Dopo aver ascoltato le parole delle due signore che cosi rispettosamente avevan parlato prima di lui, Marsupilami smise di giocare con il suo accendino, si asciugò la fronte imperlata di sudore, diede una sistemata al suo cappello e si alzò lentamente dal suo scranno, dandosi una sistemata alla giacca e al pantalone che si erano stropicciati mentre stava appollaiato su quella scomoda seduta. Con andatura lenta e decisa, come sempre suo padre si era raccomandato di usare, il ragazzo si portò al centro della sala e sentì su di sè gli occhi del Consiglio che lo scrutavano dalla testa ai piedi, cercando in lui segni di cedimento e debolezza.
Si schiarì la voce con un colpo di tosse e iniziò quel discorso, che per tutto il pomeriggio si era preparato nella sua testa.
"Signori e signore del Consiglio, amici paisà, so perfettamente come il momento sia duro, e come la nostra comunità sia in pericolo, e la morte di stanotte è un segnale che spaventa tutti noi, arrivati da così lontano in cerca di tranquillità e sicurezza che sembrano minate alla base. Posso garantire, su Santa Rosalia e sulla Madonna delle Grazie, alle Signorie vostre tutte illustrissime che io nulla ho a che fare con quanto accaduto e che anzi mi metto alla completa disposizione per poter metter al bando coloro che hanno compiuto un atto tanto grave e spaventoso".
Fece un respiro profondo, scambiò uno sguardo con chi lo aveva preceduto al centro della Sala e si riportò al suo posto, attendendo che anche gli altri imputati si facessero avanti per dare la loro versione dei fatti.