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Notre-Dame de Paris in fiamme!


GURU baba rey
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4 ore fa, tony dice:

Ecco. Poi Il punto marino (indispensabile) più vicino dove si sarebbero potuti rifornire di acqua era comunque a 150 km di distanza.

A parte il fatto che gli aerei in dotazione alle forze francesi saranno disposti presumibilmente tra il sud della francia e la Corsica. anche usandoli, ci avrebbero messo  comunque una vita a fare su e giù.

 

Non c'è qualche bacino lacustre nei dintorni di Parigi?

O qualche tratto di Senna esterno più largo dove poter attingere?

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1 ora fa, SCRIGNO MAGICO dice:

 

Non c'è qualche bacino lacustre nei dintorni di Parigi?

O qualche tratto di Senna esterno più largo dove poter attingere?

 

Io ho letto che l'acqua rilasciata da questi aerei avrebbe fatto più danni di quello che è stato.

Nel senso che scende con una potenza tale da distruggere molto di più. È valido solo negli incendi boschivi.

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http://antincendio-italia.it/come-fatto-un-canadair-cl-415/

 

“Il riempimento dei serbatoi su una superficie d’acqua viene detto ‘flottaggio’. In questa fase, della durata di circa 10-12 secondi, apposite sonde (una per serbatoio) vengono abbassate idraulicamente e convogliano l’acqua all’interno dell’aereo che viaggia a circa 120 chilometri l’ora. Le sonde hanno dimensioni di 15 cm con una reticolo che riduce gli spazi a 5 cm, filtrando tutto ciò che potrebbe intasare i condotti (nessun uccello, pesce o sub può entrare all’interno del velivolo dunque). Il flottaggio si può fare su tutte le superfici di acqua di almeno 1.500 metri, senza onde di rilievo. Se il vento è a prora questo spazio può essere ridotto a 8-900 metri. Considerata la bassa velocità di crociera dei Canadair, il suo impiego deve essere di solito limitato alle zone entro 25 chilometri dagli specchi di acqua, altrimenti l’intervallo tra i lanci successivi sarebbe troppo lungo e ne annullerebbe gli effetti. Altre limitazioni all’impiego sono rappresentate dal vento (che può impedire di scaricare causando eccessiva deriva o addirittura precarie condizioni di sicurezza a bassa quota) e dal fumo provocato dall’incendio, considerato che le operazioni avvengono con volo a vista.”

 

 i 1500 metri riguardano la superficie dell’acqua. Sia prima dell’impatto con l’acqua che dopo, l’aereo deve poter scendere e salire dritto, senza intoppi (alberi, ecc.). Adesso non saprei. Ma non ricordo la senna essere un fiume tanto largo (mi sbaglierò?). E tra Parigi e Le Havre Il corso è curvoso e fatto di meandri a ripetizioni.  

 

Cioè osservando i canadair in azione (mi è capitato tre/quattro volte dal vivo, che si rifornivano nei tratti di spiaggia e mare dove ero in vacanza), mi pare una cosa abbastanza utopica immaginare quella manovra su un fiume.

 

rimane tuttalpiù l’ipotesi “elicotteri antincendio”, ma immagino che resterebbe il problema delle ‘bombe d’acqua’ che avrebbero potuto  recare ulteriori  danni, anche alle strutture circostanti.

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6 minuti fa, MasterMatrix dice:

Io ho letto che l'acqua rilasciata da questi aerei avrebbe fatto più danni di quello che è stato.

Nel senso che scende con una potenza tale da distruggere molto di più. È valido solo negli incendi boschivi.

 

L'ho sentita anch'io questa cosa, ma la dicevano insieme a "cadrà tutto, non resterà niente" al che pensavo, perso per perso almeno lo spengano invece di far bruciare tutto! Poi abbiamo visto che in realtà alle 4 hanno domato le fiamme e non era affatto tutto distrutto, come sempre emettono sentenze spesso poi smentite dai fatti...

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Io trovo assurdo che alla notizia sia data una copertura tale. Comprendo il valore simbolico/affettivo (su quello artistico non ho le conoscenze per pronunciarmi ma insomma, già solo in Francia io ho visto cattedrali gotiche più significative, che tra parentesi hanno subito pure la loro dose di devastazioni) ma che la Rai il giorno dopo abbia mandato a reti unificate Macron in diretta mi è sembrato al limite del risibile.

Su Repubblica, essendoci poco da dire sull'evento in sè dal punto di vista della notizia (no persone da incolpare, no terrorismo, no morti), me li immagino lì a inventarsi qualcosa per riempire le pagine tipo come facevo io quando c'era da fare i temi e bisognava per forza scrivere almeno x facciate

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Devo dire che io sono rimasta abbastanza indifferente da subito, anche quando sembrava che ci sarebbe stato un danno ben più grave. Sarà perché Parigi non è una città che mi emoziona, e fra tutto Notre Dame ancor meno. Questo non significa che non abbia compreso chi invece ne soffriva (a me è capitato tante volte per altri eventi simili, tipo quando venne danneggiata la cattedrale di Assisi) o ne fossi contenta. Però due giorni di copertura totale su 'sta cosa anche no 

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