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Per ora noi la chiameremo felicità


Toremoon
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Boh Tore, sei partito dal debito pubblico e sei finito a parlare di felicità. Che è un argomento tanto generico quanto soggettivo, e soprattutto "fasico" (non si è felici sempre e in maniera costante). Per me la felicità ad esempio non è quella cosa lì. Il discorso era già stato affrontato, mi pare. In questo contesto si può parlare di benessere e qualità della vita, che possono essere (limitatamente) misurati, stabilendo arbitrariamente alcuni parametri che li declinano, ma che non sono sinonimi di felicità. Se stiamo a parlare di mondo malato e di felicità siamo proprio su un altro piano (filosofico-esistenziale). Però viviamo tutti nel mondo reale, col quale dobbiamo confrontarci, pertanto io starei più sul concreto

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13 minuti fa, Bless dice:

In questo contesto si può parlare di benessere e qualità della vita, che possono essere (limitatamente) misurati, stabilendo arbitrariamente alcuni parametri che li declinano, ma che non sono sinonimi di felicità. 

 

 in questo contesto ben poche persone sono andate a vivere fuori, dove quella che tu chiami "qualità della vita misurabile" è superiore Quindi o Siamo tutti quanti masochisti o la qualità della vita ha degli indici che non sono effettivamente così tanto misurabili.

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29 minuti fa, Toremoon dice:

in questo contesto ben poche persone sono andate a vivere fuori, dove quella che tu chiami "qualità della vita misurabile" è superiore Quindi o Siamo tutti quanti masochisti o la qualità della vita ha degli indici che non sono effettivamente così tanto misurabili.

 

A dirla tutta ci sono le migrazioni: la maggior parte degli abitanti del pianeta si sposta da posti peggio a posti meglio, dove meglio e peggio sono misurati secondo quei criteri lì, senz'altro imperfetti. 

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1 ora fa, Toremoon dice:

Non credo che il debito pubblico sia la misura della qualità della vita (che per me non si misura in strade, ospedali e aeroporti, ma nella libertà interiore di un individuo). 

 

Di solito chi vive senza ospedali mette a rischio la propria vita per spostarsi dove ce n'è uno. 

I beni fondamentali, come casa cibo e acqua, sembrano superflui solo se li diamo per scontati. Questo mi sembra un allontanamento dalla realtà. 

 

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3 ore fa, Toremoon dice:

 

Quanti italiani conosci che si sentono felici? 

 

Penso tu sia comunque in linea con quanto dicevo qui 

 

vivo tutti i giorni treni di pendolari, asili nido, uffici pubblici, palestre, supermercati e quant'altro: vedo persone che fanno una vita normale, che parlano con garbo dei loro cari, delle loro passioni e dei loro interessi, poi se mai cominciano a parlare di politica dicono che è tutta una merda e vorrebbero sfasciare tutto, al punto da accettare scenari con le corse notturne a ritirare i contanti prima che perdano valore (in sintesi, a distruggere la loro vita quotidiana).

 

Non so da dove nasca questa follia di massa.

 

Intanto, parlare di golpe, di governi che non potevano essere peggio, ma anche di governi corrotti (l'italia è in testa alle classifiche dei paesi più corrotti del mondo perché i suoi cittadini pensano che le istituzioni italiane siano più corrotte di quelle messicane, mostrando se non altro un provincialismo farsesco https://www.nextquotidiano.it/la-percezione-della-corruzione-in-italia-e-realta/), per me è una grave mancanza di rispetto verso posti del mondo dove queste cose succedono veramente. Abbiamo la fortuna di vivere in una bolla di civiltà privilegiata e non ce ne rendiamo minimamente conto. E' comunque destinata a durare poco, per problemi demografici ed ecologici, ma la distruggiamo prima noi per colpa di seghe mentali.

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@Toremoonil tipo di felicità che cerchi non è favorita dal nostro sistema economico ma nemmeno sfavorita. 

Quindi che ti frega del debito.

 

La presenza di ospedali e aereoporti in qualche modo può favorirla, a mio parere, ma non è detto. Magari quando (per esempio) la morte nell'infanzia era una cosa normale, la gente l'accettava serenamente.

Io non farei cambio, ma sarà l'abitudine.

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3 ore fa, Toremoon dice:

 

 in questo contesto ben poche persone sono andate a vivere fuori, dove quella che tu chiami "qualità della vita misurabile" è superiore Quindi o Siamo tutti quanti masochisti o la qualità della vita ha degli indici che non sono effettivamente così tanto misurabili.

A parte che ho detto che la qualità della vita viene misurata secondo criteri arbitrari, pertanto è un concetto limitato. Ciò non toglie che questi parametri siano misurabili, se puoi vuoi stare a discutere di quanto le "misure" siano appropriate o meno, sposti di nuovo il discorso. Inoltre decontestualizzi il problema. Le persone si spostano secondo vari criteri (anche in questo caso soggettivi): per lavoro, per tipologia di contesto (urbano/rurale), per raggiungere propri cari, ecc. Non per forza per trovare le migliori condizioni di qualità di vita (nel suo complesso, magari hanno in mente di migliorare la condizione lavorativa ma vanno a vivere in una città più inquinata, per esempio). Se poi "per questo contesto da cui non si sposta quasi nessuno" intendi l'Italia, bè..io mi trovo bene dove sto, non sento la necessità di andarmene. In famiglia ho un fratello che ha scelto di vivere all'estero per questioni di opportunità lavorative, ma non penso che la sua "felicità" possa essere condizionata dal vivere in Italia o altrove. Altre cose, come la soddisfazione lavorativa o il disagio provato in certi momenti dettato dal fatto di vivere lontano, invece lo sono.

Modificato da Bless
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43 minuti fa, Bless dice:

A parte che ho detto che la qualità della vita viene misurata secondo criteri arbitrari, pertanto è un concetto limitato. Ciò non toglie che questi parametri siano misurabili, se puoi vuoi stare a discutere di quanto le "misure" siano appropriate o meno, sposti di nuovo il discorso. Inoltre decontestualizzi il problema.

 

Stai facendo tutto te.

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2 ore fa, pachu dice:

@Toremoonil tipo di felicità che cerchi non è favorita dal nostro sistema economico ma nemmeno sfavorita. 

Quindi che ti frega del debito.

 

La presenza di ospedali e aereoporti in qualche modo può favorirla, a mio parere, ma non è detto. Magari quando (per esempio) la morte nell'infanzia era una cosa normale, la gente l'accettava serenamente.

Io non farei cambio, ma sarà l'abitudine.

 

È quando si vive in uno dei posti più vivibili e sicuri al mondo come l'Italia che possiamo permetterci di pensare a malattie astratte come quelle del sistema. 

 

Decine di migliaia di iraniani vengono a vivere in Italia, nonostante trasferirsi sia proibitivo. Il percorso inverso, di italiani che vanno a vivere in iran, è più insolito e comunque riguarda élite economiche e professionali. 

 

 

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1 ora fa, GURU baba rey dice:

Anche a me. Pertanto non colgo il senso di parlarne nel topic del governo 2018 o nella sezione politica in generale.

 

Ma infatti, ma c'è dell'altro. Lo stato per esempio ci ha fatto nascere figli senza danni a loro né alle madri: se parliamo di massimi sistemi non si può dare per scontato. Abbiamo un'aspettativa di vita e di salute senza precedenti, e probabilmente non vivremo direttamente guerre. è un successo della politica degli ultimi decenni che riguarda pochi paesi al mondo. 

 

Ripeto che quando si dicono cose tipo "il governo non potrà fare peggio del precedente" si pecca se non altro di provincialismo, a meno che non si viva in Somalia. Essere consapevoli di fortune e privilegi, anche da un punto di vista spirituale, aiuta a coltivare la gratitudine. Rimpiangere i bei tempi andati è retropia, si selezionano le parti migliori e si dimentica quanto difficile fosse la vita rispetto a oggi

https://m.huffingtonpost.it/2017/09/06/retrotopia-lultimo-saggio-di-zygmunt-bauman-arriva-in-libreria-edito-da-laterza_a_23199112/

Modificato da Tersite
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9 ore fa, GURU baba rey dice:

 

Anche a me. Pertanto non colgo il senso di parlarne nel topic del governo 2018 o nella sezione politica in generale.

 

La correlazione fra benessere e debito pubblico l'ha introdotta Dauntless, non io.

 

Io mi sono solo limitato a non essere d'accordo. 

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10 minuti fa, Toremoon dice:

 

La correlazione fra benessere e debito pubblico l'ha introdotta Dauntless, non io.

 

Io mi sono solo limitato a non essere d'accordo. 

Tu hai scritto che il debito è una follia. Non vuol dire che sarebbe meglio che non ci fosse, e che quindi il fatto che ci sia è negativo?

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11 minuti fa, pachu dice:

Tu hai scritto che il debito è una follia. Non vuol dire che sarebbe meglio che non ci fosse, e che quindi il fatto che ci sia è negativo?

 

Ho scritto altro, provo a chiarirlo.

 

Non ho detto che il debito in sé è una follia, ho detto che è una follia Avere un debito di tale portata quando nasci e ho detto che è una follia fare debito per pagare i servizi e i beni essenziali e non avere contemporaneamente la capacità di poterlio ripagare in un lasso di tempo decente.

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8 ore fa, Tersite dice:

 

Ma infatti, ma c'è dell'altro. Lo stato per esempio ci ha fatto nascere figli senza danni a loro né alle madri: se parliamo di massimi sistemi non si può dare per scontato. Abbiamo un'aspettativa di vita e di salute senza precedenti, e probabilmente non vivremo direttamente guerre. è un successo della politica degli ultimi decenni che riguarda pochi paesi al mondo. 

 

Ripeto che quando si dicono cose tipo "il governo non potrà fare peggio del precedente" si pecca se non altro di provincialismo, a meno che non si viva in Somalia. Essere consapevoli di fortune e privilegi, anche da un punto di vista spirituale, aiuta a coltivare la gratitudine. Rimpiangere i bei tempi andati è retropia, si selezionano le parti migliori e si dimentica quanto difficile fosse la vita rispetto a oggi

https://m.huffingtonpost.it/2017/09/06/retrotopia-lultimo-saggio-di-zygmunt-bauman-arriva-in-libreria-edito-da-laterza_a_23199112/

 

Vedi, anche questo messaggio significa non stare in relazione con quanto qua si sta dicendo. Non ho visto nessuno qui  fare una polemica anti stato (forse lo fanno i vostri contatti Facebook, ma io qui non l'ho letta).

 

Quello che posso dire è che il sistema in cui viviamo mi pare un sistema malato e che si possa avere uno stato anche ad altre condizioni.

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