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Silvio Berlusconi-Boschi. Il patto del Nazareno si fa un doppio regalo tra Mediaset e banche popolari

Redazione, L'Huffington Post

Il giorno dopo l'articolo del Corriere della Sera, crescono le richieste di chiarimenti su presunte maxispeculazioni sulla piazza di Londra fatte in prossimità del varo del decreto del governo sulla riforma della governance delle popolari. Operazioni tra le quali spicca il maxi rialzo (+65%) dell'istituto Popolare dell'Etruria e Lazio di cui è vice presidente, Pier Luigi Boschi, il padre del ministro per le riforme Maria Elena Boschi, e dove lavora anche il fratello Emanuele. Operazioni su cui la Consob, secondo il Corriere, ha acceso un faro per presunto insider trading.

La più importante richiesta di trasparenza arriva da Gianluigi Longhi, consigliere della Fondazione pontificia Centesimus Annus: "Bisognerebbe verificare se c'è stata piena trasparenza delle istituzioni e se in tutto questo non ci sono state le solite fughe di notizie". Anche la politica chiede conto della vicenda. Per il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone (Forza Italia), la Consob "fa molto bene a verificare se vi siano stati movimenti anomali". Il capogruppo leghista alla Camera, Massimiliano Fedriga annuncia un'interrogazione: "Quali sono e di chi sono i capitali che si sono mossi? Non vorremmo scoprire che sono collegati con vicinanze politiche".

Il Fatto torna sulla vicenda della Popolare dell'Etruria e del Lazio. Scrive Davide Vecchi che "gli acquisti sono iniziati il 15 gennaio". Secondo quanto ricostruito, i movimenti sulla piazza londinese sarebbero stati decisivi per risollevare il valore azionario dell'istituto che versava da anni in pessime condizioni, e al centro di due ispezioni di Bankitalia, dal 2012 al 2014.

Il Fatto chiede conto al ministro Boschi, che "ha partecipato alla seduta del 20 gennaio in cui è stato approvato il testo del decreto legge sulle popolari, mostrando il fianco a polemiche su un evidente conflitto di interessi".

Il decreto battezzato "investment compact", è stato annunciato a mercati chiusi il 20 gennaio, ma le indiscrezioni erano iniziate a circolare sin dal 16 e il 19 l'agenzia di stampa Reuters ha anticipato il piano nei dettagli. In quattro giorni la Banca Popolare dell'Etruria ha registrato un balzo del 66 per cento, nonostante i ripetuti stop alla negoziazione per eccesso di rialzo. (...) Nel gennaio 2010, un'azione valeva 10,69 euro, mentre il 12 gennaio scorso ha registrato il minimo storico: 0,358 euro.

.

Ma non solo Popolari. Il Fatto, in un articolo scritto da Carlo Tecce, evidenzia come nel decreto milleproroghe sia stato rinviato di un anno e mezzo il "DVB T2". Traduzione: Mediaset potrà ancora utilizzare un bel numero di frequenze televisive, che invece dal primo gennaio 2015 sarebbero dovute essere riorganizzate e assegnate - secondo la Commissione europea - agli operatori telefonici per l'Internet veloce.

Il dono a Mediaset. Scrive il Fatto che

con una postilla inserita nel decreto milleproroghe (adesso in Parlamento), un calderone che certifica le inefficienze italiane, Palazzo Chigi ha rinviato di un anno e mezzo l'ammissione sul mercato dei televisori (o impianti esterni) che ricevono trasmissioni in tecnologia Dvb T2, il digitale terrestre di ultima generazione. Ha detto sì a una proposta di Federica Guidi, ministro dell Sviluppo economico. Poi nessuno se n'è accorto. E pazienza se una legge di Mario Monti, che recepiva le indicazioni della Conferenza di Ginevra, avesse fissato la partenza per gennaio 2015.

La questione non è commerciale, ma puramente televisiva, e riguarda con prepotenza il Biscione. Perché l'esordio del Dvb T2 è necessario per avviare la riorganizzazione di un gruzzolo di frequenze, che Cologno Monzese utilizza, collocate su banda 700, una ridotta che l'azienda difende con qualsiasi mezzo e che va assegnata agli operatori telefonici. Il passaggio a Dvb T2, che amplifica la capacità di trasmissione, è in grado di provocare un brutto danno al Biscione: i concorrenti potrebbero aumentare i canali e Mediaset li potrebbe perdere, un guaio per l'offerta a pagamento che occupa tantissimo spazio.

.Popolari e Mediaset, governo Renzi e Berlusconi: il patto del Nazareno si è fatto anche un doppio regalo.

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"Avevamo creduto di poter fare insieme le riforme istituzionali e la legge elettorale e di avere un presidente della Repubblica condiviso. Ma il Partito democratico non ha rispettato i patti per puri interessi di parte". Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un'intervista al Tg5, denuncia la rottura del Patto del Nazzareno e attacca il Pd e il lavoro sulle riforme.

hahahahahahaha

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  • 1 mese dopo...

no certo.... quindi per te è un "chi se ne frega"....? Illumina un italiano all'estero che si vergogna per favore...

Nel senso che se pure fosse stato condannato e stesse in galera fino al resto della sua vita a noi italiani non cambia molto.

Almeno a me.

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Voglio vedere cosa scriveranno sulla nipote di Mubarak : Che basta essere maggiorenne per esserlo?http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/11/berlusconi-assolto-salvini-contro-i-pm-paga-dimentica-ruby-bis/1497146/

Modificato da Milurdein
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no certo.... quindi per te è un "chi se ne frega"....? Illumina un italiano all'estero che si vergogna per favore...

Nel senso che se pure fosse stato condannato e stesse in galera fino al resto della sua vita a noi italiani non cambia molto.

Almeno a me.

Se tu vivessi all'estero, capiresti molto di più la questione morale... certe cose all'estero non succedono e, se succedono, la persona si dimette, e va in galera... la vergogna che noi italiani all'estero proviamo non è compresa da voi italiani in Italia

CITTÀ DEL VATICANO - Cardinale Cottier, la Conferenza episcopale italiana, col presidente, il cardinale Angelo Bagnasco, il segretario generale, il vescovo Nunzio Galantino, hanno criticato Silvio Berlusconi per aver esultato dopo l'assoluzione della Cassazione sul caso-Ruby. Altrettanto ha fatto il direttore del quotidiano cattolico Avvenire, Marco Tarquinio. Condivide queste critiche?

I vescovi italiani, con i vertici della Cei e col loro quotidiano, hanno fatto benissimo ad intervenire in questa discutibile vicenda, perché, come hanno giustamente puntualizzato Bagnasco, Galantino e Tarquinio, la legge civile è una cosa, la legge morale è un'altra cosa e va al di là delle norme previste dai Codici Civili. I comportamenti scorretti, inopportuni, moralmente inqualificabili sono sempre condannati dalla Chiesa, che naturalmente può perdonare di fronte ad un sincero pentimento di chi commette peccati tanto abominevoli; ma non mi sembra che nel caso dell'ex premier ci sia stato una pur minima forma di ripensamento morale sulla vicenda Ruby". Georges Cottier, creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2003, moralista di fama internazionale, è il Teologo emerito della Casa Pontificia. Stretto collaboratore di papa Francesco, dopo essere stato al servizio di papa Wojtyla e di Benedetto XVI, condivide in pieno le puntualizzazioni della Cei perché, spiega, "non è compito della legge civile dare giudizi morali" e che "il giudizio morale in termini di condanna sui comportamenti dell'ex premier resta sempre valido e per la Chiesa non va mai in prescrizione.

Eppure, Berlusconi, che non manca di esternare la sua fede cattolica, e i suoi amici hanno festeggiato al pronunciamento assolutorio della Cassazione.

Che tristezza! Non vedo proprio cosa ci sia da festeggiare. La condanna morale per i comportamenti assunti dall'ex premier su queste vicende è sempre in piedi. E' triste cantare vittoria per essere stati assolti sulla base del Codice Civile e non avere la sensibilità di un pur minimo ripensamento su atteggiamenti, pratiche e frequentazioni moralmente inopportuni che la Chiesa non può mai condividere e tanto meno assolvere se non c'è sincero pentimento. Sarebbe stato meglio chiudersi nel silenzio e fare un attento esame di coscienza.

Non c'è il rischio che l'esultanza dell'ex premier per l'avvenuta assoluzione possa essere letta come una sorta di legittimazione da una parte dell'opinione pubblica per comportamenti moralmente discutibili come il caso Ruby? Uno dei difensori di Berlusconi, l'avvocato Franco Coppi, ha specificato che certi comportamenti non vanno giudicati in tribunale ma nel confessionale. L'ex premier non sembra intenzionato a fare mea culpa.

E' questo il vero problema di tutta la vicenda. Dispiace che ad esultare per l'assoluzione senza dar prova di un pur minimo ripensamento su quanto ha commesso sia un noto personaggio politico, un ex premier che tutti conoscono, ammirato da molti per quello che ha fatto e che farà, sia in privato che in pubblico. Dispiace principalmente per il cattivo esempio che dà e per la sua persona. Ma come cristiani, pur ribadendo la condanna morale per i suoi comportamenti, dobbiamo pregare Dio affinché lo illumini e gli faccia capire la gravità dei suoi gesti, al di là dell'assoluzione proclamata dalla legge civile.

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