Vai al contenuto

C'è futuro per la democrazia?


GURU baba rey
 Share

Recommended Posts

dalle risposte serie scritte al vento in questo topic posso trarre un saggio da presentare al salone del libro

le raccolgo qui sotto spoiler, nel caso te le fossi perse.

 

Spoiler

 

la democrazia a volte dà vita a regimi non democratici. se però non consideriamo la democrazia un bene, questo diventa un pregio.

 

per quanto riguarda i viaggi: la maggior parte dei paesi del mondo, specie non del primo mondo non sono democrazie, suppongo anche quelli che citi, ma dipende da cosa si intende per democrazia e già che ci siamo anche per primo mondo.

Se i problemi delle democrazie sono che non votano abbastanza persone, e che a volte degenerano in regimi autoritari, in realtà le si considerano un bene, volendole più partecipative e stabili. 

Per me invece la democrazia è sopravvalutata: a volte si fa anche la guerra per diffonderla ma per me non ne vale la pena, non sappiamo nemmeno dire cosa significa (secondo gente esperta citata sopra, la democrazia è un insieme di formalismi, per cui per esempio se uno altro stato interviene in un referendum violando gravemente le regole delle campagne elettorali non si può più parlare di piena democrazia, che di base è uno spettro di diversi parametri di qualità e non si possono dividere regimi in democrazie e non democrazie in assoluto). 

(in ogni caso l'affluenza media nei paesi osce è il 70%, per cui anche se togli i non aventi diritto, come i minorenni, vota la maggioranza delle persone) Dicevi che quando viaggi in paesi poveri senti persone lamentarsi della politica corrotta, domandavo se questi posti fossero democrazie, perché è statisticamente improbabile. 

Poi hai scritto del rischio che degenerino in regimi non democratici, che la maggioranza delle persone non vota (che non è vero) e del popolo che vuole governare, o essere governato che dir si vogliaI. 

I tuoi sono tutti argomenti a favore della democrazia (gli altri sistemi, in cui raramente anche la democrazia degenera, non si interessano di quello che il popolo vota o vuole). 

 

Per me usiamo un'idea distorta e la identifichiamo con il voto, mentre ciò che la distingue da regimi autoritari (che fanno votare il popolo da Napoleone in poi) è soprattutto il sottostare a un insieme di regole che si chiama stato di diritto, per cui chi comanda lo fa in base a queste (peraltro in una separazione di poteri fra chi scrive le regole, chi le esegue e chi le fa rispettare, esclusiva della democrazia)  e non in base alla propria volontà. Alla base di queste regole c'è una legittimazione popolare (anziché divina o militare) che serve soprattutto a dare rappresentanza a diversi gruppi di potere/parti sociali (mentre gli autoritarismi, in questo identici alla filosofia populista, ragionano esclusivamente in termini di potere e di popolo, visti come gruppi monolitici. In alcuni di questi messaggi mi pare si faccia lo stesso errore). Detto ciò, la democrazia dagli anni 80 allo scorso decennio è stata idealizzata come panacea di tutti i mali, mentre è solo un sistema noioso e fragile che prova a gestire il potere in modo più giusto ed efficiente degli altri. 

Movimenti come i no Vax sostituiscono la propria identità alla realtà: si riconoscono in una scelta e nessun fatto potrà convincerli a cambiare idea. Analogamente ai terrapiattisti

 

Questo si chiama più comunemente politica identitaria, che è sicuramente non democratica (la democrazia si fonda su discussioni, contraddizioni, contrappesi) e non scientifica (la scienza si fonda su falsificazioni, come insegnano Karl popper e milordino). 

Poi si può definire anche fascista perché alle parole si può dare il significato che si vuole, come dice il semiologo eco che sul fascismo eterno diceva così 

https://www.nybooks.com/articles/1995/06/22/ur-fascism/

Il titolo sarebbe più azzeccato se fosse "c'è futuro per il diritto di parola?" 

(Se la democrazia non è un bene da preservare e non esiste, a maggior ragione non lo è la libertà di espressione, che è solo una sua componente limitata). 

 

Le cose che dice MM sono vietabili e limitabili anche nelle democrazie più avanzate (come ogni libertà e diritto a partire dal diritto alla vita). 

Per diffamazioni e calunnie c'è il codice penale, per le fake news c'è altro

https://www.reuters.com/article/us-eu-tech-fakenews/google-facebook-twitter-fail-to-live-up-to-fake-news-pledge-idUSKCN1QH1O5

E su questo mi pare che il problema non sia di regole democratiche (sono d'accordo tutti che vadano combattute) ma di efficacia pratica nell'applicarle 

 

HcuZIT5w8xJLMXoISDexG1GNz5Dj7xHO_QGeueMtdPU.jpg

 

Prima però voglio specificare che è un discorso vero solo in teoria, perché in pratica tutte le società democratiche nascono da una guerra antifascista e usano l'antifascismo come mito da coltivare nella memoria per sopravvivere. Per questo le feste divisive come il 25 aprile servono a ricordare qual è l'alternativa all'attuale antifascismo. 

Per la spiritualità penso che siamo tutti esseri umani colmi di amore e dovremmo infonderne anche a chi uccide i suoi fratelli. 

Per la filosofia invece torno a popper citato oltre che da me a ripetizione anche da milordino e da tre uomini e una gamba. 

 

Al salone del libro ci andrei perché la mera presenza di una cultura alternativa a loro è un metodo nonviolento per ridurre la loro rilevanza (che è alimentata artificialmente in vista delle europee)

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

14 ore fa, Toremoon dice:

Mi piace la definizione che ho tratto ultimamente di fascismo come voler impedire ad altri di esprimere le proprie opinioni. 

 

L'inghippo è tutto qui. Definizione sbagliata che quindi porta a conclusioni sbagliate.

 

Fascismo -> E' legale esprimere le idee X e Y. Tutte le altre sono illegali.

Non fascismo -> E' legale esprimere tutte le idee tranne X e Y (apologia di reato, apologia di fascismo). 

 

Sono due concezioni agli antipodi che non è possibile equivocare. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Se un ristoratore appende nel suo esercizio una foto con un politico di sinistra, perché è stato suo ospite e non perché il ristoratore volesse esprimere la sua identità partitica, e per questa foto viene offeso ed attaccato finché è costretto a togliere la foto e scusarsi pubblicamente, chi lo ha attaccato ha avuto un atteggiamento fascista?

 

Domanda seria.

Modificato da Apolide
Link al commento
Condividi su altri siti

36 minuti fa, Toremoon dice:

 

Per me sono la stessa cosa 

 

grazie per l'attenzione

una differenza, volendo stare nel qui e ora, è che nel fascismo in questo momento non potremmo essere qui a leggere e a scrivere di queste cose.

 

Modificato da Tersite
Link al commento
Condividi su altri siti

5 minuti fa, Apolide dice:

 

Nel comunismo invece?

 

E’ la storia. Ognuno ha la propria storia. Anche questi –a mio avviso- hanno fatto bene:

 Polonia: il 25 settembre 2009, il Parlamento polacco ha approvato un emendamento al Codice Penale, quasi all’unanimità, che vieta la produzione, distribuzione, vendita, o possesso, in stampa o in registrazione, di tutto ciò che possa rappresentare simboli fascisti, comunisti o un qualsiasi altro tipo di simbolo totalitarista, anche tramite Internet. Le pene arrivano fino a 2 anni di reclusione.

Repubblica Ceca: dal 1º gennaio 2010, il codice penale della Repubblica Ceca, così come in Slovacchia, prevede la pena detentiva da 6 mesi e 3 anni per chiunque neghi, metta in dubbio, approvi o giustifichi i crimini dei regimi comunisti e nazionalsocialisti.

in Slovacchia esisteva già la L. 125/1996 “Sull’immoralità e l’illegittimità del sistema comunista”; dal 1º settembre 2011 nel codice penale slovacco sono state introdotte disposizioni in base alle quali è passibile di pena detentiva da 6 mesi e 3 anni per chiunque neghi, metta in dubbio, approvi o giustifichi i crimini dei regimi comunisti e nazionalsocialisti.

Ungheria: dal 24 luglio 2010, commette reato chiunque neghi, metta in dubbio o minimizzi in pubblico i crimini commessi contro la popolazione dal regime socialista e comunista; dal 1º gennaio 2013 è vietato l’uso pubblico di denominazioni legate ai regimi autoritari del XX secolo ricomprendenti il regime fascista guidato da Ferenc Szallasi (1944-1945) e il periodo socialista (1948-1990). In particolare, è fatto divieto di utilizzare “il nome delle persone che hanno giocato un ruolo di primo piano nella fondazione, sviluppo o mantenimento di regimi politici autoritari del XX secolo, o parole ed espressioni o nomi di organizzazioni che possono essere direttamente collegate ai regimi politici autoritari del XX secolo”. 

Georgia: nell’aprile 2014 il governo ha approvato la messa al bando dei simboli comunisti.

Ucraina: nell’aprile 2015 il parlamento ucraino ha approvato a larga maggioranza (254 a favore su 307 presenti) il progetto di legge del governo che mette sullo stesso piano comunismo e nazismo vietando i loro simboli, la loro propaganda e la negazione del loro carattere criminale. Le pene previste arrivano fino a 5 anni di reclusione.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

28 minuti fa, Apolide dice:

Nel comunismo invece?

 

si dice "e allora le foibe?"

alla grazia del buttare in caciara

Spoiler

per fascismo (come evidente dall'inizio del topic) s'intende l'assenza di democrazia, per cui in una dittatura comunista come la corea del nord non potremmo comunque lamentarci del potere su internet. Nel cd. occidente invece i partiti comunisti hanno fatto parte della democrazia e hanno governato decenni in diverse regioni per es. quella da cui sto leggendo e scrivendo (per cui posso testimoniare che è possibile farlo).

 

Modificato da Tersite
Link al commento
Condividi su altri siti

25 minuti fa, El Pelat dice:

 

E’ la storia. Ognuno ha la propria storia. Anche questi –a mio avviso- hanno fatto bene:

 

Non abbiamo avuto la dittatura comunista, ma il comunismo è stato parte integrante della nostra storia, parlo di quel comunismo definito dittatura, quello dell'URSS. Togliatti che lascia a morire soldati italiani per fede. L'America che fa forti ingerenze per impedire che l'Italia diventi una colonia sovietica. Cossutta che è stato al governo fino agli anni '90 del secolo scorso che faceva la spia. E altro.

Liquidare la faccenda come "non abbiamo avuto il comunismo", l'ho sempre trovata un'argomentazione poco valida, e fondamentalmente scorretta.

Certo, ha fatto meno danni del fascismo. Ma è parte integrante della nostra storia.

 

26 minuti fa, Tersite dice:

 

si dice "e allora le foibe?"

alla grazia del buttare in caciara

  Mostra contenuto nascosto

per fascismo (come evidente dall'inizio del topic) s'intende l'assenza di democrazia, per cui in una dittatura comunista come la corea del nord non potremmo comunque lamentarci del potere su internet. Nel cd. occidente invece i partiti comunisti hanno fatto parte della democrazia e hanno governato decenni in diverse regioni per es. quella da cui sto leggendo e scrivendo (per cui posso testimoniare che è possibile farlo).

 

 

Nessuna caciara.

Mi era partito il commento perché scappavo a mangiare.

Continuava con, citandoti:

 

2 ore fa, Tersite dice:

Movimenti come i no Vax sostituiscono la propria identità alla realtà: si riconoscono in una scelta e nessun fatto potrà convincerli a cambiare idea. Analogamente ai terrapiattisti

 

2 ore fa, Tersite dice:

Questo si chiama più comunemente politica identitaria

 

e allora il comunismo non è anch'esso una politica identitaria?

Penso alle persone che dicono e scrivono "mi sento comunista". Non usano il verbo essere (che è comunque una identificazione, una traslazione del proprio io da ciò che si è a ciò che si vuol apparire agli altri), usano il verbo sentire (quello caro ai poeti che scrivono "il tuo freddo fuoco") che rimanda ai sentimenti. E lo ribadiscono come fosse un attributo del proprio io. Un attributo da condividere e imporre.

Stessa cosa a destra eh!

Non è un attacco al comunismo, il mio.

Attacco le persone. Quelle che traslano il discorso politico e di ideali al sentimentalismo. Chi più, chi meno consciamente. Chi per convenienza (ma questi soggetti li lascio da parte, perché rispondono ad altre dinamiche ed etiche).

Se si vive la politica con romanticismo, dando alla propria appartenenza politica un valore assoluto e immutabile, non soggetto a corruzione o giudizio, semplicemente non si può essere democratici, si è fondamentalisti.

Se, disse quello, l'utopia deve seguire gli utopisti, la democrazia non può che seguire i democratici. O è dittatura.

Perché chi vive la sua identità politica (destra, sinistra, 5 stelle, verdi) come un valore, pensa di vivere nella verità, e vivendo nella verità non può dialogare con altri, perché gli altri sono fuori dal suo mondo, fuori dalla verità, e non si può che rigettare l'altro. Spesso con violenza.

Link al commento
Condividi su altri siti

3 minuti fa, Apolide dice:

Se si vive la politica con romanticismo, dando alla propria appartenenza politica un valore assoluto e immutabile, non soggetto a corruzione o giudizio, semplicemente non si può essere democratici, si è fondamentalisti.

Se, disse quello, l'utopia deve seguire gli utopisti, la democrazia non può che seguire i democratici. O è dittatura.

Perché chi vive la sua identità politica (destra, sinistra, 5 stelle, verdi) come un valore, pensa di vivere nella verità, e vivendo nella verità non può dialogare con altri, perché gli altri sono fuori dal suo mondo, fuori dalla verità, e non si può che rigettare l'altro. Spesso con violenza.

 

Concordo con tutto questo che scrivi, lo trovo molto bello e puntuale sul tema democrazia e politica identitaria (non dico per fare sviolinate ma perché non me lo sarei mai aspettato)

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Toremoon dice:

 

Per me sono la stessa cosa e mi pare anche abbastanza chiaro. 

 

 

La differenza è che nel primo caso un nuovo movimento politico sarà automaticamente illegale finchè lo stato non lo accetterà esplicitamente, nel secondo caso un nuovo movimento politico sarà automaticamente legale finchè un giudice non lo escluderà esplicitamente. 

 

È la differenza che passa tra norma generale inclusiva ed esclusiva. Se sono la stessa cosa, la filosofia del diritto va riscritta tutta.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Apolide dice:

 

Nel comunismo invece?

 

che un fascismo sia di stampo comunista (Corea), socialista (Italia e Germania), religioso (KSA), ultraliberale (Cile) o etnico (Zimbabwe), direi che non fa differenza, sul trattamento delle libertà civili si somigliano un po' tutte. Differiscono forse quando si parla di libertà economiche, ma il dibattito non è su questo, ergo la distinzione è pleonastica.

 

Modificato da Dauntless
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 1/5/2019 at 22:13, Tersite dice:

 

Così sembra tutto uguale ma la notizia di partenza è che le elezioni delle principali democrazie del mondo sono influenzate illegalmente da una dittatura che diffonde informazioni false. Se posso saltare queste questioni quasi giuridiche per andare al sodo posso tornare a citare Karl popper, già sdoganato da milordino e da tre uomini e una gamba. 

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Paradosso_della_tolleranza

 

 

Esco fuori dal seminato, ma dopo aver letto questo paradosso bellissimo, che ignoravo, ho capito che devo diventare intollerante ai vegani.

Link al commento
Condividi su altri siti

22 ore fa, Apolide dice:

 

Dovrei scrivere molto per fare un discorso veramente esaustivo.

Cerco di riassumere il mio punto di vista in pochi concetti.

- Le vendite dei libri non permettono a nessuna casa editrice di sostenersi. A parte pochi nomi (Camilleri, Baricco, ai tempi Eco e pochi altri) gli scrittori di successo vendono numeri che in qualsiasi altro campo sarebbero considerati fallimento. Parlo di 10.000 copie, quando va bene. Devono avere un doppio lavoro, o muoiono di fame, figurarsi salvare l'editoria. Non voglio fare neanche un discorso sulla qualità troppo deprimente.

- Per far fronte al punto precedente pubblicano cose che in una società fondata sulla morale dovrebbero essere bandite e gli autori torturati e uccisi in base al grado di corruzione (è una battuta, per iperbole).

- Tra stampa e libri c'è un rapporto di necessità. Sono due campi separati, ma entrambi hanno bisogno dell'altro. L'editoria italiana sta morendo. La stampa è appena meno grave. Ma se sparisce uno, sparisce l'altro.

- Il dialogo tra intellettuali e popolo, una volta mediato dalla stampa, e da figure di intellettuali che erano guide (non mi piace il termine, ma è quello più vicino a cosa intendo), è completamente sparito. Ora gli intellettuali si riuniscono in piccoli gruppi, spesso in lotta tra di loro, festival dove l'amico dell'amico sponsorizza l'amico e non invita il nemico, festival che rimangono sconosciuti al grande pubblico, ma anche quelli famosi tipo lo Strega sono un affare personale tra pochi "eletti", e se prima esisteva la critica (che attraverso la stampa insegnava cosa leggere) adesso è una gara di marchette tra scrittori che recensiscono altri scrittori, spesso della stessa casa editrice (la Murgia l'ha fatto più volte), il che è deontologicamente una fetecchia.

- Se già Pasolini, Gadda e Sciascia, in diverse occasioni (quella di Pasolini è la più nota, e anche la più emblematica per via della sua storia personale) dicevano che il vero pericolo era un antifascismo che si comportava come fascismo accusando chiunque di fascismo, ed era mezzo secolo fa quasi quando il dialogo politico non era così scadente come l'attuale, qualche domanda me la farei.

- La cultura deve essere politica, non partitica. Per politica intendo che attraverso le opere, deve insegnare il valore dei principi, insegnare per cosa è giusto lottare e in cosa è giusto credere. Non deve essere partitica. Non si deve schierare con una parte e rinnegare il resto. O fallisce. Come sta fallendo.

- Se al punto precedente (che ammetto è difficile, ci vogliono scrittori veri, registi veri, artisti e intellettuali veri, come prima cosa) si sostituisce l'insulto facile, la cultura, semplicemente, sparisce, o diventa un dialogo tra poche persone. E non è questo il senso della cultura.

 

ci sono punti che condivido e punti che non condivido, ma parlano di altro e vorrei attenermi al tema principale.


mi sembra di capire in risposta al mio post, se debba essere considerata una scelta democratica o antidemocratica decidere di far partecipare o meno una casa editrice di matrice dichiaratamente fascista ad un evento del genere, patrocinato dalle istituzioni, che la risposta è che la consideri antidemocratica. riporto le frasi da cui almeno così mi pare di capire"il vero pericolo era un antifascismo che si comportava come fascismo accusando chiunque di fascismo" e che " La cultura deve essere politica, non partitica"

sul primo punto, sul quale mi sembra ti stiano rispondendo anche gli altri, aggiorno con i commenti che ho trovato in risposta ai post dei vari scrittori ieri: ne ho letti diversi che proponevano di lasciargli mettere lo stand per poi menarli o lanciargli le molotov, gente che sa chi è francesco polacchi (il tipo in primo piano nella "diapositiva del presidente della casa editrice" https://www.dinamopress.it/news/francesco-polacchi-responsabile-della-casa-editrice-altaforte/ ) e che era a piazza navona. purtroppo il rischio c'è, i militanti facinorosi ci sono sia a destra che a sinistra, ricordo che ad una edizione del romics è stato danneggiato da esponenti di CasaPound lo stand della casa editrice che aveva pubblicato "Qvando c'era lvi" fumetto satirico che prende di mira Mussolini. penso e mi auguro che il salone del libro stia valutando anche queste possibilità e prenda le adeguate contromisure.

 

comunque per chiudere il discorso la frase molto bella che citi si riferisce in realtà proprio al comportamento, e per me il comportamento di polacchi a piazza navona e nelle altre situazioni riportate nella cronaca è fascista.

il fatto di avere al salone del libro uno stand in cui il presidente della casa editrice si dichiara fascista e sulla base di questa sua ideologia ha menato degli studenti a una manifestazione, ha aggredito persone che attaccavano manifesti di sinistra, ha fatto irruzione nella sede del comune lombardo, Palazzo Marino, per aggredire i rappresentati di una associazione ed ha partecipato ad una azione contro la sede della Rappresentanza dell’Unione Europea a Roma, per me non dovrebbe essere possibile.

 

riprendendo lemon in merito alla democrazia e all'attenersi alla legge, a me sembra strana l'esistenza stessa della casa editrice, visto il catalogo che espone (e nel quale è il caso di dire che salvini è il meno peggio e forse uno dei pochi che potrebbe essere pubblicato). qui una parte dei titoli   https://www.wired.it/attualita/politica/2019/05/02/altaforte-casa-editrice-casapound-salvini-libro/ tra i quali "la dottrina del fascismo di Benito Mussolini e Giovanni Gentile e Diario di uno squadrista toscano", tanto che mi chiedo come mai non è considerata apologia del fascismo questa.

 

sulla cultura politica e non partitica, ovviamente è una affermazione sacrosanta tanto che nessuno (anche nella fiera) ha messo in discussione questo concetto, e infatti salvini ha pubblicato e pubblica libri, idem berlusconi. il problema della casa editrice come ho già scritto non è assolutamente il fatto che pubblichi il libro di salvini 

Link al commento
Condividi su altri siti

comunque se dovessi aprire in questo momento un topic sarebbe "c'è futuro per il salone del libro?" perché questa scelta di tenere la casa editrice di polacchi in nome della libertà di espressione ha un costo altissimo per loro, che pagheranno in termini di presenze e in termini di credibilità dell'evento e delle istituzioni. (per non parlare degli sponsor, che potrebbero non sostenerli più negli anni prossimi, e devono pure sperare che nessuno si ritiri e/o faccia causa)

 

Link al commento
Condividi su altri siti

@silvia_fi sì, mi ero perso un po' e non avevo risposto alla domanda principale, scusami.

Non ti quoto per non essere troppo prolisso, ma spero di rispondere a tutto.

 

A mio avviso la scelta di cacciare (o di andarsene se c'è X) è sempre antidemocratica, per diverse ragioni.

 

- La prima, e la meno importante, è che sembra di vedere bambini che litigano. Se c'è X io non gioco gne gne gne. E che tramite ricatti morali si cerca di imporre la propria volontà, in modo vigliacco.

- La seconda, già più seria, è che se oggi bandire chi si rifà a ideali anticostituzionali sembra giusto, domani si può fare la stessa cosa per chi la pensa diversamente ma è democratico come te. E questo non lo si può permettere. Non spetta al cittadino comune farsi stato. Se (condizionale discorsivo) CasaPound (o qualsiasi altra cosa) è illegale, deve essere lo stato a smantellarlo. Il cittadino comune può denunciare. O si rischia di trasformarsi in quello che si vuole combattere.

- La terza è che la fuga o il cacciare altri non serve. Non aiuta a far cambiare idea a nessuno. Anzi, magari dà anche pubblicità ai tizi, e mo possono pure fare la parte della vittima. Inoltre, se tu vai via sdegnato è perché vuoi distinguerti da, perché il tuo antifascismo è militante, per cui hai degli obblighi verso te stesso e verso la lotta che stai facendo. Allora cazzo, resta in prima linea e combatti. Non scappare.

 

In più, trovo veramente fuori luogo questa presa di posizione al Salone.

Il Salone è una delle poche occasioni in cui si può rilanciare la cultura, farla arrivare alle persone comuni. La prima necessità è questa: salvare la cultura. Salvare i libri. Se per salvare la cultura devi concedere 10 metri quadri anche a CasaPound, abbozzi per un bene superiore, quello della cultura. Ci sono altri momenti, più pertinenti.

In altre parole: CasaPound si presente alle elezioni, e ti stai zitto, e al Salone queste prese di posizione che fanno più male della presenza di quei quattro imbecilli?

 

Poi va be', io ho una certa idea sul perché si permetta a CasaPound di esistere, ma preferisco non esplicarla.

Link al commento
Condividi su altri siti

20 ore fa, Tersite dice:

E che si fa con l'opinione "voglio impedire agli altri di esprimere le proprie opinioni", che se prende piede toglie tutte le altre? 

 

Ti rispondo prima la parte che leggo, poi quella che non leggo. 

 

1. Io accetto anche quella opinione. Penso sia molto radicata non solo negli ambienti fascisto/comunisti, ma in quasi tutte le persone che conosco. Tutti vogliono impedire agli di esprimere le proprie opinioni (se sono fortemente contrarie al proprio sentito personale). E va bene, perché nonostante questo opinione, alla fine sono brave persone. 

 

2. Qui c'è un salto quantico: da avere un'opinione al fatto che dilaghi ("se prende piede") e - ulteriore triplo salto carpiato - dal fatto che dilaghi al fatto che, poi, si usi la forza contro altre persone.

Come dire: se permettiamo a persone che hanno una idea di violenza di potere parlare delle loro idee, queste idee si diffonderanno e quando troppe persone che le condividono si mettono insieme, porteranno tutti gli altri, con la forza, a doversi adeguare. 

 

In pratica è esattamente come funziona oggi la democrazia: oggi la maggioranza delle persone ha una certa idea (che, ad esempio, potersi coltivare una determinata pianta in casa è sbagliato) e la rende una legge: è vietato coltivare quella determinata pianta. E con la violenza ti entrano in casa e con altrettanta violenza ti legano e ti rinchiudono in un determinato spazio nel quale ti trattengono con violenza. 

 

Come dire: la chiamiamo legge quando è contro altri, violenza quando è contro di noi. 

 

Ora mi salta all'occhio quanto il discorso si sia dilatato: dalla democrazia, al fascismo, al diritto di manifestare il proprio pensiero. Io penso che, anche se sono fenomeni diversi, hanno tutti la stessa matrice fascista di usare la forza per obbligare gli altri ad un determinato comportamento. 

 

Alcuni, se leggo bene, mi pare che siano tornati alla paura di non poter esprimere il proprio pensiero e che, pur di poter mantenere questo potere, sono disposti, con la forza (vedi leggi) a proibire ad altri il diritto di poter manifestare apertamente ciò che hanno dentro. Questo per me è un pensiero fascista e lo è anche: puoi manifestare tutto ciò che hai dentro, tranne QUELLO. D'altra parte, è dai tempi della mela che questa strategia non funziona, anzi. 

 

Sembra che per alcuni di voi il fascismo stia tornando perché siamo troppo tolleranti verso i fascisti e che, piuttosto, dovremmo essere più violenti con loro. Solo se li rinchiudiamo con violenza in galera riusciremo a debellare il fascismo. 

 

Come dire: solo se do uno schiaffo a mio figlio quando è violento, potrò debellare la violenza in lui. A mio parere aumenta. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 1/5/2019 at 15:37, MasterMatrix dice:

Non si può dare la parola

 

Noi non abbiamo il diritto di dare la parola a nessuno. 

 

Quando un essere umano nasce ha generalmente questa funzione e non è un diritto che può essere dato o tolto. 

 

Nessuno di noi dovrebbe mai arrogarsi il potere di poter decidere su quello che uno può/deve dire. 

Link al commento
Condividi su altri siti

29 minuti fa, Apolide dice:

@silvia_fi sì, mi ero perso un po' e non avevo risposto alla domanda principale, scusami.

Non ti quoto per non essere troppo prolisso, ma spero di rispondere a tutto.

 

A mio avviso la scelta di cacciare (o di andarsene se c'è X) è sempre antidemocratica, per diverse ragioni.

 

- La prima, e la meno importante, è che sembra di vedere bambini che litigano. Se c'è X io non gioco gne gne gne. E che tramite ricatti morali si cerca di imporre la propria volontà, in modo vigliacco.

- La seconda, già più seria, è che se oggi bandire chi si rifà a ideali anticostituzionali sembra giusto, domani si può fare la stessa cosa per chi la pensa diversamente ma è democratico come te. E questo non lo si può permettere. Non spetta al cittadino comune farsi stato. Se (condizionale discorsivo) CasaPound (o qualsiasi altra cosa) è illegale, deve essere lo stato a smantellarlo. Il cittadino comune può denunciare. O si rischia di trasformarsi in quello che si vuole combattere.

- La terza è che la fuga o il cacciare altri non serve. Non aiuta a far cambiare idea a nessuno. Anzi, magari dà anche pubblicità ai tizi, e mo possono pure fare la parte della vittima. Inoltre, se tu vai via sdegnato è perché vuoi distinguerti da, perché il tuo antifascismo è militante, per cui hai degli obblighi verso te stesso e verso la lotta che stai facendo. Allora cazzo, resta in prima linea e combatti. Non scappare.

Sì, sono d'accordo, però dovresti mettere sulla bilancia anche i lati negativi che nascono come conseguenza di accettare sti tizi.
Perché sennò così la fai troppo semplice e non ragioni sugli altri aspetti della questione.

E ribadisco, parto dal presupposto che il Salone abbia discrezione di decidere chi accettare, ma non conosco il regolamento.

Link al commento
Condividi su altri siti

26 minuti fa, JackShepard dice:

Sì, sono d'accordo, però dovresti mettere sulla bilancia anche i lati negativi che nascono come conseguenza di accettare sti tizi.
Perché sennò così la fai troppo semplice e non ragioni sugli altri aspetti della questione.

E ribadisco, parto dal presupposto che il Salone abbia discrezione di decidere chi accettare, ma non conosco il regolamento.

 

Spero di non averla fatta troppo facile.

E di non aver sottovalutato i lati negativi, che certamente ci sono.

E non ho ovviamente neanche la certezza di avere una visione d'insieme totale.

 

Mi hanno appena detto, e non ho certezza che sia così, che questi c'erano anche gli altri anni. Se davvero così fosse, tutta la nobiltà del gesto andrebbe a farsi benedire, perché il putiferio si vestirebbe di motivazioni politiche in chiave anti Salvini. Visto che l'oggetto della discordia è una biografia su di lui. Che mi chiedo chi cazzo se la può mai comprare. A prescindere dal discorso politico, che minchia può aver fatto nella vita Salvini da meritare di essere letto?

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

Puoi postare adesso e registrarti in seguito. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
 Share

×
×
  • Crea Nuovo...