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Ridatemi il calcio.


Mist
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Ambrog, da sempre sei un forumista ragionevolissimo e non ho problema alcuno a discutere con te, perché so che avverrà in maniera pacata e proficua.

Chi di dovere sa benissimo quali sono i tifosi più virtuosi, quelli che hanno la civiltà del proprio DNA e che magari riescono, con la collaborazione della società, a fare un pò di autopulizia, ad allontanare eventuasli mele marce, e quali invece sono le tifoserie ad alto rischio, dove è necessaria la massima allerta e dove sarà difficile ripristinare una situazione di normalità e cancellare ogni rischio. La tifoseria di Udine rientra a pieno titolo nel primo filone.

La tifoseria di Udine, che rientra nel primo filone, dovra' pagare. Perche' lo stadio non e' a norma (mancano i tornelli e mancano anche le barriere perche' i tifosi hanno deciso che non erano bestie da rinchiudere). Adesso vedremo se i tredicimila abbonati di Udine valgono piu' o meno dei ventimila di Napoli.

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La tifoseria di Udine, che rientra nel primo filone, dovra' pagare. Perche' lo stadio non e' a norma (mancano i tornelli e mancano anche le barriere perche' i tifosi hanno deciso che non erano bestie da rinchiudere). Adesso vedremo se i tredicimila abbonati di Udine valgono piu' o meno dei ventimila di Napoli.

Oh, il San Paolo ci ha i tornelli e le barriere. Inoltre ieri parlando con il custode mi ha mandato affanculo.

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il punto non e' che qualche tifoseria abbia la patente della bonta' e un'altra no. Il punto e' che fino a ieri, in base alla legge, si poteva giocare in certi posti in deroga a un'altra legge; da oggi, siccome hanno ammazzato Raciti a Catania, diventa pericoloso giocare in deroga a Bologna, Udine, dove volete. Dov'e' la logica?

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Sai come bisognerebbe fare? Una bella riunione. Tutti i rappresentanti dei gruppi Ultras. Tutti i rappresentanti delle forze dell'Ordine. Tutti insieme. Si chiariscono e trovano una soluzione. Utopia?

Cominciamo dal fondo: sono d'accordo.

Sul serio, sarebbe un gesto di civiltà, di maturità da parte di un paese.

Solo che non ci credo.

Ma li senti parlare gli ultras? Ti sembra gente con cui ragionare? Ne hai mai conosciuto qualcuno?

Io ne ho consociuti un paio che frequentavano i gruppi ultras della Juve, e ti poasso assicurare che è gente con cui non discuterei neanche del tempo che c'è fuori dalla finestra.

A volte è gente semplicemente stupida, ma nella maggior parte dei casi è gente indottrinata, intruppata in una logica perversa di omertà e giustizia falsata.

Parlano di spediazioni punitive a mesi di distanza, parlano di vendetta per un coro offensivo, parlano di pdio per un fallo, per uno sgarro... è un linguaggio e una logica da criminalità organizzata.

E ti sto parlando di ragazzi qualunque, gente che non ha alcun potere decisionale all'interno di quei gruppi. Se loro sono così, come cazzo saranno quelli che li incitano e li fomentano?

E poi torno a ripeter: fosse il primo caso, ok, ci si mette intorno a un tavolo e si ragiona.... ma farlo adesso? Credi davvero che sia una soluzione? Per quanto tempo?

Poi:

Hai cambiato discorso, però.
Non mi pare... sei tu che hai tirato in ballo i concerti, quando la situazione mi pare evidentemente diversa.

Ai concerti la gente generalmente si diverte, allo stadio rischia una coltellata.

Il servizio d'ordine della polizia non basta più, mi sembra servano provvedimenti più radicali.

Infine:

E l'hai messa sul demaogico.

Mi dici qual'è la parte demagogica del mio discorso? Quella in cui invoco uno stop e provvedimenti indiscriminati?

Non la definirei demagogica, se ti riferivi a quello.

E' sicuramente un'impostazione generalista, è vero, perchè qui stiamo sempre a fare un milione di distinguo che si traducono in altrettante attenuanti, che alla fine portano al fatto che nassuno paga, nessuno si piglia la responsabilità, nessuno decide.

Ma a te - scusa - non ti fa schifo tutta sta situazione?

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Si minimizza il problema -> deroga -> si vede che il problema è emergente -> ritiro della deroga

io la logica la vedo.

Quindi per i fatti di Catania a pagare saranno i tifosi dell'Udinese, in particolare i tredicimila abbonati. Stupidi loro a buttare i soldi negli abbonamenti.

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Tore, scusa, la logica non esiste nel momento in cui tu dai una deroga a me per un anno, mi dai tempo un anno per adeguare lo stadio eppoi te la rimangi senza che io abbia dimostrato di non essere meritevole di mantenere la deroga. Certo, il governo può fare tutto, può fare anche questo, ma questa non è democrazia. Senza considerare che comunque, considerato tutti i difetti delle società di calcio, gli stadi sono comunque di proprietà dei comuni, che fanno parte delle istituzioni. Quindi è un pò uno stato che si dà del coglione da solo.

Posso essere d'accordo sul fatto che le deroghe non andavano concesse, e che si stava sbagliando prima. Ma ora ci sono, le ha concesse la stessa istituzione che adesso le rimangia. L'istituzione non può cadere sempre in piedi.

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Stupidi loro a buttare i soldi negli abbonamenti.

Bravo, hai detto bene. Se io fornisco ad un'azienda che sta per fallire, stai sicuro che rischio di perderci tutti i soldi; se vado in una discoteca che non rispetta le norme di sicurezza e le guardie ci sbattono tutti fuori, io ci perdo i soldi del biglietto: perchè mai lo stadio dovrebbe essere, ancora una volta, zona franca?

Tore, scusa, la logica non esiste nel momento in cui tu dai una deroga a me per un anno

Ah, no, questo è ovvio: se mi dai una deroga a tempo determinato, poi la devi rispettare. Infatti mi sembra strano che sia stata data in tali termini, a dire il vero.

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Dino, non tocchiamo più la questione di quali sono le tifoserie più corrette, non è quello il punto della questione. Quando ho parlato del caso di Udine l'ho fatto portando ad esempio una situazione che, pur non vivendo a Udine, conosco abbastanza bene leggendo i giornali locali. Ho portato anche l'esempio per dire "guardate che non è solo in Inghilterra che hanno tolto le barriere, l'hanno fatto pure in uno stadio italiano e nessuno lo dice". Ma non è la questione fondamentale dei miei interventi. Il senso dei miei interventi è rivolto al fatto che in Italia secondo me si commettono due errori. Primo: si tende sempre a giustificare chi compie certi atti. Sono zone disagiate, c'è disoccupazione, il vuoto giovanile, è colpa della società e bla bla bla... Palle. Anche il più disagiato deve capire che per una partita di pallone non puoi arrivare a questo punto. Non stavi rubando per mangiare, stavi fuori da uno stadio. Secondo: la classe dirigente non paga mai. Severgnini non ha ragione al 100% nel suo articolo, perchè Carraro è ancora del giro (mi pare fosse alla nomina a Cavaliere degli azzurri mondiali, perchè?), Matarrese non si è eletto da solo. E lo stesso discorso, ancor più forte, vale per i politici.

Chiudo dicendo che secondo me possono adeguare gli stadi finchè vogliono, ma se non prendono provvedimenti punitivi più seri, se non si fa prevenzione e non si diffonde una certa educazione ed etica sportiva, certe scene le rivedremo ancora.

Mi pare che siamo d'accordo su molte cose. L'individuazione delle tifoserie più corrette non è il punto centrale della questione: giustissimo, così come ti concedo tranquillamente che a Udine si rischia meno che altrove.

Si tende sempre a giustificare chi sbaglia: giustissimo anche questo, a parte che l'avere un solo stipendio in famiglia e il padre alcolizzato non è che importi molto a chi ha perso il padre o il marito per colpa di un delinquente, è un dato di fatto che spesso questi branchi sono composti anche da gente proveniente da famiglie cc.dd. "bene" (figli di medici, avvocati etc.) e allora anche qui potrebbero innestarsi mille discorsi psicologici (il branco come evasione da una vita noiosa e piatta, le famiglie ricche e colte che però non perdono tempo a impartire sani principi ai figli, etc.). E allora puniamo e basta, diciamo semplicemente che sono colpevoli.

Pienamente d'accordo anche sulla conclusione.

Riallacciandomi a Pachu, invece, dico che uno stop o qualche partita a porte chiuse non devono essere viste come PUNIZIONI o SANZIONI in senso proprio...le sanzioni sono quelle che verranno inflitte ai copevoli dei fattacci (augurandomi che vengano individuati), sono le giornate di squalifica al campo del Catania per responsabilità oggettiva; la giornata di stop, la partita a porte chiuse, sono MISURE, che indubbiamente vanno a penalizzare l'intera collettività, che però, superando una logica limitata, dovrebbero essere bene accolte perché prese per cercare di porre uno stop a un fenomeno che se nche finora non ci ha riguardato da vicino, potrebbe riguardarci un domani. Udine è tranquilla e civile, e lo stesso i tifosi, ma se un domani viene un branco di ultrà avversari inferociti e se non si sono prese misure di sicurezza adeguate, ci rimette anche (anzi, principalmente) il povero tifoso friulano. Ecco perché un piccolo sacrificio oggi può valere la sicurezza di vedere con maggiore tranquillità le partite nel prossimo futuro.

Modificato da Dino Lampo
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Tore, riprendo l'esempio di Udine ripetendo che lo faccio solo perchè conosco un pò la situazione. Lo stadio Friuli è stato derogato fino al 30/06/2007, data entro la quale il COMUNE ha preso l'impegno di adeguare lo stadio. Ripeto, fossi Pozzo farei causa a comune e governo.

La seguente è una dichiarazione di Amato:

«Abbiamo deciso il prefiltraggio degli spettatori, il biglietto nominativo, la separazione delle tifoserie, la videosorveglianza. Poi viene curato anche l'arrivo delle tifoserie della squadra ospite. Non tutto però ha funzionato. Molte società hanno dimostrato di non avere nessuna intenzione di mettere a norma gli stadi secondo il decreto Pisanu. Io ho diversi stadi certificati per 9999 spettatori per aggirare i decreti: Cesena Vicenza, Cremona, Foggia, altri per 9900, alcuni per 9.500 e così via. Siamo davanti ad una chiara volontà di elusione delle normative esistenti» ha detto il ministro.

Ho troppo rispetto nella competenza di Amato per credere che davvero abbia detto queste cose. Le società non vogliono adeguarsi... ma porco giuda, ma gli stadi non sono delle società!!!

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Ho troppo rispetto nella competenza di Amato per credere che davvero abbia detto queste cose. Le società non vogliono adeguarsi... ma porco giuda, ma gli stadi non sono delle società!!!

E allora siamo nella cacca fino al collo, poiché visto che nella maggior parte dei casi gli stadi sono di proprietà del Comune, e visto che questi enti locali hanno subito diversi tagli nelle assegnazioni, credo che nemmeno loro abbiano risorse per procedere agli adeguamenti...

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Ambrog, ho letto i tuoi messaggi ma il mio piccolo contributo non era rivolto a nessuno in particolare, figuriamoci a te che sei una persona che potrebbe avere le idee più distanti dalle mie, ma che per come le esponi e le argomenti meriti la massima stima.

Ho detto intanto cosa farò io: io almeno sino alla fine dell'anno non andrò più allo stadio, se posso e se avrò voglia mi guarderò le partite alla televisione, perchè nel mio intimo, da tifoso e fruitore di questo sport (?), mi vergogno molto e mi sento in colpa.

Una cosa del tutto mia, che esterno solo per far capire il mio stato d'animo, io mi sento sconfitto come persona e come cittadino di uno stato che si possa ritenere civile, non pretendo che tutti la pensino come me.

Riprendo la frase scritta da Kyuss alla fine di un suo precedente messaggio: ma a voi tutto questo non fa schifo? a me sì.

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Anche a me tutto questo fa schifo. E' sinceramente la prima volta che provo un senso di schifo, di vergogna, di vuoto. Non per il calcio, che ha le sue colpe, ma centrano fino a un certo punto. Non perchè è morta una persona, per la quale mi piange il cuore, soprattutto a vedere le foto di suo figlio in divisa che innocentemente non si rende conto di cosa sia successo. Provo schifo a vedere quanta gente era coinvolta nei tafferugli. E provo schifo a vedere uno stato che non riesce a dare risposte. Va ai funerali, si inginocchia davanti alla vedova, eppoi si ritira, fino al prossimo funerale.

Hai tutta la mia solidarietà sul fatto che non andrai allo stadio. E magari, se sei abbonato, disdici Sky o il digitale terrestre. Perchè non devono essere loro a chiudere gli stadi, deve essere la gente a reagire dicendo: così basta. Non devono essere loro a fermare le trasferte, devono essere le persone "normali" a non andare più. Allora, forse, si sarà toccato il portafogli di qualcuno e si cercheranno davvero risposte serie.

Modificato da ambrog
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Anche a me tutto questo fa schifo. E' sinceramente la prima volta che provo un senso di schifo, di vergogna, di vuoto. ....Provo schifo a vedere quanta gente era coinvolta nei tafferugli. E provo schifo a vedere uno stato che non riesce a dare risposte. Va ai funerali, si inginocchia davanti alla vedova, eppoi si ritira, fino al prossimo funerale.
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Quindi per i fatti di Catania a pagare saranno i tifosi dell'Udinese, in particolare i tredicimila abbonati. Stupidi loro a buttare i soldi negli abbonamenti.

no, a pagare sono un bambino di 7 ed una di 14 insieme ad una signora di 35.

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OT. Kubo, per me è un piacere leggerti ma ti ricorderei che non è obbligatorio che tu scriva solo quando qualcuno ci rimette le penne alrimenti la gente potrebbe pensare che porti sfiga.

Quando vedo un post del kubo metto in automatico le mani sulle palle.

penso che abbia centrato un punto spesos trascurato: è ovvio che il pallone è una scusa (c'è sempre la storia delle sommosse, nella roma imperiale, fra fazioni di tifosi di vari protagonisti dei giochi circensi), però se sei lo shtato hai il dovere di fare qualcosa

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Ti ringrazio Ambrog e dico che siamo in perfetta sintonia.

La maggioranza silenziosa deve reagire e gente come Matarrese o chi per loro deve capire.

Riporto questo pezzo che ho letto e molto apprezzato, da Corriere.it a firma Beppe Severgnini:

L'ho scritto domenica sul «Corriere», lo ripeto. I reggitori del calcio italiano - salvo eccezioni - pensano di sapere tutto, ma sono come i pesci: vedono il mondo da dentro l'acquario. Fuori, però, il mondo è cambiato. Petrucci (CONI), Pancalli (FIGC), Prodi, Amato e Melandri (governo) hanno capito ciò che ormai è chiaro anche a un bambino o a un giornalista: occorrono novità drastiche perché, così, il calcio non può andare avanti. Una minoranza di esagitati adora giocare alla guerra, e usa i riflettori puntati sul pallone per divertirsi di più. Questo non è accettabile: il loro divertimento non è compatibile col nostro. E noi siamo molti di più. Game over, per gli ultras. E anche per Tonino Matarrese, se avesse un po' di sensibilità.

Direi che a questo punto la mia idea è più che argomentata.

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A me tutto questo fà schifo, ma non son così miope da non riconoscere che da anni, ormai, in tema di scontri, il tiro si è spostato dalla tifoseria avversaria alla polizia (a differenza di quanto accadde in Inghilterra, tanto di moda in questo periodo, o in Germania) e che quel che è successo a Ct sarebbe potuto accadere già da tempo.

Non riesco neppure a non vedere che più si restringono le norme di accesso allo stadio e più si favorisce la diffusione delle pay-tv.

Ovvero business.

I primi ad abbandonare, con queste norme restrittive?

I tifosi nel senso più genuino del termine.

Chi rimane?

I cosiddetti "ultrà", liberi di azzuffarsi tra loro o con la polizia.

E' questo che vogliamo?

Delle arene?

Allora, ok: facciamo fare 1000 chilometri di coda per prender i biglietti, mettiamo 1000 tornelli o, anzi, chiudiamo gli stadi, così gli "ultrà", potranno vedersi nei piazzali antistanti lo stadio, la domenica, per manifestare il loro dissenso e, magari, ingaggiare una guerriglia urbana (senza controlli preventivi perchè sono fuori dallo stadio) con la polizia...

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Le norme ci sono (e ci son sempre state), basta applicarle (qui ho sentito pochi mea culpa da parte di chi dovrebbe controllare) o inasprirle (invece che diffidato, mai più allo stadio, per esempio): a me sembra, che, al solito, sia molto più semplice colpire tutti, indiscriminatamente, che colpire solo i responsabili che, com'è noto, nell'80% dei casi son persone note e stranote a società e questure varie.

---

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Beh, se le mie idee erano stronzate, come dice teddi, mi onoro di pensarla come Dugio e Ambrog, ossia che la maggioranza silenziosa deve dare il suo contributo.

Sulle deroghe, sia chiaro, si è sbagliato: si è sbagliato proprio nel concederle, ma si tratta dell'ennesimo esempio di quell'italico vizio di farsi vedere bene intenzionati a risolvere un problema, salvo poi concedere deroghe, benefici ad personam, eccezioni varie in misura tale che l'efficacia di una soluzione che magari poteva anche essere interessante, viene vanificata.

Sull'intendere certe misure come una punizione: certo non fanno piacere misure generalizzate, ma io, ribadisco, non le leggo come una "punizione" ma solo come un provvedimento per iniziare a fare davvero sul serio. Se si allarga l'ottica e si riflette sul fatto ch sono prese (o si spera che lo sianO) non per fare giustizia su Catania-Palermo (a quello ci penseranno le magistrature) ma per portare normalità in un calcio impazzito, si potrà capire che si può stare qualche domenica senza pallone, o senza recarsi allo stadio. I tifosi dell'Udinese (e di tante altre squadre) pagano perché qualche esponente "deviato" della loro stessa componente ha reso lo stadio pericoloso come il mercato di Teheran... Non è giusto che centomila paghino per cento, però se l'obiettivo e la prospettiva è quella di prendere misure davvero utili, è un sacrificio sopportabile.

Poi, per superare un pò questa logica del "hanno sbagliato loro, perché colpire noi?" faccio un esempio. Sicuramente il pacchetto di misure conterrà un aumento di poliziotti in servizio d'ordine negli stadi, un adeguamento architettonico e tecnologico (telecamere), insomma, dei costi, che, come al solito, ricadranno sotto varie forme sulla collettività.... E allora mi dico e vi dico: perché per tutelare la passione di mezzo milione di persone che vanno allo stadio devono pagare, sotto forma di aumenti sulle tasse e varie altre cose, milioni di contribuenti onesti ai quali non solo dello stadio, ma di un pallone che rotola non frega una benemerita mazza? In fondo potrebbero ragionare così: hanno sbagliato i tifosi di calcio, che paghino loro i maggiori costi per aumentare la sicurezza...

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Beh, se le mie idee erano stronzate, come dice teddi, mi onoro di pensarla come Dugio e Ambrog, ossia che la maggioranza silenziosa deve dare il suo contributo.

Sulle deroghe, sia chiaro, si è sbagliato: si è sbagliato proprio nel concederle, ma si tratta dell'ennesimo esempio di quell'italico vizio di farsi vedere bene intenzionati a risolvere un problema, salvo poi concedere deroghe, benefici ad personam, eccezioni varie in misura tale che l'efficacia di una soluzione che magari poteva anche essere interessante, viene vanificata.

Sull'intendere certe misure come una punizione: certo non fanno piacere misure generalizzate, ma io, ribadisco, non le leggo come una "punizione" ma solo come un provvedimento per iniziare a fare davvero sul serio. Se si allarga l'ottica e si riflette sul fatto ch sono prese (o si spera che lo sianO) non per fare giustizia su Catania-Palermo (a quello ci penseranno le magistrature) ma per portare normalità in un calcio impazzito, si potrà capire che si può stare qualche domenica senza pallone, o senza recarsi allo stadio. I tifosi dell'Udinese (e di tante altre squadre) pagano perché qualche esponente "deviato" della loro stessa componente ha reso lo stadio pericoloso come il mercato di Teheran... Non è giusto che centomila paghino per cento, però se l'obiettivo e la prospettiva è quella di prendere misure davvero utili, è un sacrificio sopportabile.

Poi, per superare un pò questa logica del "hanno sbagliato loro, perché colpire noi?" faccio un esempio. Sicuramente il pacchetto di misure conterrà un aumento di poliziotti in servizio d'ordine negli stadi, un adeguamento architettonico e tecnologico (telecamere), insomma, dei costi, che, come al solito, ricadranno sotto varie forme sulla collettività.... E allora mi dico e vi dico: perché per tutelare la passione di mezzo milione di persone che vanno allo stadio devono pagare, sotto forma di aumenti sulle tasse e varie altre cose, milioni di contribuenti onesti ai quali non solo dello stadio, ma di un pallone che rotola non frega una benemerita mazza? In fondo potrebbero ragionare così: hanno sbagliato i tifosi di calcio, che paghino loro i maggiori costi per aumentare la sicurezza...

Sai cosa c'e'? C'e' che il calcio e' un aggregatore sociale, a differenza dei concerti di Elisa.

Se uno ne volesse una prova, basti pensare all'Italia dopo i mondiali. Bandiere italiane dalle Alpi a Lampedusa e tutti a cantare popopo.

Si e' persino detto che la vittoria in una partita avrebbe alzato il Pil di un punto percentuale (mi sa che non e' successo, ma e' stato detto).

A Udine la squadra di calcio e' un aggregatore sociale importante (lo stadio si chiama Friuli non a caso ed e' un simbolo della ricostruzione dopo il terremoto che ha ucciso un migliaio di persone). In Friuli qualsiasi vecchietto o vecchietta che non ha mai messo piede allo stadio chiede la domenica sera ai parenti piu' giovani che cosa ha fatto l'Udinese.

L'Udinese paghera' per i fatti di Catania e magari si giochera' a Napoli per i soliti motivi di ordine pubblico.

Che vengano a chiedere poi la solidarieta' con le forze dell'ordine, che la chiedano pure.

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Ecco, appunto, per me la cosa più allucinante - abbiate pazienza - è che vi scandalizzate perchè un provvedimento vi impedirà di andare allo stadio (finchè non è a norma) o vi obblgiherà (nel caso di Udine) a vedere le partite con le barriere in mezzo.

Non mi sembra una gran tragedia.

Mi sembra invece tragico lo stato delle cose.

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