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Tempo di addii dolorosi al Milan


Marco
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Mi riferisco a Nesta, che l'ha appena annunciato, e a quelli imminenti di Seedorf e Inzaghi.

Detto che tutte le cose finiscono e che dei tre forse il solo Nesta è ancora in grado di fornire prestazioni decenti, resta la malinconia perchè smettono tre giocatori che, a modo loro, son stati veramente grandi.

Di Nesta basta dire che in lui, e solo in lui, Baresi vedeva un suo possibile erede.

Seedorf, eclettico come pochissimi, univa a doti tecniche enormi e all'intelligenza delle giocate, una personalità dentro e fuori dal campo che gli son valse il titolo di "professore".

Infine Inzaghi, non son mai stato un suo accanito fan, ma il suo mestiere (i gol) l'ha sempre saputo fare e se da un lato non mi è mai finito di piacere per la tecnica "scolastica" e quella furbizia che sconfinava nella disonestà, dall'altro era un esempio per l'impegno e l'entusiasmo che ci ha sempre messo. Nessuno viene nella mutanda come lui quando segna il 5-0 al Novara...

Ci saranno altri addii quest'estate, ma questi tre per 10 anni hanno fatto la storia del Milan.

Non hanno vinto poco (2 C.L. e 2 scudetti) ma potevano sicuramente vincere di più.

E singolarmente l'avrebbero certamente meritato...

Modificato da Marco
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Sì, è tempo di pulizie di Pasqua.

Meriterebbero tutte e 3 una piccola statua a Milanello per il contributo enorme dato in questi 10 anni.

Seedorf è stato un gentile omaggio dell'Inter, talento sconfinato e poca voglia di sbattersi.

Ha fatto la differenza in alcune delle gare memorabili del decennio, è uno di quelli che quando giocava dava il giro alla partita con l'assist o con la soluzione personale. Fondamentale soprattutto in Champions.

Inzaghi mi ha fatto rimangiare il mio totale odio nei suoi confronti. Ero in curva al suo goal dopo l'insperato ritorno dall'infortunio alla caviglia di 9 mesi.

Lui era a terra che godeva come un pazzo, tanto per cambiare, io ho buttato per aria un paio di tizi che pesavano il doppio di me. Adrenalina pura e totalmente contagiosa, la ragione non può comprendere ciò che gli occhi hanno visto.

Poi non sa stoppare il pallone, ma sticazzi.

Nesta lo lascio per ultimo perchè è il più grande dei 3. Un pallone d'Oro mancato a causa del suo fisico precario. Ha fatto tanto, poteva fare tantissimo senza tutte le sfortune avute. Un difensore eccellente, un playmaker basso, una persona seria.

Compone la spina dorsale del più bel Milan degli ultimi 10 anni insieme a Sheva e Pirlo, sono felice di averli visti giocare tutte e 3 dal vivo e dobbiamo dire grazie a Berlusconi se ce li ha fatti giocare insieme per un bel pò.

Ricordo ancora alcuni suoi 1 contro 1 con Adriano dei tempi belli e con Sheva stesso (ai tempi della Lazio). Che giocatore, signori.

Modificato da Armando Diaz
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E’ andata che Galliani m’ha lasciato con CD di Fausto Leali, mi manchi. Domani faremo una conferenza stampa a Milanello. Farò un anno fuori, è stato un arrivederci e l’anno prossimo vediamo. Non ho nulla in ballo al momento. E’ arrivato il momento di dare spazio agli altri. Il Milan ha fatto molto di più di quello che ho fatto io ed è arrivato il momento di mettersi da parte”. Così Rino Gattuso pone fine, per il momento, alla sua avventura al Milan.

http://www.milannews.it/

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CIAO MILAN, GRANDE AMORE MIO

Il suo nome è sui libri di storia della società e nella gola dei tifosi rossoneri che, nessuno escluso, hanno sempre gridato il suo nome. Pippo Inzaghi saluta il Milan. Lo fa con una lettera alla sua gente. Piena d'amore.

MILANO - Tutte le cose che state per leggere saranno sempre seconde, rispetto ad una. La prima e unica cosa che voglio che voi sappiate per sempre è questa: ho giocato e vinto per Noi. Giocare e vincere senza condividere le emozioni è nulla, invece io e voi, noi, abbiamo fatto tutto insieme. Abbiamo sperato, abbiamo sofferto, abbiamo esultato, abbiamo gioito. E abbiamo alzato le coppe e gli scudetti insieme ai nostri cuori. Siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda. E questo non ce lo toglierà mai nessuno.

Sapete, cari Milanisti, quando sono arrivato a Milano voi non lo sapevate. Ero in una stanza d’albergo e dovevo uscire il meno possibile, per non dare nell’occhio e per non compromettere quella trattativa di mercato fra la Juventus e il Milan. Le prime settimane, i primi mesi, mi avete studiato, ci siamo guardati.

Poi, ci siamo innamorati. Quella sera contro il Torino. Eravate arrabbiati, le cose in campo non andavano bene, eravate in silenzio. Mi sono tolto le stampelle, ho iniziato il riscaldamento e il vostro ruggito dedicato a me ci ha fatto vincere la partita, ci ha proiettati al preliminare di Champions League e poi alla nostra Finale di Manchester. Questi ricordi, insieme a tutte le persone che mi consolavano ad Anversa nei mesi difficili del 2004 e del 2005 e ai brividi che abbiamo provato insieme il 9 Agosto 2006, il giorno del mio compleanno, contro la Stella Rossa, saranno sempre sul comodino del mio cuore, accanto agli affetti più cari.

Atene. Il calcio ce l’ha regalata per un solo motivo: io e voi, noi, l’abbiamo voluta così fortemente, così intensamente, che non poteva concedersi. Certo, la realtà è andata oltre i nostri sogni più belli. Due gol, contro il Liverpool, due anni dopo Istanbul, la Settima Champions League. Il destino ci ha riservato quello che non osavamo sperare.

Io oggi voglio ringraziare con affetto e commozione il presidente Berlusconi e Adriano Galliani: la loro elettricità e la loro capacità di emozionarsi per me mi ha reso più forte, mi ha spinto oltre qualsiasi limite. Ma voglio rivolgere un pensiero anche a chi, dalle giovanili a tutte le splendide squadre dove ho giocato nella mia carriera, mi ha aiutato a diventare l’uomo e il calciatore che sono oggi.

Grazie Milan, grazie calcio. Concedetemi di chiamarlo mio il Milan, le persone di via Turati, di Milanello, gli uffici, i centralini, i magazzinieri, i fisioterapisti, i medici, le cucine, lo Stadio, gli addetti, lo spogliatoio. Tutte le persone che mi vedevano arrivare con il maglioncino alla domenica e vibravano già sperando nel mio gol. Ciao Mister Ancelotti, con te ho vinto tutto, ciao ai miei meravigliosi tifosi che mi seguono da tutto il mondo, sempre con affetto e con grande passione, ciao ai miei fantastici compagni di squadra, di oggi e di ieri.

E infine, concedetemelo, grazie, grazie, grazie alla mia famiglia: mamma Marina, papà Giancarlo, Simone e Tommaso. Non sarei arrivato fino a qui senza di voi. Siete la mia forza. Caro il mio Milan, Ti lascio solo perché è la vita, perché è il momento. Lo sai anche Tu.

Ciao a tutti e grazie,

Pippo Inzaghi

www.acmilan.com

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Nesta è tecnicamente superiore a Baresi, non c'è dubbio.

Gli è invece inferiore sul piano atletico e carismatico (l'effetto sui compagni non è un fattore irrilevante)

Non è il caso di fare graduatorie, li teniamo entrambi nell'empireo.

Giusto celebrare anche Gattuso, che è stato un portaborracce eccellente, ha giocato anche con il ginocchio rotto (cosa che fanno ormai in pochissimi), ha consentito all'allenatore di schierare un centrocampo con Rui Costa, Pirlo e Seedorf, esperimento irripetibile nella storia del calcio moderno.

Inoltre, è uno dei pochi, insieme ad Inzaghi che non è MAI sceso in campo pensando alle vacanze in Sardegna.

Tanto di cappello.

Modificato da Armando Diaz
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Nesta è tecnicamente superiore a Baresi, non c'è dubbio.

Dubbi ci sono, eccome...

Nesta è più alto (di statura) di Baresi, solo su questo non ci son dubbi.

Ma Baresi credo sia stato uno dei pochi difensori, se non l'unico, che ha provato ad inventarsi centrocampista per trovare un posto in Nazionale perchè da libero era chiuso da Scirea.

E per inventarsi centrocampista la tecnica la devi avere e quando ha dimostrato di averla ci son stati periodi in cui il regista della Nazionale era Baresi e non Giannini...

Sul piano atletico e carismatico non sto nemmeno a discutere.

Baresi ha giocato un'ora di derby con un braccio spezzato da Klinsmann, Nesta fisicamente era molto più fragile.

Baresi ha patito un 1-6 umiliante con la Juve a 37 anni, Nesta ha preso una quaterna da Montella in un derby che il Capitano non avrebbe mai subito alla sua età...

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Sul carisma di Nesta sono d'accordo con voi. Ai tempi della Lazio, lo vedevi fermare da solo tutti gli attaccanti avversari, pure quando scappavano ai vari Negro, Favalli, Pancaro e Sinisa. Era il numero uno della difesa ovviamente, ma già all'epoca -e la grande maggioranza dei laziali era d'accordo- sostenevo con forza che quello che dettava i tempi ai compagni, organizzava il fuorigioco, insomma, il comandante della difesa era Mihajlovic anche se inferiore a Nesta ma molto molto più carismatico.

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Ma Baresi credo sia stato uno dei pochi difensori, se non l'unico, che ha provato ad inventarsi centrocampista per trovare un posto in Nazionale perchè da libero era chiuso da Scirea.

E per inventarsi centrocampista la tecnica la devi avere e quando ha dimostrato di averla ci son stati periodi in cui il regista della Nazionale era Baresi e non Giannini...

Baresi non era scarso tecnicamente, ci mancherebbe. Era un giocatore a tutto campo, e quando c'era da suonare la carica lo trovavi nella trequarti.

Però a Nesta ho visto fare dei dribbling e qualche bel goal che non fanno parte della storia del Capitano.

L'unico paragone possibile in quell'ambito è con Maldini.

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Nesta è stato ai livelli di Maldini e Baresi, Seedorf un campionissimo grande soprattutto nelle partite importanti, Inzaghi un giocatore UNICO e Gattuso uno splendido mastino. Viene nostalgia pensando a tutto quello che ci hanno dato ma un ricambio generazionale è necessario.

Vanno via anche Zambrotta e Van Bommel, tutti giocatori tra i 34 (Gattuso) e i 39 anni (Inzaghi).

Vediamo come li sostituiremo in campagna acquisti, speriamo bene.

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