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The man in the high castle


Anomander Rake
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Approfitto dalle menzione di @Bless per aprire il topic. Da grande appassionato di Alternative history (Turtledove su tutti) ho appena finito la seconda stagione di questa bellissima serie tratta dal romanzo di P.K.D.

 

Confermata la terza stagione (che dovrebbe uscire verso la fine di quest'anno), assolutamente raccomandata.

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Io l'ho cominciata qualche giorno fa, l'adocchiavo da quando è uscita ma ero un po' frenata dall'aver letto il racconto, che non mi era piaciuto molto (belle le premesse, ma poi si perdeva). Ho visto 6-7 puntate in due giorni, mi ha preso molto (ovviamente del racconto mantengono solo le premesse e poco altro, per questo funziona in tv :D ). Anche io la consiglio 

Modificato da Bless
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a me non è piaciuta

intanto l'inettitudine della protagonista, davvero una stolta (e anche il compagno non è da meno)

poi la sceneggiatura: non mi piace che metà serie si è basata sul fatto che il giapponese abbia trovato per caso la collanina d'oro e che l'abbia associata alla protagonista, mi pare davvero troppo casuale (è un esempio tra tanti)

l'idea mi piace moltissimo, ma potevano fare molto meglio :S 

per me è stato pesantissimo seguirla

Modificato da tartina
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7 minuti fa, tartina dice:

a me non è piaciuta

intanto l'inettitudine della protagonista, davvero una stolta (e anche il compagno non è da meno)

poi la sceneggiatura: non mi piace che metà serie si è basata sul fatto che il giapponese abbia trovato per caso la collanina d'oro e che l'abbia associata alla protagonista, mi pare davvero troppo casuale (è un esempio tra tanti)

l'idea mi piace moltissimo, ma potevano fare molto meglio :S 

per me è stato pesantissimo seguirla

 

Era meglio il libro!

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  • 1 anno later...
Il 12/7/2017 at 22:02, Bless dice:

Ma il finale della prima? Quindi c'è una realtá alternativa? E l'altro filmato con Frank che muore e Joe che gli spara cosa rappresenta? Il futuroO.o Ora mi sparo la seconda poi tento di fare commenti logici.

 

Ma scusa, non avevi letto il "racconto"? Di che ti stupisci?

 

Comunque ho appena visto anche io la prima stagione. Era ovvio che dovesse essere drasticamente diversa dal romanzo, però noto che hanno voluto mantenere diversi personaggi pur cambiando pesantemente la storia. Serie gradevole, di sicuro ho preferito il libro, il senso di incompiutezza e narrazioni vagamente accennate tipici di Dick non potevano essere resi ed è giusto così. Ho letto anche i due capitoli bozza del progetto del sequel del libro e mi pare che siano comunque stati presi in considerazione per la serie. Quindi vediamo come pensano di continuare, spero solo che non vogliano allungare troppo il brodo.

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Nel "racconto" non so però nel romanzo di Philip Dick si specifica che

 

(spoiler sul romanzo di Dick e la prima stagione della serie)

Spoiler

La Cavalletta non Si Alzerà Più è un libro scritto dall'Oracolo tramite L'Uomo nell'Alto Castello. Gli eventi descritti nella Cavalletta sono veri e dunque la realtà della Cavalletta e quella del romanzo (L'Uomo nell'Alto Castello) sono due realtà di universi paralleli. Anzi, conoscendo Dick, tecnicamente, viene lasciato intendere che solo la realtà della Cavalletta è una realtà effettiva, mentre quella del romanzo (L'Uomo nell'Alto Castello) potrebbe tranquillamente essere una realtà fittizia (ad esempio un sogno o una realtà virtuale tipo Matrix).

Poi nei due capitoli aggiuntivi che ho letto veniva lasciato intendere che esistevano appunto due universi paralleli e i nazisti erano capaci di passare dall'uno all'altro. Se non ricordo male si parlava di alcuni soldati che ne erano appena tornati dopo aver vissuto lì per qualche mese/anno.

 

Leggendo i due capitoli aggiuntivi, dunque, era palese che ci fossero (almeno) due universi paralleli. Leggendo solo il romanzo originale, invece, era comunque chiaro che la realtà della Cavalletta era tangibile, quindi automaticamente dovevano esistere due piani narrativi diversi, uno in cui hanno vinto gli alleati e uno in cui ha vinto l'asse. Nel romanzo viene proprio detto che quella in cui hanno vinto gli alleati è "la realtà", mentre non si specifica cosa sia quella in cui vivono i personaggi. Questa d'altronde è una tematica spesso presente nei lavori di Dick, sarà per questo che mi è venuto automatico pensarla così.

 

Questo è la mia visione della vicenda , mi sembra abbastanza immediata e univoca, ma sono curioso di sentire la tua opinione perché magari a me è sfuggito qualcosa e mi piace confrontarmi per scoprire nuove cose. Lo stesso vale per tutti gli altri, qualora anche loro abbiano dato un'interpretazione diversa dalla mia.

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