Vai al contenuto

LO SCIOPERO DEI LIBERISTI


Milurdein
 Share

Recommended Posts

Divide, fa discutere, ma riceve anche molti consensi il provvedimento

sulla competitività e la liberalizzazione per diverse categorie

Decreto Bersani, la rivolta dei tassisti

Cdl all'attacco, ma Follini lo difende

La categoria delle "auto bianche" ha proclamato lo sciopero per l'11 luglio

Il ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani

ROMA - Liberalizzazioni, competitività, categorie che si sentono colpite e minacciano pesanti agitazioni. Il decreto Bersani che interviene in settori come banche, taxi, trasporti pubblici, farmacie e ordini professionali, mette le mani dove finora poco si era osato e, anche per questo, ottiene applausi e critiche altrettanto convinti. L'opposizione più strenua è forse quella dei tassisti, che hanno proclamato già un'assemblea e una giornata di sciopero per l'11 luglio.

Udc. I centristi della Cdl non si sono ancora espressi ufficialmente, ma, almeno due loro esponenti hanno parlato e hanno decisamente promosso il provvedimento. E se Bruno Tabacci viene considerato un dissidente a tempo pieno, non altrettanto si può dire di Marco Follini che, nelle ultime settimane, sembra aver ricucito unbuon rapporto con Casini e Cesa. "Apprezzo - dice Follini - queste prime misure di

liberalizzazione. E' chiaro che hanno valore se sono l'inizio di un cammino e non l'illusione di un traguardo già tagliato". E l'ex segretario Udc va oltre: "Credo - dice - che l'opposizione debba sfidare la maggioranza sulla trincea di liberalizzazioni più incisive e non invece dalla postazione di difesa degli interessi corporativi. Tra noi e loro la sfida dovrà essere sul terreno della concorrenza".

Storace attacca. Più che nel merito, l'attacco dell'ex ministro della salute, è sul metodo e sull'uso del decreto. Storace si rivolge al presidente della repubblica, Giorgio Napolitano: "Ci auguriamo che il capo dello Stato, nell'atto di firmare il decreto legge che umilia farmacisti e taxisti, e che è stato approvato senza neppure ascoltarli nè ovviamente concertando alcunchè, voglia chiedere al governo di stralciare le norme sulla cosiddetta liberalizzazione che riguarda i due settori".

Secondo il senatore di An l'articolo 77 della Costituzione "viene fatto a pezzi visto che non ci sono ragioni nè di necessità nè di urgenza per procedere a colpi di decreto. Il governo - osserva Storace - ha il diritto di proporre i suoi programmi, ma davvero è ingiustificato, oltre che grave nel merito, procedere per forzature istituzionali e magari anche con il voto di fiducia".

Capezzone applaude. Per Daniele Capezzone (Rosa nel Pugno), presidente della Commissione attività produttive della Camera "è il momento non solo di applaudire, ma di sostenere, difendere e incoraggiare il ministro Bersani, in questo importante avvio del processo riformatore". Per Capezzone, l'opera di Bersani "va difesa e allargata".

Taxi. Proprio quello che non vorebbero i tassisti, forse la categoria più invelenita per le decisioni del governo che, comunque, sono state valutate a caldo. Ma la sola parola "liberalizzazione" riferita alle licenze, fa andare su tutte le furie i tassisti italiani che considerano la cessione della licenza a fine carriera come una specie di liquidazione sui generis. Di qui la rivolta che, però, non sembra tener conto del fatto che il provvedimento di Bersani interviene su chi ne possiede più di una.

I tassisti, comunque, hanno già deciso un fermo nazionale l'11 luglio. Lo hanno annunciato i sindacati di categoria Unica-Cgil, Cisl-Taxi, Ugl-Taxi, Ata-Casa, Ait e Cna-Fita, che stamani hanno inviato comunicazione alla Commissione di Garanzia per gli scioperi. In occasione del fermo nazionale, sarà organizzato a Roma un corteo che partirà alle 9 da Piazza della Repubblica per giungere a Piazza Venezia. Da qui una delegazione si sposterà davanti a Palazzo Chigi. "Abbiamo già chiesto una convocazione al ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani - fa sapere Nicola Giacobbe segretario generale della Unica-Cgil - Ci auguriamo che ci riceva l'11 luglio, se no prima".

Per mercoledì è stata poi indetta un'assemblea, dopo un sit-in svoltosi in Piazza della Repubblica, a Roma, al quale hanno partecipato un centinaio di tassisti, giunti con le rispettive auto, e rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali di categoria.

Oggi sarà presentata una richiesta di incontro con Bersani, e la richiesta di autorizzazione dell'assemblea. Gli organizzatori hanno già individuato un luogo dove potrebbe svolgersi l'assemblea nazionale che è il Circo Massimo. Qualora la questura non autorizzasse la manifestazione, una nuova riunione tra i partecipanti al sit-in di questa sera sarà convocata nuovamente per domani.

Tensione si registra nella categoria e questa notte i rappresentanti sindacali hanno dovuto mediare affinchè non scattasse il blocco immediato dei servizi taxi.

Link al commento
Condividi su altri siti

non andava bene prima con la lobbie dei tassisti ( 150.000 euri una licenza ) e andra' ancora peggio con il mercato libero e selvaggio ( tipo padroncini ) dove vi saranno ogni genere di extaracomunitari a fare i tassisti senza pagare un solo cent di tasse.

anzi il mezzo sara' subappaltato ad amici 24 ore al giorno :lol:

Link al commento
Condividi su altri siti

Finche' i provvedimenti non vanno in porto aspetterei a parlare.

Non e' la prima volta che al primo BAU! si rimangiano tutto a sinistra.

Se riescono a mandare in porto i provvedimenti di cui ho letto sarei piuttosto contento, soprattutto sulla faccenda dei farmacisti.

Chiedo a Milo cosa ne pensa, visto che ho letto che di fatto si impedisce agli intermediari immobiliari incassare la percentuale in nero.

Link al commento
Condividi su altri siti

i maldestri rosicano perchè una riforma del genere avrebbe dovuta farla dalla loro parte.

ohhh ti immagini il casino che avrebbe messo in piedi la sinistra ?????? eddai Milo dopo anni e anni non hai ancora capito che in campagna elettorale si dice una cosa ed una volta al governo se ne fa un altra ????

Ma questa riforma liberista ti pare che sia figlia della sinistra ?

in tutta onesta' mi auguro che questa riforma passi , sarebbe la dimostrazione che non esiste alcuna differenza tra SX e DX ....al limite gli crederebbero solo gli ultimi duri e puri come i Sveva e i Vannis :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti

allora ricapitoliamo questa liberalizzazione . Con i farmaci nei supermercati i prezzi caleranno di brutto.....ok prendiamola per buona......chi ci crede almeno ( assicurazioni docet ) :D ( anche se penso che la maggior parte dei farmaci verra' venduta ancora nelle farmacie ) ma fino alle elezioni la sinistra incolpava la destra per non aver controllato i prezzi sia sui farmaci che sugli alimentari , perche' ora che sono al governo i prezzi non li controllano loro ???? Naturalmente con le stesse regole che ha avuto a disposizione la destra per 5 anni .

Link al commento
Condividi su altri siti

fino alle elezioni la sinistra incolpava la destra per non aver controllato i prezzi sia sui farmaci che sugli alimentari , perche' ora che sono al governo i prezzi non li controllano loro ???? Naturalmente con le stesse regole che ha avuto a disposizione la destra per 5 anni .

non li rimproveravano di non controllare i prezzi ora, ma di non averlo fatto ai tempi del passaggio da lira a euro.

Link al commento
Condividi su altri siti

non li rimproveravano di non controllare i prezzi ora, ma di non averlo fatto ai tempi del passaggio da lira a euro.

L'aumento dei prezzi continua, tanto che la settimana scorsa e' stato segnalato un picco record di inflazione.

Vediamo se le magiche commissioni per il controllo dei prezzi che dovevano risolvere ogni problema saranno di qualche aiuto o si trattava solo di fomentare il malcontento come credo io.

Ora che il malcontento lo fomentano da destra, ci e' mancato poco che Mussi non si prendesse una scarica di botte dai tassisti.

Vedete quanto e' bello iniettare veleno nella nazione.Prima o poi ti torna indietro...

Link al commento
Condividi su altri siti

beppe grillo è un buffone blablabla e si sa, ma quest'idea è ben pensata:

Le categorie colpite sono in rivolta. Sono categorie bisognose di aiuto, che vivono ai margini dell’opinione pubblica e delle mense per i poveri. Notai, avvocati, professionisti e tassisti. La categoria che ne trae i benefici è formata da tutti gli altri cittadini italiani tranne brunettaberlusconistoracealemannouniticontrol’oppressionefiscale; ma la sua voce si sente poco. Capisco che vedere Mussi in balia di robusti tassisti possa far piacere e che possa essere meglio di un film a luci rosse. Però, però...

Se non si dà il sostegno al governo una volta che ne fa una giusta...se non ora quando? Le categorie entrano in agitazione in difesa di interessi corporativi? Bloccano le città e i tribunali? Manager di enorme successo nel far fallire le aziende sbraitano per la tassazione sulle stock option?

E allora, entriamo anche noi in agitazione. Indiciamo il mese senza taxi, il mese senza notaio, il mese senza avvocato.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sacrosanti i provvedimenti sull'abolizione delle tariffe minime degli avvocati, ancora più sacrosanto il divieto di pagarli in contanti ( metodo che gli consentiva di evadere il fisco con facilità irrisoria ). Il prossimo passo spero sia l'abolizione dell'esame di Stato per diventare avvocato e di quella setta massonica dell'ordine. Se non si abolisce quella cagata non ha senso parlare di liberalizzazione.

E ancora, dare il titolo di avvocato già alla fine del percorso di laurea ( tanto più che chi comincia ora l'università o fa il passaggio non dovrà più prendere la triennale ), ovviamente deve rimanere il praticantato.

Sì, devo dire che una liberalizzazione seria ci voleva, su questo punto della manovra nulla da dire, il problema è il titolo terzo.

Modificato da Luigi
Link al commento
Condividi su altri siti

Sacrosanti i provvedimenti sull'abolizione delle tariffe minime degli avvocati,

Ci sarebbe da discutere. Non tanto sulla scelta in sè, ma sugli effetti che provocherà: tutti sicuri che si abbasseranno i prezzi? Proviamo a fare una discussione seria.

divieto di pagarli in contanti ( metodo che gli consentiva di evadere il fisco con facilità irrisoria ).
Questo è vero. Sappiate solo che si va verso accessi bancari da parte dell'amministrazione tributaria sempre più profondi... con tutti i pro ed i contro del caso. Per es. lo sai che (supponiamo) controllando il tuo c/c, potrebbero finire per controllare anche quello di tua moglie o dei tuoi figli, che non c'entrano magari nulla con la tua attività professionale?
Il prossimo passo spero sia l'abolizione dell'esame di Stato

Per carità di Dio no. Se liberalizzazione significa che qualsiasi idiota un mattino si sveglia e forte di una laurea si improvvisa professionista, allora meglio niente liberalizzazione (e te lo dice uno che farebbe volentieri a meno di farsi il culo per tre anni per poi affrontare un esame dove molti saltano per aria).

abolizione [....]di quella setta massonica dell'ordine

Più o meno come sopra.

ovviamente deve rimanere il praticantato

Mano male, però che senso ha un praticantato senza esame di Stato? Finirebbe per essere l'ennesima buffonata.

Modificato da Kyuss
Link al commento
Condividi su altri siti

Beh, ma è chiaro che il pratincantato obbligatorio deve rimanere, sennò davvero finisce che il primo idiota che si alza con una laurea in giurisprudenza si improvvisa professionista.

Quello che è completamente superfluo e obsoleto è l'esame di Stato per diventare avvocato. Già di tempo un giurista ne perde tantissimo tra:

- il fatto che il vecchio quadriennio è diventato quinquennio con il nuovo ordinamento

- il 95% degli studenti, nelle università pubbliche, si laurea fuori corso. La media col quadriennio era di sette anni, fai un po' te

- ci sono minimo due anni di praticantato da fare

Un giurista che si laurea e fa due anni di pratincatato è perfettamente in grado di esercitare la professione, basterebbe una liberatoria dell'avvocato presso cui lo hai fatto, tant'è che nel progetto del 3+2 c'era proprio l'idea di dare il titolo di avvocato dopo il conseguimento della quinquennale ( con riserva ovviamente, la condizione era fare i due anni di praticantato ), ma è andata in malora perchè l'ordine si è ribellato. Tra l'altro in quasi tutti i paesi civili è sparito, da noi è rimasto per meri interessi di lobby. Una vera liberalizzazione non può prescindere dall'eliminazione di questo strumento di controllo obsoleto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Per quanto riguarda le tariffe: è chiaro che, tolto il minimo, ci sarà una tendenza al ribasso, com'è ovvio in un sistema di libera concorrenza. Almeno per quanto riguarda gli avvocati di medio/basso prestigio, il Taormina di turno continuerà ad avere la parcella milionaria.

Ma questo va sia a vantaggio di chi è impegnato in un processo civile o penale come parte ( riduzione delle spese processuali, che non fa mai male ), sia a vantaggio di chi, con la tariffa minima, non riusciva a crearsi una clientela. Quello che dà noia alla casta degli avvocati è il divieto di pagamento in contanti, visto che ora tutte le loro entrate saranno ben controllate e tassate.

Link al commento
Condividi su altri siti

Dunque, premesso che faccio un lavoro diverso dal tuo, ma che è comunque un po' assimilabile, non sono molto d'accordo sul discorso che fai sulle tariffe.

Parliamo pure di avvocati/commercialisti "normali" quindi nè i Taormina, nè i Guido Rossi. Il tariffario professionale stabiliva un minimo ed un massimo, ora con l'abolizione dello stesso si pensa che le tariffe scenderanno per forza, ma io non ne sono così certo. Facciamo un esempio: un commercialista con 10 clienti, di cui un ottimo cliente (diciamo una grossa azienda a cui si fa una vera e propria consulenza continuativa) e 9 piccoli clienti (diciamo 9 persone fisiche a cui si fa la dichiarazione dei redditi e altre 4 sciocchezze all'anno). Ora: la grossa azienda ha chiaramente un forte potere nei confronti del professionista e può condizionare le parcelle che lui emette; i 9 piccoli clienti, da soli, non hanno questo potere e quindi si beccano la parcella così come viene. Con la tariffa il professionista fa pagare il minimo al cliente grosso e (per recuperare un po') il massimo ai piccoli. Ma si parla sempre di minimo e massimo tariffari, ovvero c'erano dei livelli oltre i quali non si poteva andare. Adesso che succederà in quella situazione? Che il grosso cliente spingerà ancora al ribasso (sotto il vecchio minimo), ed il professionista (sempre per recuperare un po') alzerà oltre il vecchio massimo le parcelle per i piccoli clienti. Risultato? Chi ci rimette sono proprio quei consumatori che si vorrebbero proteggere. Se esistesse un mercato concorrenziale si potrebbe obiettare che il piccolo cliente cambia professionista, ma il mercato non è perfetto (mancano informazioni).

Oltretutto i tariffari stabilivano criteri oggettivi per la determinazione di un prezzo (giusti o sbagliati che fossero, erano quantomeno uniformi), adesso ognuno, nella sostanza, potrà fare il cazzo che gli pare, e di nuovo: mi pare una conseguenza che danneggia i meno attenti, i più deboli. Col tariffario, inoltre, se sgarravi potevi essere denunciato al tuo ordine di appartenenza che, come ultima ratio, poteva arrivare ad espellerti dall'ordine stesso. Adesso, pur permanendo gli ordini e la possibilità di denuncia, non ci sono paletti per stabilire se un prezzo è troppo alto o troppo basso. Figuriamoci cosa succederebbe da questo punto di vista se gli ordini non esistessero più.

E ancora: chi credi che sia in grado di proporre prezzi "popolari"? Solo i grossi studi che contano su "economie di scala". Il giovane che vuole mettersi in proprio farà una fatica del diavolo a concorrere sul prezzo con uno studio medio/grande, non credi? E' un po' (con le dovute diversità) la stessa cosa che succede nel rapporto mega centro comerciale/negozio a conduzione familiare: è ovvio che il primo potrà permettersi di praticare prezzi più bassi.

ps - giusto per chiarire: io sono sostanzialmente favorevole alla liberalizzazione, ma mi pare che per l'ennesima volta in Italia le cose siano state fatte male (beh, col culo, dicamolo vah...). E' stato bene o male un colpo di spugna scarsamente ragionato. Meglio sarebbe stato prendersi anche solo qualche mese, discuterne con gli ordini interessati, e varare la cosa con la finanziaria per l'anno prox.

Modificato da Kyuss
Link al commento
Condividi su altri siti

ma ve la ricordate la liberalizzazione della benzina e delle assicurazioni...forse alcuni sono troppo giovani e non se le ricordano...bene io ero tra quelli (come milioni ) ad esultare...vedrete che la concorrenza fara' calare i prezzi....si 2 fave in c . . o sono calati. Attento Luigi ad esultare che poi ci resti male , meglio attendere un paio d'anni che si stabilizzi questa liberalizzazione :lol:

Link al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, io non voglio fare l'avvocato, perciò il discorso non mi tocca più di tanto.

Kyuss, per carità, può anche darsi che abbia ragione tu, per adesso chi può dirlo? Bisogna vedere come si evolverà la situazione all'atto pratico.

Per ora non la vedo così drammatica. Sull'ordine insisto, è superfluo e nocivo. Altrove è stato abolito e le cose funzionano a meraviglia, anche meglio di come funzionano qui.

Modificato da Luigi
Link al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, io non voglio fare l'avvocato, perciò il discorso non mi tocca più di tanto.

Kyuss, per carità, può anche darsi che abbia ragione tu, per adesso chi può dirlo? Bisogna vedere come si evolverà la situazione all'atto pratico.

Per ora non la vedo così drammatica. Sull'ordine insisto, è superfluo e nocivo. Altrove è stato abolito e le cose funzionano a meraviglia, anche meglio di come funzionano qui.

Ma non voglio fare un discorso ad personam su di te, le mie sono riflessioni di carattere generale sulla questione: volevo aprirci un topic e poi invece ho sfruttato la discussione nata qui.

Vorrei inoltre sapere a quali altre realtà ti riferisci parlando di abolizione degli ordini professionali, perchè per avere un'idea di come evolverebbe la situazione in Italia si dovrebbero prendere come termine di paragone delle realtà simili a quella italiana (e la cosa è piuttosto complicata).

Io, in tutta onestà, non ho ancora sentito argomenti decisivi sull'abolizione degli ordini, mi sembra, anzi, una questione di principio. Una sorta di liberalizzazione a tutti i costi che porterebbe una concorrenza selvaggia, senza un organo che, in un certo qual modo, vigila, organizza, da indicazioni. Anche settori dell'economia pesantemente intaccati dalla liberalizzazione (per es. le telecomunicazioni) hanno un organo di vigilanza di riferimento.

Poi è vero che il rovescio della medaglia è la nascita di una sorta di lobbismo, ma radere tutto al suolo non mi sembra la soluzione più indicata.

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me, se si consente a tanti giovani avvocati di proporre prezzi concorrenziali per farsi conoscere e aggredire il mercato senza avere alle spalle dei grandi studi legali la cosa puo' funzionare.

Se uno accetta per i primi anni di guadagnare come un operaio, per farsi conoscere, ottenere fama e clienti, credo che ne possano trarre vantaggi sia lui sia i clienti.

Poi come ogni cosa, bisogna vedere come verra' governata la svolta.

Anche il lavoro flessibile era una grande idea in partenza, peccato che poi l'abbiano utilizzato per rimpiazzare gradualmente il lavoro stabile.

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

Puoi postare adesso e registrarti in seguito. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
 Share

×
×
  • Crea Nuovo...