che le ragazze vengano inghiottite dalle sabbie mobili, chi pensa che abbiano trovato il modo per passare nelle condutture dell’acqua e spesso dei genitori hanno chiamato i pompieri temendo che si fossero perse in quel labirinto idraulico. In realtà resta il massimo mistero su ciò che avvenga in quel luogo, l’unica cosa certa è che il solo essere maschile che sia rimasto chiuso in un bagno durante la cerimonia di una teen-ager ne è uscito privo di favella. L’unico dato scientifico certo è che in quel momento il tuo contatore dell’energia elettrica registra consumi abnormi e frequentemente salta.

La metamorfosi

Quando finalmente si apre la porta vedi una nebbia fitta, intravedi dei lampi e infine vieni investito da un vento potentissimo. In realtà è stato dimostrato che si tratta rispettivamente del vapore acqueo proveniente dalla doccia lunghissima e caldissima che si è fatta, dei contatti della piastra per i capelli e dell’azione del phon a turbina che usa. Gli elementi si placano e lei ti si presenta alla vista. Magnifica e terribile nella sua figura. E’ in slip e mutandine, la madre le strilla che ci vuole un po’ di dignità e pudore e che in fondo TU sei pur sempre un individuo appartenente al genere maschile, anche se son anni che non eserciti. Mi rendo conto che a volte sono un genitore distratto ma vi assicuro che la ragazza che mi si para davanti è una sconosciuta. Mia figlia, ne son convinto, hai i capelli lisci, questa è tutta una cascata di boccoli, il delicato incarnato ha lasciato posto a un bianco cadaverico, le labbra sono di un rosso acceso, quasi sanguigno. Quello che più ti stranisce però sono gli occhi. Portano i segni si una profonda sofferenza psicologica e fisica: sembra che qualcuno l’abbia centrata con una paio di cartoni ben assestati. Tu vorresti consolarla, ti avvicini per abbracciarla ma lei ti ferma con un perentorio. “Non mi toccare, che mi sciupi”.

La vestizione

E’ giunto finalmente il momento di indossare i vestiti, al confronto la vestizione di un cavaliere medievale è qualcosa che si consuma in un batter di ciglia. Per qualche misterioso e insondabile motivo l’armatura scelta è sempre in contrasto con la stagione: d’inverno è di norma un modello velato mentre nei giorni più caldi ed afosi è un qualcosa di tremendamente pesante. Innumerevole è poi la quantità di accessori, orpelli ed ammennicoli vari che vanno a completare la tenuta. Io personalmente poi capisco quanto devono essere messe male le mie finanze visto che mia figlia si è ridotta a comprare i vestiti a rate. Il problema è che a rate non c’è solo il pagamento ma anche la consegna. Ma quando cazzo arriva la parte sotto?

L’arma

Questione particolarmente delicata è la scelta dell’arma. Le adolescenti le armi non le usano con le mani ma le portano ai piedi. Ultimamente è in voga usare i tramp-coi, ovvero l’anello di congiunzione tra i trampoli e i trocoi (zoccoli in lingua italiana). Queste calzature (?) conferiscono a chi le indossa innegabili vantaggi sia di natura psicologica (elevano la statura della guerriera di almeno una ventina di centimetri che bellici. Le convenzioni internazionali sull’uso di armi le considerano illegali, pesano dai 6 agli 8 kg l’una, hanno un’anima di piombo rivestita da legno di frassino. Malcapitati che hanno preso un pestone da questi arnesi non sono più riusciti a deambulare normalmente mentre chi di solito riceve un calcio riporta fratture plurime scomposte (o la castrazione, dipende dal punto d’impatto ovviamente).

Il consiglio di guerra.

Quando finalmente è completata la vestizione arrivano le alleate (o lei si reca da loro). Viene tenuto un vero e proprio consiglio di guerra che verte principalmente sull’assetto di battaglia scelto dalle varie amiche. Il problema è che c’è sempre almeno una che si sente in dovere di proporre a un’altra un’alternativa o sull’armatura o sui tramp-coi. Tu lo sai e quando senti pronunciare quelle parole ti senti di odiare profondamente chi ha parlato, anche nel caso fosse stata tua figlia, perché riparte la trafila della vestizione e della scelta dell’arma. E tu ti chiedi: ma perché le femmine non si fanno mai un mazzetto di cazzi loro? Perché devono essere sempre così bastarde dentro?

Il viaggio.

Può capitare che sia tu il malcapitato designato ad accompagnarle in guerra. Nel momento stesso che la tribù si riunisce tu cessi di esistere. Non sei più il genitore che è stato incessantemente adulato per tutta la settimana, non sei il padre affettuoso che sacrifica una serata, non sei più nemmeno un essere umano. Sei solo l’autista, una sorta di soprammobile, un qualcosa che purtroppo c’è e si vede ma che fosse invisibile sarebbe meglio, un male necessario. Qualora i posti del tuo cocchio lo permettano, nessuna si vorrà sedere sul sedile accanto al tuo perché devono provare la formazione di battaglia e tenderanno a raggrupparsi sul sedile posteriore. Durante il tragitto le tue orecchie saranno sottoposte ad un incessante bombardamento, rigorosamente in codice, in cui l’unica cosa che riuscirai a cogliere saranno le critiche ai tuoi gusti musicali.

La chimica.

In linea con le tattiche di guerra moderna le adolescenti fanno uso di armi chimiche. La tattica è molto subdola, ogni componente del commando adotta un particolare gas, definito “profumo”, che di per sé, se non fosse per il sovradosaggio non sarebbe neppure troppo fastidioso o tossico. Il problema vero si pone quando in uno spazio ristretto, ad esempio quello della tua macchina, tre o quattro di questi gas si mescolano, questa unione da vita a sostanze altamente stupefacenti che ti conducono a stati di alterazione mentale. Un motivo per cui non parcheggio mai vicino alle discoteche è quello di subire un controllo da parte di cani antidroga. Ovviamente il principale è che le ragazze non vogliono farsi vedere assieme ai genitori. Forse si vergognano. Forse credono di poter dare d’intendere di essere nate sotto i cavoli.

Il rientro.

Qualora fossi tu a recuperale dal campo di battaglia, caro amico, preparati a vedere cose atroci. Probabilmente uscendo dalla discoteca sudate avranno preso freddo alla pancia e avranno una colica in atto. Nel migliore dei casi dopo che avrai percorso duecento metri saranno scivolate in uno stato comatoso.

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Durante il tragitto le tue orecchie saranno sottoposte ad un incessante bombardamento, rigorosamente in codice, in cui l’unica cosa che riuscirai a cogliere saranno le critiche ai tuoi gusti musicali.

:bigemo_harabe_net-163:

Comunque Scrigno Magico vuole una foto di Sveva.

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Oggi ho letto il post di Sveva alla mia collega di 23 anni.

Che non ci hai presentato.

Io due domande me le farei :D

O non ti fidi di noi e quindi meritava...

O ci vuoi bene e quindi non meritava.

Tengo all'armonia lavorativa :D

Tra l'altro è molto bella :D

Ecco, meritava.

Maledetta.

Ma hai fatto la cosa giusta. :D

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