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Si può detestare Travaglio anche se fa ridere per Alfano agli esteri


Milurdein
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Non potevo non postare tutto l'articolo, da ribaltarsi dalle risate,

“Chi pensava di aver visto tutto il giorno di Renzi – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – col secchio in testa o col gelato in mano ha dovuto ricredersi ieri, dinanzi al Renzi dei Mille Giorni (risposta italiana alle Mille e una notte, ma molto più fiabesca). E non è finita qui, perché voci insistenti danno Roberta Pinotti e Angelino Alfano in pole position per gli Esteri, con gran sollievo per la Difesa e per l’Interno”.

La Pi-notti è quella che, alle primarie del Pd a Genova, arrivò terza: ma solo perché correvano in tre (se erano in sedici, arrivava sedicesima) e che l’altroieri, alla notizia che il marò Latorre aveva un malore, s’è scapicollata in India per accudirlo (senonché, complice il fuso orario, al suo atterraggio il malato era già guarito). Alfano invece è Alfano. E intendiamoci: l’idea che uno così non tenga più le mani su polizia e servizi segreti è rassicurante. Ma ne sfugge l’attinenza con gli Esteri. Se è per questo, i precedenti esperimenti alla Giustizia, alla segreteria Pdl e all’Interno hanno dimostrato la sua assoluta incompatibilità con qualsiasi incarico e la sua enciclopedica incompetenza su qualunque materia. Il che lo rende perfetto per qualsivoglia poltrona: essendo negato per tutto, può fare tutto con la medesima impreparazione. Va detto, per inciso, che un ministro degli Esteri dovrebbe parlare qualche lingua estera, mentre il nostro conosce una sola parola straniera (o meglio, quella che lui crede una parola straniera): “vucumprà”. Il mese scorso, giunto in ritardo a Strasburgo su un volo disturbato dal vento, si scusò con la commissaria europea Cecilia Malmström che l’aspettava, inerpicandosi temerario sulla lingua inglese: “Sorry… de uàind…”. La Malmström, svedese dunque padrona dell’inglese, lo guardò esterrefatta, poi tradusse materna e protettiva: “Ah, the wind”. Insomma: l’Angelino da esportazione ci regalerebbe soddisfazioni mai provate neppure ai tempi di Frattini Dry.

Che, a differenza di Alfano, s’impegnava poco, non proferiva verbo e, a ogni crisi internazionale, veniva colto a svernare su un atollo caraibico o ad abbronzarsi su una pista da sci. Anche perché i partner europei, conoscendone la mondana indolenza e la decisiva inutilità, si scordavano di invitarlo ai vertici. Al contrario Angelino, pur essendo un altro pelo superfluo della politica, s’impegna e si agita moltissimo, parla e twitta senza sosta. Nessuno, sventuratamente, l’ha mai visto a riposo. Tanto Frattini era pigro e innocuo, quanto Alfano è attivo e pernicioso. Soprattutto per se stesso, il suo partito (prima il Pdl, ora Ncd) e il suo dicastero. Ogni volta che apre bocca, cioè sempre e di solito fuori sincrono rispetto ai rari pensieri che l’attraversano, fa danni. Fortebraccio diceva di Tanassi: “Tace perché, essendo riuscito ad avere un’idea, ha paura che gli scappi”. Alfano invece, al primo segno di vita del suo neurone, inizia a parlare. Poi però s’inceppa: bocca aperta a fermo immagine, sopracciglia aggrottate, allarme degli astanti che temono una paresi e, mentre chiamano l’ambulanza, lo vedono improvvisamente sbloccarsi per dire cose di devastante inutilità. Il 9 marzo era a Sky a commentare la notizia di tre bambine uccise a Lecco. E lì, forse ispirato dalla toponomastica, giurò ieratico: “Non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato e ignobile, inseguiremo l’assassino finché non l’avremo preso, poi lo faremo stare in carcere fino alla fine dei suoi giorni: ora convoco i vertici della polizia”. Invano la conduttrice tentò di frenarne l’empito e, a gesti, di comunicargli che la madre era stata arrestata da un pezzo e aveva confessato. La polizia s’era dimenticata di avvertirlo, non capacitandosi del fatto che fosse davvero il ministro dell’Interno. Se ora passasse agli Esteri, però, con almeno un paese intratterrebbe ottimi rapporti: il Kazakhstan. E sarebbe comunque un buon inizio, anche per le ottime relazioni di Astana con Mosca. Putin poi adora gli italiani che lo fanno ridere. L’altroieri ha detto: “Se voglio, arrivo a Kiev in due settimane”. Appena vedrà Alfano si correggerà: “Già che ci sono, in tre settimane vengo a Roma”.

Modificato da milordino
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Non potevo non postare tutto l'articolo, da ribaltarsi dalle risate,

“Chi pensava di aver visto tutto il giorno di Renzi – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – col secchio in testa o col gelato in mano ha dovuto ricredersi ieri, dinanzi al Renzi dei Mille Giorni (risposta italiana alle Mille e una notte, ma molto più fiabesca). E non è finita qui, perché voci insistenti danno Roberta Pinotti e Angelino Alfano in pole position per gli Esteri, con gran sollievo per la Difesa e per l’Interno”.

La Pi-notti è quella che, alle primarie del Pd a Genova, arrivò terza: ma solo perché correvano in tre (se erano in sedici, arrivava sedicesima) e che l’altroieri, alla notizia che il marò Latorre aveva un malore, s’è scapicollata in India per accudirlo (senonché, complice il fuso orario, al suo atterraggio il malato era già guarito). Alfano invece è Alfano. E intendiamoci: l’idea che uno così non tenga più le mani su polizia e servizi segreti è rassicurante. Ma ne sfugge l’attinenza con gli Esteri. Se è per questo, i precedenti esperimenti alla Giustizia, alla segreteria Pdl e all’Interno hanno dimostrato la sua assoluta incompatibilità con qualsiasi incarico e la sua enciclopedica incompetenza su qualunque materia. Il che lo rende perfetto per qualsivoglia poltrona: essendo negato per tutto, può fare tutto con la medesima impreparazione. Va detto, per inciso, che un ministro degli Esteri dovrebbe parlare qualche lingua estera, mentre il nostro conosce una sola parola straniera (o meglio, quella che lui crede una parola straniera): “vucumprà”. Il mese scorso, giunto in ritardo a Strasburgo su un volo disturbato dal vento, si scusò con la commissaria europea Cecilia Malmström che l’aspettava, inerpicandosi temerario sulla lingua inglese: “Sorry… de uàind…”. La Malmström, svedese dunque padrona dell’inglese, lo guardò esterrefatta, poi tradusse materna e protettiva: “Ah, the wind”. Insomma: l’Angelino da esportazione ci regalerebbe soddisfazioni mai provate neppure ai tempi di Frattini Dry.

Che, a differenza di Alfano, s’impegnava poco, non proferiva verbo e, a ogni crisi internazionale, veniva colto a svernare su un atollo caraibico o ad abbronzarsi su una pista da sci. Anche perché i partner europei, conoscendone la mondana indolenza e la decisiva inutilità, si scordavano di invitarlo ai vertici. Al contrario Angelino, pur essendo un altro pelo superfluo della politica, s’impegna e si agita moltissimo, parla e twitta senza sosta. Nessuno, sventuratamente, l’ha mai visto a riposo. Tanto Frattini era pigro e innocuo, quanto Alfano è attivo e pernicioso. Soprattutto per se stesso, il suo partito (prima il Pdl, ora Ncd) e il suo dicastero. Ogni volta che apre bocca, cioè sempre e di solito fuori sincrono rispetto ai rari pensieri che l’attraversano, fa danni. Fortebraccio diceva di Tanassi: “Tace perché, essendo riuscito ad avere un’idea, ha paura che gli scappi”. Alfano invece, al primo segno di vita del suo neurone, inizia a parlare. Poi però s’inceppa: bocca aperta a fermo immagine, sopracciglia aggrottate, allarme degli astanti che temono una paresi e, mentre chiamano l’ambulanza, lo vedono improvvisamente sbloccarsi per dire cose di devastante inutilità. Il 9 marzo era a Sky a commentare la notizia di tre bambine uccise a Lecco. E lì, forse ispirato dalla toponomastica, giurò ieratico: “Non daremo scampo a chi ha compiuto questo gesto efferato e ignobile, inseguiremo l’assassino finché non l’avremo preso, poi lo faremo stare in carcere fino alla fine dei suoi giorni: ora convoco i vertici della polizia”. Invano la conduttrice tentò di frenarne l’empito e, a gesti, di comunicargli che la madre era stata arrestata da un pezzo e aveva confessato. La polizia s’era dimenticata di avvertirlo, non capacitandosi del fatto che fosse davvero il ministro dell’Interno. Se ora passasse agli Esteri, però, con almeno un paese intratterrebbe ottimi rapporti: il Kazakhstan. E sarebbe comunque un buon inizio, anche per le ottime relazioni di Astana con Mosca. Putin poi adora gli italiani che lo fanno ridere. L’altroieri ha detto: “Se voglio, arrivo a Kiev in due settimane”. Appena vedrà Alfano si correggerà: “Già che ci sono, in tre settimane vengo a Roma”.

Ho sottolineato in rosso le "notizie" di questo articolo per chi non avesse voglia di leggersi sti deliri di Travaglio che ormai fa a gara con Scanzi su chi riesce a fare peggio il proprio mestiere.

Però oh, se volete "ribaltarvi dalle risate" leggete pure.

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no correggo dal 2001 dalla famosa intervista di luttazzi. Bossi non lo voto dal 96 e fini dal 99. Follini ti ho detto perchè. Ma siete di coccio. Franceschini dovresti essere contento. Negli stati unitila mutevolezza del voto è notevole solo in Italia e pochi altri paesi c'è il voto ideologico. E' il vero guaio del nostro paese. Beh votare alle primarie di un partito non significa mica sposarsi con lui. Io vado al festival dell'unità dal 2001 a seguire i dibattiti. Sono una persona aperta. Ho frequentato anche Lotta Comunista. Per informarmi,. Ascoltavo radio popolare. Che c'entra? Non sono monocorde Dagli esordi di destra fino al '99,. poi sono migrato alla ricerca di qualcosa di diverso che non ho ancora trovato e che forse non esisterà mai in Italia.

Cmq non parlate di mutamenti di travaglio che non è proprio il caso. Era anche al vday del 2007 a bologna.

Cmq sai solo fare queste battute del cazzo senza prendere in esame le eventuali risposte sei veramente in mala fede.

Modificato da milordino
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E' sempre stato identico lo seguo da 15 anni,.

No.

O magari sì ma si comportava diversamente, il che lo rende ancora più viscido e subdolo

Una volta era un giornalista d'inchiesta coi controcoglioni, te lo trovavi in tutte le trasmissioni a pungolare il politico di turno, dati alla mano, sulle sue mancanze o sui aspetti "oscuri" del suo passato.Non faceva sconti a nessuno ed era una boccata d'ossigeno (lui come tantissimi altri) negli anni 00 in pieno regno berlusconiano.

Adesso è un fantoccio grillino e fazioso che non merita alcun rispetto perchè, cosa gravissima, fa malissimo il suo lavoro.

Ripeto: vale Emilio Fede.

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Una volta era un giornalista d'inchiesta coi controcoglioni, te lo trovavi in tutte le trasmissioni a pungolare il politico di turno, dati alla mano, sulle sue mancanze o sui aspetti "oscuri" del suo passato.Non faceva sconti a nessuno ed era una boccata d'ossigeno (lui come tantissimi altri) negli anni 00 in pieno regno berlusconiano.

Eì' la stessa identica cosa che fa oggi. Forse non te ne sei accorto. A chi farebbe sconti? a Grillo? ma quando mai vedi grillini nei talk show? cmq una volta se proprio vogliamo vedere faceva da portavoce di Di Pietro. Molto più che oggi di Grillo. ma l'accusa peggiore cfhe gli è SEMPRE stata mossa è di essere portavoce del partito dei giudici e questo ci può stare,

Cmq non è mai stato un vero giornalista d'inchiesta, è sempre stato uno che riportava cose scritte da altri.

Io credo che un giornalista completamente distaccato ed imparziale non possa esistere. Il più onesto è il meno invischiato negli interessi. L'importante è farlo solo per motivi ideologici e non economici. Come Sallusti e Belpietro. E pure su Repubblica proprio la mano sul fuoco non ce la metterei,.

Modificato da milordino
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travaglio è stato un giornalista serio fino a quando non si è schierato apertamente, prima con di pietro (come ricorda giustamente milo) e ora con grillo. a me ha iniziato a dare ai nervi già dalla sua prima svolta politica, proprio perchè mentre prima non faceva sconti a nessuno, nel tempo ha "casualmente dimenticato" di criticare fortemente di pietro prima e grillo ora. su tutte le vicende assurde grilline, di cui milo stesso riconosce l'esistenza per alcuni casi (vedi dibba e l'isis), travaglio non ha detto nulla.

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Peccato che il primo libro che l'ha portato alla ribalta (lodore dei soldi scritto con Elio Veltri) quando era già portavoce di Di Pietro. Quindi veramente limpido sotto questo aspetto non lo è mai stato. Ma posso accettare che un giornalista non racconti TUTTO SU TUTTI (non ne avrebbe nemmeno la possibilità). Quello che non posso accettare è che menta spudoratamente per fare un favore a qualcuno, e soprattutto che ne sia al soldo. Fino a prova contraria Travaglio da Di Pietro e da Grillo non ci guadagna un tubo. Forse l'unico veramente limpido è stato Montanelli, ma come lui non ce ne sono proprio più.

Modificato da milordino
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Peccato che il primo libro che l'ha portato alla ribalta (lodore dei soldi scritto con Elio Veltri) quando era già portavoce di Di Pietro. Quindi veramente limpido sotto questo aspetto non lo è mai stato. Ma posso accettare che un giornalista non racconti TUTTO SU TUTTI (non ne avrebbe nemmeno la possibilità). Quello che non posso accettare è che menta spudoratamente per fare un favore a qualcuno, e soprattutto che ne sia al soldo. Fino a prova contraria Travaglio da Di Pietro e da Grillo non ci guadagna un tubo. Forse l'unico veramente limpido è stato Montanelli, ma come lui non ce ne sono proprio più.

sei stato tu a dire che travaglio non fa sconti a nessuno. allora sei d'accordo con noi che è schierato politicamente, e che contro di pietro prima e grillo ora non ha mai mosso critiche nemmeno in relazione ad assurdità?

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Nel frattempo ha vita facile con la povera ex bersaniana Moretti., oggi Renziana. Poi per colpa della sia liaison con quella mummia di Giletti, si sbaglia e chiama Travaglio MASSIMO , IL MASSIMO DELLA COMICITA'.

http://intoccabili.wordpress.com/2014/09/09/travaglio-contro-moretti/

http://video.corriere.it/moretti-gaffe-giletti-chiama-travaglio-massimo/1e3a8124-3794-11e4-bcc9-7c497bbfce5d

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