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Totti


SCRIGNO MAGICO
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34 minuti fa, NoRegrets dice:

Bel messaggio e tanta classe, peccato non aver mai potuto scoprire di che pasta fosse fatto in un reale palcoscenico, perché di lui resterà un grande giocatore le cui giocate non sono praticamente mai servite a nulla.

 

Non definirei "nulla" quello che ho visto oggi. 

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Qualche settimana fa ero in Brasile a fare un SAT. La mattina, prima dei lavori, solitamente andavo a fare una passeggiata in spiaggia, a bagnare i piedi nel lunghissimo bagnasciuga che da lì a poche ore si sarebbe ritirato per decine di metri lasciando una striscia di terra così ampia da permettere, di notte, il passaggio delle mucche guidate dagli allevatori. Ogni tanto ci ripenso e ancora non riesco a capacitarmi in che modo quel percorso fosse il migliore per loro.

Una mattina, intento nella mia passeggiata quotidiana, alla fine del bagnasciuga ho scorto una figura possente: una tartaruga marina spiaggiata, grande più di un metro, dalle fauci incredibilmente affilate. Un certo timore di quelle fauci mi ha fatto procedere velocemente a una distanza di sicurezza tale che potessi scappare in vista di un eventuale attacco. Solo al mio ritorno, notando una persona a non più di 20 centimetri di distanza da lei, ho preso il coraggio per avvicinarmi e notare quello che prima avevo voluto rifiutare: che la tartaruga, cioè, era morta. 

 

Ho scoperto che la morte di quell'animale, per me, non non mi procurava la stessa sensazione di quando noto un piccione o una zanzara morte in città: era come se in questo caso, per me, non fosse morto un animale qualsiasi, ma qualcosa in più. Sono rimasto a fissarlo per minuti con un silenzio interno quasi religioso, notando che non aveva alcun segno di ferita e che, piuttosto, i segni dell'usura erano evidenti. La tartaruga era chiaramente morta di vecchiaia.

 

Una riverenza quasi sacra, un valore ha appesantito l'aria attorno a quel corpo che continuava ad essere mosso dalle onde, richiamando ogni volta l'inutile speranza che fosse ancora vivo. Ma la sensazione interna era chiara: morta. Sentivo che era un lutto mio, qualcosa che andava vissuto, ma al mio carattere non piace tanto addentrarsi in profondità nelle emozioni e anche in quel caso scalpitava, ma il desiderio di star lì a condividere lo stesso spazio era superiore ai miei tentativi di fuga, e sono rimasto in piedi, in silenzio, a sentire quella fine per un po' di tempo, non so precisamente quanto. Giunto il momento, ho salutato il corpo di quella creatura e sono tornato alla mia vita, ma il ricordo di quelle sensazioni è ancora lì dentro di me e ogni tanto rifà la sua comparsa come ricompare un odore dell'infanzia: all'improvviso e con un certo piacere, misto a un segreto. 

 

Oggi pomeriggio arrivo a casa alla fine del primo tempo. Visto l'andamento della partita di Genova, mi interesso della concorrente e mi sintonizzo su Roma-Genoa. Guardo la partita tifando spudoratamente per il Genoa, che è una squadretta, ma che decide di non stendere il tappeto ai giallorossi: ne esce una partita a senso unico che, nel miglior momento della Roma, porta addirittura in vantaggio i genoani. Totti era in campo e, come Raimondo Vianello nelle Partite del Cuore, sembrava un fuoriclasse che non ha la possibilità di dimostrarlo a pieno perché gli altri corrono semplificante il doppio (o forse qualcosa in più). Eppure come è bello vedere, anche in queste condizioni, Francesco fare sempre la giocata migliore, più economica, quella con il miglior risultato. Colpetti, lanci, assist: è una poesia. Mentre la scissione del mio cuore è già avvenuta, alla mia mente nessuno lo ha ancora comunicato e continuo a sperare che la Roma non vinca. 

 

Totti viene inquadrato in tutte le salse e le sue espressioni cominciano a trovare un'eco dentro di me. Mi ricordo che quell'uomo per decenni è stato nella mia vita: mi ha fatto vincere fantacalci, mi ha permesso di festeggiare la vittoria di un Mondiale, mi ha dato le stesse emozioni che mi dà uno dei miei. Eppure non lo è. E' insopportabile in quelle sue perdite di tempo, in quell'atteggiamento da bulletto di campi di periferia che si trincera attorno alla bandierina per rubare secondi. Totti per me era anche questo, fino all'ultimo suo giorno sui campi di calcio. 

 

Alla fine ho tifato per lui, ho tifato per la Bandiera, ho tifato per la Storia piuttosto che stringermi attorno ad un insignificante secondo/terzo posto che fra 30 anni neppure ricorderò, ma qualcosa di scisso è rimasto ancora dentro di me. Non so se voglio bene a Totti. Di certo non lo amo. Sento che rappresenta qualcosa, sento che per me non è la fine della carriera di un calciatore qualsiasi, ma sento che è la fine della carriera di un Fuoriclasse dalla classe immensa con uno spirito che a me non è mai piaciuto fino in fondo. 

 

Sono stato contento per lui che abbia festeggiato in qualche modo il suo addio ai campi di calcio, ma non sono riuscito, neppure nell'ultimo giorno, a lasciarmi andare all'amore verso di lui. E' stato un grande calciatore e lo ricorderò per sempre, ma la furbizia prepotente è ancora qualcosa di me che rifiuto e che Francesco mi ha richiamato per tutta la sua carriera. Fino all'ultimo istante di gioco. 

Modificato da Toremoon
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1 minuto fa, Mist dice:

Solo le vittorie definiscono una carriera? 

Per fortuna no. 

 

Assolutamente no, ma infatti io non parlo del sentimento capitano-squadra-tifoseria, in quello non entro nel merito.

 

Scene toccanti e strappalacrime, ma io mi riferivo a Totti come atleta-professionista.

 

Io vedo un giocatore che avrebbe potuto toccare i livelli di Zidane, ma che purtroppo ha vinto solo uno scudetto ad inizio carriera, dove non è stato nemmeno lui la persona a fare la reale differenza. Quando lui è stato realmente determinante ha spinto la Roma ad una lunga serie di 2-3 posti che non sarebbero mai giunti senza di lui, ma un buon piazzamento non sarà mai considerato come vincere.

Il mio commento si riferiva solo a quello.

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Vabbè Tore tutto sto casino perché è andato a guadagnare un corner :D

 

Capisco il discorso e il "se", ma la risposta la sappiamo già. A Madrid sarebbe diventato un Galactico e magari avrebbe vinto il pallone d'oro, perché era semplicemente il più forte, ad un certo punto della sua carriera. 

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Un privilegio aver ammirato la sua classe anche se mai dal vivo.

Il personaggio non ha mai fatto nulla per farsi amare fuori dalla sua combriccola ed ha spesso "dato il cattivo esempio" (un suo sputo ci costò un europeo) ma resta uno dei migliori calciatori italiani degli ultimi 30 anni. 

 

Dopo una giornata di festa collettiva così mi domando come sia possibile che Paolo Maldini abbia lasciato San Siro ed il calcio mondiale fra i fischi della sua gente. Assurdo. 

Modificato da Armando Diaz
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14 minuti fa, Armando Diaz dice:

Dopo una giornata di festa collettiva così mi domando come sia possibile che Paolo Maldini abbia lasciato San Siro ed il calcio mondiale fra i fischi della sua gente. Assurdo. 

 

Calma, di 100 imbecilli, la sua gente è altra... 

 

 

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8 ore fa, SCRIGNO MAGICO dice:

 

Calma, di 100 imbecilli, la sua gente è altra... 

 

 

 

Certo che per essere solo 100 su 70.000 si diedero da fare parecchio!

 

http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/milan/articoli/23712/maldini-un-addio-al-veleno.shtml

 

"Franco Baresi, c'è solo Franco Baresi", ha intonato la curva inneggiando al predecessore accompagnando con una scritta recitante "Sentiti ringraziamenti da chi hai definito mercenari e pezzenti'. 

 

Per farsi sentire devono avere avuto una voce molto potente :D

 

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Secondo me non lo leggi tu.

"Il resto dello stadio", ma la curva non sono "100 persone", sono migliaia, e per far partire un coro che tutti sentono e srotolare striscioni fidati che servono più di 100 persone.

 

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2 ore fa, Mist dice:

Secondo me non lo leggi tu.

"Il resto dello stadio", ma la curva non sono "100 persone", sono migliaia, e per far partire un coro che tutti sentono e srotolare striscioni fidati che servono più di 100 persone.

 

 

Ciccio, io quella partita l'ho vista coi miei occhi e sentita con le mie orecchie! 

 

Se un giornalista sintetizza "la curva" per 100 stronzi non è che per me quei 100 stronzi diventano 10.000... 

 

Io pure andavo in curva a fianco alla "Fossa dei leoni", e non sopportavo quei c... di fumogeni, eppure un giornalista avrebbe scritto "la curva coi fumogeni" anche se li avevano in dieci...

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