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Totti


MasterMatrix
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Totti è stato un grandissimo calciatore e quando ha smesso ha avuto lo spazio che meritava nelle televisioni e nei giornali.

Fare la diretta su raidue per una conferenza stampa di uno che è dirigente da due anni senza aver contato nulla è una cosa penosa. Deve avere alle spalle qualcuno di veramente grosso per scardinare l’attuale proprietà ed ha usato Totti come testa d’ariete.

Prevedi bene MM, tutto studiato a tavolino. Ma tu vedi solo la mafia all’ombra della mole antonelliana. :D

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48 minuti fa, pachu dice:

Va bene tutto ma scusate, voi, se foste imprenditori, a Totti che kaiser je fareste dirigere?

 

Ma questo lo pensiamo un po’ tutti (tranne i romanisti). Per questo ribadisco che se il GIOCATORE è stato salutato con il giusto riconoscimento da tutto il mondo, non si capisce perchè all’inutile dirigente sia stata concessa la sala d’onore del Coni e la diretta tv in contemporanea su rai e sky per la conferenza stampa. Un mio amico che è il coordinatore del Pd romano e romanista sostiene che attraverso Totti è iniziato l’assalto non solo alla Roma ma a Roma (Malagò sta per essere sfanculato dal Coni e Caltagirone vuole fare lui lo stadio).

p.s. avrei qualcosa da dire anche sul GIOCATORE vessato e maltrattato dalla società. Aveva quasi 41 anni, ma quanto cazzo voleva giocare? I piedi erano sempre quelli e lo saranno per sempre, anche Sinisa fa ancora impazzire i suoi portieri con le punizioni, ma in campo passeggiava.

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Massimo Caputi, uno apparentemente sobrio e misurato. Apparentemente.

 

"Ho capito improvvisamente che Francesco stava facendo un salto di qualità. Da grande giocatore, da fenomeno del calcio, più parlava più e più si stava trasformando, involontariamente, in un'altra figura mitica di cittadino romano: Marco Tullio Cicerone. Non esagero. La conferenza stampa di Francesco Totti, come una delle famose arringhe di Cicerone, si è colorata con i colori della Storia. Quella dei momenti decisivi della Repubblica romana, poi dell'Impero. Quando le parole di un uomo affrontano i grandi temi della sopravvivenza di un'ideale. E' vero, si è parlato di Pallotta, di De Rossi, di Baldini, delle beghe, delle pugnalate, delle porcate. Lo sapevamo già. O lo sospettavamo. Quello che non avevamo ancora intuito fino in fondo è che Francesco Totti è stato scelto dal destino per difendere non solo la Roma Calcio, quella dei tifosi, quella della fede giallorossa, ma per farci riflettere su Roma, come entità, come valore, e su come difenderla dai suoi nemici. Perché Roma ha tanti nemici, tanti detrattori. Piccole persone che la invidiano e che non l'hanno mai accettata.

Vado oltre. Nelle parole di Totti si sentiva Cicerone che parla al popolo romano, ma anche Shakespeare, quello del Giulio Cesare, quello della straordinaria orazione funebre di Marco Antonio che inchioda i cospiratori alle loro responsabilità. Grande Totti, grande e lucida visione di un mondo romano che vacilla ma che lui difende, contro tutto e contro tutti. Le sue parole valgono per il misero mondo del pallone venduto ai soldi, ma valgono anche per la misera politica che umilia Roma. Nani che schiaffeggiano un gigante. Che deridono la sua storia. Che hanno portato i nostri cittadini alla rassegnazione. Non avevano fatto i conti con un ragazzo di Porta Metronia il quale con parole semplici, trasparenti, ha rimesso a posto le cose. Usando, forse senza rendersene conto, la metafora del calcio ha smascherato le ipocrisie del potere. Quello con la P maiuscola. Francesco ha detto: per governare Roma, per rilanciare Roma, per difendere l'onore e il passato di Roma, servono persone che amano Roma. Non dei mercenari. Roma non è una azienda dove l'Amministratore delegato deve essere soprattutto capace. Roma non è un valore commerciale, è un sogno, un ideale, una visione del mondo. Chi non ne conosce i fondamentali deve farsi da parte.

Diceva Goethe che solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma. Non da Boston. Ma nemmeno dalle poltrone della politica (da destra a sinistra) che cerca consensi con le bugie. Francesco ha detto: per parlare con i romani bisogna sempre dire la verità. Perché i romani capiscono, perdonano, aiutano, dimenticano, ma a una condizione: non vogliono essere presi in giro. Non vogliono falsità. Essere romano consiste nell'essere cosciente dei picchi della storia e dei suoi declini. I romani hanno attraversato tutte le stagioni. Ma hanno sempre rialzato la testa. Francesco Totti ci ha detto: spazzate via chi non vi ama, perché vi sta sicuramente tradendo. Una superba, semplice, talvolta ingenua, ma autentica e potentissima arringa sul valore della romanità. Grande Capitano. Anche di vita."

M. Caputi

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Alla fine il più intelligente si è dimostrato Buffon che, quando gli han detto che per lui non c'era più posto, si è trovato un'altra squadra senza fare problemi.

Ben sapendo, però, che per lui un posto alla Juve, quando effettivamente si ritirerà, ci saà sempre.

Poi quanto sarà operativa la carica che gli assegneranno è un'altro discorso.

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