Pregasi cancellare account grazie

[Corto Pavese]

Vorrei tanto esser figlio della dea.

Mi adotti? ^__^

[Kalema]

Si e poi ti tengo fisso in castigo ^____^

[Corto Pavese]

Forma di sadismo latente?

[Toffee]

Questo è il dramma: traslare i tuoi desideri, aspettative, ambizioni su tuo figlio. Non ami lui, ami te in lui.

Sbagliato, io amo mia figlia incondizionatamente a prescindere da cosa vorrà fare nella vita.

FELICITA' SUA=FELICITA' MIA

Riesci a capire?

[Milurdein]

Sbagliato, io amo mia figlia incondizionatamente a prescindere da cosa vorrà fare nella vita.

FELICITA' SUA=FELICITA' MIA

Riesci a capire?

potresti anche non essere felice per la sua felicità. Pensa se per assurdo la sua felicità sarà picchiarti a sangue un giorno...

Modificato Maggio 17, 2007 da milordino

[Milurdein]

Non comprendo la tua ostinazione sul concetto di "esaltazione da creazione". Quando è nato mio figlio io non mi sono sentita esaltata, o dotata di poteri sovrannaturali. Mi sono sentita, e mi sento tutt'ora, infinitamente piccola e misera di fronte a quello che sarà pure un fenomeno biologico e una serie di impulsi chimici, ma che per me è un miracolo. Un miracolo al quale, fortuitamente, sono chiamata a partecipare. E mi sono sentita spaventata da un compito gravoso e dalla consapevolezza di cercare di svolgerlo col maggiore equilibrio e cautela possibile.

Tutti gli animali accudiscono i loro cuccioli, li scaldano, li nutrono, insegnano loro a diventare autosufficienti e a guardarsi dai pericoli. Un genitore fa lo stesso, guidato da quello che si spera sia buon senso piuttosto che dal singolo istinto di conservazione. D'altronde, non potrei insegnare a mio figlio a cacciare per procurarsi il cibo, se non metaforicamente.

Tutti gli animali trasmettono dei codici ai figli che questi utilizzeranno per la loro vita di relazione.

Un genitore fa lo stesso.

La differenza è l'arbitrarietà con cui questi insegnamenti vengono posti, e concordo sul fatto che molti genitori (che sono anche e soprattutto esseri umani non privi di imperfezioni) tendono, consapevolmente o meno, a ritenere il proprio figlio quasi come fosse una compensazione di quello a loro negato, o dei loro desideri inespressi.

Può succedere, e questo fa del male al bambino, ma glielo fa soprattutto non avere un genitore emotivamente equilibrato che lo sappia lasciare andare per la sua strada accontentandosi di osservarlo da lontano per poter intervenire in caso di necessità.

Tu, come chiunque di noi, non puoi generalizzare sulla figura di un genitore perchè ogni singolo uomo è diverso dall'altro. Puoi dire, come fai, quello che crederesti opportuno fare se ti ci trovassi. Però non ti ci trovi e quindi non sei nella posizione di sperimentare quelle che sono le tue teorie, avvalorate dai testi che secondo te sembrano essare depositarie del Verbo. Che poi le persone con cui ti confronti tutti i giorni da anni possano dirti che forse non è del tutto come lo interpreti tu, questo è un dettaglio che non fa minimamente rallentare la tua corsa.

a me pare un fenomeno molto diffuso.

Kalle, io non voglio SPERIMENTARE, non so cosa significhi procreare, così come non lo sapete voi. Anche se lo avete già fatto. Dai commenti mi pare logico che una base molto comune ci sia tra di voi.

Modificato Maggio 17, 2007 da milordino

[Corto Pavese]

Toffee, e' assolutamente vero e comprensibile, ma il Milo ormai e' partito per la tangente.

Su una cosa pero' posso concordare con lui, se e' questo che intende : le aspettative che noi nutriamo nei confronti dei nostri figli potrebbero rivelarsi un boomerang perche' inconsciamente nessuno ci sta a pensare di aver educato bene se lui/lei decidono di fare un mestiere a noi sgradito.

Allora si', l'affetto non viene mai meno, ma puo' subentrare una sorta di delusione che puo' annacquare un rapporto fino all'adolescenza pressoche' perfetto e questo e' francamente difficile da evitare, proprio perche' siamo esseri umani e pertanto ampiamente fallibili.

Dire pero' che alla nascita di un bimbo un padre non prova niente o quasi e' una fesseria e basta.

[Milurdein]

Toffee, e' assolutamente vero e comprensibile, ma il Milo ormai e' partito per la tangente.

Su una cosa pero' posso concordare con lui, se e' questo che intende : le aspettative che noi nutriamo nei confronti dei nostri figli potrebbero rivelarsi un boomerang perche' inconsciamente nessuno ci sta a pensare di aver educato bene se lui/lei decidono di fare un mestiere a noi sgradito.

Allora si', l'affetto non viene mai meno, ma puo' subentrare una sorta di delusione che puo' annacquare un rapporto fino all'adolescenza pressoche' perfetto e questo e' francamente difficile da evitare, proprio perche' siamo esseri umani e pertanto ampiamente fallibili.

Dire pero' che alla nascita di un bimbo un padre non prova niente o quasi e' una fesseria e basta.

è già una prima presa di coscienza, inutile andare oltre, per il momento. Ma il mestiere è solo l'ultimissimo evento che cerchiamo di condizionare. però rende l'idea, perchè la professione dovrebbe rappresentare la nostra realizzazione, l'espressione massima della nostra personalità. Sul fatto di essere fallibili ci riagganciamo al dominio degli istinti. Bell'alibi.

Mai detto che non debbano provare niente, ho solo detto che per come mi viene generalmente esposta la gioia di chi diventa papà, la rappresentazione è di chi si sente di aver creato una piccola parte dell'umanità. La simbologia spontanea è la creazione del mondo. Non credo di aver detto niente di sconvolgente, forse il termine DELIRIO è forte, e limitato solo ad alcune persone. Ma la sensazione di senitrsi un po' il dio di nostro figlio a mio avviso è radicata.

[Michi]

SI tratta di intendersi sui termini.

Ma cosa c'entra la "cultura cattolica" (che per se, detto così, non esiste nemmeno) con l'esistere dell'educazione?

"L'educazione" non se la sono inventata mica i cattolici, è sempre esistita.

[liotru]

ho solo detto che per come mi viene generalmente esposta la gioia di chi diventa papà, la rappresentazione è di chi si sente di aver creato una piccola parte dell'umanità. La simbologia spontanea è la creazione del mondo.

scusa ma dove l'hai sentita sta cosa? Come ti ha già detto qualcuno è difficile spiegare la sensazione che ho provato in sala operatoria (mia moglie ha subito un cesareo) ma lungi dall'essere vicina a quella da te descritta sulla base di non so quali conoscenze o letture. L'atteggiamento di un padre o di una madre verso un figlio è semplicemente naturale.

[Milurdein]

Ma cosa c'entra la "cultura cattolica" (che per se, detto così, non esiste nemmeno) con l'esistere dell'educazione?

"L'educazione" non se la sono inventata mica i cattolici, è sempre esistita.

Perdonami ma sta storia del E' SEMPRE ESISTITA non ha più senso. Sempre da quando? dal brodo primordiale? come al solito consideriamo la storia dell'uomo da 5000 anni a questa parte. L'uomo e la vita sulla terra esistono da un tempo infinitamente più lungo. Quando si comincerà a ragionare in questi termini cambierà la prospettiva. Anche se l'educazione non l'ha inventata la chiesa, a noi è stata tramandata suo tramite.

[liotru]

Anche se l'educazione non l'ha inventata la chiesa, a noi è stata tramandata suo tramite.

quindi gli egizi non educavano, le scuole ateniesi una grande invenzione, l'educazione di Sparta alla guerra na balla, i romani mai esistiti

[Corto Pavese]

è già una prima presa di coscienza

Cio' presupporrebbe che non ci avessi mai pensato, cosa assolutamente falsa.

Ce l'ho presente da sempre, anche da prima di diventare padre, perche' fa parte di quel repertorio di domande che uno puo' porsi anche senza provare l'emozione della paternita'.

Cio' nulla toglie al fatto che, se intendevi questo, hai fatto il giro dell'oca per arrivarci.

Come gia' rilevato poi l'educazione e' sempre esistita in tutto il regno animale.

Se non ti garba il termine possiamo cambiarlo, ma la sostanza rimane la stessa, non esiste essere animale che non tramandi il suo sapere, le sue paranoie, le sue paure e le sue capacita' alla discendenza.

[Milurdein]

quindi gli egizi non educavano, le scuole ateniesi una grande invenzione, l'educazione di Sparta alla guerra na balla, i romani mai esistiti

la chiesa è la cultura più prossima a noi. per fortuna non l'unica, ma il concetto di educazione per come lo conosciamo ci è stato tramandato soprattutto attraverso la chiesa.

Anche in India c'è la figura del guru, che aveva però un rapporto completamente diverso rispetto dal prete. Anche il guru insegna, educa, ma con presupposti completamente diversi, innanzitutto condividendo quasi tutto della vita dell'allievo.

Non saprei se nel regno animale si possa usare il termine educazione. Un animale aiuta il figlio a crescere e lo difende dai pericoli finchè non è in grado di cavarsela da solo. Probabilmente gli insegna a cacciare per procurarsi il cibo, gli indica quali sono i suoi nemici. Non saprei se tutto questo si possa configurare nel termine EDUCAZIONE, che a me indica un disegno ben preciso nella mente dell'adulto, su come allevare un bambino. Probabilmente se usassimo il termine ALLEVARE nel senso di aiutare a diventare grandi fisicamente sarebbe più azzeccato.

Modificato Maggio 18, 2007 da milordino

[liotru]

la chiesa è la cultura più prossima a noi. per fortuna non l'unica, ma il concetto di educazione per come lo conosciamo ci è stato tramandato soprattutto attraverso la chiesa.

ma quando mai

[Toffee]

potresti anche non essere felice per la sua felicità. Pensa se per assurdo la sua felicità sarà picchiarti a sangue un giorno...

Qua si parla di rapporti tra persone normali

[ping]

ma quando mai

infatti.

La paideia è tutto un concetto, nobilissimo, che appartenne ai greci e poi ai latini. E ci arriva da loro.

[Toffee]

Probabilmente se usassimo il termine ALLEVARE nel senso di aiutare a diventare grandi fisicamente sarebbe più azzeccato.

Forse questa è l'unica cosa per la quale non serve aiuto.

L'educazione prescinde dalla religione. Credo che in qualsiasi parte del mondo si insegni ai bambini a salutare quando si entra in un locale pubblico, o a non mettere le dita nel naso....Viviamo in una comunità per cui bisogna insegnare ai bambini che certe regole vanno rispettate. Magari se vivessimo soli nella jungla non sarebbe necessario farsi tanti problemi.

[ping]

Forse questa è l'unica cosa per la quale non serve aiuto.

L'educazione prescinde dalla religione. Credo che in qualsiasi parte del mondo si insegni ai bambini a salutare quando si entra in un locale pubblico, o a non mettere le dita nel naso....Viviamo in una comunità per cui bisogna insegnare ai bambini che certe regole vanno rispettate. Magari se vivessimo soli nella jungla non sarebbe necessario farsi tanti problemi.

Essere educati è aver avuto gli strumenti per vivere soli nella giungla.

Mi sa che a volte confondi 'educazione' con 'buone maniere'.

[Milurdein]

ma quando mai

La cultura italiota non è gran parte dovuta alla chiesa? e le feste quando sono? che giorno riposiamo? che simbolo c'era in classe (e forse c'è tuttora)?

[Milurdein]

Forse questa è l'unica cosa per la quale non serve aiuto.

L'educazione prescinde dalla religione. Credo che in qualsiasi parte del mondo si insegni ai bambini a salutare quando si entra in un locale pubblico, o a non mettere le dita nel naso....Viviamo in una comunità per cui bisogna insegnare ai bambini che certe regole vanno rispettate. Magari se vivessimo soli nella jungla non sarebbe necessario farsi tanti problemi.

che cumulo di luoghi comuni, banalità sconcertanti. E magari non gli si dice che non devono rapinare una banca, che non devono fottere il prossimo, che non devono guardare al colore della pelle, che non devono guardare come si veste un altro...LE DITA NEL NASO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! fammi il piacere.

[liotru]

La cultura italiota non è gran parte dovuta alla chiesa? e le feste quando sono? che giorno riposiamo? che simbolo c'era in classe (e forse c'è tuttora)?

cosa c'entra tutto questo con l'educazione? L'educazione prescinde dalle feste e dai simboli.

[Milurdein]

Essere educati è aver avuto gli strumenti per vivere soli nella giungla.

Mi sa che a volte confondi 'educazione' con 'buone maniere'.

Non credo di aver mai confuso le due cose. EDUCARE è un disegno ben preciso per far crescere i bambini per come fa comodo al sistema. Più il sistema è strutturato, più questo è evidente. Forse a sparta educavano alla guerra perchè era quello di cui avevano bisogno. Forse facevano i bambini proprio per avere dei soldati in più.

Il concetto di educazione è proprio dei regimi, quando nulla deve andare fuori posto. èp LA NOSTRA CULTURA ad essere figlia del cattolicesimo, in francia è già molto diverso, ma determinati principi del cristianesimo sono ben radicati in tutta la cultura occidentale.

Come fa a prescindere dai simboli? anche le feste, pensa a quanto sia importante il natale.

Modificato Maggio 18, 2007 da milordino

[ping]

Non credo di aver mai confuso le due cose. ...

Sì certo, parlavo con Toffee.

[Toffee]

Ping, le buone maniere fanno parte della educazione.

Milo, allora, invece di girarci intorno e dire agli altri cosa devono o non devono pensare, spiegami perchè un genitore non dovrebbe educare un figlio, che non l'ho ancora capito.