Vai al contenuto

Al volo


The Duke
 Share

Recommended Posts

23 ore fa, absolute dice:

Io finalmente sono riuscito ad iniziare L'Ombra della Montagna, finora di sicuro non regge il confronto con Shantaram ma rimane una lettura appassionante. Ne approfitto per consigliare a mia volta Shantaram che mi fu consigliato proprio da voi.

Non so se riuscirò mai (il secondo)  a leggerlo perché penso che gran parte della bellezza di Shantaram sia nel fatto che è auto biografico (sebbene a tratti romanzato), mentre il secondo è tutto invenzione 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 5/1/2018 at 23:45, The Duke dice:

Non so se riuscirò mai (il secondo)  a leggerlo perché penso che gran parte della bellezza di Shantaram sia nel fatto che è auto biografico (sebbene a tratti romanzato), mentre il secondo è tutto invenzione 

 

Non so, a me personalmente il fatto che un libro contenga fatti (auto)biografici non cambia minimamente il giudizio finale. Infatti non capisco mai perché insistano sempre nelle pubblicità con "basato su fatti veri". Se una storia è interessante, che sia basata su fatti reali o meno mi cambia poco, conta il risultato, se è scritto bene e mi appassiona, tutto il resto passa in secondo piano. C'è però da dire che effettivamente come già nella seconda metà di Shantaram, si vede che a livello di intreccio anche questo L'Ombra della Montagna, appare un po' forzato in alcuni passaggi. Però devo dire che i personaggi, le ambientazioni, l'atmosfera "familiare" e molto altro, già sentiti in Shantaram, li ho ritrovati anche qui. E ho letto anche questo in una settimana o poco più, divertendomi abbastanza. Confermo che non è assolutamente all'altezza di Shantaram, ma rimane una lettura molto gradevole per chi si era affezionato a quei personaggi. 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...

alla fine a cuba ho letto noi di Zamjatin, che mi è piaciuto abbastanza: i temi del totalitarismo, la felicità come una formula matematica, l'annullamento delle individualità necessario per ottenere la vera libertà (che nel testo corrisponde alla mancanza di scelte, come presupposto di una reale uguaglianza) sono trattati in maniera originale; l'esasperazione di questi concetti determina l'incrinatura nel sistema e il punto di partenza della storia, raccontata come un diario. per l'epoca (1920) era un romanzo visionario, per me lo è ancora oggi, offendo spunti di riflessione attuali - per me primo tra tutti il tema delle disuguaglianze - sul rapporto tra noi e la società.

e il vecchio e il mare di Hemingway, toccante e malinconico 

 

ora ho ripreso in mano Auster, ma da quando sono rientrata avrò letto 5 pagine al massimo :( (e non per colpa sua)

 

Link al commento
Condividi su altri siti

16 minuti fa, The Duke dice:

@Anomander Rake ho abbandonato I Miserabili e ripreso Malazan..

Ma faccio ancora fatica, troppi fatti scollegati tra loro e non mi riesco a immedesimare nei personaggi..

 

 

A che libro sei, sempre al primo? Passato lo 'scoglio' del primo e' tutto piu' facile, poi ovvio puo' anche non piacere ma io ritengo sempre che sia la migliore saga Fantasy mai scritta e che meriti fino in fondo.

Link al commento
Condividi su altri siti

no sono al secondo..

 

Cita
Spoiler

 

verso l'inizio..

 non caspico molto che cazzo fanno Mappo e Icarium nella grotta con quel tizio, non capisco molto Kazim cosa ha portato alla tizia (S'hick?) e cosa stia succedendo in genera.

in pratica non capisco un caz'.

 

.

 

Modificato da The Duke
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...
Il 14/02/2018 at 20:05, The Duke dice:

no sono al secondo..

 

 

 

Per chiarire quanto sia incasinata la lettura del primo, S.E. ha scritto questo:

 

https://drive.google.com/file/d/0B4tRw3Z4d1FPblZpTWFHb1JLejNCb1pXVjJ0endYS2R4cm5V/view?usp=sharing

 

E comunque il commento tipico e':

 

FB_IMG_1520472313545.jpg

 

Ma dal secondo decolla. Resisti !!!

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

in serata avrei in programma "tesina" ma c'è una presentazione con autore che mi incuriosisce molto: Joshua Cohen con il suo ultimo romanzo “Un’altra occupazione”

sono molto indecisa, qualcuno per caso conosce l'autore e sa dirmi se vale la pena o meno andare?

se vado perdo minimo 3 ore di studio 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...

Sono stata a teatro venerdì scorso a vedere il maestro e margherita, che è uno dei miei romanzi preferiti. Mi è piaciuta molto la trasposizione, sono rimasta soddisfatta per come hanno reso la storia e le situazioni che si creano, ed è stato bellissimo rivivere le vicende attraverso una narrazione differente :heart:.

Lo stesso teatro propone la settimana prossima i fratelli Karamazov, che non ho letto, e che ho in programma di leggere ahimè da diversi anni. Volevo sapere, in particolare dagli amanti di Dostoevskij ( @Moon @absolute ,??) , se mi rovino l'esperienza del libro vedendo prima lo spettacolo. 
 

Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, silvia_fi dice:

Sono stata a teatro venerdì scorso a vedere il maestro e margherita, che è uno dei miei romanzi preferiti. Mi è piaciuta molto la trasposizione, sono rimasta soddisfatta per come hanno reso la storia e le situazioni che si creano, ed è stato bellissimo rivivere le vicende attraverso una narrazione differente :heart:.

Lo stesso teatro propone la settimana prossima i fratelli Karamazov, che non ho letto, e che ho in programma di leggere ahimè da diversi anni. Volevo sapere, in particolare dagli amanti di Dostoevskij ( @Moon @absolute ,??) , se mi rovino l'esperienza del libro vedendo prima lo spettacolo. 
 

 

Io la penso diversamente da absolute. Un adattamento può (e forse deve) differire dall'opera originale. La differenza però limitarsi alla trama, o magari nell'ambientazione, nell'epoca, non di certo nello spirito dell'opera. Questo perché altrimenti, a mio avviso, non ha alcun senso vedere una copia.

La trama de' I fratelli Karamazov è nota,  ma anche se non la si conosce, eventuali spoiler non pregiudicano la lettura del romanzo, perché ciò che rende valido il romanzo di D. è la poliedricità di sentimenti e della moralità dei personaggi, e l'analisi della disperazione, fattori che la parola scritta rende in maniera unica e non riproponibile con altri medium.

Link al commento
Condividi su altri siti

Un adattamento è, per definizione, diverso dall'originale, non esistono "copie". Io, come è ben noto su questo forum, sono particolarmente sensibile agli spoiler o alle anticipazioni di qualunque tipo (anche irrilevanti ai fini dell'opera) e dunque non potevo rispondere diversamente. Ad ogni modo ritengo che per forza di cose vedendone una trasposizione prima, la lettura del romanzo poi sarà influenzato in qualche modo. Ad esempio è difficile che riuscirà a vedere dei personaggi con connotazioni fisiche o visive troppo diverse da quelle degli attori, allo stesso modo se vedendo la realizzazione teatrale magari si concentrano su alcuni dettagli o sfaccettature psicologiche di un personaggio, sarà difficile non considerarle sotto quell'ottica nella lettura del libro. E così via. La cosa non è grave, ma se mi si chiede rispondo come agirei io, poi è libera di fare come crede, ma nelle trasposizioni di romanzi ho quasi sempre rimpianto di aver prima visto/letto/sentito una loro trasposizione.

Link al commento
Condividi su altri siti

4 ore fa, absolute dice:

Un adattamento è, per definizione, diverso dall'originale, non esistono "copie".

 

Questa è semantica, però :D Mi riferivo ovviamente alle trasposizioni integrali.

 

4 ore fa, absolute dice:

Ad ogni modo ritengo che per forza di cose vedendone una trasposizione prima, la lettura del romanzo poi sarà influenzato in qualche modo. Ad esempio è difficile che riuscirà a vedere dei personaggi con connotazioni fisiche o visive troppo diverse da quelle degli attori, allo stesso modo se vedendo la realizzazione teatrale magari si concentrano su alcuni dettagli o sfaccettature psicologiche di un personaggio, sarà difficile non considerarle sotto quell'ottica nella lettura del libro.

 

Su questo ti do ragione. Ma dipende. Un esempio al volo è quello di Montalbano. Quando lo lessi per la prima volta, non potevo non vedere la faccia di Zingaretti, con la pelata. Ma il personaggio è molto diverso, e la scrittura di Camilleri te lo fa vedere con altre simmetrie. Non necessariamente quelle dell'autore. Che è poi quello che la scrittura dovrebbe fare.

Però ricordo anche che Stephen King una volta scrisse da qualche parte che non riusciva a leggere il romanzo di Kesey, Qualcuno volò sul nido del cuculo, senza vedere la faccia di Jack Nicholson. King diceva di aver letto prima il romanzo, ma che la recitazione di Jack era stata troppo potente da cancellare la scrittura, nonostante amasse il libro; seguiva riflessione di King sui propri romanzi e attori che potevano interpretare i ruoli, e la paura che la gente li immaginasse come gli attori e non come li aveva immaginati lui; salvo confessare che per alcuni personaggi si era ispirato ad attori veri. E lì capii perché King scrive d'orrore: c'ha i problemi in testa.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

34 minuti fa, Apolide dice:

Questa è semantica, però :D Mi riferivo ovviamente alle trasposizioni integrali.

 

Sì e no. Quello che intendevo è che se cambia il mezzo (libro, film, telefilm, teatro, fumetto) per forza di cose ciò che ottieni è una cosa diversa, anche se l'adattamento fosse integrale e perfetto.

 

34 minuti fa, Apolide dice:

Su questo ti do ragione. Ma dipende. Un esempio al volo è quello di Montalbano. Quando lo lessi per la prima volta, non potevo non vedere la faccia di Zingaretti, con la pelata. Ma il personaggio è molto diverso, e la scrittura di Camilleri te lo fa vedere con altre simmetrie. Non necessariamente quelle dell'autore. Che è poi quello che la scrittura dovrebbe fare.

Però ricordo anche che Stephen King una volta scrisse da qualche parte che non riusciva a leggere il romanzo di Kesey, Qualcuno volò sul nido del cuculo, senza vedere la faccia di Jack Nicholson. King diceva di aver letto prima il romanzo, ma che la recitazione di Jack era stata troppo potente da cancellare la scrittura, nonostante amasse il libro; seguiva riflessione di King sui propri romanzi e attori che potevano interpretare i ruoli, e la paura che la gente li immaginasse come gli attori e non come li aveva immaginati lui; salvo confessare che per alcuni personaggi si era ispirato ad attori veri. E lì capii perché King scrive d'orrore: c'ha i problemi in testa.

 

Ok, ma se dopo aver letto il romanzo ha retroattivamente modificato le sue impressioni e successivamente non poteva pensare altri volti se non quello di Nicholson, intanto la prima lettura se l'è goduta senza alcun condizionamento. Tra l'altro proprio su questo libro potrei dire la mia. Ho letto prima il romanzo e poi ho visto il film, ma sapevo bene che l'interpretazione di Nicholson era magistrale e quindi in qualche modo ero comunque condizionato avendo visto la sola locandina. Poi però, grazie al punto di vista differente tra libro e film non ne ho risentito effettivamente.

 

Ad ogni modo, rimango della mia idea, ti potrei citare proprio Arrival, di cui ho letto il racconto su tuo suggerimento, a te il film è piaciuto un po' meno forse perché hai visto snaturato il racconto. A me invece sono piaciuti entrambi, forse se avessi letto prima il racconto l'avrei pensata come te.

Link al commento
Condividi su altri siti

41 minuti fa, absolute dice:

Sì e no. Quello che intendevo è che se cambia il mezzo (libro, film, telefilm, teatro, fumetto) per forza di cose ciò che ottieni è una cosa diversa, anche se l'adattamento fosse integrale e perfetto.

 

Sì, certo che è diverso. Ma non ti dà nulla di più rispetto all'originale, se non in sottrazione. Questo in linea generale. Poi ci sono casi e casi. Un esempio riuscito di trasposizione fedele : Fight Club. Il film mostra la violenza fisica come il libro non riesce, che però scava meglio nella psicologia. Entrambi validi. Ed anche se avevo visto prima il film, non immaginavo Pitt e Norton.

 

44 minuti fa, absolute dice:

Ok, ma se dopo aver letto il romanzo ha retroattivamente modificato le sue impressioni e successivamente non poteva pensare altri volti se non quello di Nicholson, intanto la prima lettura se l'è goduta senza alcun condizionamento. Tra l'altro proprio su questo libro potrei dire la mia. Ho letto prima il romanzo e poi ho visto il film, ma sapevo bene che l'interpretazione di Nicholson era magistrale e quindi in qualche modo ero comunque condizionato avendo visto la sola locandina. Poi però, grazie al punto di vista differente tra libro e film non ne ho risentito effettivamente.

 

Mi sono spiegato male. Ciò che intendevo riportando due esempi contrari, è che il condizionamento dipende da tanti fattori, qualità attoriale, qualità della scrittura, senso dell'opera, e altro, e non se ne può fare una regola. Detta così è una banalità, l'ammetto. Ma la riflessione è più profonda, giuro :D

 

53 minuti fa, absolute dice:

Ad ogni modo, rimango della mia idea, ti potrei citare proprio Arrival, di cui ho letto il racconto su tuo suggerimento, a te il film è piaciuto un po' meno forse perché hai visto snaturato il racconto. A me invece sono piaciuti entrambi, forse se avessi letto prima il racconto l'avrei pensata come te

 

Io sono un caso a parte e non faccio testo, in pratica sono la tua nemesi. Riesco a scindere e chiudere in istanze psichiche ogni opera, e non lasciarmi influenzare né da spoiler né da eventuali trasposizioni o materiale originale. Per capirci, di Arrival ho iniziato a leggere il racconto, a metà ho visto il film, e poi ho concluso il racconto. Non era una scelta premeditata, è capitato. Ma mi son gustato entrambe le esperienze. Se Arrival film mi è piaciuto meno del racconto non è per le differenze, è perché - a mio avviso - tradiva lo spirito, la morale, il senso del racconto.

Certo, non pretendo che siano tutti come me. E infatti il mio primo commento non era per imporre il mio "modo". Intendevo che le qualità intrinseche della scrittura di Dostoevskij (scavo psicologico, pluralità di emozioni, e altro) sono così preponderanti su tutto il resto che un'eventuale trasposizione, a prescindere dal suo valore, non ne può rovinare la lettura.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 4/2/2019 at 11:03, silvia_fi dice:

Sono stata a teatro venerdì scorso a vedere il maestro e margherita, che è uno dei miei romanzi preferiti. Mi è piaciuta molto la trasposizione, sono rimasta soddisfatta per come hanno reso la storia e le situazioni che si creano, ed è stato bellissimo rivivere le vicende attraverso una narrazione differente :heart:.

Lo stesso teatro propone la settimana prossima i fratelli Karamazov, che non ho letto, e che ho in programma di leggere ahimè da diversi anni. Volevo sapere, in particolare dagli amanti di Dostoevskij ( @Moon @absolute ,??) , se mi rovino l'esperienza del libro vedendo prima lo spettacolo. 
 

 

Ti consiglio di guardare lo spettacolo, se poi riuscirai a leggere il libro sarà a mio parere una lettura più piacevole!

Modificato da Moon
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

per chi fosse interessato su libraccio molti libri al 70% online e al 50% in libreria, c'è tanta roba della minimum fax (io ho preso "Un antidoto contro la solitudine. Interviste e conversazioni" DF Wallace e una antologia di racconti tratti da McSweeney's)

 

 

ps alla fine dei fratelli Karamazov non ho sentito recensioni entusiaste e non sono andata

Link al commento
Condividi su altri siti

Io dopo aver tenuto per quindici anni il libro ancora nella pellicola per un acquisto forzato (mi feci fregare da MondoLibri all'epoca) ho deciso di liberarmi del pensiero e ho letto Le Cronache di Narnia. Non sono un amante del fantasy e non apprezzo molto la letteratura per ragazzi (anche se Lewis stesso era contrario a tale definizione) e dunque avevo aspettative basse che, in effetti, sono state confermate. Però non è neanche questa cosa terribile che temevo dai commenti in rete, c'è di peggio e comunque nel suo genere penso che sia più che dignitoso. Ho letto i libri (che per fortuna, essendo autoconclusivi, ho messo da parte per leggere altro in questi due mesi che mi ci sono voluti per finirlo) in ordine cronologico di trama e non di uscita. Ho trovato il primo romanzo (il prequel, scritto successivamente) molto deludente e in effetti scoraggia messo all'inizio. Il secondo, ovvero il primo in ordine di uscita, ha senso e capisco che abbia avuto successo, ma tutti gli altri capitoli li ho trovati piuttosto noiosi. Paradossalmente quello più coinvolgente è stato Il Cavallo e il Ragazzo che è praticamente uno spin off che poco ha a che spartire con la storia delle cronache. Mentre L'Ultima Battaglia è quasi ridicolo sia per trovata che per sviluppo, sembra quasi che Lewis non sapesse come terminare la saga e abbia messo insieme una storiella a caso che giustificasse le ultime pagine. Comunque almeno adesso mi sono tolto un peso, il prossimo da scartare è Ulisse, anche quello da parte da quindici anni insieme a Lettere ad una Principessa Tedesca.

 

Invece al momento sto leggendo L'Opera al Nero di Marguerite Yourcenar. Sembra molto interessante, ma non sono ancora entrato nel vivo.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 9 mesi dopo...

Join the conversation

Puoi postare adesso e registrarti in seguito. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
 Share

×
×
  • Crea Nuovo...