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Cinema


Ebano
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5 ore fa, absolute dice:

Visto che sarò anche snob ma sono pronto a mettermi in discussione, vorrei capire cosa ci trovate di così valido in Unbreakable.

 

Su Split tralascio, non penso possa essere proprio salvabile in alcun modo.

Se ti fermi al primo livello di lettura vedi un thriller con uno sviluppo bilanciato, il giusto ritmo, colpi di scena che funzionano, una buona atmosfera e con Willis e Jackson (soprattutto) in forma. 

 

Degno di nota è il fatto che nel film si parla continuamente di fumetti: questa peculiarità già dà al film un’qualcosina in più rispetto a thriller di stampo più standard. Il personaggio di Jackson, per esempio, è caratteristico proprio per questo, parla allo spettatore di concetti e idee provenienti da questo universo.

 

Da qua si arriva all’idea più geniale del film: il fatto che Shyamalan con Unbreakable ti ha fatto vedere un classico film di supereroi senza che te ne sei reso conto. Ci sono tutti tutti tutti i clichè del genere: la nascita dell’eroe, la scoperta dei poteri, i primi combattimenti, i punti deboli, il supercattivone.

È una sorta di metacinema: un thriller che parla continuamente di fumetti e supereroi. Perché? Perché è quello che in realtà stai vedendo, proprio un film di supereroi. Se lo ricostruisci “da lontano” e metti insieme i pezzi a mente fredda vedi con quanta classe e disinvoltura Shyamalan ti ha raccontato una classica storia supereroistica (Batman?Spiderman?) senza che te ne rendessi conto. Come te ne sei reso conto? Perché il film che stai vedendo ti suggerisce continuamente “ehi nei fumetti supereroistici accadono certe cose, lo sapevi? è un genere con i suoi stilemi.” e ad un certo punto ti rendi conto che “certe cose”, quegli stilemi di cui si parla, sono esattamente quelli che stai vedendo.

Sono due livelli di lettura che davvero si intrecciano.

Tutto ciò lo trovi racchiuso in un thriller che, anche preso a se stante, come dicevo all’inizio, è un thriller di discreta fattura.

 

Glass non l’ho ancora visto, ma da quanto ho letto in Glass non c’è più nulla di tutto ciò: non ci sono ammiccamenti, non c’è sforzo intellettuale. È dichiaratamente un film di supereroi/fumetti, punto e basta.

 

Split l’ho visto e purtroppo è brutto, ma infatti mi pare un dato di fatto che ormai da tempo la vena creativa di Shyamalan sia esaurita.

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Stai quindi dicendo che il suo pregio è quello di essere un film sui fumetti senza però averlo dichiarato da subito? Ovviamente a fine film la cosa appare ovvia, è un film su un supereroe, c'è la genesi, il rifiuto, l'accettazione, lo scontro col villain, che si palesa in quanto tale con annesso spiegone. Sì, certamente è un modo diverso di affrontare il genere. Ma a parte questo, per quanto recitazione e regia siano discrete, non mi rimane molto del film. Tra l'altro impallidisce rispetto a film di genere su cui ora stanno investendo tantissimo (Marvel e DC sfornano film in continuazione, altrettanto mediocri ma con budget ben superiori che fanno sentire la differenza). 

Di sicuro metto Unbreakable molto al di sopra di Split, ma rimane un film che non lascia il segno e questo "appartiene ad un genere ma te ne rendi conto solo alla fine" non mi sembra una caratteristica così innovativa e fenomenale da giustificarne un giudizio molto al di sopra di quello che è. Poi sarà anche che non sono un patito di fumetti e di film ad essi dedicati, quindi sono più insensibile a queste finezze, ma onestamente anche come thriller non spicca (e i thriller in genere li apprezzo) da qui viene il mio giudizio. 

 

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Mah invece per me è assurdo dire che Unbreakable sia paragonato a un film di supereori... tantomeno da absolute che così facendo spoilera spaventosamente il film stesso.

 

14 minuti fa, absolute dice:

Ovviamente a fine film la cosa appare ovvia, è un film su un supereroe, c'è la genesi, il rifiuto, l'accettazione, lo scontro col villain, che si palesa in quanto tale con annesso spiegone.

 

 

Soprattutto mi ha colpito l'assurdità di questa frase: cosa vuol dire che alla fine del film la cosa è ovvia? Ma come cavolo lo giudichi un film, sezionandone le scene a mente fredda?

Allora anche I soliti sospetti fa cagare, visto che a fine film...

La cosa da giudicare sono le sensazioni che ti ha dato il film mentre lo guardavi, e se il finale ti ha fatto cambiare prospettiva sul film facendotelo associare a un film di supereroi, allora BUM vuol dire che ha colpito nel segno. Perchè mentre lo guardavi col cavolo che pensavi a un film di supereroi, se affermi questo allora ti devo semplicemente bollare come snob e chiudere il discorso.

 

La realtà è che il film non si può racchiudere in nessun clichè. Ha elementi di thriller ma sono più che altro psicologici, nel dubbio insinuato nella testa del protagonista dal personaggio di Samuel Jackson (e nel dubbio se questo personaggio sia un mitomane o una mente illuminata). Ha elementi di film d'azione ma all'interno di un film dallo sviluppo lentissimo in cui l'azione è sempre in secondo piano rispetto alle riflessioni dei protagonisti. Ha soprattutto quel magnifico finale, in cui non puoi non godere di avere avuto il colpo di scena sotto il naso per tutto il film e non averci pensato (secondo me in modo ancora più potente che ne Il sesto senso), specie per chi come me spesso i "colpi di scena" finali li capisce spesso a inizio film (basta pensare a quella porcheria di The Village, restando a Shyamalan). Quale è il problema? Che il finale dissipa il dubbio in senso sovrannaturale e quindi questo lo rende automaticamente una stronzata? Si ritorna al discorso dello snobismo.

 

Uno può dire invece che il film non lo ha preso, che i fumetti gli hanno sempre fatto schifo e quindi il thriller del film per lui non era così interessante, e che per questo il colpo di scena finale non era così godibile. Questo ovviamente invece ci sta.

 

9 ore fa, JackShepard dice:

Glass non l’ho ancora visto, ma da quanto ho letto in Glass non c’è più nulla di tutto ciò: non ci sono ammiccamenti, non c’è sforzo intellettuale. È dichiaratamente un film di supereroi/fumetti, punto e basta.

 

In realtà no, nelle intenzioni non lo è: il tentativo è proprio quello di insinuare dubbi come nel primo film, con annesso (doppio) colpo di scena finale.

Peccato che non ci riesca minimamente e che i due colpi di scena finali rasentino il ridicolo: l'unica cosa che riesce a fare è rovinare l'originale, e soprattutto il personaggio che dà il nome al film, che passa dal fascino magnetico del primo film a una macchietta fumettistica.

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@absolute Che ultimamente i film sui supereroi si sprechino e affrontino anche meglio il genere non sminuisce Unbreakable, dato che è stato un precursore, uscito quando in pochi sapevano confezionare un film sui supereroi. Poi se prendi ad esempio i film sui supereroi DC recenti (lanterna verde, superman e batman, superman...) questi hanno un budget più alto e dei nomi più famosi coinvolti, e tuttora vengono fuori dei pastrocchi imparagonabili ad Unbreakable, che è di 20 anni fa. Questi ancora devono imparare da Unbreakable come bilanciare un film di supereroi, nel confronto ne esce meglio lui.

 

Comunque io intendevo dire che come thriller Unbreakable già di per sé è un buon film, per atmosfera, ritmo, e per la caratterizzazione dei due protagonisti che non trovo così dimenticabile come dici tu.

A questo ci aggiungo la classe di Shyamalan di aver donato al film un sottotesto, una seconda chiave di lettura, che era davanti ai tuoi occhi sin dall’inizio del film, ma ti si rivela solo alla fine. In un thriller “standard” un valore aggiunto di questo tipo non lo trovo sempre. Un secondo piano di lettura non banale e non spiattellato allo spettatore. 

Anche sullo spiegone dissento sulla pesantezza e sulla scontatezza, perché magari fossero tutti così gli spiegoni dei film.

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4 ore fa, Ronnie Rava dice:

Mah invece per me è assurdo dire che Unbreakable sia paragonato a un film di supereori... tantomeno da absolute che così facendo spoilera spaventosamente il film stesso.

 

Se devo essere sincero non ricordo molto il film, tant'è che non ricordavo che quello che ho scritto potesse essere considerato spoiler. Ricordo solo che ne rimasi molto deluso motivo per cui ne ho rimosso il ricordo, era meglio dei successivi (anche se a me The Village è piaciuto) ma l'ho trovato debole. In realtà vista la discussione speravo che mi deste motivo per valutare una nuova visione, ma non mi state aiutando molto in tal senso.

 

Comunque forse mi è sfuggito qualcosa all'epoca, anche perché lo vidi quando uscì e ne è passato di tempo. Forse dovrei rivederlo alla luce dei film successivi perché lo ricordo poco. Però al momento gli elementi che citate non mi sembrano così particolari.

 

3 ore fa, JackShepard dice:

Comunque io intendevo dire che come thriller Unbreakable già di per sé è un buon film, per atmosfera, ritmo, e per la caratterizzazione dei due protagonisti che non trovo così dimenticabile come dici tu.

A questo ci aggiungo la classe di Shyamalan di aver donato al film un sottotesto, una seconda chiave di lettura, che era davanti ai tuoi occhi sin dall’inizio del film, ma ti si rivela solo alla fine. In un thriller “standard” un valore aggiunto di questo tipo non lo trovo sempre. Un secondo piano di lettura non banale e non spiattellato allo spettatore. 

Anche sullo spiegone dissento sulla pesantezza e sulla scontatezza, perché magari fossero tutti così gli spiegoni dei film.

 

Per quanto ricordo, come thriller era dimenticabile. La seconda chiave di lettura invece non mi ha esaltato e più che considerarlo un valore aggiunto l'ho trovato un tentativo maldestro (non pesante). Poi evidentemente lo vidi con poca attenzione, però al momento parlo con il ricordo dell'impressione che mi è rimasto. A questo punto ne riparleremo se e quando lo rivedrò, se ne avrete voglia.

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Nei giorni passati ho visto Sulla soglia dell'eternità: non un film che rivedrei più volte, ma di sicuro l'ho apprezzato. La vita di Van Gogh è interpretata da un Dafoe in formissima e il film si muove intervallando sequenze in cui vengono portate avanti la trama e le interazioni tra i protagonisti e altre sequenze immerse nella natura in cui assistiamo in silenzio al processo di creazione delle opere del pittore olandese.
Poi Green Book, nulla di eclatante, comunque una commedia molto divertente, non annoia mai, ben interpretata (anche se Mahershala Ali interpreta praticamente lo stesso ruolo di Moonlight) e con alcuni piccoli tocchi di classe.
 

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28 minuti fa, JackShepard dice:

Leggevo di una teoria del complotto per la quale ultimamente Eastwood verrebbe snobbato dall’Academy per qualche sua dichiarazione di stampo conservatore. Potrei crederci, considerando che un film bello e solido come The Mule ha ricevuto 0 candidature.

 

Non so in America, ma a leggere alcuni critici cinematografici italiani, e anche scrittori famosi, Eastwood è Satana, fascista, nazista, guerrafondaio e pare che non gli tiri manco l'uccello. Con uno di questi critici ci litigai quando uscì Sully su facebook. Poi mi bannò. Se riesco a recuperare la conversazione, la posto. Era uno spasso :D

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Alita in fondo non male. Il manga ovviamente è di un altro livello ma alla fine anche il film si fa seguire, anche se l’atmosfera è meno dark.

Non ho capito se intendono fare un seguito, il finale sembra essere aperto. 

Attesa inutile per un finale segreto inesistente. Sob.

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11 minuti fa, GURU baba rey dice:

Alita in fondo non male. Il manga ovviamente è di un altro livello ma alla fine anche il film si fa seguire, anche se l’atmosfera è meno dark.

Non ho capito se intendono fare un seguito, il finale sembra essere aperto. 

Attesa inutile per un finale segreto inesistente. Sob.

Sono previsti due o tre seguiti in teoria.

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Il 17/2/2019 at 22:09, JackShepard dice:

un film bello e solido come The Mule ha ricevuto 0 candidature.

 

Mah, io l'ho trovato piuttosto insulso, noioso e con una morale ridicolmente scontata.

E' un film che il vecchio Clint si è tagliato su misura per fare una interpretazione da mattatore, poi per carità lui è bravo e il film è confezionato bene, ma la sceneggiatura è veramente debolissima. 

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  • 2 settimane dopo...
12 ore fa, JackShepard dice:

The house that Jack built. Von Trier si conferma sempre un regista per il quale ogni nuovo film va visto a scatola chiusa. Il film è una riflessione sull’arte, su un certo tipo di arte, “malato”, e su tutto ciò che si porta dietro. Io ho visto la versione non censurata e la consiglio.

 

ce l'ho pronto da vedere  ma ho visto che lo fa un cinema vicino a casa in V.O.

Quasi quasi..

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  • 2 settimane dopo...

Ho visto anche io Green Book e mi è piaciuto. l'ho trovato un film sincero e interpretato molto bene. unica cosa mi ha dato un po' ai nervi lo stereotipo italiano, nel bene e nel male, e in particolare la caricatura dei dialoghi in italiano

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