Armando Diaz

Per questo stesso motivo dobbiamo cercare di vincere il derby. Se il campionato finisse oggi i preliminari li facciamo oggi (ammesso che poi sia cosi' grave...).

Mi sta bene il discorso di liotru. Il punto essenziale e' accorciare i tempi dei processi. Se e' necessario stravolgere gli orari di chi lavora nei tribunali si faccia, serve una rivoluzione radicale del sistema. Giro di vite su tutti i trucchetti e i vizi di forma che certi avvocati sfruttano per prendere tempo. Poi rivedere la custodia cautelare, meno spazio alla fantasia dei giudici, il legislatore metta paletti piu' severi. Sul problema dell'affollamento delle carceri agire con strumenti alternativi di rieducazione per i criminali non pericolosi (possibilita' di lavoro assistito da un rappresentate del tribunale per risarcire la comunita', se poi fa si sgarra c'e' il carcere)

Sia chiaro che la responsabilita' oggettiva di questo genere per me non vale MAI. Ero ironico. Qualsiasi persona in grado di ragionare lucidamente puo' capire che un'azienda con piani vincenti viagga bene e una che batte la fiacca va allo sfascio.Dare la colpa al governo di turno puo' andare bene solo per chi e' prevenuto o non conosce un cazzo dell'azienda in crisi. La FIAT per anni ha pensato a tutt'altro che a fare macchine competitive. Ha cambiato i piani aziendali per 6-7 volte in poco tempo, ha pensato a scaricare il fardello agli americani, poi quelli hanno fatto capire che non si prendevano il bidone e cosi' gli Agnelli hanno dovuto decidersi a puntare seriamente sull'azienda come non accadeva dagli anni '80. Allora hanno smesso di produrre aborti di macchine, hanno iniziato a mantenere un amministratore delegato per piu' di 6 mesi consecutivamente, e i risultati iniziano a vedersi. Maroni ha fatto il suo dovere facendo capire che non e' piu' tempo di vacche grasse, il governo non consegna piu' assegni in bianco agli Agnelli come ha fatto per 50 anni.

L'abuso di alcolici e' una piaga ancora lungi dall'essere estirpata, questo mi fa pensare Saya.

Visto che i campioni della strumentalizzazione addebitano a questo governo tutti i parametri in deficit della grande industria allora per coerenza gli spetta pure questo successo. La responsabilita' oggettiva o vale sempre o non vale mai.

Io invece penso che la privatizzazione del settore energetico fatta cosi' malamente sia alla base di tutto. Chi e' che gesti' la privatizzazione? Rinfrescatemi la memoria...

Piu' compatito, che elogiato. Se e' scazzato e' probabile che gli sia stata offerta un'educazione di bassa qualita' e chi abbia gia' vissuto soprusi, ingiustizie, arbitrii. Ben difficilmente avra' le motivazioni per migliorare le cose e se mai decidera' di approfondire gli studi, lo fara' solo per diventare piu' ricco, accumulare averi e fottere il prossimo. La fotografia della nostra classe dirigente.

Anche a me, come sveva, questo discorso rimanda a quello dei turisti che vanno a ficcarsi nelle zone piu' assurde del mondo per poterlo raccontare ai compagni di ufficio e finiscono vittima di rapimenti o affini. La gente quando compra un biglietto deve sapere se nel luogo in cui va e' in corso un'epidemia di lebbra, oppure c' e' la guerra civile oppure la pena di morte per chi ha le orecchie a sventola. Se accetta e PAGA dei soldi per andarci, si fa carico di ogni rischio. Lo Stato ha il dovere di informare chi sta per partire, attraverso i propri collegamenti nei vari luoghi, poi ha la coscienza pulita.

Un indumento, anche se non appartiene precisamente alla categoria, ovvero il mio orologio. Quando lo guardo mi sento meglio. :rolleyes:

Prima di quasiasi nuovo ponte e traforo, bisogna garantire a TUTTI gli italiani acqua in abbondanza. Non si puo' andare di gran carriera da Torino a Lione mentre a Caltanissetta si lavano con l'acqua minerale.

Senz'altro giusto che gli utili vengano reinvestiti e che nessuno ci mangi sopra. Sulla scuola pubblica, ribadisco quanto ho gia' scritto. Urge un controllo della qualita' degli insegnanti. Chi lavora bene sui ragazzi va fortemente incentivato sul piano economico e su quello delle possibilita' di carriera, chi lavora male deve temere di perdere il posto fisso. La scuola non puo' essere il luogo in cui persone frustrate regolano i conti con se stessi e con il mondo attraverso promozioni e bocciature. Serve qualcuno che controlli il controllore insomma, non solo nei modi ma anche nella qualita' del suo operato. Potrebbe essere utilizzata la figura del preside, che oggi di fatto e' esautorata di qualsiasi potere decisionale, ma servirebbero anche alcune figure d'appoggio per la revisione di compiti e il monitoraggio delle interrogazioni. Servono molti soldi per una riforma cosi' ambiziosa, ma la palingenesi di italiani nuovi merita qualsiasi tipo di sforzo economico e organizzativo. La scuola deve offrire al Paese ragazzi preparati, educati e fiduciosi nelle istutizioni. Se uno e' gia' scazzato del suo paese a 12 anni, quel paese e' gia' in stato avanzato di decomposizione.

Ogni politico si illuda come preferisce, sono gli elettori a dover sviluppare gli anticorpi infischiandosene di certe chiacchiere a N settimane dal voto.

Penso che ci sia un rimborso, in ste cose dovrebbe essere erudito il Terso. Comunque il finanziamento glielo lascio. Mi basterebbe mettere un tetto allo stipendio di parlamentari e ministri, tenendo conto che alcuni possono gia' usufruire di una ricca pensione e di benefit di ogni sorta.

Il conflitto c'e' e andava risolto da chi poteva farlo, ovvero l' Ulivo anni fa. Un po' sciocco pensare che Berlusconi l' avrebbe risolto a suo danno. Sarebbe passato alla storia come l'unico uomo nella storia d'Italia ricco e potente che invece di pensare al suo orticello invita gli altri ad entrarci e a prendere a volonta'.Altro che Napoleone...

Quell' elettorato a cui alludi non lo prenderanno comunque. E' gente che detesta il moderatismo per principio. Se si muovono da casa per votare si muovono per un partito extra-coalizioni. Dentro le coalizioni quei partiti prendono solo i voti di parenti, amici e fidanzate.

Non sarebbe male come idea.Cosi' sentiamo anche le idee di quelli che sembrano apolitici. Raccogliamo i dati sulle priorita' degli italiani e poi ci vendiamo la soffiata al miglior offerente. Io ho gia' un compratore... Ah, comunque mi sono dimenticato di mettere il cambio della legge elettorale. Uninominale maggioritario a turno unico, con primarie obbligatorie e vincolo di territorialita' per chi si presenta. Per rappresentare il collegio in parlamento si deve risiedere nel collegio. Se uno fa lo stronzo dopo l'elezione, i suoi vicini di casa DEVONO potergli mettere una tonnellata di letame davanti all'uscio di casa. Fra le altre condizioni a corollario ci metto anche l' assenza di reati contro patrimionio, persone e pubblica amministrazione.

"La TAV si fa, punto e basta"

Fino a prova contraria i neofascisti sono stati stoppati da AN (e meno male) quindi ogni illazione e' prematura. Terso, il foglietto semplificato e' un atto di onesta', perche' e' un guanto di sfida palese lanciato agli osservatori neutrali e ai nemici. Se non lo rispetti, ci saranno 35 giornali che si metteranno punto per punto a fare le pulci come accade ora col contratto del 2001. Inoltre la gente comune sara' in grado di farsi un'idea e sputarti in faccia legittimamente, perche' ci hai messo la faccia. Se invece presenti un faldone di 281 pagine, credi che mai qualche pazzo azzardera' l'impresa? Troverai sempre all'interno un panegirico che ti giustifica, o che almeno lascia l'ambiguita' (sti programmi sono scritti ad arte, senno' non sarebbero tanto lunghi). Nel mio settore si parla di "Security through obscurity". E' un metodo semplice e assai efficace, specie con gli osservatori superficiali (la quasi totalita').

Dai ragazzi, che se ci impegnamo di piu' arriviamo a 281 pagine, e potremo presentarci ad Aprile...

Quindi, 20 anni fa facevi la pipi' al posto di Maradona...

Qualcuno ha sparso la credenza (vera o falsa che sia...) che Zeman comporti un delta negativo di punti a causa delle sue posizioni scomode assunte in passato. Inoltre fa un gioco avventuroso, che puo' causare crisi di rigetto. In definitiva, i presidenti hanno paura di prenderlo. Intanto il Lecce che fece spettacolo manco un anno fa, ora procede mestamente verso la B.

Io metterei subito le mani sulla giustizia, lavorando sui tempi del processo, levando tutti gli appigli che ha la difesa per rinviare le udienze e perdere tempo. Chiunque vada a giudizio deve sapere che la prescrizione e' un sogno irraggiungibile. Poi rivedrei la custodia cautelare, norme molto piu' stringenti, i magistrati non devono interpretare, devono eseguire. Di conseguenza un bel taglio ai benefici di pena (legge Gozzini) per alcuni reati. Riforma della scuola, controllo della qualita' degli insegnanti. Chi lavora bene sui ragazzi va fortemente incentivato sul piano economico e su quello delle possibilita' di carriera, chi lavora male deve temere di perdere il posto fisso. Rivedere il settore della ricerca: il governo fa piani strategici, soprattutto mirati a produzioni ad alta tecnologia, poi chiama le universita', detta i tempi e offre tutto quanto e' necessario per raggiungere gli obiettivi. Anche qui incentivi forti ai ricercatori che producono, chi vuol fare la ricerca sugli sport preferiti dalle scimmie pigmee se le vada a fare coi soldi propri. Sulle grandi opere ne sceglierei una in particolare, la piu' ambiziosa mai pensata: in ogni centimetro d' Italia deve esserci diponibilita' illimitata d'acqua.Siamo nel terzo millennio, l'acqua contingentata e' una vergogna indicibile per lo Stato. Mi accontento qui, non e' il caso di essere troppo ambiziosi.

Giocus, vedrai che le leggi buone non verranno toccate. Per un semplice motivo: perche' lo sanno anche loro che sono buone, solo che per disonesta' verso l'avversario o per invidia verso chi sa imporsi le avevano osteggiate quando erano opposizione. Di certo non perdono il tempo (e la faccia) per levarle una volta diventati maggioranza. Sul fatto che cercheranno di fottere Berlusconi (magari con leggi piu' serie sul falso in bilancio e sostituendo la Gasparri con una legge piu' aperta al mercato) e' normale e mi interessa il giusto. Berlusconi ha passato il Rubicone da un bel pezzo, sa bene che se perde non gli faranno sconti stavolta. Proprio per questo fara' il possibile e l'impossibile per vincere o almeno pareggiare. Terso, il programma di 281 pagine sembra tanto quelle relazioni di fine congresso PCI in cui dovevi mettere sia la versione dei massimalisti sia quella dei riformisti in forma dissimulata, senno' qualcuno si incazzava e si scassava il partito.E' un trucco vecchio come il mondo. Appena qualcuno ha buttato un occhio al programma ha visto che non si parlava della TAV, guardacaso.Ne' un si', ne' un no. Ammazzate, 281 pagine e non si parla manco di un'opera strategica per il paese! Ma era il caso di disboscare l'Amazzonia per una cacata simile?

Le indagini ci sono, vediamo cosa esce. Rispetto a qualche anno fa sembra essere cresciuto il numero di persone disposte a cantare, inoltre Geronzi non e' piu' intoccabile (e' sotto inchiesta per i crack Parmalat e Cirio).

Quello di buono che ha fatto il governo Berlusconi sul fronte della sicurezza, delle pensioni, del lavoro, la legge del fumo e la patente a punti non potra' essere toccato da nessuno. La speranza, da parte mia, e' che un governo di colore opposto possa correggerne gli errori gravi in materia di giustizia e legge elettorale, magari portando avanti alcuni discorsi sul fronte del lavoro avendo le spalle coperte dai sindacati. L'unica cosa che resta in bilico e' la riforma della Costituzione in senso federale, che sara' sottoposta a referendum in autunno. Sarebbe un guaio per il paese buttarla alle ortiche e spero che il clima generale, dopo la sbornia di Aprile sia favorevole alla sua approvazione. Condivido il concetto che la critica del contratto con gli italiani sia strumentale. Avere il coraggio di mettere nero su bianco gli obiettivi (non in centinaia di pagine ambigue che nessno leggera' come ha fatto l'Unione) e' un segno di grande coraggio. Aver cercato di rispettare TUTTI i punti nonostante le sciagure continue verificatesi e' lodevole, a prescindere dalla percentuale di completamento.