El Pelat

Tanti auguri Tony!

questo è più completo
DPCM e allegato del 26 aprile 2020.pdf

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

Bah. Da dove sia uscita la storia che chi vuole puo andare a fare i test, non lo so. Chiaramente  non è cosi.
 Il test lo fa o va a fare chi mostra sintomi e/o è stato a contatto con persone positive (c’e’ un apposito protocollo). Di veritiero c’è che i medici di base sono abilitati a fare i prelievi; quindi chi mostra sintomi o sospetta di essere contagiato - normalmente- non rischia di dover fare un’odissea prima di arrivare a fare il tampone.
solo in questi giorni stanno discutendo del fatto che vogliono ampliare i test e tamponi anche a chi non ha o mostra sintomi. 

Ti capisco benissimo e ti sono tanto vicino...  
Se ne va uno della famiglia, senza se e senza ma. 
Ponte dell'arcobaleno ecc. Possiamo consolarci solo con la speranza che ci sia davvero, e lì giochino tutti i nostri pelosi del passato, felici. 
 
Vi abbraccio forte, Rolando.  

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

@tony è attendibile? Un amico mio che ha la moglie tedesca ha scritto: Mi sono fermato alla gigantesca fake news dei tamponi fatti su richiesta da chiunque lo voglia fare!
 
https://www.milanocittastato.it/coronavirus/come-ha-fatto-la-germania/

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

E’ da sabato che non c’è più. Sapevo che era dura, -è da quando aveva 13 anni che temevo ogni giorno che ormai fosse nella fase finale, già da allora piangevo ogni volta che pensavo che potesse morire, invece ha vissuto quasi altri quattro anni- ma non pensavo fosse cosi dura.

Era dall’inizio di dicembre che stava male. Un problema al cervelletto che lo faceva girare intorno a se stesso in maniera vorticosa. Cura a base di cortisone ed ha vissuto questi ultimi mesi dignitosamente senza soffrire. Gli ultimi quattro giorni non mangiava più. Frullavamo il cibo e gli davamo il cibo e l’acqua con la siringa. Se ne è andato come speravo accadesse: la notte tra venerdi e sabato ha cominciato a respirare male, lo abbiamo vegliato tutta la notte tra le braccia di Antonella e alle 6 meno un quarto del mattino ha smesso di respirare tra le sue braccia. Sono distrutto e soddisfatto. Ce lo siamo davvero goduto tutti i quasi 17 anni che è stato con noi. Si è fatto pure un bel po’ di trasferte di calcio anche se non poteva entrare allo stadio. Da tre giorni la casa è vuota. Ciao piccolo mio e grazie di tutto.

https://www.lercio.it/juventus-deciso-il-taglio-dello-stipendio-anche-degli-arbitri/

Nel 1981 lavorai qualche mese alla vigilanza della federazione romana del Pci. Con noi c'erano anche i poliziotti. Quando si insultavano tra loro "sei proprio un carabiniere".

Nel lontano 1983 vinsi il concorso da scopino. All'epoca entravano per concorso e nella dicitura ufficiale del foglio di assunzione c'era scritto che ero un addetto all'igiene ambientale. Lavorando con gli anziani che si ritenevano scopini, a me piaceva questa nomina anche perchè arrivai primo nel concorso e mi vantavo di essere il miglior scopatore del paese. "Me lo hanno pure messo per iscritto".
Ci sono stato quattro anni fino al trasferimento in Regione nell'87. Nel frattempo mi fecero fare per qualche mese anche il bidello, l'attacchino e altre mansioni analoghe. Chiesi, e non ottenni, il trasferimento al cimitero. "Perchè vuoi andare al cimitero?" mi chiese l'assessore. "Perchè lì la clientela non rompe i coglioni". Respinto.
Adesso vanno di moda i termini moderni ma quello che mi sta più sul cazzo è CHEF. Il cuoco e la cuoca rimangono il cuoco e la cuoca.

Le stronzate su Dybala e compagnia tornate a parlarne sul topic del calcio e non scassate il cazzo qui. Grazie.

l'accanimento del popolo verso chi si fa una corsetta da solo lo trovo ridicolo. Capisco se si corre in gruppo ma ho letto cose assurde su singoli runner.

Le stronzate su Dybala e compagnia tornate a parlarne sul topic del calcio e non scassate il cazzo qui. Grazie.